La Nuova Europa - anno II - n.1 - 7 gennaio 1945
-- o------------------ LA NUOVA EUROPA I g~IIII, .l;,l'hl -- tena e continuò a venircl incontro. Pensa\, in un baleno a qunnto perico– loso poteva essere quel gesto: venti· cinque anni fa, il 4 giugno 1918, a Cel lelngcr, per un gE-sto simtle o quasi, un nostro comp:igno dt p:-lgtonia av~ va perduto la \"lta, colpito òa una fu· et :,iu <1unslsotto t nostri occhl. Il ve– scovo dunque st fece avanll nonostante ln mlnncclu e, con la ima bonom!a sor– ridente, et rivolse parole dl coraggio e di conforto. Rispendemmo che non avcF.se timore, che saremmo stati co, rn,::-glosl. Uno di noi ùl.sse: • Rlcorde remo 1126 ottobre come un bel giorno tiella nostra vita>. Altri minuti d'attesa, e polchè or• mal era C\'iùente, asU occhi del tede schl, che glt altri r1ce1·cati eran !uggitJ, H camion si mosse. Traversando 11re– sto del paese, salutavamo con la mano, d.il fondo del camion, le poche donne · che, 1>:issntol'autcc;;irro, s'nvventurava• no n guardare dagli nngoll del vicoli o dAlle Jìnt:Sll'C, e (llUllcuno c1 rlspon· devo, tra affettuosa e timorosa. Ma an• che (]Ui l salutl cl furono lmpe<lltl, con minacce, dnll'energumeno Feldwabcl. Fummo trasportati al comando tede· sco, che do p.1rccchie settimane ha pre,. so stanza al convento di San Francesco nuovo; n1a n911 cl fecero discendere. Altra 1mesa e poi 11 camion sl mosse, sempre con i:li stessi guardiani, sulla strada d'On•ieto, verso nord. , o e In Genri:mia ,, disse uno del pr1- gtonierl. AJlora domandai in tedesco al brutto ceffo dove cl a\'rebbcro por- tTale. Ho visto visi abbuiati, ho notato un senso di trepidazione, ho sentito pa• role di rammarico, esclamazioni di scongiuro,· h~ ogni classe di persone, tra la gente pl1ì estranea all'ahti fasci– smo militante. Do1J'j più la disa/ft• none? dov'b l'aUontamento di cu1 st parlava? Il pericolo comune ha ri– destato 1t se11timc11to clclla solidarietcl, che pa-reva spento, cd e-ra soltanto so– pito e momentaneamente sovraUatto da dissaport passeggeri. Nel giorni scorsi noi abbiamo riaperto la rad1o con la stessa ten.sfone d'ar1imo e con la stessa ansletd con cuf l'apri1Jamo ai tempi del fascismo e dell' occupazfone tedesca. I messeri dt lassìi queste cose non le sanno, e se te sentissero non le ca· ptrebbero, perché sono molto ottusi. Eppure so110cose molto semplict ed elementari. Nof. siamo verso yli Allear.i come pcrson.e di famf0Ut1,· perciò Ut1' ohiamo spesso, facciamo Il brondo, e magpri diciamo qualche parol~ grossa, come, purtroppo, si usa in famfolia. :\fa' appena soroe un pericolo com1rne, appena qualche estraneo vuole inter– porsi nei nostri litigi, il senso della sp– lidarietà familiare Insorge più forte, di fronte al pericolo, di contro all'ih• tn1so. Ala i auourab1le clie contfnufamo a litigare, se non snppfamo fur df meglio. piuttosto che_veder-e Il nostro affetto riconfermato attraverso ce-rte vro1Jt tToppo drastiche. I'• d. r. TEMPO RITROVATO La di testa marmo A nche l non Tomanf sanno che a Roma c'i il PII! dl ma-nno, clot quel 11l- 11antnco piede di slctua antica che ha lafflato Il nome olla vfo dov'c-ra rl– ma110 /trm-O chi sa da quando, tra lo Minen:a • U Colltqlo Ro111cno,e che net ocnnofo del 1878 fu spostato dov·t ora, µfTcht non ostrulue n pasto al corteo J1rncbro di Vltrorlo Emanuele ll . .Uu /or1e 11eppurc I romani, e forse neppure I ro• monf.tlf, 1<.m,10 che ci Roma