Nuova Repubblica - anno V - n. 15 - 14 aprile 1957

(1-58),.11111n 1 a repubblica CIRCOLARE ZUKOV - Dalla fascia neutrale alla fascia clastica (Dis. di Dino /Joschi) [ SETTE GIORNI NEL MONDO L'EMANCIPAZIONE NER,4 G LI ABITANTI dei territori francesi d'oJtremare del della polemica politica e non su quello della discussione continente africano, ossia dei grandi c0mplessi re- sociologica, - era di non potere impostare in termini gionali dell'Africa occidentale francese, dell'Africa concreti il"problema dell'emancipazione graduale rlei po- equatoriale francese e dell'isola di Madagascar, si sono poli coloniali senza venire immediatamente assimilat1._ alla recati in questi giorni° ane urne per eleggerè i loro rap- prima categoria, ossìa a quella dei colonialisti impeni- presentanli nei consigli locali e regionali. tenti. ., Due,,.novità di' t-ilievo, m queste elezioni: ciascuno de- In questo dopoguerra, del resto, eiuesto rischio è ri- gli stati africani interessati designerà per la prima volta, sorto, in quanto accade spesso che, dietro la facciata del- in seno alle assemblee elette. ih questi giorni, dei veri e l'emancipazi(l!:_e .graduale si dissimulino i gruppi etnici, propri consigli di governo, che, pur non disponendo dei politici e soc'Fa1:r, che compiono gli ultimi sforzi per con- poteri e dell'autonomia dei governi dei dorr;iinions bri- trastare l'em'ancipazione di un popolo perfettamente ma- tannici, avranno così compiuto un passo i:nportante verso turo per l'autogoverno. l'autogoverno; seconda novità: il corpo elettorale del- Per esempio, i colonialisti inglesi si trincerano dietro l'Africa francese non è stato diViso in due « collegi », il la protezione della minoranza turca contro la maggioran- collegio europeo e il collegio indigeno come 'in Algeria, za_ greca quando n~gano l'indipendenza a, Cipro, mentre ma ha costituito.un unico collegio misto. Ciò conferma in è ovvio che l'unica ragione che induce i vari governi bri- modo flagrante l'anomalia della situazione costituzionale tannici a mantenere la loro occupazione di CiprÒ, o di dell'Algeria. Gibilterra'. o di Singapore o di altri luoghi dello stesso Conviene aggiungere che le elezioni, a giudizio di tutti tipo non ha nulla a che vedere con la maturità o meno gli osservatori imparziali, si sono svolte per la prima volta delle popolazioni soggette, ma riguarq.a esclusivamente senzà pressioni degne di nota del governo della metro- l'interesse strategico che presç;1ta per.:-I-a Gran Bretagna poli e dei suoi rappresentanti loèali. l'occupazione di quel determinato territorio, qua,e che E' ancora fresca alla memoria, d'altra parte, la noti- sia la popolazione locale che vi abita. zia, scarsamente commentata in Italia. della costituzione Nel caso dei territori dell'Africa nera (ad esclusione del primo «dominion>> britannico dell'Africa nèra, lo sta- dell'Africa settentrionale e dell'Africa del Sud), invece, to di Ghana, nuovo nome per la vecchia Costa d'Oro, i il problema dell'emancipazione graduale si pone certa- cui dirigenti nazionali· sono stati formati alla scuola del mente, in quanto ·la completa indipendenza Politica ed marxismo dei Laski e dei Cole e promettono d1 dare un , economica di Questi territori significherebbe il loro ri- assetto moderno e ·autonomo a questo stato. torno alla fase precoloniale. Le timide esperienze erriancipatrici francesi e bri- Come Marx ammetteva che l'occupaziohe britannica tanniche ripropongono in termini più moderni la discus- dell'India, un secolo fa, avrebbe consentìto a questa, sia sione sul vecchio tema del colonialismo e dell'emancipa- pure nel martirio dell'oppressione coloniale straniera, di zione dei popoli coloniali, a proposito del quale vi è il fare un balzo dall'era feudale all'era del capitalismo bor- rischio di cadere in uno dei due estremi opposti, del co-- ghese (profezia che però si è avverata solo in parte as- lonialismo di maniera o dell'anticolonialismo di maniera. sai limitata), conviene affèrmare oggi che una fase po- Ogni persona convinta della superiorità intrinseca litica del tipo di quella per la quale stanno passando il della razza