Nuova Repubblica - anno IV - n. 41 - 7 ottobre 1956
{159 nuol'a rnp,ibltlil:.a I LUCI DELLA RlBALTA VENEZIA MI'NORE ~ E l.,A XVII M-osln.t cinemfltografica di Venezia non ~ ha presentat,o, fra un numero puT rjle,·anle di o~ re notevoli, q11e1la « supe1·iore >, .nettamente ~u1- gliorn derle altre, « a ,Jatere > dolila manifestazione ve– neziana s'è visto un filni che, a nostro pm· e.re. , avl'ebbe me– ritatarnente potuto vincern il « Leone d~0110 >, risolvendo j dubbi e Je perplessihì della 0ill1'.ia. L'indiano Pather Panchali, di Satyajit Roy (,che alJ'ulti_mo FestivaJ cli Can– nes ,--,-inseun premjo miito-r.e per i-l « cl.ocmnento um1u10 >), è la storia di una famiglia, di una vita che si s•volge secondo un susseguirsi di vicende che ,non hanno nulla né di· feno– menale né cli artefatto, accanto a posizfoni chiuse e ,tradi– zion::tli e 11èllo stesso tempo accanto al soffio edi una civ,~ltà, cli nna seoptYrta. di sentimcntii nuovi e ricchi di em.ozioni. Pather Pan('huli significa ,in .indiano, ,co111eci ba detto l'amico Robi, critico e studioso di cinema iociliano e em·opeo, e unico rt1pp1-esentante del sno paese a V,enezi·a, < la can;,,,one della stl'ada >. Se è permesso tener conto <di tmo spwnto b1nto lieve, si può dire davvero che il film ba il respiro e la fo1-,._aper €:ssere un altissimo e3nto, una bellissima e:-1pTessione de'll'a1·te e della f'ttltura indiana di oggi. Il suo stesso ritmo lento e scaYato è in diretta 1•isponden~a col tema della natura e del mondo Cui siamo cli fronte; di tutfo ciò cni assistiamo, direttomente o indirettamente., idi tutta la somma di sentimenti -che a poco a poco s-i impa– drnniscono di noi. In tal senso Renoir colse qt,est'atrno– s(era, ne.I F'ium.e, in modo altrettanto esatto, senza poi penet.J·,1ula e svolge.ria appieno. La suggestione di Pather Pam;hali non è nemmeno lontanamente di carattere este– riore e sperimentale., o proYeniente da [attori niome.ntanei che non 1ti,ovdno ,J?Oi una ,di-retta rispondenza interna. Siamo lontani dal fascino e da~ ,calaigrafismo di oe1•,ti .film ·giia,p– ponesi, ad esempio, proprio periché i « lfatti > sono chiaris– simi e norma1i, g1i elementi usatj semplicissimi; e ~n questo consiste la grandezza drarrnnatica dell'opera, 'la sua po– tenza artistica. Potremmo avvicinare Paiher f'anchci,li fJ,l nnorido di Louisiana story, da un lato, e qu'indi all o stil e potentemente 01•gatÙco e costruito di un La terra h· e.ma e al significato attuale e casuale di. un Ladti. di biciclette_ De'l rilm di De S:ica que'llo di .Rioy ha infatti la linea1:.ità de·! sentimento genu.ino; i1l - significa.to ol:i un discorso umano e sociale vivissimo, ,e il senso ,di un a vi.ta che scora1e senz8 che nessun fatto grande e anOTma.le acca.da. , ma pure con tanti svolgimenti e tante mutate condizioni~ di 'que11o di Visconti l1a la saldezza di una maestria narrativa che va ben ,oltre il semplice .moment9 .della rappresentazione, in fonz.lone di tutta una serie di scoperte e di motivi, e quindi la profondità dei •ca.r.aiteri e la figur.a più classica del J'Omanzo. Il cinema indiano ha. conosciuto (COn 1i,rofitto e con pllrissima ·assim~l:azione il mig,lior cinema italiano, dal punto di vista dei temi e da (}\:1e11o. tecruico, ad -esempio, dei « non attori > e de·I girare dai vero; e se Due ettari di lerm (Do Bigha za·min, '54) di un altro Roy, Bimal, 1·.iscosse un successo cllt'l si può definire di stima, avendo oopraU,utto il merito di essere il _pl'inio, fra i quattrocento Jjhn all'-anno dell'fr1dia, a ,muoversi su di un piano di quaJche impegno e di una certa sc:1·ietà, eooo che P,i.