c'cru u•~o volta anc11e lo Testa di marmo. Non ~ (JIIOllci coloHalc di Costo11ti110Cile ,, pub vedere ttatora nel palazzo dei ConsC1'va• tori. Questa cl1e dle-0, credo proprio di averl(& rirrovata lo, che 110n sono u11 ar– c;hcolO{Jo. E ,apete dovet In Germania. N,m gld nel museo di Berlino o In quello d; Mo,1aco, e nc),pure nella co/le:lone privato di Goerit1g, come qualche teme– rario potrebbe •vpporre, ma in i.cn libro: nel Col)oqu( con. Goethe di Eckennann. Qunto attento cronista riferi1ce che H H aprile del 1829_._ fl consigliere di corte M"uer era a pran.:o do Goethe. DlScor– nrvano d'arte. Jl consigliere veniva rie• wcan<lo cerll e-plsodi d"un .suo t,IC1ggfo a Roma, • il potta !'ascoltavo con pia· cere, memore icmpre del nio sou11tonio tra noi quand'era nel fiore della sua ollffl.! pica vfr1llld. A un certo punto venne f~ori 11 rlcor,lo d"u:1 no,rro mollesto conc1tto– dlno, un cal:olalo che ,I un:lva di wu:s orulca rella di manno per battervi 1opra il ,uo cuoio. e Er'l - precf1b JlefleT - U ritratto d"un lmpc;ratoro Tomono: l'an.• rfC(lt}Jia 1tava- davanti olla porta; e noi, paHando, vedevamo assul 1pe110 Il. coi· :olalo occupato nella 1ua lodevole fm• presa ,. Bench6 Eckermann no11 ce lo dica pouiamo t1Hr sicuri che Goethe o.11a'tx,rl>con dclE:la l'<rncddoto. Era, an• cora una 1.10Ha, · H mondo ritornato bam• bino: la natura che utlllna Ingenua• mente i re.sldui delle; 1rorlo. .ua qui vedo qualche ramaniata 111ra• ttare gli occhi della 1odl1/a:lone e lo Hf'IIO esclamare con orgo(llto: e Solo a Roma aJ l1anno di questi co11trastll Po-– polo rei Anche n,ll'ultlmo artloianol •· Lascia -andare, caro umico. Cerco plut• tosto 1rn'al:Ta mora/o della favola. Non ti ricordi più che l'ttalla /J 11110 1tlV<J1er Ripen.$0 dt1n(Jut al cal:olul clic et hanno lat•orato, SI chlamas,e,:o Cavour o Sella. Dtprf-tis o Giolitti, fin elle badarono 101· canto alla solldltd dflla µfetra su cul bat• ttvano il cuOfo, le co,e amlorono bene. Ma quando un nuovo cuUolalo n1bb la bottcua e &I mile o maynlficare la no– bllUl ddla mat,rla • le /atte:::c lmpe-– rlall della tuta, • la clleritclo pacchla11a 0 Jaroll coro, allora ''"'ce11e quei ehc t ,ucccsto. Morale: rartopplamo bene lo Stivale e rimertiamoto fn forma, ma rifli lasCi(llnocl plil; ipnotl::are dalla Testa di marmo. l'lh""rltO PAOLO TRO:.ltPEO tato: la facda Impietrita di Medusa ~:::::::::~:::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::=""'""'""' non rispose; e lo stesso silenzio ostile a<Xolseun'altra mia domanda. La bcll.a I nlo tutelare di Perosl gll ha posto ac- fa~::~n~~~~~rn~~~vo~!s:3!~re~~~a~\~ M u s I e A ~art~1!11~~::"~1d~a,:~ ~ ~~ :11: schlatl Insieme, e (Juella vlrlle malln· M.\dre Chiesa ha chiamato Sanl.'Agostl- coma, dolce e austera insieme, che è no come \'l~11e confessore. • {~!~~-lann°!, 11 i~ ~~rt;;~l~~~fctud:i 1 vL~z~ '--------------,-~----------- nb~~- ·J!! 1 \ 1 a~t~ 0 r p~~~t,~~~:l~~~~a"~~ ~efi?L~~bcr~~~,y~e;~~lt~ 1 :1t·l~ne~• 1 1 /~~~~ PER O SI ~~ 1 ! 1 1~1g,r~~i%1 ~;~an~~ea~\~{\~v~,;~~~g ~·s{:l~fsiJ~: c~~~e.