Nuova Repubblica - anno V - n. 27 - 7 luglio 1957
4 ginale, ma siamn i soli fo grado di di1·e apertamente cer– te còse. ]L Ptì.[ ha una strnttu ra che non gli consente an– COl'a cli muovèn.:i con la stessa libertii di critica che è prnpria a noi. Comunque non possiamo accettal'e un'im– postazione meccanica per cui il }'.lSI è una frazione e il PCI un'altra frazione del movimento operaio e si tratta di agire ciasc1.1no all'interno della prnpria.. Il PSI non può mai, in nessun rnomento, essere una fruz.ione; esso è il movimento operaio. E se il PSI non lo è ancol'a come rnppresentanza. piena e integrale, ce1·chiarno di capire il perchè, cerchiamo insieme la politica necessai-ia allo scopo. Non si tratta di un'apc1-tura a sinistra, intesa quale acceltazione da pa1·te di Fanfani di un limitato controllo socia!i.-;ta su alcuni orgilnismi pt1bblici senza che nulla si modifìchi nella divjsione del potere. I>uò darsi che i so– ciali.-;ti [.;1còano il. gove1·no con) cattolici. Ma questo non ci inteJ"essa, oggi si trntta di un-9,, altemativa politica, a cui invitai-e a fai- pa1·teciparn anche i cattolici. Certo l'ini– ~_jativa socialista non può venire fuori dal PSI così conf'è. Il l'SI devo essere la guida cli una Jarga concentrazione di for:1..e e per questo c·è molto da «pagare»: occo1Te ima politica che consenta un'alleanza organica con parte dei cattolici e delle foi·ze comuniste. Se no, si soccombe di fronte alla DU. E' un pl'Oblema dramn·1a.tico, e il nostro dovere è quello di stare accanto ai socialisti. Nessuno pon·e vidicoli problerni di sopi-avvivenza di UP: si tratta di vede1·e se il PSI è giunto al ptrnto di poter offri re, non solo a noi, ma· alle fol';,;e della clemoctazia italiana e al le forze comuniste disposte a unii-si alla,,, democrazia le gaw ranzie necessRr·ie. ·Si badi: UP non ha preteso di detta re cundi~,ioni; da parte nostrn era ed è la volontà d'accertaw mento delle condi1,ioni di sviluppo in cui si trova il PSI. La struttura deve adeguarsi p1·ima o poi alla. pobtjca. Quando·<?hiedittmo la libertà di stainpa e ci sì risponde che c'è il rischio del frazionismo, noi comprendiamo que– iò!tepreoccupazioni; ma. allora dobbiamo continuare a faw cilital'e l'evoluzione, fino al punto in cui pubblicare N,1.wva llepiibblica nel } 1 Sl .sarii un fa.tto inisoi·io, perchè insieme a Nuova l?..epnbblica ci sarnnno altri giornali tutti 1·accolti, pur nello scontro delle idee, intorno ad un'unica volontà politica. Noi non intendiamo distruggere il nostro giorw nale. Esso non sai·ù, mai un organo di frazione, ma un Ol'· gano ap01·to a tutte le espe1·ienze, una tribuna per tutti i militanti socialisti. Alcuni compagni socialisti provano repulsione per le correuti, ma dato che non hanno mai !atto pa1·te del PSDI, non possonç> avere il ribrez;zo che abbiamo noi pr,f il frazionismo sul quale è imperniato quel pat·tito. Se si vuole un _impegno sol,enne contrn il frazionisniO e le clientele, siamo d'accordo, ma se sotto questo si vuole contrabbandare la lotta contro la circo-· lazione delle idee, allol'a, non, siamo d'accordo. E circo– lazione delle idee significa strumenti co·n i quali coloro che vedono in un certo modo ce1·ti problemi, possono dare su que::;ti problemi delle battaglie che interessino, non solo i socialisti, ma t11Ùe le fo1•ze democrnticbe del paese, dai