Nuova Repubblica - anno IV - n. 39 - 23 settembre 1956
6 tutti i paesi marittimi. Invece Ja « .regionalizzazion.e » del canale, amrninistt;ato non da,!.solo E~itto,: ma da, del~gati di tutti i paesi del Medio Ol'iente, e l'uti'lizzazione in èomune delle risorse del canale per lo sviluppo coordinato di questi paesi, offrirebbe a\L'Occidente le garan1.1ie che esso desidera, e a N asser l'elegante uscita di cui ha bisogno. Frattanto, le dichiurazioni di :~'oster Dulles colle quali egli ha affermato che la situazione del canale di Panama è diversa giuridicamente da quella del canale di Suez, hanno p!'ovocato una protesta ufficiale del governo di Panama e una valanga di commenti di stampa. Dnll~s ha dichiarato inoltre che gli Stati Uniti possiedono la so– vranità sulla zona del canale di Panama. Proprio contro ciò il governo di Panama ha protestato. Giacché è vero che il territorio della zona del canale è stato affidato agli Stati Uniti, con il permesso di stabilirvi ]e loro forze armate, la loro polizia, la loro amministrazione: ma Pa– nama non ha mai ceduto la sovranità di tale territorio. Un coro di proteste si è levato da tutte 1e parti contro la posizione sostenuta da Foster Dulles. I movimenti na– zionalisti rivoluziona'1·i (Apra peruviana, Azione democra– tica venezuelana, radicali argentini) rilevano che Suez costituisce un buon precedente per domandare in avve– nire l'americanizzazione (la continentalizzazione, dicono) del canale di Panama. I comunisti dal canto loro, senza avanzare una pro– posta concreta, approfittano de!Ja gaffe di Dulles· come di una nuova a1'ma della loro campagna anti-americana. Quella. che finora era la questione del canale di Pa– nama, è sul punto cli divenire il prnblema di Panama. Trionfo dei conservatori in Equatore P ER 3000 VOTI il candidato conservatore Camilo Ponce, ha trionfato in Equato1·e. Il Fronte democratico (dei partiti socialista, liberale, democratico e costitt.1%;ionale) ha annunciato che non riconosce questa vittoria, perché te– nuto conto dell'appoggio dato dal governo a. Ponce, il margine non può essere considerato come l'espressione di una maggioranza ma solamente come il risL1ltato di questo appoggio, che, nell'America latina, è sempre potente. Per 1a prima volta un candidato di i;;inistra, il libe• raie Raul Clemente, è stato, in Equatore, così vicino alla vittoria. Ma ancbe per la prima volta dopo GO anni il paese avrà un presidente conservatore. Durante sei decadi i liberali hanno governato l'Equatore - spesso, con metodi diUariali, malgrado la loro etich~tta politica. E' anche da rilevare la sconfitta del candidato fa;an~ista Carlos Guevara, che ha ottenuto tuttavia. più di 100.000 voti, cifra. preoccupante, che dimostra l'ascesa delle forze rea– zionarie in questo paese. L'Equatòre deve affrontare un g1-ave problema econo– mico: la crisi del cacao, che costituisce il principaJe proi dotto di -esportazione:. 1l predòminio delle gtandi pro– prietà terriere - i « latifundia » - impedisce !'adatta~ .mento dell'agricoltura alle forme moderne di lav·oro, e la introduzione di sistemi a. rota:r.ione . La mon•Jcultura del cacao è il primo fondamento della crisi, del ritardo indu– striale del paese, e della miseria degli _ndian:i delle mon– tagne e dei mulatti della. costa. Non sembra, evidentemente, che il nuovo presidente conservatore voglia portare un qualsiasi cambiamento alla situazione. Egli si sforzerà di ottenere dei su<:sidi per gli esportatori di cacao, a.spese della totailtà. del _i)aese, e darà senza dubbio un potere politico alla cliicisa, che i liberali avevano semprn rifiutato. Non bÌ.sogna dimenticare che uno degli ultimi presidenti conservatori d.