-ther Pa,ichali vive di vita propria, ,e non !ha bisogno di « com– prensione» e cli nnna di «-relativo» per , esse.re de-finito w1 ·grande fi1m. (OltTe aH'lndi-a, ~a Spagna è u scita ,o,·mai decisamente dalla mi'norità, e -i suOl due au'tori migliori · hanno visto molto bene i film italiani; il 'Messico, con To– rero.', si è 1·isollev.ato, ioconfra.ndo Zavattini; lo stesso Au– tA.nit:-La:1:a e ~,a. Cecoslov.acchia non ci hanno ignorato: l'u– nica cinematografia, .a quanto s',è vii.sto a Venezia que– st';rnno, che pare abbia dimenticato i film italiani, è stata p1·op1-ioquel1a itaJ.iana}. Di P,ather :Panchali -.girato in ire anni, con poca spesa. e senza ;pneoccnplll',ioni •comme1:ciali e limiti cli s01·ta; Roy ha anzi di recente te1 1 minato un se– qondo fiJm, sul contatto della famigliola con la grande cittù,, seguendo lo sviluppo degli stessi avvenimenti - non è faei.le seeg-lie-1-e~e cose miglio!'~, pJ·opiio pel' la .sua ti.pica e Ot'ganica strntt.m·a. Roy non è un nomo dalle numero– sissime esperienze cinematografiche, dai mestiere passato altrnverso molteplici prove, dallo stile definito dopo anni cli rnahll'azione. E' un pittOJ'e, e esocdisce nel cinema .con Cjl1e.'ito film; e se dicessimo che' Pather P,anch.:aU rivela pl'Op1·io uni'\ senata e limpidissima. composizione pittol'ica, una sensib.ilità nuova, che trascende il limite dell'inqua– dratura per 01:ganizzare tutta l'opera pl'oprio come un grande affresco, saremmo ser.nplioomente ,nel vero .... \,NON PRESENTAT_O in tempo ~lla commissione di se- lezione, ma proietlt.ato foori concorso il cecoslovacco thw vita in giu.oco è il fflm del~a maturità di lm 110gista,Jiri \•Veiss, e Ul'j'opera di decisa ind.agine moTale.· Si ispira ad ·avvenimenti realmente accaduti a P!l"'aga, durante l'occu– pazione nazista, al cui centro è la figura d:i una donna - mogli.e di un ingegnere debole e privo di personalità, e , collabo.rae.ionista pe.r quieto vive.l'e - Ja quale lotta a fianco 'dei «· resistenti :. per la :libertà del suo paese, t.rascjnandG • a, poco a poco coi suo esempio anc1le il figlio maggiore.. Gli av·venimenti sono raccontati secondo una prospettiva umana che, non ·del tutto a,pp1·ofondita nei confronti clegti occupanti, è !im<eee ass~•i ben curata r.ignardo agli altri ·pe1·sonaggi; c'è anzi, costante, la preoccupazione di inqua~ drare storicamente l'azione, di approfondire le psicologie dei protagonisti. secondo modi prettamente iamilia,.j ; e cer– . tamente questo è il punto •cli ;vista da « rlieci anni dopo> .che \1/eiss ha con pt·ofitt.o seg.uito. _Tuttavfa, ci sono, -a · (JJis. di Hino Boschi) u Noi ci siamo già,' conosciuti: al ba-llo per gli alluvio- · naU del .Polesine o alla ,festa ·per i minatori d'i l\larcinelle? ,, volte, una certa st:a.ticità e una sovrabbondanza di « spie– gazioni·> dialogate e discorsi\"'e non p 1 ienamente giustifi– cate; anche in conseguenza di ciò, il 1·egista ha risolto certi momenti 'secondo una chiave ,da « poliziesco> che iogHe all'o1)era qualcosa della sua p-iù sostanziale evidenza d1·am– matica. Dopo