Nuova Repubblica - anno V - n. 27 - 7 luglio 1957
6 DUE PROBLEMIPER IL PARrrITOSOCIAL1S1'A GIO\!E~TU-' E Sl~D·AC!ITO Pubblichiamo due articoli di compagni del Movimento Giovanile ·socialista dedi– cati alla presenza -del Partito nel mondo del lavoro e tra le giovani generazioni CORRADO SIMIONI: I L RECENTE consiglio na;,,;ionale dol Moviinen~o _Gio– vanile Socialista ha provocato nume-,.rose ed interes– santi polemiche che costituiscono un indubbio sintomo di vilalilìi: è peJ'Ò necessario che si eviti, pè1· c_omune vo– lontà, cli basare un dibattito politico cli fondamentale in– le,·esse, per ·il partito, sulle rigide ed astratte coutraifpo– sizioni di formule gene ..iche come « vecchio e nuovo», « tr-adi:,,ionalisti e innovatori», e rnagari « destra e si- Jtistl'a ». , Formule che rischiano di ca·istalli'l.izare il lavorn di pre– para,-,ione al convegno nazionale dj Salemo intorno ad inutili cose morte, anziché provocarn 1~ necessaria discus• sione sni reali problemi dell'iniziativa politica socialista uel settore giovanile. ]11fatti, come l'isulta anche dal numero speciale di Ener– r;i.eNuove (.I) dedicato ai hi.vori del consiglio, si manifesta: ro110 diffc1·eHti posizioni solo in riferimento a problem1 margi11ali, seppu1·e impo1·tanli. Ad cl-5empio, la questione della permanenza del MGS nella .l 1 'MCU, sulla. quale si vei-ificaro1lo i pili seri con– trnsti, non è che la. deriva1,ione particola1·e di più am• pie scelte politiche, di concezioni dell'in1peg110 politico giovanile assai divmse e fol'se' conhast.ant.i. Mi sembrn che questo, clell'omertè'.t sulle cose che scot• !ano, co:,titui~ca proprio il metodo più enat.o, ci·eat.orn cli gravi pericoli sia all'interno ch"I partito che noi conrronti dPlropinione pubblica, la quale dietl'O a ce1-li sil~n7.i crede cli intrnverlel'e colpevoli ambig11ità e sterili t.atticismj. Un metro che ha molto 1111ociuto al partito in altre occa~iorfi, -provocando rapide e l'Ovinose scissioni imme• dialimient.e successive alle pili solenni proclamazioni di u11ilù. {Sei-vii-ì~ a tutti noi l'ilt:>ggei·ela stoi·ia del PSI nel primo do.poguer-ra). Difendere runità del pal'tito, sia detto per inciso, ché il di.:;;co1·sova app1·ofo11dilo ed ampliato, non significa evi– tan.1 .ohe appaiano alla luce del solo e del giudi1;io dei mi. Jit.anti i contn1stj e le divel'gen;.;e; significa esprimere quc:::;ti contrasti secondo una COl'l'Ctta prnssi democratica, dando cioè vita politica R « nrnggio1·a1w,e » e « minor·anze :> che si fonnano, si sciolgono e si rjcompongono a confatto dei p1·oblemi e delle relative scelte che il pa1tito .quoti• dii11Hunente affronta. Que,.;t.o don-ebbe essere, a mio pai·ere, il funzionamento di un pal'tito socialista e dernocl'atico: altrirnenti si cade nelle degenerazioni del centr-ali1:i1T10 democratico e del fra. zionii:;1110 clien,.telarn di mai·ca stu•flgaliana e staliniana. Ma, per to1·11R..1·e al tema, ohi prenda. a leggern con at• le11zio11e la. 1·isoluzione conclusiva. del «: consiglio nazio– nale», si avvede presto clie in essa non appare '1a r.icerca di 1111a pt·ecisa. e coerente piaftaforrna politica capace di alt i·,Hre a $é la maggioranza della: gio\'~ntù socialista {ma– gari con il parnllelo esp1·irne1·si di una minoran:1.a, il che non gua/:ita mai in un 01·girnismo democriltico). Semlna in\'ece, e forse I per onesto seppur malinteso desider·io d'unità formale, che il docuniento jn questione $ia la rif.q1ltante di opinioni a:::;saidiverse (soprattutto con dire7.ione assai diversa) raccolte in una specie di media delle \'Olontù politiche contrastanti secondo l'antico si– sterna del « colpo ar cel'Ohio e l'altro .alla botte». Sta di fotlo che, sen,-,H !,rane illtrnioni che potrebbero sembi·itrc maligne, « la ri::.'Oluzione » d1 Bologna è assai poco risoluta nel tracciare una linea di condotta al l\'.