Nuova Repubblica - anno V - n. 29 - 21 luglio 1957
(171?) 11ilova rep11bbliéà 3 IL C0NGitESS0 DEI CONSIGLI OPERAI IN JUG'0SLA VIA•J· UN A. ESPERIENZA vrr ALE 'L'aspetto piì, positivo del Congresso è staio quello di consentire ai lavoratori jugoslavi di riunirsi, pc1· discutere sui proble– mi fondamentali del paese. Si tralla di una nuova classe dirigente che si va formando, attraverso una serie infinita di errori e di esperienze; di un tentativo di assicurare ai lavoratori almeno una parziale autonomia di decisione di ALBERTO BERTI A LLA FINE di giugno, dopo sette anni durante i quali jn tutta la Jugoslavia erano funzionanti i principi dell'autogestione operaia, spnciti dalla legge 5 luglio 1950, i Consigli operai hanno avuto il loro pri– mo Congresso. Il particolare momento politico in cui questo Con– gresso ha avuto luogo e le contraddizioni esistenti in seno al comunismo internazionale, facevano pensare che ]o sviluppo dottrinario di tutta la materia riguardante l'autogestione operaia e l'autonomia amministrativa su– bisse un arresto. Tanto più che il Congresso si svol– geva all'indomani di una molto dura critica della rivista russa Comunist al sistema jugoslavo, a cui Tito aveva risposto in maniera altrettanto polemica nel suo di– Scorso inaugurale. Gli stèssi sviluppi cinesi e polacc1-ti dei problemi re– lativi all'indirizzo da seguire nel campo del socialismo, molto più vicini all'impostazione jugoslava che non a quella sovietica, e il parlare che si faceva in questi ul– timi tempi dei « sovnarcos » (che, è bene metterlo subi– to in chiaro, sono dei comitati tecnici che nulla hanno a che fare coi consigli operai), avevano dato agli jugo– slavi 1a sensazione che il loro esperimentò fosse- molto più importante di quello che essi stessi pensassero. A scopo informativo, è bene precisare che il fun– zionamento di una azienda jugoslava si svolge ancora oggi (le risoluzioni approvate dal Congresso dei Consi– gli operai con le quali si richiedono modifiche alla legisla– zione attuale saranno certamente trasformate in legge, ma solo nei prossimi mesi) -nel seguente modo: tutti i dipendenti (nelle aziende che ne contano più di 30) eleggono il consiglio operaio; questo, a sua volta, elegge il comitato di gestione dell'aziel'1da, del quale fa parte, per legge, il direttore della stessa. Nelle aziende aventi meno di 30 dipendenti, il collettivo di lavoro {cioè tutti i dipendenti) è automaticamente anche consiglio operaio. Il collettivo di lavoro, attraverso il comitato di ge. stione (che corrispònde grosso modo al consiglio df am– min istrazlone delle ·nostre società per azioni), gestisce « i mezzi fondamentali» (cioè il capitale fisso) e i « mez– zi circolanti» (capitale circolante), che lo Stato gli ha consegnato con la su citata legge, e ne risponde davanti alla collettività. Mentre la pianificazione centralizzata, caratteristica dell'economia russa e delle democrazie popolari, prevede il raggiungimento di obbiettivi del piano in precedenza quantitativamente prefissati, cioè impone il raggiungi- È uscito il V Yolume della collana Studi e ricerche storiche della Biblioteca G.G. Feltriraeili Giorgio Mori La Valdelsa dal 1848 al 1900 (Svifoppo economico, movime,tti ~ociali. e lotta politica) ,•8~· Jl! lire t,900 La ,11tri• dello ••i lappo eeono"'ico e poli1ieo della V•ldeh•. dall• met.il •Il• fine d.,J. 1'0110«010, d,u·e le particolari eauuari~tiebe d,11• Hei,1.i 1<t..:a•• ebbero il mani• •o rilif'YO, Non solo uno ,todio di •tori• locale, fallo 11111a b e.MO di 111:ta 'f'Hla rieeu:a lii arçloiYio, 111al'approrondimento di uu problema ,1orieo l'i!i ampio, nella stessa collana: Giuliano Procacci Le elezioni del 1874 e l'opposizione mer'idionalc pags. U,I L, 9QO Carlo Leopoldo Ottirao