Nuova Repubblica - anno IV - n. 53 - 30 dicembre 1956
(145) nuova repubblica SETTE GIORNI NEL MONDO I BUON I IZIO I E ULT.LME ia_si della politica estera degli Stati Unlti, J culminate con il viaggio di Nehru a Washington e con l'invito rivolto a Tito, hanno dissipato molte delle apprensioni suscitate in Èuròpa dal crollo dell'ini– z.iativa. anglo-francese conseguente all'errore dell'intervento in Egitto e dalla sua sostituzione con una attiva direzione fl.n1ericana della politica estera occidentale. Noi abbiamo sempre espresso la nostra diffidenza verso Ja politica del segretar·io di stato Dnlles e non crediamo alle conVersiòni tepentine ;· ma crediamo al senso di re– spOnsabilitl\. del popolo americano e dobbiamo riconoscere lealmente che ne ha dato pienamente prova dalla crisi egiziana in poi. La diplomazia americana avrebbe potuto deliberare· ,mosse impl'Udenti in Em·opa orientale dopo i fatti di Polonia e d'Ungheria; avrebbe potuto legittimamente dar prova di smarrimento di fronte all'inattesa iniziativa anglo– francese contro l'Egitto. Essa invece non ha fatto nulla di• tutto questo ed ha anzi colto l'occasione dalle cdsi ungherese ed egiziana per iniziare una politica di avvi– cinamento a. largo raggio verso le nazioni neutrali del blocco afro-asiatico e ve1·so Je nazioni comuniste « indi– pendenti >, nonché verso il blocco orientale nel suo com– plesso sul Piano delle trattative in corso all'ONU per il di:;arn-10. E tutto questo è culminato con la visita del primo ministl'o i11diano Nehn1 neg-li.Stati Uniti, alla quale la di– plomazia americana ha avuto il coraggio e l'abilità di non conferire un carattere pregiudizialmente antisovietico, ladclo,·e l'analoga visita di Bulganin e di Krusciov in ]nclia, in Birmania e nell'Afghanistan, l'anno scorso, ebbe un carattere ·apertamente antioccidentale. Dal comunicato finale su questa visita di Nehru a Oettysburg e a lVa8hington non tfapela nulla se 11011 una manifestazione d'intesa e di buona volontà, ma i colloqni fra Stati Uniti e India hanno offerto l'occasione alla po– tenza nord-amedcana di precisare un vero e proprio rilancio della propria politica estera, che fa bene sperare per il nuovo quadriennio presidenziale. Si è apprnso co:;;ì che Eisenhower ha chiesto a Nehru d'intervenire attivamente per ottener una soluzione della questione di Suez e del conflitto arabo-israelia-no e l'in– contro del primo ministro indiano con l'ambasciatore di lsraeie a VVashington fa pensa:re che l'India non sia più ins~nsibile, come nel passato, a questo aspetto della crisi nel Medio Oriente. · Gli Stati Uniti stanno d'altra parte compiendo una svolta anche nel campo degli aiuti economici ai paesi ai•retrati, in quanto, contrariamente a tutti i precedenti, in cui tali aiuti erano rigidamente condizionati ad alleanze politiche e alla conèessione di ba.si militari, essi si sono.im – pegnat,i a finanziare largamente il J' 1 iano quinquennale indiano senza pOrre condizioni politiche od economiche. 'Se questa politica venisse segi.1ita anche· verso alta::i paesi asia– tjqi, avrebbe veramente inizio tina fase di emulazione pa– cifica fra Oriente e Occidènte che potrebbe concludersi con una collaborazione mondiale per l'assistenza. economica alle i,,one del)resse. . La considerazione 4imostr8ta dagli Stati Uniti a.I primo ministro indiano, il quale· era ancora fino a pochi mesi fa oggetto di aspre Cl'itiche negli ambienti vicini al presi– dente Eisenhower, si estende pure 81 campo dell'influenza cse'rcitata oggi dall'India nel mondo precisamente per la sua posizione di neutralità e. d'indipendei:iza fra i due blocchi. Dopo avere ampiamente discusso con Nehru il nuovo piano americano per il disarmo, che il capo del governo indiano ha giudicato estremamente vicino a quello sovietico, il presidente Eisenhower lo ha incaricato di dare assicurazioni all'URSS in merito. alla decisione degli Stati Uniti di non influire sui paesi dell'Europa orientale che si siano resi indipendenti dalla Russia per attrarli nel blocco occidentale. E, sia pure s'enza addivenire a una .intesa, è stata ampiamente discussa anche la questione del r.iconoscimento del governo comunista cinese. F'ino a pochi meSi· fa, Eisenhower non avt·ebbe mai osato p1·endere posi,,;ioni e iniziative così audaci, per tema cl·'incoJTere nei fulmini, non solo dell'ala isolazionista del suo propL·io partito, ma ànche del suo avversario