La Nuova Europa - anno II - n.1 - 7 gennaio 1945
-- 7 genn. HHS LA NUOVA EUROPA. -----------------~a--- GIOVE1VTU' 11-,ALIANA\C O s TUME · rGIORNALISTICO IN TERRA SV_lZZERA A Ln~-f~1·:a1;~tJ:t'm~! 1 aTt~r !c~ o. cuscmdomi di avere « Jasdstù.:a– menie n soppre.>su la facoltà di scienze polil khc detn,:nivcrs1tù di Roma. Le cose st311110 ben Uiversamente. P JOVE\" A, di là dal Gou.irdo; ma I tentarono per più tempo d: costituire' lettua!c. faticano senza libri. se:1z,1 rl- Ne! veri<><.lo del fascismo, te fa· la prima~·eia s! avan;,,~va verso la brioarn dell'ordil~c. i corpi d('!le posi nè conforti nè compagni,~ atiatte rolt(J volitiche 7,allulurono in tutta l'eswte, e iiluminuvn ug~!almen· Guardie bianche; ma dovettero sm1::tte· all'animo loro. Conforto e compagnia, ltalfrt, per comprensibili ragio111, alle te la calma spaziosa e quss\ deserw del! re presto. perchè clispe!'ata tn~presa è se ne lwnno, devono chieder~ sc,ltamo quali la scienza è tlel tutto estranea. }~~1~~l~~~~~/~W;e:~~c~~::n~.~~1;~~· :1g; .. ~ I;\~ :1~l;l~?~~mentocii (<mtasmi, al servi· ~oi~t·,~:t~t~~o~ge ~~~~~~in;~~UoQU~~~;o~ ~1~~1i~ot:t :r::11~/ ~'er~ri~i:?~ 1;~1d e::~ no quaicosa d! uspro e _:i impl.H:,1t:, Fnt i molti che scrivono per lamema· che, d"l dieci professori che la com.po• Erano circ« le dicci del mcttt:no: ma e i-e e rac-contare e sol!ecltare, akunJ non 11cv,ino, gli Allef)f.i 11e sospesero nove; J1eila ciuacl'.trn t.li D;:igmarselien parev.'.l. si J;unent,rno e non domandano mtlla l'11Uimo superstite fu viù tardi deferito non si fo:isc ;rncora S\ 1 eg!l:no nt;-ssuno: Cosi. In ciualche campo d'internamen• che \'alga a procurare loro più benigno al {l'11dizfo di e1,urazfone. Per prende·re talmente ~rano n1ote le- srr:1c!e. 1nYe" to militare tr.:lscorre talvolta la g!or· tratt::imento. !\'.on d!cono di aver fnmt! consigl'.o dayli es1,erti. 7>rima di 7>rett• ce s·eran le\·;hi tutti e lavo,avan tuui, nata, fra rindoh:.nia e !J disgusto. o freddo, non Invocano soccorsi çl;, \·e· dcre mia decis.ione sulla sorte d·i quella <:Ome accade In quella S\·i;;; era così Altra nria si respira quundo cl act-o· stiarlo o di cibo; Invocano. se m;il, lo facoltà. nominai unu commissione ,H ordinata. co:sì netta e :;h!ar.1 che fa stiamo ai c.umpi universitari militari testimonianza di un ricordo o un rl· professori. che rn U1l!l motivata relaziu· :,;cr.tlre Uonir:(Jue. a1~che .,;e ,rvislbiie. che u Losanna. a Ginévra, a Friburgo, camhio di huone parole. E .ille volte ,zc concluse per la soppressione di essa la mano dell'l:omo. Tmtì si er.in levati a Neuch8.tel raccolgono c!nquecemo scrivono, cosi, pe:· risuscitare ciò che e ver la crectzwne, al s11nposto. di uwt cì<l un pezzo. <:ituHlini aciu!ti e piccoli ctnqu,rnta ital'.anl. Al c,impo di Signa! videro o per anima:-e clt) cht ve,lono. 8cuola di 1>erfezio7t!lme11to 1JOlitico, coii d! Oa:;nwrse\len: reswva ancora a Jet· presso Losairna conobbi una serata Clmr\ lH artisti. Uno, di Padorn da: due sez•oni. mw dip!omutica, un'altr,1 to qualche ufficiale ital',ano che di un d'Inquietudine e di malumore. Un'orcl'.