Concetti fondamentali nella tcoiia poli.tica di Antonio Gramsci p•&&, loO I.. 1,000 E,1~0 Santarelli A&petti del movimento operaio nelle Marche P9H· u• L. l.OOtJ Le campagne emiliane nell'epoca moderna Saggi e ie,eimoniutt~e a cura di Renato Zangher;, 1•6&• 504 L. J.SOO Feltrinelli Editore. [i9· Milano mento di determinate quantità di produzione a11e varie aziende, l'attuale sistema jugoslavo si basa sull'autono– mia assoluta che lo Stato lascia all'azienda, la quale non ha alcun organo gerarchicamente superiore. Il Piano so• ciale non è un piano centt;alizzato, ma un piano di coor– dinamento di tutta l'economia nazionale per fasi suc– cessive (dal piano dell'azienda a quello della Comune, da questo a quelli del distretto, delle Repubbliche ed infine a quello Federale, che è la espressione conclusiva dei singoli piani delle unità autonome, e della politica economica governativa che si effettuerà attraverso la programmazione degli investimenti). L'unico vincolo che l'azienda è tenuta a rispettare è dato dalla legislazione federale e repubblicana. L'or– ganizzazione del lavoro, la produzione, la fissazione dei salari, la,distribuzione degli Utili, al netto della imposta federale, degli iriteressi pagati allo Stato sul capitale dato in gestione (6% annuale), del fondo ammortamento e del1e riserve, sono tutte funzioni attribuite dalla azien– da al Consiglio operaio. Esiste talvolta, per certe opera– zioni, la necessità di un accordo fra il Consiglio operaio e il Comitato popolare comunale, in quanto ogni azienda situata nel territorio di una data Comune ha degli ob– blighi verso la stessa. Il direttore dell'azienda è in~ece un funzionario go– vernativo: la sua figura, anche se regolata da disposi– zioni di legge particolari, e anche se la sua assunzione ·viene effettuata con particolari modalità, rappresenta ancora un li.mite verso l'autonomia assoluta dei Consi– gli operai. E ciò specie nelle piccole e medie aziende. Il direttore rappresenta infatti quella parte di buro– cratismo, che è tipica di una economia centralizzata: dai lavori delle commissioni del Congresso e dagli articoli e protes e apparsi sulla stampa jugoslava in questi ulti– mi anni; lè"='·emersa la necessità di dargli una veste dif– ferente, demandando al Consiglio operaio, il quale deve rispondere in pieno della gestione dell'azienda, anche l'assunzione del direttore. Sarebbe quèsto un ulteriore passo innanzi sulla stra– da dell'autonomia, perchè certe deficienze di direzione nel campo, dell'azienda non possono venir colmate che con un magg:or sviluppo dell'auto/estione. Nel frattempo,• la preparazione dei nuovi quadri, che usciranno dalle Università e- dalle scuole tecniche, permetterà di affrontare i grosst~-problemi che sorgeran– no dalla concessione di questa autonomia. Attualmente l'autogestione riposa essenzialmente sulla fiducia che i dirigenti jugoslavi hanno avuto nel loro popolo; fiducia che non si può dire mal riposta, quando si pens~ agli enormi sacrifici che le popolazioni hanno sostenuto in questi ultimi dodici anni, avendo il governo federale, per riuscire a raggiungere certi obiettivi di politica eco– nomica, compresso il loro già basso tenore di vita, de– stinando somme notevo1i agli investimenti e somme trascurabili ai consumi. Ma ormai il grosso problema della Jugoslavia attuale è, e rimarrà ancora per anni, quello dei quadri: spesso non c'è alcuna relazione fra l'intelligenza e la prepara– zione di "Chi maneggia gli organi centrali, e di chi è l'e– secutore in provincia. Io stesso ebbi modo di farne la esperienza, parlando _con dei dirigenti alla periferia che erano e_videntemente impreparati ai loro compiti. L'azione politico-economica (che è poi un'azione· po– litico-sociale) del governo, si