La Nuova Europa - anno II - n.14 - 8 aprile 1945

-- 10 ------------------ LA X UOVA EU 1101'A --------------- 8 a1>rile 1915 -- L ' A U T O R I T A' DELLO STATO ESPERIMENTO IN ATTO I la oewone dcll'azrr11da. nel .~econdo t C'o111iol1erinonunati dai lot'oratort, riel• la 1,rop<1rz1011edi quau, o a sette nel ro11fro,1t1 rii quelli hberamc11te scelti dalr JR/ ncUo sua qualità d'a.zwrusta, M OLTI, non ancora stanchl e sazi del ventennio fasclsla, ripetono ti ritornello Stato e legge: per CO staro l'autorità dello Stalo è cosa molto seria; ma, siccome tuua la loro conce· zi011c pecca dl mitoloelsmo, ne S('gue che quest'autorità non è più una raSl:iic· renante realtà politica, ma un pauroso Moloch. Coloro che· manovrano I con· cctU di stato, leggi, autorità con animo religioso dovrebbero riflettere che dalia concc-.zlonc religiosa di Stmo e Let::ge deriva oi:nt r.eazione•.anche se,chl cian· cln• te0logicamente dello !ilatO•nun!e crede di essere rtvoluzlonart9 o, quanto meno. dc-mocratico. Umanizziamo. in· L EOJ 1 0Ll)0 Piccardi, in un af"tlcn- :~~~"! ::t:'c!r~o;cr, che la ICD!JCco(• lo, s,i11·. Indipen~ente. dal . Jttolo \ M0flo si può fa~e per clemocrat,zzare– « f,s1>cnme11tt di democraw, eco, l'economia 11azio1tale senza dover ,·i• n~n~1ca » e, fa sapere o, ~er met1'.10 ,lire, 1 1 correre a vrovvcdfmenti leolslativi,. e, nt:o,-da - datn che di u?l!a rn t•otta che potrebbero essere, non solo iritem– meno classistica e più patriottica è l~ stam1>c111ç Ila dato 11ottz1a -:- c•ò che 11estivt - data la particolare .dolorosa tunto più allontana la reazione. E' erro- l JR/ ~a (lld fallo per soddisfare 1~ situazione tn cui tuttora si trol'a l'lta- nea la pretesa reazionaria di lclentifi• ~;r/; 0 ~ 0 :::e~id!~ 0 ;r 0 ~es~io~;iade1'~ ~~(lrlal: 0 :n:orr:: 0 :r1rldcd~'C~c~1~e!"~;i Yecc. t concetti PoitllC'l. , Come la Bellezza ha ftntto dt essere una dea ed è la vita, artistica steRSa, la silole dl far poesia. cosl J• stato QO)l è 1.1ndio.un 'entità ma è la vita Poli• llC"aslessa: lo stato siamo noi In quautv faec.1.amopolitica. Questo è ti punto che distingue orni concer:ione astrati.a dcHa r,olitlcr: da concezioni concrete: su questo fondamento è .possibile l'U• nl('tt \'Cra democrazia. che non Rllt l'.c– tcrna. \llumlnistlca fola dello stato pe.r– tettn. Nnn esiste uno lltato buono. 110n c.!listmlo legg, buone. ma esistono vo– lontà e opere politiche buone~che sono 01'.M!t-e e vok,ntà di tutta la Naztpne, espresse attraverso l partit1 J>011llct. Nei governi e nel partili è riposto, ch.1nc1ue. tn ,deflniu,·a. lo Stalo. la con· care la mobilità dello stato con la fis- aziende. fronte _ ma .sopratutto IIHni aifjlcW. J!làl>:~~n ~~~ 1%f~e~:g~~~-'':"~! . Pur senza u~cire dal .quad!o delle da ottene,·e· data la tendenza ~ti go– tenùerc dl salvarlo stando sui. leone: è f~t~s:tr:::c~~~;s!:~~~~a i;:~~!'.'fl'~o:Js(J~ I !·r:~i: attuale a rimandare oonl dect– crronea perehè, Scindendo l'unità della riuscire, e st sia rtusciti. a compiere /./esempio dell' JR/ merita di usere nazione mentre protende sah·are 11 re- • senza cl.amore• una delle vrlme e cono• ciu.to da chi _ e credo afono i gime, lo espone all'odlo del ctttadtnl. fondome,.tcili tappe verso la nuova più _ Lo tg,iora; ma sopratutto ;11dica La posizione c:orretta é Quella di chl. 1>osi.zlo~e che dovrà occupa.re Cmna,1.I la via da seoutre in tuUf t ca1Jmi, 011• credendo esistere autorità e forza nello a11che in llalia il lovoro di fro,1te al rhe t pttì. modesti, agli innumerevoli