· poco launiato. era redattore del Ve,iein sln(!a,·a/11. Per dare anche maooiore p~ù soiiecito alzarsi non trovava ra· nanza era st:lta comunicata che interdi· clo:>n !I 2;; lugl!o. Il fascino della paro- po11deraiezza aila decisione <la 1n·enrie• gione. cev.1 agli studenti og'nl intervento nel la li/Jertà lo spingeva t·erso ti libcr.-111• re, il> 1nviai la 1·ela.ziune al Cm1siyl10 Nel c·affè il tenente sembrava indi· locali dello Casa d'Italia dove comin• smo pol!t'.co senza approdo sicuro. Ave• Superiore della P. I. richiedendolo dd s1>ettlto e non r:spohd,1va al temperato ciavcmo i,;iù a riunirsi per certe loro v~1un·avvcn:'.one, certa; e rnm propen su.o glv<iizio: " lo quistione è ancom sorriso della bionda fanciulla che gli relaiioni e discussioni in cui l'animo slone verso Il megl!o che non distin• sub lucilce. verchè la crisi po!il.ica n'· serviva la prima col::izione. Mi sµlegò e talora l'animosità pol!tlc:n non riusci• 1Juev:.1ancora quale fosse. in un xlor (·ènte ha ritarclato la llomina del Cow sotto gli occhi un giornale. e m!se·!a va a contenersi. Ed era naturale ed no di maggio del 19-H, dal r·ampo cti siolio stesso. :\'cl fmtlc:mpo, ver evita· mano su una colonna di primo pagtn;:i. era bene fosse cosl. I o:dilettosi oz:i~ e Z\viòlen ml giunse una sua lettera, re che. in caso df soppressione gli si1,– « Lri u·agedia - diceva -: ecco !a soli· gli studi sereni 110n sono più possibili dov'etar10 di c1uelle .parole che fanno dP:iti s·tscrivesserCJ a -v11oto, io sospc.•d ta parola che ci somminisi1•ano Questi e direi non sono più leciti d!C!lro cu• luminosi e profondi gristanti sommer le 1wot·e imm.<ttricolazfoni e presi delle stup:dl fogli del Ticino: ia trngedia de• mcli di rovine e di morti. I ciue ufficia!1 si nel tempo. Diceva fra· l'«ltro: misure J>rouvi:,orie a!lincht i già iscrit· gl"internatl militari ... Ha !eno: Si par· italiani, un maggiore e un colonneilo. e: .•• Un'altra vol:a vennl ancura chi ti potessero possure ud altre facoltit r,f• la di g!ov;mi che vivono la lnfel:cità addetti alla disc:plìna del campo. cer· « lei; ed era l'ultimo g'.orno prima di fini o vrosegulre {Jli studii iniziati fi111J della patria e sono smaniosi di tornare cavano un mcxlo d'inserirsi in quello· c. partire. Giorno dedicato a pochi tena· alla l!iurea. a combattere µei· essa. l'\'lachi ha mal stile mutismo o nella rotta concitaz!o· «clsslm! alfett!:'e uno era la scuola e Son ctvrei sciu;,alo 11n corsivo dell,i combattuto per essa? lo, no. E che :;li ne di quelle frasi mediante c1uei tenni· « la cmà. I tempi dolci dello studio, la N"uova Europa 1>er znlbblicare ques!.I altri lo <)bbiano fatto. non me ne sono nl di persuasione e di buon accol"Clo e: ricchezza degli anni giovani che pa· smentiUl, se, al di là del caso 7>artico- ~~~~~~· : 1 1\oso~~~o1:c~~~~o 1~! 1 f~~i~a~a~~ ~~h;,~~ !~es1!