[o. vi1nc11to Giovanile: essa. ci appare una confusa llliscela co,nposta dalle indicazioni pili diverse e p1·iva di un chj~u·o o univoco nesso politico. Né raver indetto i trn convegni di studio "cost.ituisce, in sé e per' sé, una prova di co11cretezt,a. e di positivitt1 1 dato che è facile indire dei convegni, più difficile spie• ga.rn il lol'O significato che è sempre politico, e la loro fi11aliU1 specifica., che non-sia il gene,·ico ed irnpl'ecisato deside1·io di « meglio conoscere la realtà:. (obiettivo mo• glio rnggiungibile attraverso gli strumenti del partito). Dicevo che ad una attenta letlul'a della- risolnzione cli Bolog11n 110n può sfuggire la diso1·ganicitii di essa, le pro• l'onde sfasat.ure che i11terconono t.ra le affemu.tzioni di principio e gene1,ali e .le indicazioni part.icob~i·i, più le– g ,i.te alla veril°ica quotidiana dell~1 realtà. Si veda ad esempio la pl'illla pa.1-te: « 1·ilevato come il succe~sivo dibattito abbia posti:> parlicolannenle · J'ac. cento sulla crisi che travaglia in Ilalia le nuove genera• zioni quale riflesso accentuato della più .vasta crisi della s9ci0Lìi e dello Stato e quale conseguenza di enati indi– i-iZ,-,i sovente impressi dai partiti alla azione giovanile, il CN ritiene di poter indicare al l\IGS e a tutta la gioventù italiana la via di una piena autonomia nell'iniziativa po– litica e nella prassi organizzativa, quale mezzo Pe·r supe– rare lo incel'tezze in cui si dibattono larghi slrnti delle nuo– ve genernzioni italiane». La.citazione è lunga, ma pennette di' cogliere con esat• tez7,a e senza polen1iche stoi-ture il senso della tesi con• tenutavi: 1) lo Stato e la sociotù italiana sono in crisi; 2) la giove11tù è in crisi; 3) la crisi della gioventù è conseguenza dirotta della crisi della societit. Tesi che co11t.rasta palosemenlo con il contenuto del prn!':eg11io della rnozion~, che critica l'azione dei pa1-titi (ovide,,temenle. anche quelli di sinist1·a) negli anni pas• sati e in1lica nuove linee di iniziativa seppure nncora ti– midarnente accennate. Infatti, come è possibile c1·iticare l'indirizzo politico impresso da.i partiti a.lriniziativa giovanile se l'azione dei partiti el'a ispirnta proprio alla suesposta analisi ideolo– gico-politica? Non si trattava, come oggi si vuol far credf're, di er• rol'i episodici e tanto meno di sconsidernlezza dei partili e dei di1·igenti nel guidare 11\i, politica giovanile; si ti·at– lava piuttosto di rigorosa consequerndalitl~: in crisi la so– ciet.\ e lo Stato - in Cl'isi la gio'ventù perché è in crisi lo Stato - si i-isolva la crisi della società e si risolveranno tut.ti i problemi giovanili. Deriv..tno da questa impostazione gli slogans, ma non furono soltanto slogans, del « rn(?vimento giovanile avàn– guardia del partito ».e del « mobilitiarrlo le masse giova– nili alla lotta per il socialismo». Concetti suggestivi, che non hanno perso vHlidità in linea teorica ma che in realtà non giusli{icano affalto l'esistenza di un movimento giovanile e che non giungono nonché a definire, nemmeno a sfio,·are la specifica pr·o• blematica della popolazione giovanile. · Tanto è vero che, una volta accettato questo indil'i½zo generale, anche... il pl'oblema dell'autonomia politica appa• riva, e fi11jv11per essete, astratto, essendo il movimento giovanile più una branca cli lavo•·o che nn 01·ganismo po. litico con fisionomia propi·ia. (si veda la definizione sta• iular;a del MOS), Ora, è appunto dall'aver constatato l'errore di qnesta impostazione in relazione al pr·esente momento stol'ico-po. litico che s( impone oggi una 1·evisione dei metodi e delle finalità della lotta politica giovanile. Assolutamente ignal'O di tutto ciò appare il docu,rnento risolutivo del consiglio nazionale, che, ad esempio, af– ferma impe1-lenito che la società italiana è in crisi, con• tro ropinione degli scienziati, degli uffici studi più seri, degli uornini politici, dei pa1-liti {nemmeno il congresso del PCI, il partito più interessato a conservare una psiw cosi di massa a sfondo catastrofico, giunge a sostenere una tesi così paradossale), della stampa e del senso comune. Fol'se che le a.ffe1·ma1.ioni del congrnsso di Venezia non de1,j~~~ano d3:lla constataz~one delle mutate condizioni di lotta.,..