la lettura della relazioqe della Giuria, la Mostra ha presentato, '-in prima mondiafo, Bus ,,top. Dovuto tutto a gente di teatro, da \Villia.m lnge che l'ha scritto origina– riamente come una commedia, e George Axelrod che ll'ha sceneggiato, a Joshua Log~n ohe Pha direuto, il fìlm è divertente e originale all'incirca pe.r i primi venticinque minuti, poi d4•vtmta tutto ,prevedibile e vecchio. [n ,com– penso 1\1ari1yn Monroe è aqla sua rnigliol'e interpretazione: il suo personaggio non •è in fondo molt<J nuovo rispetto ai precedenti, tuttavia la mimica e ~Isentimento sono assai più vari e ricchi; ,crediamo, in sostanzt1, che i pi-o-positi cl.ella M-onroe pe.-r una recitazione «·sul serio~ 'non siano ,del tutto infondati. Nuit et bruillard di Alain Resnais e Donatella ,cli Ma– rio Monice'lli, visti fuori concorso a Venezia, fu1l()no già p11esentati r.ispettivamente a.i FestiY.al di Cannes e idi Ber– Jino. Il :primo è un •bellissimo .film, st1-i eam;pi di <lepo1·ta– Ziione e di sternninio nazisti; un• fondamentale documento umano, ,tremen~Ìnente di·ammatico nella sua. nuda cro– naca e immensÒ per il tumulto ,di sentimenti e di riLles– sioni 1che suscita. Al c0nt1:a'lio Donatella, inspiegabilmente premiato a .Berlino pare prop1·io per Ja interpretazione di Elsa .?iiartinelli, che anche qui è tutto tum·chè un'.att.rioe, è scontato, disordinato, per.fino ,ambiz.ioso.. Ancora iuori concors@ ,abbiamo iVisto due lavori dj gio:vani italiani, esor– dienti nel lungometraggio: Giovanna d,i G.i.Ilo Ponteco1'VO e LOAita mancia di Fabio De Agostin;i: due iilm realizzati con anezz.i modest4 di J·espiro limitato, ma ben fatti e non privi di novità e, quello di Pontecon;o, estl'emamente po- lemico. ,.;: L E RETROSPETTIVE ,di Dreyer e cli ·CJl8plin, alhe im– portantissime manifes.tazi@ni organizzate ,daHa Mostt·a, pe1~metterebbero un discorso ,ampio e co mpijuto sulle perso– nalità ·dei due grandi uomini di cinen;ia. O. ra ci è possibile sol8Ulente notare 1che ogni rilm di Cha.plin è sempre qual– cosa cli più dlel p1·ecedente, e moJte volte gualcosa di me– gliio, ,dalle «carniche» a oggi. Fin dal 1914, cioè, Chaplin ha syo.lto sul suo personaggio., sulla sua poetica., un p1·0- g1iessivo affii.Jaameuto, che l'ha portato a un legame con– tinuo e di11etto, a un tr.avasa1ie sempre tutta, totale, la sua esperienza e il suo contenuto, .nel lavoro successiv-0, [jno ad aumenta,1)e, a ,comp-JetaJ·e enol'memente la propria forza, i-I significato delle proprie opere. D1·eyer, jnvece, pur cen– trato su di una tematica costante, che a sua volta si va pian piano approfondendo fino a compiutamente definirsi in Dies ù-ae -e jn Ordet, è lontano, nei diversi film prece– denti ..a La passion de Jeanne d'!lrc (1928), dall'esattezza e dal vator.e che gli saranno poi prnp1·i. Tuttavia, ad esem– pio in Prastanklm (1920), esistono persino delle venature .umoristiche e satiriche in lu.i nuodssin.1e, specialmente se 1·.iv:olte, com.e sono, al mondo che egli stesso preferi.:.;oe. E mentre Chaplin deve alla sua viita -e al suo mondo, a se stesso, in fondo, non solo la sostanza ma anche i modi esteriori della prop1·ia iSJ.)irazione e della propria l'appre– sentazione, in tt1tto Dl'eyer sono e,·identissimi dei vivi ri– COJ·di del cinema scandinavo e pNfino, i13e1· Biade a/ Sa– tan., bo.g (19.21), di