TiBtolli' agli Onofri. · SFlppiamo che ci sono dei pe,ricoli, sotto queste bl:rertà, ma sta a voi giudical'e se siano maggiori questi pericoli oppure quelli di chiude1·e le possibilit,\ di evoluzione de– mocratica del partito. Pl'Oblemi come il rapporto_ fra jl funzionariato e la carica politica, .la pubblicitù. e l'indipen– denza dei procedimenti disciplinari, i rapporti tra sezioni e federat.ioni, non li abbiamo inventati noi: nascono dalla dialettica delle cose. Questa è la scelta da fare, perch!J quella pura e semplice di fusione e non fusione è 1·idicola, dato che 11oi siamo già, il I>SJ, siamo semplicemente un gruppo esterno che vuole trovare una via d'uscita comune con tutto il partito. Quando abbiamo pt·esentato le nostl'e prnposte al PSI, . abbiamo i·iscontrato in alct1ni compagni una notevole dif– fidenza, perchè pet· loro Codignola è un incubo, uno sfa. .sciatore di partiti, ma quando siamo passa.ti ai problemi specifici, la diffidenza si è dissolta, e ci siamo accol'ti che ì passi compiuti dal partito ernno giganteschi. Gli scambi di documenti sono apparsi molto vicini alla possibilità di conf-luén:1..aanche a chi era più armato di prudenza come me: perfino sul funzionariato si è convenuto che era un problerna da ridiscutere. All'ultimo. momento la direzione del PSI non ha ritenuto di ratificai-e integralmente quello che era stato approvato dalla sua delegazione, e non siamo noi a doverne dare un giudi;i;io perchò questo ri– ·guarda Ja vita interna del PSI: forse si è ritenuto che certe condizioni fossern sotto certi aspetti pericolose. A questo punto ci siamo fe1·mati. E: ora il Convegno deve mostrarsi Cosciente, pernhè sono persuaso che il PSI ·potrà dire fra fre o quattro me,">i quello che non è in grado di dire oggi, solo a concli:,;ione che il contenuto po. litico di UP non si disperda. Oggi,· per r·ifetfrsi ad un tel'mine caro a Panzieri, oc– eone istituzionalizzare i rnpporti esistenti col PSI sul piano politico-strutturale, in modo da rendere permanente il vincolo che già. esiste cU fatto, con ]o scopo preciso di servirci di questo ultei·io,·e passo avanti per raggiungere ·)a confluenza alle condizioni necessarie_. Se non si farà a luglio si farà a ottobre, purchè nessuno dica _.che si deve fare entw ottobre: si deve fare solo il giornò in cui si siano realizzate le condizioni politiche m·igliori. Molti compagni non ci seguirebbero in condizioni di insuffì.– ciente garnnzia., ma se otteniamo quello che vogJiarno ci seguirà tutto il movimento, e noi vogliamo po,-tare tutti• perchè nessuno di noi è in cerca di posti. Dobbiamo riw cominciare daccapo, per a1·rivare alla confluenza a conw <lit.ioni possibili per la democra;,,ia italiana (Applausi). Dopo una breve sospensione della seduta è salito alla tribuna Ferruccio Parri accolto da una calorosa. manife– _-zione di simpatia e di affetto. . PARRJ: Non c·è molto da aggiunge1·e a quanto hanno detto così be~e Vittoi-elli e Codignola; dai 'loro intel'venti risulta chiaro che UP e il PSI si ,<;ono messi su d11e strade diverse destinate a incontrarsi e che l'azione cli UP è stata in ogni momento di vicinanza alla politica (170) nuova. repubblica Diamo qui sotto, in ordine di graduatoria, nominativi dei compagni eletti a far pa·rte del nuovo Com.itato Centrale di Unità popolnre: !) PARRI FERRUCCIO - Roma 2) CODIGNOLA TRISTANO - Firenze 3) COSSU EBMONDO - Roma 4) ENRIQUES AGNOLETTI ENZO - Firenze 5) JEMOLO ARTURO CARLO - Roma 6) DELLE PIANE MARIO - Siena 7) CALEFFI PIERO - Milano 8) FAVATI GIUSEPPE - Pisa 9) LEVI RICCARDO - Genova IO) SAGONA PIER ,LUIGI - Roma 11) VITTORE!.,Ll PAOLO - Roma 12) PINCHERLE BRUNO - Trieste 13) DEAN GIOVANNI - Verona 14) ZERBOGLIO PIERO - Pisa 15) BIANCONI PIETRO - Livorno 16) SPINI GIORGIO - Firenze - Messina 17) MALVEZZI GIOVANNI - Roma 18) GIORGI ENZO - Torino 19) RAMIREZ ANTONINO - Palermo 20) DONDOLI LUCIANO - Livorno 21) PEYROT GIORGIO - Roma 22) NEPPI SERGIO - Bologna 23) DUCA VILFREDO - Ancona 24) SISTO ETTORE - Torino 25) FINOCCHJARO BENIAMINO - Bari del PSI. Per pal'te nostra non abbiamo niente da rimpJ'O– verarci, pe1·chè abbiamo collaudato bene la nostra poliw tica. Si apl'e da.vanti a noi la prospettiva dì un impegno <lecenn.ale per alcune ,-iforrne di fondo che non sono spew cifì.catamente rifonne socialiste, ma che devono· tendere alla trnsformazion di certe strutture sociali per gettare le fondamenta di uno stato di benessere, tale da garantire 1111 minimo di dignjt;\. e di° sicurezza a tutti i cittadini. A una trnsformazione di questo ge·ne1·e possono essere e sono inlereSSflte forze diverse da quelle operaie, e del resto gli stessi operai delle grandi imprese più avanzate saranno fol'.~e tra cinque ann_i più tecnici che operai nel senso tra– diz.ionale del termin~e. P~r essere sinéero non nasconderò che vedo ancora molte· difficoltà per la s"oluzione dei problemi che ci si pre.::;entano in questo momento: oltre a tutto, le nostre possibilitiì di ini:1,iativa sono scarse. E questo è tantò più grave in un periodo come l'attuale che precede le elezioni. Il Convegno di l~ non .è un convegno interlocutorio pe.rchè la stessa. c0nAuenza nel PSI si può distinguere in due gradi, uno infet·iorn e uno superiore. Qi può essei-e un ac.~':.00 con il PSI che io chiamerei di convergenza orga– nica, che sottintende punti d'incontro del tipo del Cen. tro stud.i socialisti. Si può invece arrivare a dare al rapw porto otganico una funzionalità più precisa, e se il PSI si sente di· utilizzare UP come app01to alle sue decisioni, per le idee che essa ha rappresentato e può rappresentare, evidentemente il prob\Ama dei rapporti sarebbe risolto. l'ropongo che la. Direzione che verrà nominata dal Convegno venga delegata. a definire un patto di questo ge– nere con il PSI, a.I quale dovrebbe (}Ssere data la massima sottolineatura possibile sia dal PSI che da parte nostra. Questo non esclude una dèfoga, magari implicita e non sctitta, a continuare le traitàtive condotte fin qui, ma as– solutamente si deve istituzionalizt.are questo punto d'in– contro. .A costo di dispiacere a qualche compagno, devo dire quello che penso: è necessario tenere viva Unità popolare nel.la sua qualità e nel suo significalo, che athaverso Rosw selli risale fino a :Ma;i;zini, nella ricerca di un socialismo che sia ~ì libera.le ma B:nche socialismo etico; sarnnno poi anche le espel'ien:,;e di altri paesi a completare questa ricel'Ca di valori nuovi per il socialismo. Intendiamoci: io non voglio fare la Je,-,i9ne morale al PSI, che non ha bi– sogno di precettoi·i, ma UP ha cei-tamente dei caratteri distintivi che gli vengono eia quel nlone che ha l'onore di