stato solo Quando noi attraverso l'opè·. capitale, d?PO quest11 guerra _çhe ha di• ,·ultori dell'• aspetta fl comando 11, che rare polltlco nel partiti. •g1tel'att1ibu\a, mostrato l 1!'1portanza grand1asmJ.r1 che ritardtmo e inipaccfano la naztone 11et mo non ama nè rl\'Oluzlonarsl n~ con· i Iat·orolor-; hmino materialmente, e , suo R/orzo rico,tru.ttivo. Facciano. fac• scr,·arsl Immutato. Non c'è altra so!u- 1 de1:ono at•t>re ant'11e nwra1v1e,ue, 11ella riamo tutti fi,nalmenu, come d;re il zlone: di,,enliamo l')lù clviii. più politiel. vita di 10,a nozione moderna. nccardt, • precedere il fatto 11lle .po.• più coscienti e lo stato avrà più at.tori• A lalt aspirazioni l' IRJ ha rlgpo• role •: tà. Ad escmplo: un corpo di µol\zia co- st~.. s~ouer,do, n_elle aziende di. rui i m, 8 • me ntallano che autorttà pub a,·ere az,o~usta, dtie nt>: Jormapdo UJJ.O com• 1----- -· ____ quanoo la società llallana pe ~lffida e IO m(,sio>t< di 0 !"e nd0 là dove 10. oe,,tio- L .4 e R[ T f e À Po L[ T[ e À maltratta: co~e governo lo affam~ ~ l? :!!:"~~iu::r1g~~ 8 ',';f;:' v:i ;~~f!t;: 1-7uic to _:1pnmo raselcolo di Que,ta, tratta ~on se,e~rtà, tal~'~11 a. un P0 r.di · zione (come per la Tenli); fa(e11do r!vlGt he ha r 'pre.so le pubbllcaziont cola, caJ)Oralesc,1nei trusfcrlluen~l e nel partet"iVOre i lavoratori al r-0nsiuUo di sotto\/: di~one 1 d) Ollv!e,v zucbçin,i. le punizioni per ogni tnçldente .. come omminiitrnzione nelle aziende y 1 cvJ. Ecco II sommarlo: # .... part~tl, lo vlllpcnd~,e non fa nulla pef nulla sl opponeva olla ricostituzione di l.a CrJtiça: 1 .. 0 noslra rl;,re,a .• O Zuc- mlgl1orarlo .t~mclter~dovl uomini de- Qitesto (come v.er t'lndtqtria Merroni- carlnl: Qif(J(frode{la aitiw::lonevolllica. gnL Sl.S':'da Che lo St~fc, 11011 h-3 fprza et, iY<o>Oletana e per la Maccnrese>. F. Egldi: P,er l'autonomia e l.a l,bertd e autorità per lmJ>Orrcrispetto .illa sua !-.·e1p-rlmo caso ta commissione d'a.:len• della SctlOkl .• G. Ll~zatto: J.,a rifor11l{l ~ pollz\<1e non sl_cap\~e che siam.o noi do. com»osta di cinque meml>ri srelti ourarl,, tn llalir.,, • G. Plert1nst-ll: Il mfJvl. che, dlsc{lucaU polltlcamen{e, n_on rl· dallf rarle categorie del personale, a ,,,ur.o del CQrrtadini •1Nl'Allav,alle dd Te. spettiamo la nostra pollzla e Quindi l'ilJ• t·oto diretto e ,~areto. ha ura fu,1iio- t•e-re.• O. Zucçarini: l..a Realone rielh>r. deboliamo. GAUl'tlEl~E PÉPE :~c,ifc~::u;t~!m~~is~~!~fve'eco,~::::~t~i !:':: 11 q~1:'Ps1:i/ 1 f!. ~'1~!te: ~-R~(/t,~~~~/,: • ~~a\~t:°~!~c~ d1!eci~":ta 1!~f~ 0 ~'u5~:: ""'""'""'""'""'""'""'""'""'""'""'""'""'""'""'""'""'""'""'""'""'""'""'""'""'""'""'""""" ta'!\to più si lascia guldare clecameutc. 11governo da astrattezza di\'enta con– creter:7.a quando riesce a esprimere nC!lc leggl le esigenze del gru-poi Poll· tic! «dominanti»: net paesi. liberal\ 11 go\'crno. sempre espressione dJ un J>ar– S-C1J 0-LA----ED:_ED U.C AZIONE. tlto tende a coincidere con la nazione UN nuovo ordinamento della scuo- attriwerso ti succedersi del partiti al la per JI prossimo do1>0guerra potere. Ma. quello che più cònta, ti go· è. studiato e dlS(:U850in molti vc,rno fa rlspeltare le leggi, dh·enta - 1>aesl La rivlita Il meie ci ha dato ~C...~.