~it~~;~~~\1:1 1 s~~ sn verso la stazione dt Orvieto. Giù dunqut la creazione di un nuovo ma· oratorH è ampia e mobile, con lo Sto• per la· discesa vidi a un tratto 11mio LA musica di Perosl non 1nvediamo terlale ogni qual volta u :vecchio ml· rlco che ha un singolnrc acccmo: un cavallo, la mia carrozza, e la guidava ricorrere spesso nel programmi di nt'Ccla fallimento. Al contrario: nel mo- mcscolmn1:nto 1.11 antico e di moderno quel tale che voleva salvarmi e che concertl sinfonici, anche e soprat• me-mi di superproduzione arriviamo fi· con cat.ienu personalissime. che è sta- certo ern riuscito :1 convincere 1 mleL tutto i,!re11è le piìt Importanti compost· n..indle a gettnre a mare parte di quc!lc. ta una- delle • t.rovdte » di Perosl. ùa quel momento non lo Vlùl più. A zlonl peroslane rlchltdono. oltre all'or• <!!venuto superfluo e ingombrante. Q ~~;a d:~~~~f~·n::~ehèe 1 }0~:::1 1 ~r ~7: ~~e!td~ ~a~ 1 ~net~d~st\~swsir~ 1 !o~~~ c:i raf: dfl~~:!"P~~~;n:.twll~~~~~: ~ Nella ffie(}agl1eradei sinContsU euro- fetto delle molte medicine ingoiate nel don Lorenzo non pogsono pe!'Clò non me materiale, non è ora Infatti suffi- pei d Intorno nl '70, dove Strauss --è giorni precedenti, ebbi un cat,0glro, nd gra\·are sensibilmente sul bilancio di ctente ad accontentarci. I plonlcrl della l imm.i"'inoso romanziere, Oebussy U scntU male ma non dfssl nulla al miei una stagione sinfonica: onde le forzate musica moderna hanno davvero lnvo- raffinato pittore, Ravel 11pceta ultra• comlX'gni. Chiesi Invece alla faccia di sporadiche esecu1.lon1della musica pe- rato In abbondanza. li compito delle sensitivo. Lorenzo Peros! è l'asp11ante bronzo se, nel prossimo abitato, avessi roslana. e H poco parlare di lui, e, fra a\'anguardle è 1 termh_"Jato: tocca adesso asc~ta che predica cantando E nel l&rJ, potuto avere un medico. Ml rlspos-e: parente~!. la PoCa considerazione che al grosso dell esercito <1ef musicisti quando Strauss compone Vita d eroe, «Abbiamo altri mezzi per guarire voi, egli g0C.ìc- presso una par~e del pubbli· roperazlone dl•consoll< lamen.to del t~r- LJebussy 1 ~,·otturnt e Ravel ha già com– bandltJ! 1 · • co specie del gtovant. C è <In agg\un• reno esplorato e smosso. C'è tutla\·ta J.l(lStO l'liaba11cra - tre espressioni di• RI rdo che l'energumeno sedeva ln f(ere: che la produzione mtJlltOre del da aggtungere,.che anche nella m!1stca verse ma tutte di tendenza estremista 'f ~o I !on su una predelllna rial- maestro tortonese va dal 1897·al 1007 si rltrO\'éUlOInfiniti casi di a<Xavalla- _ lul' sta tutto all'ala cJestra con 1 clas- O~< g crmspaÌle •erso il vuoto della circa, dalla IO.s11rrczlot1cdi Cristo e del mento stllistlco. I clcli musicali si con· :Ml }\'arale e Ri.surre-done. za ade· n t pÌ· ·\Ile durante 11vlag- Natale del Rcdl'11torc al Tnrn~ltus ani· sumano tn vetitè con velocità tncalzan• Mn n suo class\clSmo ha nell"anlma s~ra ai e c \ 1:'id~o di buttarlo giù a mae. epoca un Po' lontana da tutto ti te, onde precursori e cocìlficatorl nello quaicosa dell'angelo dimenticato sulla g O !;I_ v1,~n I a n spintone im rlbuiiimento, t1 trav~tzl1o. le conquiste stesso tempo (vedi Mendelssohn e \\'a• terra. Kascono allora armonie dove gamU\:' a ara, con u O , , di teci,¼:-adella musica di questo se- gncr, Picctnn! e Gluck, Mutsorg~ky e iJ\ngeh .. • s1 rico)ora d'argento; e lntor– provvlso. Ci saremmo. potuti sal\are. ~lo. Per sua mtLura p,ot, Perosl non è Veròi Beet'hoven e Rossini; e ancora. no a raggiera colombe e agnelll, tutto Esscndo il camlon chiuso e tanto fra- stato m«!. anche da giovane, molto in- Wagn'er e Brahms dove quest'ultimo è un· coro d'animali candidi. Slamo in corosl I rumorl del \'!aggio, 111 concw• cline alle esplorazlonl febbrili come l conslùerato da '\Vàgner'un ~ccademico, pieno