rappresentare. Ai compagni socialisti diciamo: se voi siete preoccupati delle conenti - e noi ci siamo resi con– to delle vostre preoccupazioni - non temete questo vento cli libe1-tà, non temel,elo, noi vogliamo soltanto che il Partito, il movimento sociali.sta sia veramente liberatore della crisi della società italiana. (Applausi vivissinii e profongati). '_l'enninava così la seduta di sabato pomeriggio. Nella seduta di domenica mattina, dopo che Favati aveva riferito sni lavori della Commissione verifica poter.i, hanno pal'lato i compagni Taglia1,ucchi, Castorina, Cariasi, Chiarugi, Ra\·à, G!orgi e Orenèi. Pino 'l'AGLJAZUCCHJ, del Comitato Centrale della QCIL, ha sottolineato come per la prima volta nella' sto– ria di Unitù. popolarè, con l'inte-i·vento di Codignola 1 si siano toccati problemi di carattere ideologico, propow nendosi l'istanza suggestiva della «: ricostruzione dal bas• so». 1\fa questo non è sufficiente pe1· assegnarn ad UP una prospettiva. ideologica distinta. nel quadro operaio, perchè UP non è mai stata un gruppo politico caratteriz. ;i;ato ideologicamente e non 1·iunisce neppure compagni che a questo 1·igua1·clo ccnvengano, come ha dimostrato l'in– tervento di Pan·i, snlle stesse prospettive. La funzione politica di UP è ormai esa.ul' ita: quello che conta è l'im– pegno per gli obiettivi di fondo del movimento operaio, nel PSI o fuori del PSI secondo 1e scelte politiche di dascuno. Una appl'ofondita disanima delle funzioni e dei problemi del movimento operaio ha pure compiuto, rial~ lacciandosi a Tagliazucchi, il delegato genovese Edoardo GRENDL 26) SABBATUCCI NUNZIO - Roma 27) MALAN FRIDA - Torino 28) MARTINELLI FILIPPO - Carrara 29) TELMON VITTORIO - Campobasso 30) GREGO MARIO - Padova 31) STELLA FRANCESCO - Roma 32) ZANON DAL BO AGOSTINO - Venezia 33) RINALDI ANTONIO - Ferrara 34) GODANO CESARE - La Spezia 35) CHIOCCON FRANCESCO - Grosseto 36) GREGO MARCELLO - Perugia 37) FERRAR! BRAVO ARTURO - Venezia 38) FELTRIN FRANCESCO - Padova 39) ORILIA VITTORIO - Milano 40) RAVA' FRANCO - Firenze 41) ASCARELLI TULLIO - Roma 42) MATTEUCCI EMILIO - Ancona 43) CHIARUGI GIULIO - Firenze 44) ALBERTONI ALBERTO - Firenze 45) VISENTIN PAOLO - Roma 46) CASTORINA EMANUELE - Roma - Catania 47) PEDUZZI LUCIO - Milano 48) CALZINI PAOLO - Milano 49) SIRENA GIORGIO - Verona 50) AMOLETTI BRUNO - Como C.ASTORlNA "di Catania e GIORGI di To1·ino hanno invece ribadito le tesi favornvoli all'autonomia di UP, dato che il PSI è ancora impastoiato da dieci anni di politica frontista e dalla presenza di un'apparato fnnzio. nariale scarsamente convinto della 0 prospettiva di un 1·inw nova.mento democratico. Giulio CHIARUGI ha indicato nella mancanza di una chiara proposta politica il principale motivo di insuf• ficienza del Convegno. Vittot"elli aveva presentato una a. nalisi storica pienamente persuasiva da cui risultava che il PSI è ormai l'unica guida politica possibile per il lllOw vimen'to operaio e la sinist1·a democratica, e Coclignola dal canto suo non era giunto a prospettare una caratterjzza– zione ideologica tale da consentire ad UP un proprio ruolo permanente nel!o schieramento operaio socialista. Snlle soluzioni politiche di oggi si è 8tati reticenti mentre biw sognava trarre le conseguenze logiche dalla relazione e trasferire le istanze politiche già proprie di UP nel conw testo stesso del Pl;\t'lli2.