- li depositarlo e l'utente rlclla ~a~~z\~ f~h 1 1 1~g;~a ~o~r~ 1 -e R~;~\n lo immagino la gtota con la Quale 1 Inghilterra si pensa di ele"are al se– no.stri conservatori hanno accolto uno ~/:rie a,~~~1~!a~o":,~e df 1 a~t◊~r ~:iru~ ~~fi~ /~~~~ ~~~co!!.i~~::C~tt~h~~~ si ritiene che altre lnno\'azioni saran· sistema fllosofico del Croce la forza non no rese possiblll per ti !ano che. sin è quella che essi si tmmag\nano, 11peso da ora, una gran parte della pubblica di un'autorità lnconrrollata, sedente S<."'" opinioQe è fermam-ente persuasa che modamentc sulle baionette per Imporre ~~;ll~u~~~\~nC:ilia~f~e O d~ll ~:;ti~ f~ ti rispetto a un ordine di classe. La leggi sul lavoro wrranno modificate foM'.ache nella • sua piena verit~ è..... in maniera da impedire l'assunzione forma umana e spirituale e compr~ndt del gio\'anl fino al sedicesimo anno e la sagacia dell'Intelletto non meno deJ da"'rar cak:olarc a tutti &li effetti del vigore del braccio ... la dolcezza non Ja\'oro il tempo dedicato at corsi di meno della severità•• fono di bene, e cultura fra t sedici e i diciotto anni. attributo del go,•erno solo ln quanto è Jn RuSSia, modificando sostanzialmen• anche attributo dl quello che vien detto te l'ordinamento sinora seguito, è sta· corpo sociale, del quale 11governo .è ·q_1dee.Isa la soppressione detns!ruz!o– un momento. Quando li 8UC..1ale non l'H• ne mista. A Mosca è Stato adottalQ.. rorza, non l'ha neppure li governo: ne già da due anni, U pro\'vedlmenlO ver ha 111 finzione tragica. la vlotenr.a ra· cui l ragazzi e le ra.a:az7.e frequente– s.1~1~.clOO. che ne maschera la vera de· ranno scuole separate, dagli otto anni bolezz:t. BIISognaandar molto cauti. ne• in poi. e ciò non 1>ervenire meno al miei reaztonart e amici conservaton, principio dell'eguaglianza fra l sessi nell'Invocare l'autorità dello stato. clOè ma perchè, In molti casi. l'educazione la 'i;ua forza. Lo stato avrà forza lit: mista non ha dalO l migliori risultatL l'a\'remo noi; e noi avremo ror7.u se Pur epntinuandosl ad im1>arllre ai due anemo unità di popolo, non l'unlà lm· gruppi di scuole le stesse nononi ge• rn:;;~1 effl~e\.~:• ;~~~.rurab~ dt ~~~liéh~'i r18;~!r3aet~ ;::c~~w~~zì:r:f. Una ,ira,•e resPQnsabllttà pesa aut Koi in Italia abbiamo apl)e:na comtn· capi di partiti. Non facciamo dell'u• c_lato ad affrontare I problemi della mor1smo e perctb non .crl\liamo cbc riform.a scolasllca. nè sarebbe stato oggi In ~talla I partiti siano reul con ~~~~leati~a~L 111~!t~C::o~\':errll:hi°~ 8aggeu.a. saggi sareb~ro se 31;QUiSlas·un paese di alte tradizioni cu}turali. ser-o la CMClenza che oggi Iautorità come il nostro non sarà difftclle rimet· dello stato è Quasi solo ~elle lord' man! ter~1 sul giusto cammino, specie per e agissero con la responsabll!tàà eh~ dc quell'insegnamento umanistico che ha riva da una constatazione cosl grave. rappresentato e rappresenta ancona N'olda un obiettivo esume della situa. oggi. malgrado l'Infezione rasclsta. uno zlone politica Italiana slamo indotti a degli aspetti ptù tipici della civiltà Ha· pensare che le forze della reazione e liana. Non credo però che altrettanto della conservaz\ona 11nnu p!O con~t· possa dirsi per' clb che rt~uarda un stenti delle rtvoluzionarte e che le rea• particolare ordine di scuole: quelle zlonarle con la loro consueta cecità e operale e artigiane, a c3rattere tndlt· col loro anttpatrtotttsmo non stano striale. tecnico cd artlSUCO,e ciò non allcne dal causare altre sventure all'J. per la scarsezza de11e scuole stesse. talla pur di salvare qualche Istituto o che anzi sono numerose, se non trop– qualche appezzamento di terreno. 