~m~l~O~~r~Ul:~p~ae i~~~f: : ~;l~·:;eiz~s~w~~:;v~\~i ~~~~~wla~~~i~~ ~:,~~t;~o;; f~ t i~tefi!,~-~l/ 11 J~ 1 :r;es::i:~ ~ noia. il pericolo, l'umiliazione. la be· diosa. Parole inutlll e stonate. che ca· « conos<''.Utl o \ntra\•isti: e ouesta oscu• q1w,uio ero ministro. $Ono stato fatto stialilà; ma l'emusiasmo, mal; la fede, <levano neJ silenzio. Una frase attac• e rità del domani... Così salii le SC'ale sefplO di critiche C(lfunniose nei gfor– mai. Nessuno sa1:t•v.r perchè si doveva cò. «Per ora - diceva Il colonnello - « del Bò. e venni da lei. Erano giorni na!i. in base r1 informazioni false ,, combauere. Per la grandezza della r>a· b:sogna combattere nazismo e fasci• « in cui era ancora poss'bile sperare capziosame11te deJormate; er,pure em f~i~ra~~de;~;~I s~,~~:~h~ 0 ~~~~~~~~-lgs~ ~~~·1 :. 01 8~ 1 ig1~~~ai: !f,s:'tr~;~~- ''g~\1:: I: :~~ 11 ;::~~-~ tf!~ 1~ 1 :!':°111 (~~~·~~~~b;rJ rr~~e,~,;.:::/ 1 :r;t'. 1 :b1igg~~~ 0 t:: i~e~·: si crepa çH freddo e qualche volta di do si alzò. Sul suo volto composto ed!· c. u~va e sì doveva fare nel Veneto. Pen• di stampa è una delle libertà più gnw.• fame? Si può r..ombattcrc affamati e ge- gnito~o, pareva morto il sorriso. In ge· « savo che la pocn o nessuna Intimità di I! pfiJ feco11cie; ma richiede, in chi 1•~ lall per difendere il propr~o tugurio, nera le, codesti giovani italiani di Svlz· « m'lmpecllva di chiedet'le di più, pen· fru;~te. olme110• 101 minimo di bu )wi non f>Crcon\'ertirlo in un pal:.izzo ». 1.era non sorridono. La scarsa ;:ilimen• « savo che forse non sarei giunto a sa· fede e di senso della propria responsu• Chiese dell'altro pane. e cominciò a tazione li estenua: mangiano poco. 11011 '.!': mio padre. Hlcordo - e 1>0eo cli quel bil!tà. Ora. chi p11bblica scientemente mangiare. • Lei non si scandalizza - bevono vino e il callce che la patria e: di quel g:orno ml resta con tanta evi• notizie false si dimo.i;tm indegno dellr, riprese -: perch~ ha visto più di me porge all'animo loro è un calice ama· e: denza - la Slla stretta di mano. li libertà: chi le pubblica in bt4,ima fr:cle o almeno ha più anni di i'ne. La trage• ro. L'allegria in c1uei campi ?! un ri• « sole che giunge\·,1 sul ta\'Olo. le parole senza controllo è un irresponsabile, tlia nostra - e indicò Il giornale - cordo. Si alzò e parlò: nei suoi occhi « poche e commosse che lei mi laSC'iò ... ». quindi 'inCllpo.ce di fruire della liberti, qni, nella Svizzera, fa ridere. E' una passavano lampi dl sctcgno e la sua vo· Finiva la lettera con una rléhiesta: stessa. tragedia che s1 rh-olve con il regalo t.11 ce tagl!ava come una lama. e: Soldati e qm1le! Come conclusione di questo·discorst,, un 1>uccopieno cli generi commestibil!. s'ha da essere - ripetè -: soldati di e:••• Le chlerio solo poche parole dl io 1>ropo1100che la le!lae sulla stampa. Se \'edesse che !esta quando ne arriva quale guerra? Della guerra contro Il e 11s1>0Stu.cla raccoglil're qui e da TI· ill preparazio11e, f15titrli.sca wi e/orate. o c1ualcuno! Vad.:l In giro pci campi, se fascismo? Ma combaltere il fascismo è i: cordare Poi cli là. quando. tra 1)0('0 1ma (liuria. che con proced1tra rapida e lo lasciano andare. e sentirà che feb· come combattere cn:el capitalismo In· e: Corse. sarà di m,ovo li tempo cli fare. di facile adito, oi1uiich_i i casi che, pttr bre di azione! ... Qmrnclo si esce da tre dustriale, terriero, bancario, bo1tegaio: e Le riceverò Ql_ll. le leggerò dopo il la• non ri!Jeste11do il car(ltte-re di veri e anni di guerra è com·esser caduti aa combauere c1uei poteri sovrani dcli.i « voro. tornando la sera dal camp!. Sia· proprii. 1·eatt. r.omv,.ome~tono i.I b!1tm un quarto plano senza rompersi il col· costituzione giurata e violata che con· e mo sulle rive del Heno: di là l:> Ger- costu.me yiomalislico e, con esso, l'cf· lo o la schiena. Si resta ammaccati e vertirono il brigantaggio di St.ito nel· « mania: e il fiume dal nome tanto pre• ficacia. morale dcli<, libertà di stampa. Q~1~[~:1~ 1 !~~f~~ia~i~1r~~~op~~l~i~\r~l~S~: ~~1;t~~~l ~11~•rn~:; s~r~l~i~ ~~~ti~/~~~: : fti::~~l~ d~ 1iu~o~~c;~~11·~a1\~~~l~Slt~n1; g. d. r. ve idee. di nuovi partiti; c'è chi vuole tro I banditi delle &ehiere Muti o Pa· e: qu!lli. SI cammina al tramonto vici· rifa:·e l'Jtal!a con la religione, chl col volini; ma contro quei s'.gnorl del re· e: no alracQua; sì guarda dall'altra par· comunismo e tutti con la libertà. i\la centissimo antifascismo che un temp<> « 1e. dove tllltC'I è cosl uguale. con un quando si arriva a questa parola si ac· nutrivnno ed etaltavano quei l}éjndiLI e: più avvert:bi!e s!lenzio delie case e cap!gllano tutti: nessuno sa dire con quale fiore della g'.oventù Italiana: « delle strade. l ricordi sorpre11do?10 a ch:arczza che cosa sia e gli uni accu· combattere f;:isc!smo e nazismo non è « volte come fossero di un altro pia· sano gli altl'i di non rnlere la lìbertù. solo combattere Hitler e Mussolini. ~ <rneta•· Dunque, rntto sommato, ~ una l!bcrtà comkittere contro una classe che, per che non può esistere. E se è così, con• duta ogni capacità dì cq,nscrva1.ione, tinuare in un modo o nell'altro. è tUt· serbò solo per sè la frenesia della di· to lo stesso. In quel glomo V settem· su·uz\one. E quesia è polit:ca. s!gnor co· bre In cui I.e barriere di frontiera si lonnello: senza di che non si comhatte sp.ilancarono e passò l'ondata haliana· ni? fascismo nè nazismo. Com;;rendo con armi, cavalli. autoveicoli, In quel qual'~ il vostro scrupolo e la ,·o.;tn. c.1· giorno passò J)a!'le di un esercito che ra: comprendo quello che volete salva ;weva combattuto senza ragione, sen· re e non osate dirlo. t.la oramai c'è za costrutto. s<:nza prcp.:lrazlone. senza l'Italia da salva're. si,l.'