bianca, che dissimula in sè, talvolta sotto un Sudan già anglo-egiziano, Ghana, i territori francesi del- aspetto umanistico, il razzista e il reazionario, è portata l'Africa nera, può presentare un valore positivo, qua- a cohsiderare con estrema' diffidenza le esperienze di cui lora le popolazioni locali riescano così a fare la loro sopra. I neri non sono capaci di governarsi da sè, vi dirà educazione nell'autogoverno, a conquistare un' indipen- il colonialista; essi mancano dello spirito di sintesi, della <lenza politica sempre maggiore e a crearsi,' grazie agli capacità di amministrare, di organizzare una società ci- investimenti della metropoli, strutture economiche e so- vile, sono portati naturalmente fl nomadismo, al feticci- ciali più moderne, ossia a crearsi quelle attrezzature che smo, e-via discorrendo. · · costituiscono oggi la premessa materiale dell'effettiva in- ChiunciUe· 'abbia una sia pur minima esperienza afri- dipendenza politica e di una lotta efficace contro lo sfrut- cana o al "rapporti con popolazioni di colòre farà presto lamento coloniale. ·" a distruggere i nove decimi di queste asserziom, rin- Con lo statllto politico di queste regioni semi-autono- tracciandone l'origine economica, sociale, arribientale, cli- me o quasi completamente autonome non bisogna Con- matica e così via, che costituisce la vera differenza fra fondere invece lo statuto dei dominions o di territori, Società. europea e società africana, la quale non si fonda forse politicamente più indipendenti dalla metropoli, co- affatto sul colore della pelle degli abitanti di queste due me l'Africa ·del Sud o la Rhodesia o l'Algeria, ma dove società. l'indipendenza politica è stata conquistata dalla mino- Ma vi è il rischio opposto, che era comune una volta ranza bianca, per esercitare, senza alcun freno dell'opi- negli ambienti di sinistri-,1 quando le masse popolari era- nione liberale del1a metropoli, il proprio potere abusivo no ancora lontane dalla responsabilità del potere in Eu- sulla maggioranza di colore. rop~ e,<-q~iid\ e1,an~ ortate a contrapporre alla concreta - Per concludere, il nuovo statuto deH'AOF, dell'AEF e società· b'drgh~s,~••~o -servatrice, colonialista, razzista, ecc., di Madagascar, per quello che riguarda le colonie fran·- una' a'st/atta ProieZi ne di quello che avrebbe potuto es- cesi, quello di Ghana, per quanto riguarda il nuovo do- sere la società ideale dopo l'espropriazione dei capitalisti minion britannico, va studiato con attenzione e i p:rimi privati da parte della società. passi dei nuovi governi indigeni vanno seguiti con sim- 11 rischio che si correva negli ambienti di si111stra - e patia e con il massii:no interesse_. · che si corre ancora, in quelli comunisti, ma sul piano PAOLO VITTORELLI r LE'l"l'EltA DA RONN IL CASO AGARTZ di MARTIN FISCI-IER L A CDU HA inconrinciflto la campagna eleltornlc in un modo alquanto 01·igimde, con una campagna di aperta diffamazione ai danni cli alcune personnlitit rhe distui·bano, per risuscitarn, sullo sfondo di casi perso• nali, lo spettro del comunismo, morto e sevolto. nella R,~– pubblica federale, e per gettare un'ornbnt cli dubbio e di so!=:petto s11lla stessa socialdemocraz;ia. Evidentemente olla C.DU non danno fastidio i molti ex•nazisli che stanno nn• cora a galla nelle acque tenitoriali degli ambienti gover– nativi, come il razzista C:lobke, oggi sottosegretai-io alh\ cancelleria alle dil'Ctte dipendenze cli Adenauer, e tanti altri personaggi d8.l pas.~ato von pl'Opriamente inccc<"pi– bile: giornalisti, giuristi, funzionati, banchieri e industriali che ieri acclamavano Hitler in nome della civiltà led0::;ca e dell"antibolscevismo e che oggi acclamano Adenauer in nome della solidarietà occidentale e dell'antibolsce,·isn10. Alla CDU danno fastidio gli uomini che clurnnte il nnzismo non si piegarono a tessere gli elogi del regime e a cliffon• derne la predicazione d'odio e di intolleranza politico. ra;r,ziale e nazionale, che patirono resilio e il carnpo di concenfrarnento. E oggi per sua fortuna, la CDU ha i.r·o– vato il modo cli rendere lnnocui gli Avversari pei-icolosi e • di screditarli