·ffin rnov1ruento operaio? ~ B forse che, di qualitativamente mutato, non vi era proprio questo: il consolidamento degli istituti politici ed economici della società italiana post-beWca, il rafforza• mento della base produttiva del capitalismo italiano che, salvo en·oi-e, costituisce il supporto « di struttura)) del– l'u\tuale momento storico dello stato italiano? CJ"isi dello Stato significa, da Marx in avanti, pro• prio l'opposto della strnspost.a situazione; significa depres– sione economica,. paralisi istituzionale, in efficienza delle strutture produtt,ive. __ . Ma, Ad esser franco, mi sef.nbra che la mozione di Bo– logna espo11esse più ohe un meditato giudizio, vecchi e stanchi pl'egiudizi, buoni solo a prorògare lo sfol'zo cli una seria analisi politica, dalla quale devono discendere le nuove linee di iniziativa del :ri.tCS e dell'uzione giovanile. MIRO ALLJONE: L A CRlSI della CGI.L-, olJieitivamente rilevabile dalla prog1·éssiva riduzione della sua fo,-,1.acontJ-athrnle, dal. la diminuzione del numero dei suoi i:'Scritti, delle _percen• tuali di pagamento delle quote mensili e della partecipa– zione alle l'lnnioni, assemblee, ecc., ed infine dallo spet– tacolare l'Ovesciamento dei rapporti di rappresentanza in seno a numerose e impottanti commiss.ioni interne, è fatta generalmente derivare dall'ingerenza dei pa1·titi che le– gando le impostazioni Sindacali a fini politici lom propri hanno finito per snaturarn le organizzazioni sindacali, esa11- 1·endole in agilaziot1i e in scioperì rilevatisi in contra.ddi– ziooe con gli interessi generali dei lavoratori. Tralasciando tutto il discorso, che è pur necessario che qualcuno cominci a fal'e prima o poi, sulle responsabilità delle organiz,Zazioni di sinistra in quest'ultimo decennio, la condizione prirna pe1· il superamento della presente si– tuazione è· ritrovata nella rimozione dell'ingerenza dei p~u'tit.i nelrorganizzazione sindacale, cioè come si usa dire, nella « spa1·litizzazione ». Se poi si l'iconosoe che l'autonomia sindacale è una ca– ratteristica indispensabile per una organizi;azione unitaria dei lavot·atori, &i comprenderà quale importanza abbia il precisa1·e il significato e la portata di questo tennine prima che la sua 1·ipetizione negli slogans e nei comizi lo privi · di ogni reale contenuto. A nostro parere il neologismo « spartitizzare ». deve avel'e una sola interpretazione, deve significare lo sforzo teso a. rendere l'autonomia politica alle organizzazioni sin– dacali, l'impegno teso ad assicurare le garnnzie contro ogni inframettem,a partitica Ol'ganizzata. Non si vuole q·uindi negare ai p~rtiti in quanto ta1i jJ di1·itto di giudicare come di ogni fatto in cui si risolve la vita na1.io11ale anche della politica e dell'organizzazio11e dei sindac:1ti. · ,Questa constatazione era necessal'.ia per rispondere a (170) nuova·repubblica colo.ro che 1·.ilengono contJ·addittol'iO con la forma.le ri– chiesta. avanzata dal PSI di spartitiz7,nz.io1ie della CC:IL un convegno di partito sui pl'Oblerni, sindacali e sopral• tutto Ja precisazione, in quella sede, dellt1 condizioni che i socialisti ritengono necessiuie perché la CGIL possa con– tribuire fattivamente alla Cl'eaz,ione cli un s.indc1~ato uni• tai·io. ] l PSI ha riaffermato a Venezia la propria naturale collocazione sindacale nella CC:If, e pme 1.111anime111enle ha sottoscritto l'impegno per la creazione di nn sindacuto unico dPi lavoratori. Da qui nasce il dovere per il nostrn partito di precisare come e a quale prezzo è pO$sibile creare nella CGJL le preme!':se di un sindacato unitario, autonomo dai pa1·titi e indipendente da influenze di go– verno. La scelta operata è per"' noi nna scelta fondarnental• mente giusta essendo proprio nella CCUL che si 'devo spe• rimontare la possibilità di una democratica convivem.a con i comnnist i 1 verificare nnà univoca inter·pretazione dei concetti di antonomia sindacale e democra7,ia interna. Allora, so la t.rasfomrnzione della CCIL è obiettiva– mente il pl'imo passo sulla via della costituzione cli un sindacato