G.l'iiftith. >:on si vuole Cel'tamente qui abbattere degli idoli, ma soJan.ente notare cbe i bei film di DJ'eye.r non sono l'uno di seguito an'altro, nel tempo, e non sono che una parte di quelli gil:ati. Egli, per Dies irae, fJeJ• Jemme d'Arc, pel' Oirde.t, e .ancl?e per Vampyr, è dunque un grande regista, un nutot·e con un suo posto nC:lla stol·ia del cinema, ma molto sue esperienze valgono più ~:>eJ' lui personalmente che per tutta l'arte cinemato~ grafica. Un Dreyer per noi e pel' molti inedito e scono– sc.iuto, d'altra parte; e J)e.rfettamente encomiabjle, è quello dei documentari, eui egli si è dedicato dal '41 in poi: ri– cordiamo, Ira gli altrJ, The seventh age {'47) e Shakespeare kronborg ('4~). · <ifACOMO. GAMBET\fl 7 DUE LIBRI' DI TEA~fRO di VITO PANDOLFI L 'EDITORE Cado Albe,-to Cilppelli ha edito que– st'anno due opere di sin[:o!nl'e interesse per la nostra cultura teatrale: 'l'om,na.w Salvini nella storfo del teatro ,italiano e nella vita JC:,su.o tempo dì Celso Salvini( nipote di Tommaso, auto1·e e c1·itico teatrale di non pochi meriti, per cui questo lavoro, a. cui si dedicò con grande affetto, fu J'uJtima fatica, un testamento spi.rituale dal chial'o e commovente s~gnificato) e una raccolta di cronache dei .:Festival bo.lognesi della prosa,• opera di Massimo D11N;i, dal titolo Ci-t.1q1 1 e fc.<;tival di prosa. La biogr"flLia di Tommaso Salvini segue un andarnento tradi– zionale, nel tono e nell'esposizione della materia; ma ciò si ac:col'ola con l'oggetto del suo studio e oon il suo mondo, così che risulta una coel'ente armonia tra gli intenti e i frutti deU'opera. Non appa1·e mai, e non poteva apparire, un distacco c.riti'oo, una visione sto1·ica nel senso più ampio del .tenu.ine. La vicenda e l'arte di Salvini sono visti con una partecipazion~ diretta, dall'interno, piuttosto nella loro psicologia e 1JeUa loro iotimitù, m~I senso del diario. Si abbonda in· documenti, e natul'almenie non si tralascia di descrive.re con una oerta compiutezza la condizione deg'li attori italiani di ,quell'epoca, le IOl'O personalità {in par– ticolarn ci s.i sofferma a.lungo su quella di Gu!:!tavo Modena., il «maestro:) di Salvini, tormentato e inferice, per quanto invece f01·tuna, onori, felicità sorrisero al Nostro, consen– tendogli anche di' supe1·a1·e gravi p,:ove}. Da Modena si giunge al Risorgimento e a Shake;:.;pcare che sono le due g1·andj_ tappe del cammino di Salvini; e Salvini trova il suo giusto pos.to, in p1·oporzioi;ii che restano" d'impor– tanza sto1·ica nell'arte teatrale, al centro del secolo XIX, irnme1·so fra i suoi idett1i, il suo vi:;ore, la sua generosa SJ)inta ~ rappresenta una delle fìgure esemplari della nosfra nazione unita e indipendente per la prima volia. Si pos– sono compiere, attraverso la narrazione fluida e appassio. nan.te di Celso Salv~ni; rilievi di grandè :interesse sulla pe1·sonalitù. del suo ·grande avo, a proposito dell'influenza dete.rminante che venne ad esercitare sull'arte teatrale del secolo, e sulle sne svo1te decisfre. La sua concezione . nobile ed eroica del dnmma, verri~ in brev-e tempo sosti– tuita da quella critica e tom1entosa che da Ibsen si tra~ sferì nelle ardenti creazioni di Eleonora Dnse. Ma si pre– senta. come schietta personificazione di idea.li, integi:a mo~ ralità artistica, che contiene in sé un interrotto