demo– cratico alla presidenza degli Stati Uniti. Porte .della sua vittoria del novembre sCorso, ·il presi– dente avrebbe potuto insistel'e negH error.i della politica passata, traendo anzi, come molti temevano, dai fatti d-'Ungheria e d'Egitto. un incoraggiamento à. slittare verso un sempre• ma.ggiore isolaziot1ismo. Ciò non è avve– nuto e bisogna dargliene atto. '. E' ancora troppo presto per giudicare se i vari atti compiuti ultimamente dalla,di·plomazia americana facciano par-te di un indirizzo unital'io- o siano solo il fruttò delle necessarie improvvisazioni di• fronte al precipitare degli eventi, imprnvvisazioni senza domani e suscettibili di tra– s!'ormarsi, con la fine dell'attuale stato di tensione, in un ritorno alla politica ·estera tradizionale del partito re– pubblicano. Essi merjtano. comunque un leale appoggio eia par·te della sinistra democratica in Europa occidentale, perché solo dallo sviluppo di questa politica americana, in attesa che siano mutate le condizioni politiche in Francia e in Inghilterra, possono nascere le condizioni necessarie a colmare il vnoto d'iniziativa politica di sinistra de)no– cr.alica lasciato dall'azionè anglo-francese in Egitto e i presupposti per una proficua ripresa del dialogo con il mondo comunista. P. V. 5 Grandi manone per le elezioni anticipate (Di.J. di Dino Bo3clii) LETTERA DA LONDRA UNO STORICO PERSUE E , NOTO che quando Eden si è ripresentato alla Camera dei Comuni dopo la vacanza in Giamaica, la prima interrogazione laburista fu « si è pensato a chi far scrivere la storia ufficiale dell'intervento armato in Egitto?>, e di gioco in gioco (secondo regole non scritte per cui ci si deve mostrare «distaccati>, non impegnati, e possibilmente spiritosi - tutta. una tradizione che sempre· più mi sembra ·nasco11da una disperata rigidità mentale) ci fu chi propose di incaricare, di quella storia futura, Lord Tedder, il maresciallo deHa RAF già vice di Ei– senhower nella seconda guerra mondiale, che pochi giorni prima aveva. .~.rj__osamente attaccato, 'alla Camera dei Lords, ]a politica gov'efnativa per Suez. Eden Tispose che avrebbe preferito ne scrivesse Chur– chill. E lasciamolo a.ndare, il primo ministro, con questa ennesima confessione di un represso anelito a giocare, come il suo vecchio capo, un ruolo di coraggio e di eroismo. Ma Lord Tedder, e;·ano forse ragioni strategiche, punti di viSta militari, che ne sollecitavano le filippiche! U 18 dicembre h~ pronunziato un altro discorso, questa volta. a Coventry, nel corso della annuale assemblea d~gli azionisti della St-andal'd Motor Company di cui egli è presidente. E incominciò: «signore e_,signori, i profìtti del Gruppo per quest"anno, pagate lé tasse, ammontano a lire sterline 806.788 in confronto ai 3.474.797 sterline dell'anno passato; il dividendo è quindi ridotto dal 12 per cento çlel 1955 all'8 per cento, come è logico avendo noi venduto 37 .327 unità in meno>. La colpa, disse, è anche del razionamento della benzina che i'mprovvisamente ci ha chiusi i mercati; delle restrizioni crediti:bie e del– l'aumento sulle tasse d'acquisto, giunte « del tutto inat– tese> nella scorsa primavera, che misero in crisi il ridi– mensionamento della. produzione di trattori; ma soprat– tutto delle 'rrade-Unions, che non vogliono capire < es– sere economicamente impossibile per i datori di lavoro pag!'l,r salari se non c'è reddito ,dalla produzione>. "Se si 'vuole continuarè a. esportare, concluse (oltre la metà della produzione complessiva della Standard è esportata; e nei priTlli 6 mesi del H)56 c'è stato un incren~ento del· 50 pei· cento nelle espot1.azioni verso i'USA), « bisognerà guar– dare molto attentamente all'incidenza del fattol'e sa– lariale sul costo dei prodotti .... ·>. Sempre in occasione della c1·isi econ_omica (di cui si cerca di addossare la colpa a Nasser, c9me un anno fa se ne fecero capri espiatori i conduttori di locomotive e gli scaricatori dì porto), il Cancelliere dello Scacchiere ha pen– sato di ga.rantire un eventuale prestito USA con le azioni di compagnie americanè pos.sedute dal governo br·itanniéo: 115 milioni di dollari nella Generai Motors, 60 nella Stan– dard Oil del New Jersey, e così· via fin verso il miliardo di dollari. I laburisti si sono affrettati a far notare che i to1·ies approfittavano di una loro iniziativa (quella di non restituire, né vendere, le azioni ritirate ai privati durante la