1 t>e, ma per la scarsa rispondenza fra reaz.lo1,ar1, che tdentlftcano l'autorlt.a. esse e l'ambiente esterno. Per l'tnse– dello stato con la forza materiale gnamento relativo alle arti a1>pl!cate 1tam10 sempre in su( Lione, avrebbe abbiamo trrntaquattro scuoi~. un~lcl ~tLO Machla\'elll; e stando s,ul Jeone istituti tn~ustrlall e docilcl istituti dar– rte.scono assai s~ a salvare l loro te, per 11.nsegna'mento tecnico, <!ua· tntcreSSl per lunghi periodi: non et la· rantaquattro lslltutt tecnid lndustr1all, sciamo accecare, anche noi, dall'ideo- ce~o~rentaduc, scuole tecniche tndu· logia del prorresso La .storia è pro· st.riab e ben trecentoventotto scuol·t gresso panoramka~ente considerata.. sec~mdarie d'av\'Lamento professionale ma nel deUagll conosce trovpo bene ;,~~ P.t::;t;s~r~:m~~~t~~~g~~/ 0 ~~ regressi e reazton! trlo~fantt. cremento al1a preparazione t-ecnica det Contro la reazione giova fi883re al• giovani nei maggtori centri dl lavOf'O cunl concetti. E' en-onea l'CB.lgenza rt· e. tn modo tipico per le scuole d'arte, voluzlonar1a, spesso solo parolaia per tenendo presenti Je produzioni carat• glunUt, di voler, rovesciare lo stato per• terlsttche ed antiche delle varie regio– chè rappresentante degll lnteresst bor- nl. La loro funzione awebbe dovuto ghOtA..perchè lo stato sLamo noi e not e potuto essere vitale se esse fossero tsoblJlamo rivoluziona.rei nella nostra state largamente frequentate. e se gll opera politica quotidiana. Ja quale BQ8l1il ulievi non fossero stati indotti OPER'AT~ a clsid~rare :·, Llt 1Ì. ~nllegulto con la frequenza, come un qualunque tllo– lo scolasuco da esibire sia per l'assun– zione' a guardia Clifinanza che ad un altro f)OStOpresso un qua1s1as1 ufficio pubblico. In altre parole, la gran parte di queste scuole ha costituito, sinora. una paSSl\'ità, e le cose non muteran· no se lo stato non interverrà a garan· lire più seriamente la preparazlone 1>roresslonale dell'operato. Come è giusto che molte provvld~n– ze siano disposte a \'antaggio degli 01» ral, è anche giusto e doveroso che ad essi sia rich~sta, nel loro stesso tn· teressc. qUP.llapreparazione dl cultura profess!onale che è condttione indi· spensabil-e alla Qualità e alla dignità del loro lavoro. In passato si è spesso deplorato che molti operai sl srorzas· scro di a\'\'lare I loro figli In maniera da dare ad essi la possiblllt.à di aspi– rare alla condizione degli tmpiegaU, uniformandosi cosl al comune pregiu· dlzio. ancora ogel largamente d111uso, per cui è ritenuto che la condizione di un usci-ere.o di uno 9Crittura\e sia cl.vilmenle superiore a quella di un operaio. Perchè questo non sia ~ ne• ccss.:irio elevare il" li\'ello dl cultura oltre che U tenore di ,·ita, p0ichè è chiaro che quest'ultimo non basta ar• fatto a determinare da solo una condi• zione di oucnit.à. Questa può essere rag. giunta soltanto eon una migllore prt!" parazlone di cultura entro i limiU del• le esperienze relative alk! tecniche pa,rtlcolurl; preparaiione che, sino ad ogJri, sia per gli operai che per gll artlaiani di qualslasl categoria. si t!, nella maggioranza dei casi, S\'OIUlln maniera puramente occasionale pres– so i cantieri e I-e botteghe: dopo un certo numero di anni di noviziato, r apprendista è di\'enuto opera.lo cd ha ripetuto cib che aVe,•a più o meno mirneucamente appreso dal suo mae· s~~ altre parole, a me 1,are che, SC non sl affronta la questione del puµ– blico Insegnamento, tale situazione dl inferiorità sia desllnata a rimanet'e motivo di r1ve.ndlca.zlone e di sconli.?n· to anche quando la classe operala avrà rag,lfiunta una vera condizione