~.ll'Eqnatore, verso la metà del XIX secolo, proclarnò capo dello stato .... il Sacro Cuore di Gesù. VICTOR ALBA TERE AL DIRETTORE L'IDEOLOGIA NASCE DALLA POLITICA FIRENZE, 10 settembre 1956 Caro Codignola, nefl'ar-ticolo del compagno :Marron.i {«L'ideologia nasce dalla politica», in Nuova Repubblica del 9 sett. '5G) che mi fa l'onore veramente immeritato di ·qualificarmi 4:: abile» l"Ì– propositore di _prospettive « giù largamente superate dal no– stro Movimento» {quando e come?), circola un equivoco che fo1·se è il caso di chiarire. « Vano sarebbe disputare coi comunisti andla~,d~ a. bracc~t;o con l?ro », scrivr ~l nostJ"<? compagno; ma chi, d1 gra'llrn, ha mai S6stenutb d1 andare a bJ'accetto seco loro nell'assunzione di l' 0 es_ponsabi!iti1 po– litiche? A meno che non si voglia identificare schierarnent politico con comunicazione polit-ic(i: in tal caso chi non si sa.r"itsottoposto alle' necessarie unzioni fga,·anzie legaliturie, etc.) sarà ipso facto incomunicabile, e cioè escluso dalla cornunanza di interessi de1·ivante clall'appa1·tenere alle classi lavoratrici, o comunque. non abbienti, e dal perse– guire alcuni fondamentali obiettivi di rinnovamento. E' inutile precisare che ]a « Nuova sinistra» (imper– sonata, se gli uomini e le cose lo vorranno, dal socialismo riunificato e da tutte le forze conseguentemente democra- . tiche) non potri~ e non dovrà in alcun c<,so negare, o anche soltanto trascurare, una. arnpìa iniziativa. di base, in primis mediante l'unità sindacale, diretta anche verso i comnnisti. T1·a l'altro, senza 1.'aggilingere l'impegno pragmatico del compagno Marroni, un pochino di politica la faccio pure io, ogni tanto, anche se mi preoccnpo di discutere e di scrutare il cammino, onde non trovarmi, un giorno o l'altro, in quel vicolo cieco che l'irriflessivo attivismo po– , trebbe avermi portato ad infilare. E questo, bene inteso, non : auguro di certo al compagno Marroni. Cordialmente tuo Criulio Chiaruai (129). nuova repubblica GIOVAN I E UN I V E.RS l T A' A CARTE SCOPER È tutt'altro che azzardalo avanzare l'ipotesi che l'antico terna del confronto con i catlo)ici, della vigile polemic.; con l'Intesa, sia ancora la!'garnente ac• cello presso molti goliardi. Il fallo che certi dirigenti del!' UGI non vogliano rendersene conto spiega .in parte la recente crisi dcli' Unione Nazionale di ENNIO CECCARINI I L :OI_BATTI,_1;0 sulle sorti dell'UGI, _apei-~osi sn Nuo– va Repubblica e, recentemente, prnsegmto su Mon– do Operaio~ Unità SocialùJta è Autonomia goliardica, ha ripl'Oposto il problema del rapporto tra _UGI e par– titi. Ed è impo·rtante rilevare come siano stati proprio autorevoli esponenti dell'UGI, quasi tutti oggi impegnati in vari raggruppamenti politici, dopo un pe1·iodo di di– stacco dai medesimi, a porre diflnanzi alla propria co– scienza di «goliardi» e di militanti di partito, il pro– blema del contatto e del rapporto tra. movimento stu– dentesco e strnrnenti di battaglia politica nel paese. li dibattito ha per ora. esaminato particolarrnente la. presenza nell'UGI di giovani iscritti a movimenti· di si– nistra: PSI ed UP segnatamente. Senza di,nenticare che propi-io dal chiarimento che i giovani socialisti riusci- 1·anno a dare circa i loro propositi nelle battaglie politiche universitarie dipende forse, sul terreno pratico oltreché ideale, una diversa impostaz.ione dell'aperlt1ra delle As• sociazioni Goliardiche, ci sembra però che di grari lunga inferiori all'aspettativa siano stati finora gli autorevoli interventi socialisti sull'UCI: si veda per tutti la con– clusione di Colzio su Mondo Overuio ove invita « i so– ciRlisti a non assumere altr.i nomi vuoti, come quello di goliardi». , Vi è in guasti scritti una curiosa caratteristica che consiste nel superare, mediante parole d'o1·dine e rifacen– do!!ii ai' successi elettoi-ali del I)SI nel paese, i risultati c1d le fo;·ze u~iversital"le làiche sono pervem1te, ignorando che di per sé i risultati elettorRli non signi_ficano niente e pili ancora non servono a nulla se sulla spinta di essi si vanno a p1·opone vecch_i miti gabellandoli per inizia– tive moderne. Solo quando i socialisti inlendernnno fi. nalmente che credere nel materialismo storico non vieta di essere spregiudicatamente attori nelle lotte sostenute per un ideale, avi-anno capito davvero la lezione che emana dall'esperienza goliardica, dà! momento che que– sta