gue!'l'·a per garantire ·i pre'stitì bellici USA), che dopo aver dato buoni dividendi e un incremento notevole di valore, adesso si rivela.va pi,:eziosa: «eppure» hanno detto e scritto «questa è una f o1·ma di planning, di investimenti statali, contro cui i conservatori si dichiarano, per princi– pio, contrari ... l. Giustissimo. Ma non avrebbero potuto replicare, i con– servatori (e che non l'abbi&no fatto, dimostra solo che rimanendo nel (Jioco del potere, i socialisti sono in ogni caso 1heglio di loro), che gli aumenti di valore e i dividendi, provenendo dalle classiche forme di sfruttamento capitali– stico, sono indegni dei -socialist.i? E·non si venga a t.irar fuor·i il senso della realtà, e l'.em~ pirismo: Ja. maggior pa1-te di quelle azioni sono in compa– gnie petrolifere, il cui comportamento è ben noto soprat– tutto in qnelle aree sottosviluppate da. cui, oggi, vengono Je grane maggiori per l'Inghilterra. E' vero che al pote1·e ci sono i conservatol'i, e che i labltl'isti si sforzano di ela– borare una politica· più democratica. Ma non sarebbe il caso d"incominciare da una chial'ifìcazione di quel che è lecito e quello che non lo è anche in campo economico, e non solo politico? In sede politica, e a scorno dei conserva'tori: il 19 di– cembre la Associazione degli insegna.nti universitari, riu– nita a Reading,· ha: protestato contro le inchieste polizie– sche che il governo promuove su quegli studenti che ce)•– cano lavoro (statale o privato) in connessione con le ri– cerche definite 3egrete. Iniziate nel 1952, adesso si arriva a chiedere, agli jnsegnanti, perfino se e:...in certe cir– costanze, questo o quello studente potl'ebbe diventare co-, munisla >. ln sede economica, e come' anr.ertirnento -a-ilaburisti·: è· vero che Sta diventando sempre~ p-iù grave la intromissione del potere centrale negli affari delle autorità locali ~ perché aumentano le sovvenzioni statali alle finanze loosli ( il 34,6 per cento ciel H)29•30 era già il 4-0,9 per cento nel 1951, e sale vertigjnosamente). Ma perché pensare a tas– sazioni particolari; o a una estensione delle attività com·,nerciali municipali (l'accento sul consumo, sul con– sumatore, è ben sano come esorcizzazione di certe esage– J·azioni produttivistiche del marxismo; ma una interre– lazione fra territorio - municipio e produzione - sindacato è proprio così ostica che non ci si possa nemmeno pen– sare!); o infìne e peggio a deferire corppletamente il c9sto delle scuole (che ora grava per più di l/3 del bilancio municipale, in confronto al 23 per cento pre-bellico) allo Stato, al c:entro! fn un paese dove il decent~·amento ammi– nistrativo è tradizionale, ma anche Sef1:!pre più çlebole, una forma senza più contenuti, insistere suJla centraliz– zazione - e delle scuole po.i! - non sembra moJto avve1-t,ito. Pe1:ò questo è il paese i n cui, sub ito alla prima 110- tizia degli arresti « per alto tradimeò.to > eseguiti in Sncl– Af1·ica1 giornali e opinione pubblica qualificata (ahirpè, solo quella) si sono messi in movirne~to. Dal 5 die:emPre, quando oltre 1.40 pe1·sone d'ogni razza sono state all)m– pi·ovviso trascinate in prigione (e ançora oggi, 20 dicembr~,. i magistrati non hanno potuto entrare in contatto con loro), è stato un fìorire di iniziative, di soccorsi finanziari e legali. 1 laburisti, qui, sono un~ti alle chiese: alcune vera– mente decise nel prendere posizione contro la infamia dell'Apartheid (l'ar<.:iv~scovo a.nglicano di Cape-Tow!) .non ha temuto di parlare chiaro sulllar·gomento, in nome della religione e della umanjtà, .proprio. ai .Primi di dicembre). Allora ci si vergogna, e non poco, per lo strano atteg– giamento dell'Jtalia alle Nazioni Unile: non so qt1':'~ti abbiano l'ilevato, in ltalia, che quando si è messo ai votj, il J 5 novefllbre, una mozione per mettere nella agenda cl~l– l'ONU la q11estione della politiea J'azziale sud-africana, i voti sono stati Gl a favol'e, 7 astensioni, 8 contro (e )a. Gran Bretagna ha votato contro: ma appunto, c'è un chiaro abisso t1·a la politica del "governo conservalol'e e quella labu ..ista); quando si è trattato cli votarn su una mo– zione che sollevava la qnestione della minoranza indian_a. in Sud-Africa (la minoranza per cui Gandhi creò la propriR dottrina), i voti a filvore sono stati 63,13 le astensimli 2, quelli contro: Sud-Africa .. e Jtalia ! CARLO DOGLIO
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