crtstlaneslmo, anzi nel. cattoli• cente e coloro che stavnno con ulne a suoi Quasi coetanei Slrrmss. Oebw;sy e un rlmastlcatdk'e di Beetho\·en e di ccslmo della Roma dl Leone XII1 e di p:me nnterlore della vettm~a, (non ~- Ra\"Cl.Tuttavln, 11suo vivo e frequente Mendelssohn). Pio x. <tuesu suoni cl rlportuno alla pev::imo chi e quanti, polche non li \ e· lmptcg\ 1 ~l'.!Icanto e del modi grego- Quanto sopra non ha peraltro vulore Città etcl'na di quel tempo, e accunto, dc_yamo), si s.1rcl>bcro uccorll della rlani - 11110ciel cardini, questo, co· di :issoluto. E' tutta\'la un relntlvo che c.indellne più che.ceri. con esili chle• ti.ma ·! M::i.i <nwste tcnta1.!onl ml rlcor· n~H11e a tutta ln mustcn moderna - tcmbra rnr pendere In suo ravorc H ?'icheUI In sottanlllc rossosblaclltc, se– dn'vo della mia infermità. d'avere una precisa la sua figura di homo no1Ju.s 1n:itto della bllanc.la delle tendenze del mlsculzl e tmplll.1ccherntl. Non lampa• i;nmba lmpeù!ta, <1unsttuue le nrtlco- del, sinfonlsmo europeo. ffNO, a vol('r momento. Dl (JUIla f ase favorevole alJa de aù arco e fasto, ma dolci luminosità lnzlon\ malate; e capivo che ogni pro· sottilizzare. bisogna a~t?:tungereçhe Pe· r.i~•!il.c..i dl Perosl. che improvvise e diffuse spuntano dal- gc~:ci,1 ~~~I c;~l~l: s~f":;rlvare alla :-:- 1 lii ~~~~~~i~n\~ra!!t ~~ ~~i~~~ . • Q ~~ 1 Jf sfu~f 1!e~rr\;C~~3~~n~a~~~ .. ~ uso stnzlone, flVOltammoa sinistra e com• con!une. In ptu: l mo <lt.le mel<Xllc gre- • Nei momenti dl feìlce Ispirazione don prendemmo che cl Portavano ad Or- gonont! st presentano .Jl suo spirito Come quasi tutti I muS1ctsU ttallanl, Lorenzo ha quelle sue suoltc .dl crea• vieto. Il camion entrò nella caserma nettamente su un plano morale e rell- Per0Et non ha lo spirito del riformatore tore, ha la stntesl In cui sa far suo dell'aerconautlca, cl fecero smontare e g_loso,in GtH·nto 11 loro ,mpll".:'o deve (li «quasi, è PE:rClauòlo Mome,·erdl tanto Wn&.rnerqmmto~ li canto grego– cl condussero ne11'edlficlo:salite le sca- r1,ts:n1merc la disciplina e la fede del che ~ la grande eccez1one). 11suo seri· rlano. 11giardino dl Kllngsor del Par• ,]e dentro un corrklolo grande, su una chle_r!coofficiato come musico a s.... rvtre vere è gentile, Eano. umano. Le lnten• ~'1fal e u Panoc Ji,igua della Hturgia 1>0rtastava la scritta In tçdcsco: Krleu· il Stgnore. zlonl sono sull'emotivo, sull"lsplrnzlone. cr1'.Hana. Allora i suol oratori, dove ap– .socrlcht • Tribunale di tucrra •. l miei Assai diverso, rispetto nl grCGOl tani?. Sccglle, per costruire. teri-cmt planes· paiono con natur.1leZ?..aangell, profet~ compai;Tl1 cli prigionia non capirono e l'~ttegglamento. degli altri muEl<'l st t. glanti o al massimo collinosi; pure da. e la stessa voce di Dlo, con mO<h.'Sll non potei dir loro nulla. Eravamo de· L uso <ielgregoJ Irmo è per loro semplt· n h..i.twlvo!ta un osservatorio cosi ben mezzi sonori. ragg1ungono ciua c là . feriti al tribunale di guerra tedesco. ;r~~=n~emll~1d:~e;~rg~~ll?