svolge essenzialmente nel programmare - una volta a conoscenza dei singoli piani repubblicani - il Piano sociale come Ja risultante di essi, e nel distribuire le somme globali destinate ai vari settori economici. Sino alla concorrenza di queste som– me, potranno essere éffettuati gli investimenti previsti nei vari settori. Lo Stato quindi non fissa gli obbiettivi da raggiungere, ma decide quali somme distribuire fra i vari investimenti: cioè programma gli investimenti. Durante i lavori del Congresso sono affiorate due tendenze che rispecchiavano due punti di vista di ca– rattere diverso. anzi contrastante. Da una parte vi sono coloro che chiedono una mag– giore autonomia dell'azienda e quindi dei Consigli ope– rai (si chiede che l'azienda disponga automaticamente dei fondi d'ammortamento, si prospetta la necessità di cOstituire il Consiglio operaio anche nelle aziende in « via di costituzione>,, s'invoca una maggiore autonomia azien– dale rispetto agli organismi bancari, la possibilità.di usa- re una maggiore percentuale del fondo di ammortamento di quella attualmente consentita per acquisti di macchi– nari ed impianti all'estero,, ecc.). In questo senso, inter– venti essenzialmente .di carattere pratico sono stati fatti da parte di numerosi delegati. Ne voglio ricordare uno (Danica Mihulcic - operaia in una fabbrica d1 rro– dotti alimentari vicino a Varazdino) eh~ fa rimai care « che una delle difficoltà maggiori che si oppongono al funzionamento del~ Consiglio operaio è il fatto ch'essv è composto quasi esclusivamente di dOnne poichè esse co– stituiscono quasi tutto il collettivo di lavoro. E le donne devono - lo si ricordi - anche esercitare le ]oro fun– zioni di mogli e di madri ». Propone << per ciò che con– cerne la base economica dell'autogestione una riduzione del 2% del tasso d'interesse dovuto allo stato, la regola– mentazione degli acquisti in tema di materie prime, una procedura più semplice e più rapida per ottenere dei credili destinati all'acquisto dì impianti moderru », ecc. Lo stesso problema dei quadri è stato molto dibat– tuto e così i problemi delle installazioni industriali, della distribuzione degli investimenti nelle varie quote, ecc. In una parola, tutti i problemi dell'economia jugoslava sono stati analizzati: talvolta con acume, tal'altra con superficialità. Una diversa corrente di delegati si è invece dichia– rata dell'opinione che si potrebbero meglio raggiungere gli obbiettivi fissati dal Piano sociale annuale ricorren– do ad una maggiore centralizzazione burocratica, ci~ riaprendo un processo involutivo proprio nel moment9 in cui, nel resto del mondo socialista, queste forme ven– gono ripudiate. Tale tendenza, n:i,olto debole del rest~. è rimasta limitata e ha avuto scarso peso. L'aspetto più positivo del Congresso è stato quello di consentire ai lavoratori jugoslavi di riunirsi, per di:– scutere sui problemi fondamentali del paese. Si trat– ta di una nuova classe dirigente che si va formando, attraverso una serie infinite di errori e di esperienze: comunque, diceva a ragione il compagno Santi del PSI: « Qui per la prima volta nella storia i lavoratori hanno nelle loro mani il proprio dfstino, tutto quèllo che éssi riusciranno a fare o a non fare dipenderà essenzialmente da loro stessi "· In auto e in treno in aereo e in albergo su.Ile ginocchia, sul tavolo d'un bar, esatta e leggera scriverà la vostra corrispondenza gli appunti di· viaggio i ricordi delle vacanze. Olivetti Lettera 22 / I / I I I I I I I \ \ \ ' / / / / / , ------- -/✓---' \ \ \ ' I I I I I I I I I I I I , modello LL lire 42.000 + <.a.s. Nel negozi Olivetti ed In quelll. di macchine per ufficio, elettro– domestici e cartoler1,.
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