Nuova Repubblica - anno V - n. 25 - 23 giugno 1957

(168) nu,111arepubblica (/Ji.~. di Di110 fl()schi) (Dnlla sk1mpn: «rasfe11sio11e dei re])11(Jl,lico11i 11nn C srill/cie11/e a ,lr,re la 11w(Juioranut ad 1111 gouenw DC·PLI-JJSJ)/. Mancherebbe 1m volt; al raggi1111gimentu dd 11uoru111 »l MISTICISMO DELUSO _ Fate un .voto al sacro quoru~! SETTE GIORNI NEL MONDO TURISlVIO ATOlVIIC.O ' , '., . I L NEW YORK T,JMES non è un giornale scandalistico, tutt'altro; e_ss?viene co_nsiderato yorgano più rispetta: , bile dell'opm10ne americana ed e certamente uno dei aiornali più seri del mondo, acea"nto al Times di Londra ; a Le Monde di Parigi. Il suo motto è seffipre siato: • t< Tutte le notizie che meritano di essere pubblicate». Nella sua edizione americana, ·è forse oggi il giornale me– glio inf,ormato del mondo. Per questa ragione, l'articolo comparso il 9 giugnç> scorso, ci è sembrato particolarmente rappresèritativo di uno stato d'aniipo in tanto più perico– loso in quanto non pare susciti alcuno scandalo. 1{ Questo è l'anno migliore nella storia - comincia col dire il giornale, in una sua corrispo·ndenza da Las Vegas, grosso Centro del ·Nevada, negli Stati Uniti, - per il re– cente ma nondimeno onorevole passatempo consistente nell'assistere all'esplosione dellé bombe atomiche. Per la prima. volta, infatti, il programma di ,esperimenti della. Commissione per l'Energia atomica, che dovrà svolgersi nel Nevada sì estenderà a tutta la stagione turistica estiva, fino 'a setteffibre. Sarà la serie di, esperimenti più estesa che si sia mai svolta, giungendo fino a quindici esplosioni. E per la prima volta la Commissione per l'Energia atomica ha fatto conoscere un programma par– ziale, per consentire ai turisti interessati ad assistere a un'e.splosione, nucleare di tenerne conto nell'elaborare i loro ìtinerari di viaggio». Il corrisPondente del giornale americano. spiega poi che 1, parecchie di queste esplosioni saranno più impor– tanti di quelle provoéate contro il Giappone durante la seconda guerra mondiale e almeno una di esse sarà tre o quattro volte più violenta >>. Ma aggiunge subito dopo che le zone turistiche sono abbastanza distanti dal luogo dell'esplosione e che perciò norl vi sarà nessun rischio. Sebbene il pubblico non sia ammesso nei luoghi d'os– servazione, <( vi sono tuttavia molti punti cohvenienti dai quali tutti possono avere una veduta impressionante del– l'esplosione>>. Il corrispondente del New York Times elenca con molta precisione tutti questi punti. indican– done i rispettivi vantaggi. Per esempio, 45 miglia a Nord di Las Végas, i punti d'osservazione « sono abbastanza vasti da potere percepire una quantità di luce e di ru– more». Il miglior punto d'osservaZione ·per il pubblico è si– tuato sul M. Charleston·, alto circà 4.000 metri, il quale si trova a una cinquantina di miglia· dal luogo dell'esplo– sione. In cima a questo monte vi è un posto radar del– l'Esercito, dove il pubblico non può accedere; ma il gior– nale tranquillizza subito i suoi Ìettori, avvertendoli che, anche senza andare proprio in cima al monte, a un'ora di auto da Las Vegas, su buone strade, si può vedere otti– mamente la maggior parte delle esplosioni, badando, be– ninteso, a fermq.rsi dalla parte buona del monte. Il giornale coffiunica quindi che i. turisti potranno co– noscere l'ora esatta délle esplosioni a 'Las Vegas, con·. uno o due giorni d'anticipo,, chiedendo informazioni agli al– berghi, a1la camera di commercio o alla polizia stradale. Dopo un certo numero di not•izle. sul modo migliore di osservare l'esplo_sione e di scattare' qualche buona foto– g1·afia e anche serie intere di fotografie di una medesima esplosione, dato che questa dura circa un minuto, ·il gior– nale Consiglia a coloro che· temono la radioaitività, per essere più tranquilli;· di rivolgersi ai posti di controllo della radioattività della città più vicina, prima e dopo l'esplosione, che accettano di controllare anche la ra– dioattività del1e auto. Il pericolo maggiore nasce però da chi guida l'auto– mobile e può essere ab.bagliato dall'esplosione, provo– cando qualche infortunio stradale. « Ma un pericolo ancor più grave di quello che risulta dall'essere abbagliati deriva dall'eccitazione del momento, che induce la gente a· gui– dare imprudentemente >>. Il giornale spiega infi~e che la 'base migliore