ogli occhi cli nna opinione pubblica avvele– nata da un cieco spii·ito cli faziosità anticomunista con una sola parola: tacciamoli di fìlocornuni:srno o di trascon,;i comunisti . .Al ·i-iguardo sono ,·eramen1e esen11)lari due episodi l'IV· :venuti in queste ultime settimane. li prirno concerne il noto depntato socialclemoct'3lico Herbe1't \Vehner,. clt>l se– condo è protagonista l'altrettanto noto economista Viktor Agaa-tz, anestnto il 27 marno SQtto una imputazione che rischia cli forlo processare Per alto tradimento. li caso \Vehner rientra manifestatamente in una campagna. dirett:1 a colpire la 1·ispettabilil{i cli uno dei più qualificati espo-· nenti della SPD; \Vehne1· infatti è oggi uno dei massimi esperti di politica estera del suo partito e \rno dei più de– cisi avversal'i della politica di Adenauer. I)el' qn<'slo hi CDU, semprn meno sicura di ripetel'e qu<"st'onno il trionfo elettorale del· 1953, ha escogitato il sistema di colpi1· e.il suo più diretto concorrente diffamando uno dPgli esponen1j più significativi della SPD. Vi:,to che Vlehner pi-ovierl<' dal partito comunista, nel qnale ha militato d111·~ntc il nazismo emigrando anche in Svezia, ecco un valido p1·c– testo per toglierlo di mezzo l'isollevando il SllO passato cli comunista. A i-iulla vale che ,vchner si sia stacciito da molti anni dal partito comunista e che sia con!'lidcrAto anzi tùi avversario personale di Ulbr·icht, tutto se1·,·e p0r • diffarnarn un avversario; ed ecco perciò che rimesta11do nel passato di \1/ehner la CDU ha· s~opea;to che dalla S\"e7,iH l'emigrato svolgeva ·attività di spionaggio a favo1·e del– l'Unione Sovietica. Non impol'ta the l'accusa sia stata smentita clalrinteressato, che invano ha chiesto un chin– rimento ufficiale sul suo operato, e dalle autorità svedesi: l'impoi-tante è .che sia stato creato il sospetto e nessun sospetto nella Repubblica federale è più compromettente di quello di essere, o anche soltanto di essere stato, cornn· ni8ta .. Se nei confronti di \1/ehner è stata sc~tc nata una cam– pagna di stampa diffamatoria., alla quale la S.PD e l'inte– ressato hanno reagito '\,ivncemente anche se non sernpr,~ felicemente, pili grave è jl caso del dottor Agartz, not,1 esponente della Sl=>D,da tempo però in posizione forte– mente c1·itica nei confronti del partito e praticamente estro• messo dalla politica militante. Nell'immediato dopoguerra Agartz fu uno dei più stretti collaboratori di Schuhmachel': al pt·imo congresso della SPD dopo il crollo del nazismo. al congresso di Hannover del 1946, fu Aga1·tz a s,·olgei·c la rnlazione economica, nella quale gettava le basi di un grande progl'amrna di pianificazione dell'economia, con un vibrante atto di accusa contl'O la grande industria tnlesca. corresponsabile dei crimini del nazismo. Teorico dell'eco– nomia, -dal 1951 al 1955 Agartz diresse !"istituto per le ricerche economicl~e di Colonia della lega sindacale tede. sca, dimostra.ndosi uno dei più critici avversari del govcrn,1 Adenauer e dell'indirizzo economico patrocinato da Erhard: ancora al congrnsso sindacale cli Francoforte del 19;)4 fn calorosamente applaudito per l'aspra critica da lui rivolt:1 alla politica economica del governo di Bonn. Forse le sue tendenze, radicalizzatesi negli ultimi irnni, fo1·se ragioni personali crearono a un. certo momento 1m forte contrasto fra lui e nn dirigente dell'istituto di Col(i• nia, il Prof. Oleitze, un transfuga dalla zona sovietica, al quale a.lla fine del 1955 Agart:z dovette cedere, su prc.~– sioni dei sindacati, la direzione dell'istituto: Cosf-;ato il servizio per conto dei sindacati, Agartz passò a ct:dgere 11n istituto privato di ricerche economiche. Ora è stnto accusato di aver ricevuto denaro dai sindacati della Ocr• mania ùl'~entale per svolgel'C attivihì illegale a favore dei. comunisti. Essendo il partito comunista al bando nelttl Repubblica· di Bonn è facile capire dove possa po1•t9.f(, un'imputazione del gcnel'c. Il difensore di Agartz non h1t negato che egli abbia ricevuto soldi dalla Germania. 01·i<"ll· (segue a pag. 8, 1.a col.)

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