dl be· rwssere. Affinchè sia ·possibUe deter– minare w1 dl\'erso stato di cose oocor– ro che si renda obbligatoria l'tsi.ruzto– ne dei giovanl operai, vi-eLandol'aasun• zione al la\'oro. da parte dea:li enti pubblici e privati, dl coloro che non banno compiuto 1 necessari corsi pre– paratori. Qul qualcuno potrebbe ob• blett::1re che dt.sposizloni del genere erano già in vigore prima della guerra, ma la realtà era ben altra. Molti ra• gazZ'i, dop0 avere iniziato le scuole ed aCQuistato una nlinima pratica del rer• rl del meauere, abbandonavano le le· zi.9nt per andare a lavorare nelle oftl• ow.e e .Delle bOlteglle. Di ciò bUted. produrre qualche esempio: presso la scuola del corallo a Torre del Greco v'erano. nel '41,solamente due alUe\'i, dico due, e tuLU sanno quanto fosse produuh•a la locale .industria per, li cui lncreme-mo la scuola &l€ssa era atala istituita. Quale la causa di que– lla diserzione? li fatto che un ragazzo di dorlle.! o tredici onnt poteva già guadagna!'.! qualc:11ecosa presso l la• voratori prtvatl, I quali, del resLO,ve– de,·ano nella scuola il pericolo di una concprrenza ln\'ece che un aiuto alla preparazione tecnica ed al migliora• mento del gusto. ~ L'obbllgo della frequenza necessaria al consegu!mcnto del titolo professlo· nale determinerebbe ancM un rapido adeguarsi dei me7.zl tecnici delle offi• clne scolastiche, e. data la maggiore importanza asaunta "dalle scuole net ptano della produzione nazionale, an· che un più se\'ero reclutamento del persona.le Insegnante. Si. pcnsl che, già prima della guerra, un capo officlna di una scuola 1nd\16triale o artistica non ragglunge\'a nemmeno la metà der salario di un normale operaio specla• llzzato. mentre appare chiaro come. per In funzione didattica, sia 1ndispen• .sablli! una specifica capacità. La con– seguenza era che le scuole w-nlvnno abbandonate non ao!tanto da.r,ll allievl ma anche dagli insegnanti più esper– ti. Occorrerà, QUlndi. riesaminare le possibilità produtd,·e e rtmportanza di ogni singola scuola In rapporto al proprio centro urbano.-abollre le scuo– le li cui fwlZionamento non promeue surflclenl'e efficacia e dare maggiore sviluppo alle r\manenu. tenendo pre– senle che, nell'assegnazione del ruolt, li primo posto è da affidarsi al perso– nale tecnico é non a quello del~ ma• terie di cultura generale, 1>erle qual! .) quasi B'<!DlPre passibile ricorrere alla collaborazione di tnsegnijnll •dl altre scuole dello stesso centro. Spc,ctalmente nel campo dell'artigta· nato e delle indusLrle artistiche l'?ta• Ua è- ancora oggi, considerata come uno dei prirnl paesi del mondo e, per <1uanto J)()S63 essere oecuro ti nostro domani, è certo che non sarà riserva– ta a noi la produzione dcli' lnduiitrla 1,esarite. menlre che un grande lncre– mcnLO p0trà essere offerto a Queste ,,articolari attività. VI sono da nol buone scuole per l'industria ediltzla, l'ebanisteria. la ceramica. Il vetro, l' metalli, l marmi. la stampa, ecc. ecc. e molle dl queste sOn'o attive pr~ centri nel quali una partLcolare pro– duzione artigiana costituisce una a:lo– rtosa eontlnuità di secoli. come per il \''etro a Venezia e la ceramica a Faen· za. Il dlfflclJ_ecompito di mantenere alta la qualttà di un prodotto artigiano potrà es.sere assolto dalle scuoh?, ma pet questo è nece&arlo che lo stato si occupi con maggiore coerenza cfoe~ rapporti fra Je scuole steese e l'lndu• it.rJa neàonate. BOBBR'l'O PANB .

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