per le « spedizion,i destinate ad assistere all'esplosione >> è Las Vegas, che ·si è oggi. attrez+ata R.,erfettamente, con due,– cento alberghi circa di tutti i O.pi, i cui 'prezzi sono abba- stanza modici. , Si pone p~Q_ un grave· quesito, « il quesito che turba perennemente 'là gente a 'cui non piaccìono le spedizioni fatte prima dell'alba » e che vorrebbe osservarle da una camera d'albergo, a Las Vegas. A questo quesito il gior– nale risponde che « talvolta si scorge un lampo sufficiente per potere affermare che "si è vista una bomba atomica". Ma non è come osservare un'esplosione relativamente da vicino, esperienza che, generalmente, mozza il fiato». A questo punto si conclude la corrispondenza da Las Vegas, che abbiamo voluto rias.Sumere piuttosto ampia– mente, dato lo stato d'animo che attesta. Che possa esservi una' certa curiosità << scientifica )), per Jo· meno da lettore del R~ader's Digest, per un'esplosione""~tomica. è cosa che si può anche capire. Ma qui si tratta di qualcosa di diverso, di più morboso. Si sta discutendo da molti mesi attorno alla sospen– sione del1e esperienze terinonucleari. Migliaia di scien– ziati lanciano appelli ai capi di stato per richiamare la loro attenzione sul pericolo sempre maggiore che corre l'intei-a umanità. Nessuna persona sensata, infine, ha più il minimo dubbio che una guerra termo-nucleare com– porterebbe la rovina non solo di chi la subisce per primo o di chi fha provocata .ma anche di tutte le altre nazioni del mondo. Ciò nonostante, gli esperimenti atomici sono diventati un oggetto di curiosità turistica. Tale o tal'altra bomba, si spiega, è tre o quattro volte più potente di quella di Hiroscima. Ossia potrebbe uccidere in una sola esplo– sione un milioncino di esseri umani. Che brivido! In attesa di potere assistere a un vero bombardamento atomico alla televiSione, un po' come le tricoteuses della Rivoluzione francese andavano a prendere posto all'alba sotto la ghigliottina per potere vedere meglio le teste che cadevano, ci si accontenta di andare a trascorrere l'estate a Las Vegas, per vedere da vicino le ·esplosioni speri– mentali. Questa, del resto, non vuole essere una tirata anti– americana, chè si potrebbe facilmente suscitare ovunque il gusto morboso del pubblico per queste co~e. Abbiamo solo voluto illustrare la gravità di un fenomeno che, se non viene interrotto per tempo, rischia di trasformare ogni tifoso dei romanzi gialli o scientifici, in ogni paese del mondo. in un maniaco represso del genocidio atomico. Fra poco, la stessa potenza militare delle nazioni non sarà più valutata in milioni di cittadini pronti a servire lo stato, ma in miliolli di cittadini degli altri ~tati che si possono distruggere col proprio capitale di bombe ato– miche. A questo punto, quando qualche uomo di stato sostiene che gli esperimenti atomici sono necessari alla sicurezza del mondo occidentale, si ha il diritto. di rispondergli: « Restituiteci la sicurezza delle nostre coscienze! >>. rAOLO VITTORELLI .. 5 SOCIALIS'l'I JiJ COJIUNIS'l'I l/ ANTITESI ID_E()J~()(l ICA di GIVLIO Cl-IJARUGI T RE SVELTI e ·nitidi volumetti iniziano la c.ollana che le edizioni « Opern Nuo,·e » d~clicano al socia. l'i:-;mo contemporaneo, con intenti evidentem1~nte divulgativi e didattici. E che dì queste pubblica:1,ioni di massa si senta da tempo la necessità, Jo dimostrn il sue• cesso ottenuto dal materiale analogo che è stato diffuc,o a cu1·a delle edizioni « Rinascita » e degli « EditÒl'i Riu– niti» da molti anni a questa parte. Oggi che a sinistra si ridiscute tutto, è bene che anche !·a voce del socialismo democratico cerchi di rientrare in ci1·colazione con mezz:i adeguàti. Le pl'efaz:ioni di. Alessandro Schiavi pas:.ano alquanto i limiti della divulgazione per entl'are nella pole• mica contingente - un tantino alla comunista, in fon– do - ma non per questo le tre pubblicazioni - L'antite8Ì ideolO(JÙ:a fra sociali8'mo e coninnismo di J'ulius Bi·auw tha 1 1 Gli sviluppi ideologici del socialismo dem.ocra/,i·co in Tnghilterra di I-lugh G,aitskell, Gli .'lviluppj ideologici del socialisrno dernocrntico in Italir, cli Leo Valiani -- ,, vengono meno al loro fine quanto mai plausibile. l.. o sc1·itto del Valiani ha soltanto un grosso tlifeU0 1 dichiarato del rn8to dall'autore: quello di essere stato re– datto quattro anni fa, corne