(norcolonnello. e volontù: e che ora voleva. sl. tìnalmen• Il popolo italiano>. Lo guar<lavo men· te, una cosa ma una cosa sola: forl<l tre parlava e pensavo che c'era forse finita. Ecco perc:11è sono qua, e tanti In quel g!ovane un comanònnie di eser· altri con me. AspeLtiamo che la fac· cito o un uomo di Stato. Mi sJ)lace non cen<lo finisca•· poterne fare il nome. (I A !tri due g!ovani ufficiali entr.trono e si accostarono salutando con un cen• no di mano. L'uno continuava a fuma· re e l'altro a sbadigliare. Il loro volto era muto come la bocca. Questa hn· passibilltà, quest aria di noncuranza stord'.ta o dispettosa è quella che più colpisce tra certi gto,•ani \lalianl. Pare ci sirt in essi qualcosa di spezzato, co· mc una molla che si sia rotta per sem· pre, senza possibilità di.aggiustamento Sulla focc!a di alcuni - e non sono pochi - c'è una opacità che non "è rassegnazione nè rancore, ma un che di vuoto; che. resta tale: quasi voles· sero far sentire ciò ch'è stato loro tol· to per tanti anni. da sempre; quasi vole3sero far vedere che Quanto pare· va li riempisse prima era una imbotti· tura posticcia un consegno di auto• mallsmo semovente e parlante che ht· sciò il vuoto, poi che fu tolto. E questi tali non cercano nulla perchè il loro spirito si animi e il desiderio si accen· da; nè s! ramm.iricano d1 nulla: e se qualcuno lo fa. lo fa per lamentare svogllutmnen!e certe perdute fortune e certe svanite speranze. Tra questa mas• sa il generale Uianchi cd altri con lui '!'emper:e pill pacata a Friburgo, in quel 1>iccoloc.impo di Quara1Ha ufTicia• li. Aria cli cenacoio e quasi di scuu!a. Alla sera, dopo la parsimoniosissim:a ce• na, si raccolgono n leggere nlcune pa· gine. dalle ciuali sorge il dialogo. Uno legge; un altro dei più espel'ti pone il problema ed avvia la discussione. Que• sti campi universitari non servono sol· tanto a provvedere mezr.i cli studio e titoli di esami. L..'I. dentro, nella costri• zione disciplinare, nelrasHnenza. sotto una vigilanza talora Infida e malignat si viene formando una coscienza la quale nel povero bagaglio ·che Quel gio· vani riporteranno in patria, sarà 111· nico 1>rezloso e invisibile contrab· bando. (I Cinquecento cinquanta student! sono concentrati nei campi univer.sit::1ri: sol· tanto militari. Gl'lnternati civili sono raccolti nei campi di lavoro, obbh;ati a l:.worl stradali. agricoli. bosch!vi etc. In a!CUTI! di (ttJE'Sti t;i'lllll)I e ril,ri.~sima la vita; in altri è tollerahile qu~1ntlo non manchi l'adattamento alla :,cce.:;~I· tà. Là è il fiore della gioventù ltallana. Studenti, professionisti, laureati cui era consu"eto il Quotidiano allment.o intel· Su·questa !mmensà messe di speran• ze, cli sogni, di forze, di ardimenti. C'he è la giO\'Clltù, è passata l:na mostruosa bufera. E' atterrata quella messe. ma non divelta. Gli steli cominciano a rad· drizzarsi e ad aC'quistarc pienezza e rigoglio: nutrimento e gioia ciel mondo. Che vogliono CJUCstigiovani'~ Voglio· no staccarsi dagl! ancoraggi e uscire .:ill'aperto. Sono suinchi d: formule. di ricette, di definizioni: sono swnchi di tradizioni e di 1>reretti: sono sta:nchi di esercitarsi in una dialettica se1w,a sol· !ievo e se,w..u res1>:ro; di approfondirsi in una scienza che H mantiene allo stesso Jh·eJlo: di arretr..irst ln una s10• ria che loro più non appartiene; di so– swre in un riconoscimento 