~~l~e"~~f~ ~t\~~~ta~~~l~a~1ti~em;n~o~rS::e~11~~; :'\~1~~~~~!e11~ e accenti umani purl BONAVENTURA TECCHl secoli la musica aveva estesamente chc:i:;traha alti ,e bassi: quan<io l"lsplra· Dicevo che la musica di Perost la si ope,,rat{), è un mezzo mera\'iglloso per ztone è vh·;t, procede bene, quando no. ascolta di rado. Cosi lul è come uno di BARUFFE IN-F,AMIGLIA lanciarsi ln nuove dlreztonl, formali. zoppica lmp;icclata. Ma è un lato que- quel prt:ziosi amici che ve'!gono a far coloristiche. ritmiche. sto che rivela lo schietto della natura visite Inaspettate per subito ripartire. Manca quindi a Perosl l1 lato polc- perot:tana: pregi e manchevolezze sono Ognl ritorno è perciò accolto con gioia, mica, il lato cioè pl\J app..1rlscente della vislblllsslml ln quanto il musicista non dove li gioco dell'ariivo e della parten• musica di questo tem1>0,ln cul un av- n~sconde l' lnferlorltà dell'artefice rl- z.1 quasi simultanee suscita sensazioni venimento muslc:1Je ~ tale toltnnt? spetto allo spirito poetico che lo In- delicatissime. Ricordo U concerto del quando enuncia proPos•H rlvoluzlonaN, VE'6tecon magglorn o minore llltensltà 25 dicembre 1937 In Vaticano, dopo pa• se et·cit;1 la curiosità g,merate con pro- <:., questo proposito bisogna però ag• recchlo che non ascoltavo musica sua. N 01 1taliclnt usfanio dir t:talc degli grammi dove l'ard!tezza formale è espll• slungerc che ò bene non giucllcare Il• 11plù bel Nmale che lo ricordi. Quanta AUe,,tl. }Jon Bo se a rautonc o a cltmnente dlchlarntn. dandosi delle esecuzioni peroslane di· pace in quell'ora, quanto spirito <l'ami· torto, fo1·se a raolo11c e a torlo . Sembra sia giunto orn un secondo rttte dallo stesso autore, com'è Il caso clzln, che fluire lle\'e d'm·monle per gil, ,1cllo stesso tempo, ma da punU di vt· buon periodo J)Cr là lllU!itca di l'erosi dl (Juella recentissima del Nat11lc del uomini di buona volontà. Era davvero sta di1Jers1.Q,wlche tiOlta si son scntltt! (ll suo primo risale al1a fine del se- Rcdc11tore All'Adriano, dove l'autore ha ll siorno della Nascita divina. Le onde d're ,lelle "J)(lrolc molto JorU· e qual· coJo, con 1 grandl onori raccolti a Pa· purtroppo badato a leggere u testo sonore portavano la concordia e lo spi· ' 1 Ji • t r I rigt, gli scritti elogiativi di Romatn e&el•udendovlqualsiasi intenzione e bra• rito di fratellanza di tuua l'umanità. , cuno 10 osato per 110 tt1 :r~,e a;c ftolland, la sua assunzione a direttore vura Interpretativa). Ma ll procedere Come cullatl, trasp0rtatl dolcemente, queste voci come un seo,io se. J;; deYa CawelJa sistina). «solido I a famiglie - quello del eia::. . 1 i,rescntl quasi non avvcrtl\'ano 11 Jo- zio,!c o, di allo1~tanamc!Ho 11ostr~ sicl _ 11 suo ffu\do. discorsivo quintetto ro peso corporale. Un senso di J_egg~rez- essi. L eto di queste voct I arnvato O a corda le altolucenu trombe 1 suol za aveva colto tutti dl sorpresa. unope-. la.ss -ùe cerlt messeri ne hanno oioito; oboi ca0 1peslrl (o?l delizia, a'ro11a e radi persuasione ~•era partita da quella anzi, 1l capo ,u quei messeri ha credu- La set.e. la febbre del nuovo sl prc- soave, de.Ila nofte tenebrosa del Natale) musica che arrlva\'a a nol con parole :: '!!u?~~~1~~~~a~:~nee u;:,,:-: 1 !~:ti:::: :~11:n~~~vv~r::t~a[,;1,~\nsvg~~ t1\a~l~~Ji1~ 1 ~1~~~~~~el:?rmi:c~~;e{;t:: fr~h;e~n~ura~~O_altora di pensare a1._\ zio-ne dPI suo ritorno. servaz.ione coJTe al ripari: se le mate• rtorc e non per atu~ggiamento »ole- grandi i:naestr\ qcil•umanlti\, a Platone hltmllo ~ sopra1Jvc,i11ta l' offcnsioo ne accennano un deterioramento o a mlco. lJ suo wagnerlsmo J>Ol è impu- e a G<.'Su. DANTE ALOEIUGHI ie,dcsca 11el Belgio e poi 11c!t'ltaf1a ccn· scompartre, facciamo del nostro megllo bcre, ma a scontarlo, purifìcarlo, il Ge-
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