ad'icolo p~r una pubblieazionè delrlnternazionale Socialista. Da questa circosta.nz.a d1i- 1·iva, proba-bilmente la soverehia iiffbcialità della stol'ia ideologica socialista per' il per·iodo da.Ila pl'irua guena mondiale ad oggi: dC?POAntonio Labl'iola, Rodolfo l\fon. dolfo e Salvernini, soltanto, il Carlo Rosse11i di QUarto Stato e poi i contributi ideologici - in verità occasionali e frarnmentar.i - di Nenni, Saragat e Silone, trovano di– ritto cli cittadinanza prnsso il Valiani. Di ben altrn re• ,spiro è invece la trattazione, pur sempre sintetica, del periodo delle origini e del primo sviluppo socialista - a proposito del quale si mettono bene in 1uce Je infl11enze dottrinal'ie shaniern e la 101·0 sovrapposizione alle ii:;tanze più radicali ernel'se nei moti riso ..gimentali ed ivi 1·irn_aste conculcate o_messe ai margini - e forse solt_anto il con• tributo del Merlino non cer·to classificabile come so– cialista democratico è totalmente omesso. La i-elat in:t povertà ideologica ,del socialismo italiano non è ce1·t9 imputabile al. Vali.ani, e le lacune sopra riscontrato sono. piuttosto da att1·ibuit·si allo scopo - alquanto diverso - per cui il lavoro è stato condotto. L'autore stesso dichio1·a di aver· prefe1·ito tacere delle opere teoretiche di filosofi ed economisti non sodalisti, anche grandi, che hanno B:-;a– rninato il rnarxisow e le dottrine affini. Se, per il pe1·iodo pili recente, non si parla nemmeno dì contributi ideolo– gici liberali o· comunisti, che pure hanno interferito pr1)• fondtunente - e interferiscono tuttora - con lo sviluppo delle idee del socialismo italiano, qnesto è dovuto ad un prnposito deliberato. Ma per una efficace p~nehazione delle posizioni socialiste-democratiche tra le forze della sinistra italiana, 'non pare certo possibile fare a meno di discutere ampiamente, tanto per fal'e dei nomi, di Gramsci o di Gobetti e di Do,·so, che ormai vivono ed operano nella fom1azione di rnolti socialisti in misura forse mag– giore del pensÌel'O uffi('iale. Lè lacune che si riscontrano nel volumetto del Oait• skcll appaiono, inYece, piuttosto tendenziose anzichè no. Pur dando una rilevanza assolutamente prnvalente alle idee dei socialisti in economia - per la vel'ilà., non senza ragione, dato il carattei~e empirico e scarsamente teol'e– tico del socialismo e della cultu1·a britannica in genel'e - il Gait:skell presenta in .maniera persuasiva la storia delle idee sociali"ste fin circa il 1930, accennando al ruolo se– conda1·io del. ma1\"ismo bi·itannico cui 1·imasero imper– meabili le T'rade-Unions, e a quello di ben maggior rilc• van,1,a dei Fabiani e delle ispirazioni cristiane del p1·irno Laburismo Indipendente, del gildismo di Cole e del so· Cialismo cristiano di Tawney. Per la storia succPssiva 1 la pat·zialità politica dell'autore concede amplissim0 spa· zio alle te.c.:idel Dalton sulla disti-ibuzione del reddito, e ai dibattiti ideologici avvenuti sulle nazionalizia,1,ioni e sul \Velfarn Sta.te, quasi che tutto il socialismo britan• nico odierno sia contenuto entro 'quei punti cenhali e trovi in essi piena soddisfazione per tutte le istanze etiche e politiche. Tale tratta,1,ione è, evidentemente, di eshcrno internsse, ma non soddisfano affatto le disinvolte conclu· sioni n~gative ci1·ca la presenza operaia nella direzione delle aziende nazionalizzate, e più ancora il silem:io sulle idee contemporanee che, in campo laburista, si possono definire cli sinistra. Delle « debolez,.-:e » di· I-Iarold Laski ci si libera in poche pal'Ole 1 come di un antidemocratico « confusiona,·io », Jo Strachey e il Cripps sono appena. menzionati quali eretici irrequieti, tutte le idee valide che oggi fernrnntano nel socialismo britannjco paiono riasf-11· rnersi nel Dmbin e nella di lui identificazione fra Jasci– ·smo e comunismo: in politica inter)1azionale, poi, « non vi è motivo cli p1·evedei-e alcun cambiamento», dopo cho si è liquidato in tre l'ighe il bevanismo, senza neppur nominarne il corifeo. Del gruppo dei Nuovi Saggi F'abiani, di 'Verso 1.ma filosofia del sOciali.<mio del Crossmann, del l?ie8arne del m.. a.rxisnio dello Strachey, del più recente pe– riodo cl.e\ Cole - per esernpio del Rilancio· del socialisnio mondiale-- non si parla nernmeno. Il laburismo è tutto a (seg~e a pag. 6, 3.a col.i

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