-§.9c~lista. Le ~4,oni ric,li.1.f~te sono yalide soltanto come punti di partenza a patto che siano verificate dalla volontà di impegno del maggior numero di socialisti e in particolare di socialisti che oggi milita.no in UP. Quanti di coloro che applaudivano le ri– serve di Codignola sono disposti ad impegnarsi nel PSI per~realizzare in concreto i suoi obiettivi politici? Occorre una maggiore chia.tifìcazione di volontà politiche altri. menti rischieremo di avvicina.rei al PSI come a un miw raggio nel deserto. Tra l'altro c'è la scadenza delle prosw sime elezioni amministrative e politiche: dobbiamo esclu– dere una ·presentazione di UP in un'alleanza che non a– vrebbe più il significato di quella del '5G e per questo bisogna essere in grado di combattere già allora fianco a fianco coi compagni del PSI. .... Anche Dino CARLESI, collaboratore della rivista cat– tolica Il Gallo, si è pronunciato per l'ingresso immediato nel PSI, ponendo irt luce il sostanziale progresso compiuto dal Partito sul piano dell'iniziativa autonoma e democra– tica, mentre Franco RAVA' ha sottolineato l'appoggio in-· diretto alle posizioni socialdemocratiche che rivestirebbe ogni rinvio della confluenza di UP nel PSI. · Il saluto del PSI è stato portato dal Compagno on. Guido MAZZA.LI, che ha. giustificato sul piano storico la politica del partito nel passato decennio auspicando l'uniw tà di tutti i socialisti e i democratici nell'impegno comune per Ja nuova politica indicata dal Congresso socialista dì Venezia. Egli è stato salutato da un vivissimo e caloroso applauso. Hanno portato il loro saluto al Convegno anche l'on: \,Valter BlNNI, PINI-ACCURTI di Firenze per i· cristiano-sociali, e F'ICHERA di Roma per i comunita1·i. All'inizio della seduta pomeridiana, Codignola' ha dato lettura di· una risoluzione concordata recante anche le iìrw me di Caleffi 1 Giorgi, Ol 'il.ia, Peyrot, Vittorelli ed alti-i, menti-e Pietro BUTTITl'A prendeva la parola subito dopo per presentare una. seconda moziohe, favol'evole a.ll' in. gi-esSo immediato nel PSI. A seguito di un emendamento alla mozione concordata prnsentato da Vittol'elli - dove ven.iva sottolineata la volontà di UP di impegnarsi a. l'aggiu_ngere la confluenza - Buttitta riti1:ava la mozione, trasformandola in dichiarazione, affinchè l'app1·ova;,;ion!:l della risoluzione concordata non assumesse significato di 1·ifiuto alla confluenza. PERRETTI di Roma, dal canto suo, ptesentava una d.ichiarn;, ,io.ne · co.nti 7apposta, che interprèta.,va Ja risoluzi9- ne concordata nel senso di prevedere l'autonomia di UP fino a che non si rendess·e possibile una più vasta con– fluenza di forze sociajjste democratiche. La l'isol uzione concordata veniva approvata con solo 8 astensioni, m~;,.w tre i compagni Taglia;,;ucchi, Crendi e Spazzali giustifi– cavano il loro atteggiamento con una dichia.l'azione di astensione in cui s~ richiamavano ai motivi ideologici dPgli interventi prece"dentemente pronunziati. Una mozione p1·esentata successivamente da Fe1Tetti, perchè ogni decisione di UP venisse demandata ad un alt.ro Convegno, veniva respinta a larga maggioranza.. Si passava infine all'elezione del' nuovo Comitato ·cen• tr~.Je, il cui risultato riportiamo in altra parte.
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