espe1·ienza consentì all'OCI (fo1•7,a ce1·tamente libe– i-ale) di 1'lQncon[ondere la difesa della libertà con la tesi del.:J\'-~l~clripa1·titoJ e di pervenire all'audace e certamente liberalè apertnl'a delle associazioni. Diverso valore assegnano atl'esperien7.a gol-iardica gl.i amici cli UP, dal momento che il risultato ciel loro con– vegno studentesco (Nnova Repubblica, 13-5-GG) è dato dall'invito a tntti gli ·UP affinché efficacemente op~rino nell'UGl dato che « non vi potn\ essel"e una· seria matu– nw,ione dell'esperienza politica universitaria se non nel solco del le scoperte e' nel superamento degli errori del movimento goliardico» (Ciol'li-Spazzali; rei. cit. ·N.n. 13-5-5G). Resta poi senza dubbio significativo che UP J"Ìvendichi a sé Ja possibiliJà· di snperare gli errori fin qui commessi d.all'UOI proi;>Ònendo !a tesi Bogi-Chiamgi contro quella Unga,·i, facendo ql'lindi azione di~ convet·– genza sulla piattafonna golia,·dica in nome di nna ]inca politica costruttiva da oppone a un'alti-a. Del tutto supe1-jiciali e mecc11nici mi sembra invece sipno i rapporti tl'a gio.vani del PSDI e UGJ, almeno così come li pone D.iego Cnzzi, neo-dirigente nazionale uni– versita1·io Socialdemocratico, sn Uni.là socio.lista organo della corrente zagariana. Per Cnzzi i socialcl"emocratiCi e, in genere, i socialisti hanno da. fai- , 7 alere un'esigenza all'interno del movimento bni\·ersita1·io laico consistente nella pi-oposta di una pr'ospeltiva nuova di azione per la• riforma universitaria da condui-l'e jn sti-etto accordo con le forze parlarnenta,·i di s.inistra, al fìne cli modificai-e la politica scolastica del governo. Ma mi sembra naturale chiedere a Cuzzi: se tutto si l'isolve nella l~tta parla– mentare, quale spazio J·esta all'~ttivith del movimento nniversita1·io e clell'UGI? In qnal modo è assicurata la sopravvivenza di quell'autonornia e cli quella personalità di conhiblito proprie dei gruppi universitari laici? E cl'altrn pai-te, se l'UOI, a modo di vedere di Cuzzi, non è che uno shumento cui si debbono infondere signi– ficati politici, per qual motivo i socialisti non dovreb– bei-o pl'epara1·sen€! altri più idonei ed i,-;pil'ati alle loro idee? La preoccupazione poi - viva anche in Golzio, I'incin ed altri socialisti - clie Cnz;zi manifesta circa l'esamirsi cleJla iniziativa goliardica nell'UNURI in po– litic.:hette da élite tipo riforma sem•,a. spese e collegi uni– versitari. è veramente-tipica. di certo socialismo nostrano che c1·ede di esse1·e scientificamente progressista nel mo– mento stesso in cui propugna politid1e di massa e si in– digna nel veder fissati ob.ietti\·i che, prim;_ ancora di · 1·appi-csentai-e foccasione per soddisfare colossali quan– titù cli esigenzoJ sono J'occasione per far valei-e un di– i·itto nei disposti di legge come nella cosciènza del paese. A Golzio, Pincin, Cuzzi e lutti gli altri consigliamo Rf– fettuosamente cli r·ileggere certe pagine cli Gram~ci sul– l'organìzzazione ·a culturn, specie laddove, dClinéando i tratti di una tutura scuola unitaria, affc1·ma che « ini– zialment,_e il nuovo tipo cl_iscuola dovrà e non potrà non essere che p.ropria. cl.i gruppi ristretti, di gfovtrni scelti. per concorso o indicati, sotto Ja loro l'esponsabilità da istituzioni idonee_» (Gramsci: C'ti inteliettua-li e l'orga- n-izzazione della cultm·a, pag. 103 e sgg.). Parole queste jn cui si coglie acuto -senso di realismo politico nello sce• gliei-e gli obiettivi e nel fissare le mete della riforma. so~ cialista della scuola. Quella per .i. collegi universitari non è certo la sola battaglia che l'UNUR1 deve combattere, ma è una di quelle che vanno condotte e che evita, per la sua concretezza, un inutile e deruagogico agitarsi del movimento unjversital'iO. Sorge a questo punto ovvia una domanda.: entro quale ar:ubito ideale e pobtico si svolge oggi negli 00.RR. ee nelle associazioni gofondiclie la vita clelrUCI? · E' prop1·io di qnesti ultimi tempi la notizia della nuova crisi dell'UNURI :_se n'è giù. parlato e se ne con– tinuerà a parla.re , ma a me sembra importante ricordare che la crisi si è aperta dopo che un lungo intervento :Pannella aveva posto, in sede cli gruppo goliardico, J'al– temativa cui J'UGI Uiai ba potuto sottral'si nella. sua. pluriennale collaborazione coi cattolici: o sfuggire alle facili seduzioni della collabora:(;ione senza scosse che fa. vorisce in sostanza il conformis.mo organizzativo del– l'Intesa, o stimolare costarttemente i cattolici conducen– doli al dibattito ed allo scontro in manjera che la col– laborazione, una volta raggiunta, possa dirsi 'senza ri– serve. Nelle pai-ole di Pannella è passata brevemente la storia delle forze laiche nell'università e nel paese, il senso della 1otta da loro fin (]ui condotta, Ja, dramma .. JiciUt dell'attuale momento che vede sempre più 1·estrin– gersi il ma,·gine di disponibilità laica e democrntica del– l'Intesa, la coscienza della. fragilità organiz'llativa delle ,basi goliardiche. Tn que~ta situazione Pannella ha. invo– çato la rigidità delle azioni estreme per portare -i catto– lici a scoprirsi piuttosto che ad appoggiare passiva.mento la presidenza goliardica dell'UNURl col suo pur sel'io prng1·amma. Dal risultato ottenuto dalla tesi di Pannella sembra tutt'altro che azzardato avanzare l'ipotesi che l'an• tico terna del confronto coi cattolici, della vigile polemica. con l'Intesa, del i·ichiamo ad 1111 comune impegno uni– ve,·sitario fatto alla FUCI, sia ancora largamente ac– cetto presso molti goliardi. E' certo prematuro affennare che il dì.scorso ai cattolici possa tornare centralmente ad incidel'e nei congi·essi dell'UGI; però mi p{lre che qnel giovane amico che su A.11tonomfo goliardica notava corno nell'UCI non si ·avvertisse più il problema. posto dalla presenza organiz'llata dei cattolici negli atenei, abbia avuto propl"iO nella cri.si dell'UNURI 1a prima r.ispo.sta. Gli av– venimenti qui sopi·a descritti ci convir_1cono vieppìù di. una cosa: che è impossibile tagliare con le fOl"bici alcune pagine di sto.ria dell'UGI, buttai-le via e sperai-e .con quelle i-eshrnti cli delineare l'aspetto tutto.ra valido del– l'esperienza golia1·dica. E' 11n gioco sciocco pel'Ché millil di quanto fin qui fatto dall'UGI è interpolato rispetto al resto. E' bene che questo tengano presente coloro che, goliardi o no, partecipano al dibattito su queste o altre colonne. A questo pun.to sembrfl incombei-e un'altra domanda: al prossimo congr·esso deJl'UGI 1 sa quali posizioni di pal"– tenza i goliardi si tro,,eranno pronti? Oppure: con quali a1·gome11li pot6i .svilupparsi una seria dialettica congres– suale? Il dibattito fin qni tcnìitosi non ci consente una . vfajone così ampia dei risultati cui esso può per·venir·e: ma. lo scontro potrit ·e dovrà aversi sul pl'Oblema dei. rflpporti con le nuove forze in evoluzione politica, o con quelle che tradizionalmente fungono da frizione allo svi– luppo delle prospettive indicate in passnto; l'azione go– Jia1·dica nella rupprnsentanza riceverà luce dalle pole~ rnid1e aperte coi cattolici (quei cattolici che oggi affer• mano di militare senza più risei-ve nella. DC o che, nella J'UCI 1 quasi bruciati dalla bi-e, 1 e stagione' del loro impegno nella rappresentanza universitaria, se ne di– ~tolgono e ----- congresso dopo congresso - vanno orga– ni~zanclo e spiegando con rigida ortodossia i dati della -storia e della civiltù del nostro tempo)·; la vita delle ar:;sociazioni avi-ù. nuo•,ro impulso dall'apm·ofondimento del significato ideale dell'ape1-tur-a. T'utto ciò naturalrnente potl'ù. ave,·si nella misurn in cui il dibattito continui e .si sviluppi nell'appJ"Ofondire le ragioni di fondo della. vita, della cultura, cjclr.iniziativa dell'UGJ ·a confronto con altre forme cli cultuta ed azione, avendo semp,·e p1·e– sente lo sfondo generale della lotta pç,litica de1 noslrn paesf'-. L 1 ECO DELLA STA\1PA. . UFFICIO DI RITAGLI DA GIORNALI E RIVISTE Vtreuore: Umberto l<'rugiuele Milano, Via G. Compagnont, 28 Corrisp. Casella Postale 3549 Telegr. Ecostampa
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