lavoro di scavo spirituale, insegnamenti che si renderanno p1-e• ziosi. La messe di dati e di chiarifìcaziOni che ci vengono offerti in questo volL1me, ci tr.acciano un __appassionante corso di vita, di travaglio, di ci-e.azione spirituale, un'ampia parabo1a di cui so110 ben chiare 8 fruttuose le opere: ci fa cercare, nel nostro opernto stesso, questa possibilità di ampio favoro, che troppo spesso sentiamo sfuggirci, per la mancanza delle certezze, della fiducia e della generosità a cui sapeva affidarsi Sa.lvini. Mass.imo Dnrsi ci presenta a sua volta, attraverso lo speccl1io dell'intera attività teatrale italiana offertoci dal Festival di Bologna, un'immagine vi,'a delle condizioni attuali. Succeduto nella critica teatrale sul R-esto del Carlino alle brillanti e invero aeute prove di Antonio Cervi, Ghetar– do Oherardi, Eugenio Ferdinando l"'alrnieri, Dursi non solo ne tiene alto il compito ma lo trnsmet'te arricchito di fern'ienti moderni, comprensivo verso le forme drammatiche pjù avanzate, attento a suscitare ed appoggiare quelle at– tività che possono dirsi più utili e più consentanee alle nuove strutture di vita associata. Al tempo stesso egli sa misura-re con grande sensibihh\ quelli che Si debbono riconoscere gli apporti positivi della tradizione, il loro attuale contributo, il loro dimeni ieato eppure necessario insegnamento. Scbivo nell'espression~, ma fervido nei com– prendere e nell'intuire la nobiltà dr•~;li: intenti, Dursi aa. .anche non cedere alle suggestioni de'~a moda che cosi di sovente creano nella critica equivoci perieolOsi. Fortuna• tamente non è mai soggiaciuto ad inAuenze di corte, né tende a crearne. Isolato in un suo lnminoso giardino che domina Bologna e la pianura. pndm1H, può permettersi di g'iudicare e di capire, di esporn' rtl suo pubblico, con esemplare libertà d-i coscienza. Nell'Italia di oggi, tr!l -j maggiori falii di costume so– ciale, va notato il rapporto_ dialettir,o tra. città { ca.pita.li, quali Roma e Milano) e provincia. La p1·ovincia spegne gl i ingegni in un'arida inerzia, in una soffocante accidiosità. La. grande città li ass.imila e li spersonalizza, in uno standard che segue le osCl'llazioni della moda, li frantuma in compiti minori - .sce.neggiabure, .giornalismo - toglie loro ogni appoggio, pe.r il fatto che ben presto" ci si di– mentica del retroteua provinciale, ma: raramente si• riesce ad intona1-si alla città al punto di sentirsene partecipi, e non solo dall'esterno, elementi oostitutivi e non esfranei. Dursi, come- i ·suoi illustri Concittadini Moran<li e Rai– mondi, riesoe a vivere in provincia assorbendooe la , 1 ita– Jità, legato in certo modo ajla sua terra, senza. cedere per questo agli inviti degli usi sonnacchiosi e n1orti.fica.nti di chi si esaurisce in un brEwe limbo di intenzioni, in un è.hiaccbiericcio sotto i portici, in una aspirazione molto spesso infranta alla città. Dursi è soprattutto uno scrittore: di stile f01·bito e ·sottilmente umoristico, di contenuto pudico ma commosso e di concieta., realistica rappl'esentazione. Nel teatro e nella narrativa ha già dato prove realmente significative, ed a:Jtre di maggior portata è in procinto di dare. che lo faranno conosce.re .a un più ampio pubblieo, rivelando un.a personalità di forte rilievo .
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