1>erpetuo dei vecchi valori o di flunua,·e nello scett.iclsmo mercantile cl! una falsa cui• tm·a. Essi vogliono un passato che di· venga presente. ur:u scienza che divenga ane. una verità che sia « vita ,. E' que– sta la parola che 1 migliori tra essi ripetono di continuo e con cui cerca· no dei per tutto I legami. In mezzo a tanto scenario di morte. con questa an· tica parola essi Intendono significare la 1 nov!Tà • atlesa. l'ultima insisteme esig,mza ciel loro intimo essere. la co sa 1:he non ò ancora cominciata. Vita vuol dire vedere e raccontare a se stessi ciò che si è visto: vuol dire ri· cevf're rntto da tutti e ricambiare. mo!· t.iJllicando!o, il dono; vuol dire ricono· scere. senza più maledirla. la ne<:essil~ del naS<"ere e del morire. E' stato sempre ditricile tra le aiuole fiorile ri11tracc:larc il scmiero del!a vi• w: E'SSO è nascosto tra le rovine: e si ritroverà se r'ò un3 gioventù che lo CONCE'l".ro. MA.RCllESl mosco SACRO))NO L A vroposta fatta dul mio ottmw nmico Sil·vio d'Amico in Domf"' nica del 24 dicembre ver la ,·o· stitu-zione di un mildstcro o dicaskm nutonomo delle belle arti. che riassor· lm e svi!uvvi le attività che fum,w sottratte arhitmriamente alla presenlr. /JirPzlone ge11erale delle belle art!, qurmclo s1 1·olle inventare tm lllini.-.t1•· re rlella cultura vo1Jolare, per usi r!o· mestici. m.'i trotia i11 massima favm·,:• vole. e· verissihw :he la Direzione yr· 11erale delle IJc/lp arti. dentro il Mi:u· stero dell'istruzione pubblic€l, ha fat;o sem])re la 1>or:.1: <iclln bastm·della 11wl vista e mal tmttata c!alla su1>erbio-.:•, varent,,.la leyJttm1a: è verissimo che:, casi t·om·è co11oea1Mt<t. è destinata <:d e1lserc clireua - 11etcaso più favorenr le - solo per metà. voichè il direttore archeo/or10 11m1s, 7Ju.ò1>rctendere dw samJirt di teatro e cinema, e il (liret• tore teatrantP, e ci11nnfltoorafaro n-m: sa]}rà un ett~ rii J)rol>lemi archenloa1!"!. u, soluzionP. delle due direzioni !J/!•11-'" rali è clunQue secondo il buon sen-~o. In Qtie,:to coso w•rò è lJn1e tener v• 1?· t.ente rhe il 7;1oblcma àella direzim,e 110n sarebbe :=:.uperato comvletam.eme. ma In certo QW1.lmodo trasfer-ito e in 1m certo seits.o alloroat 11 Hisogngrd JHt re che al di sopra ciel due direttori ,1e• n1••11.l1 ci sia non un semplice fi.ouran· te. r;a un coordinatore. che, senza e~ S:?rPun tecnico di questo o quel ramo. porli 11 '1 baaanl!o di idee r1e11eraliassrn ,wt~ P di Jma 11renarazio11e culturnlr. l'l'" lr, meno do ilitelligen!e dil-ettantc. e. cr,, S!C in ararlo d'impadronirsl deila pa,·te tec11ira dc1 servizi. l11somma, se 11•1 C(,mbiamPnto s'lw da fare - comP . cred" e auspico anch'io - va fntto ,,t m 1 J 1 f~ che vort1 serietà in un'am>nilu str::2iom fino nd or(t piuttosto sban<i 11· t(l. e 110n et richiami r1i festevoli rfcor· di del Bosco sacro, la graziosa com.· med;a che 7Jrendeva in burla il Mmi· stero r)ellr hcUe arti francesi di qua runt'annj. fa. m. v~
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