unitario, ~se è compito dei socialisti battersi per crearn le p1·emesse di questo sindacato, diventa logico e conseguente lo sforzo che sta compiendo il PSI di cspri• mere le condizioni ohe debbono veriLicarsi per riconoscere ini1;iato il processo di revisione, nece~sar·ia e legittim.a l"indica7,io11e degli obiettivi dell'azione ai ·quanti nella COLI, vogliano pi·eordinare il sindacato di tutti i lavoratori: Quali sono queste condizioni? Non sono altro che la'. traduzione in fatti, i quali soli per loro natura sono accertabili, dei principi che dovrahno caraiteriz,-,are il sin. daca.t.o nnit.ario, e cioè l'antonomia dai partili, la demo– crazia interna, ·l'indipendenza da jnfluenze di governo. P ERCHE' un sindacato sia autonomo, o meglio perché la CUl L sia spartitizzala, devono cadere i legami che i partiti mantengono con i prop1·i iscritti anche quando essi sono nell'ambito sindacale, non deve cioè più essere data la possibilità ai ,pa,titi di usare strumentalmente i loro rnjlitanti in seno. ai sindacati, il che può accadere solo se i pa1·titi sciolgono statuta ..iamente il proprio iscritto dall'obbligo di attenersi al giudizio che il partito dà dei fatti sindacali, solo se i partiti annullano i legami che con gli uffici massa e attraverso i comitati di corrent~ mantengono con i propti iscritti all'interno delrorganiz. zazione sindacale; deve poi essere statntar·iament.e assi– curata la soparnzione tra incal'ichi di direzione sindacale e l'esponsabilità parlamentari per l'impossibilità obiot• tiva della concilia1;ione della fedPltà al pal'tito con la fe– deltà al sindacato; si devono costituire infine conenti che trovino la loro base 'di distinzione, nelle diffel'Cnziazioni in tema di politica sindacale e non in base a traduzioni meccanjche delle divisioni o alleanze partitiche in sede parlamentare. Se si vuole sincernmente che la CGIL divenga una or~ ganiz7,azione democratic~, le condizjoni per cui questo ag– gettivo 41:>ossa essere att1·ibuito alla centrale sindacale in cui ci riconosciamo, devono ritrovarsi nell'istituzionaliz– zazione del voto segreto nelle elezioni degli organi diret– tivi e nella determinazione della linea politica; nel dra– stico rifiuto del metodo - fino a ieri largamente àdot– tato - di designare, spostare, sostituire i dirigenti e i funziona1·i attraverso· accordi di partito e nella conse– guente creazione di istituti di garanzia contro il ripetersi di queste patenti illegalità; nella pubblicizzazione delle decisioni prese a maggionrnza ovvero nella assicurazione del diritto pe1· le minoranze di esprimere le eventuali di– vergènze; nella trasfo1·mazione delle scuole sindacali in modo che adottino testi e metodi. di insegnamento che non siano quelli stessi che sono usati nelle ·scuole del PCI e che di fatto hanno impedito la formazione di quadri al. ·l'alt.ezza delle nuove realtà produttive, Si ·1•ichiede l'indipendenza da influenze di gQvemo. Tale condizione si ·deve affermare nel distacco della CCJL dalla l•'SM che .in nessuna occasione (dalla espulsione dei sindacali jugoslavi all'aggressione 11nghernse) ha dimo– strato indipe1).denza di giudi1,io dal blocco Ol'ientale. La carntteri7,zazione della COI L in senso autonomo, democratico ed indip'i'ndente non è irnpegno né facile né comodo, ma non esiste altemativa per coloro che fanno professione cli fede democratica e progressista; la via per la rigenerazione della classe lavo1·atrice passa per la co– struzione del sindacato unitario ed esso potrà esistel'e solo se la CG.fL l'iuscii-à a preordinarlo nella sua organizzazione. Le responsabilità storiche non possono essere annul– late,_ le rnsponsabilità morali lo possono essel'e solo dalla franca revisione dei propri enori E' quello che ci augu– l'iamo che accada. Energie Nuove, bollettino della Comm.issione pro"Vinciale di Milano, è rorgano dì stamp<i più significatfoo deHa gio– ventù sociaiista accanto al quindicinale La Conquista. MEMORIE PARTIGIANE di NARDO DUNCHl LA NUOVA ITALIA 1957
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