Nuova Repubblica - anno IV - n. 39 - 23 settembre 1956
(129) - nuova repubblica SE'l'TE GIORNI NEL lUONDO PO··SIZIONI PERSONALI N ON ADBJAl\JO i'JA [ celato cli e.. ssere pl'ofondamente turbati dai gesti unilatei-ali del clithttore egiziano e di 1·ìtene1·e che, nella questionè di Suez,· accanto ai dir-itti legittimi ciel popolo egiziano, vi sono i diritti non rneno legittimi dei con.suma tori europei. di ?eni che ;:ithaven;ano il canale, i quali non possono essere lasciati /:llla mercé di qual~he_ atto cl'arbihio del colonnello Nas– scr. Le chiavi di Suez; non possono rimanere in mano a un foscista. Ma si sono ormai innestati snll'aff,ll'e di Suez alcuni interessi inte1·naz.i0Tl'ali o nazionali d1e non hanno alcun– ché da vedere con la libertà cli navigazione e· che escono dagli schemi psenclo-marxisti nei quali indulgono i co– muni~ti quando att1·ibtdscono ogni respo_nsabilità alla di– fesa degl'internssi capitalistici degli azionisti della Qom– pagnia Universale del Canale Marittimo di Suez. Dalla combinazione di questi interessi, ben distinti da quelli puramente capitalistici, è risultato il macchinoso pro– getto di costituzione cli una associazione degli utenti, uscito dalla fertile· fantasia del segretatio di stato ame- 1·icano. Quali sono questi interessi estranei alla questione Yera e propi:ia di Suez? Passiamoli in rassegna: 1. La vosi.zione versonale di Sfr Anthony Eden: per il primo minisfro britannico, un successo personale nella questione di Suez· è questione di vita o di morte per J'avvenire della sria caniera politica. Il prestigio di Sir Anthony era andato sempre di pili scemando, ,tanto che, alcuni n1esi fa, si era diffusa la voce ehe egli fossè pronto a dirnette1·si dalla sua cal'ica, ciò che avrebbe significato probabilmente la fine della carriera -alla .quale si era an– dato preparando da molti anni. Il govemo Eden è un. g0vemo mediocre, che ha confermato tutte le previsioni dell'opposizione circa un abbassamento dei consumi po– polal'i con la fine dell'è.<;perienz~ laburista e che nòn ha saputo, in politica estera_, aecOnlentare né i « dul'i », cioè il gruppo di Suez, c;lei fautori del ritorno ad una ppl_itìc~ imperialista senza rjserve, né i .«· molli » del suo partito. Co~ il gesto cli Nasse1·, sembrava per un momento che. Eden avesse di nuovo fatto attorno a sé l'unanimità del suo partito, con l'appoggio-- - del resto imprudente - del leadeL· dell'opposizione, Gaiti:ikell. Ma, a un certo ,mo::. mento, in mani inabili come sono apparse le sue, la po– litica di fermezza verso .Nasser, ch0 incontrava un ap– poggio quasi unanime, si è tradotta in un imprudente t1·astulfars·i con la guena; e allora la situazione si è ca– povolta. La ·fermezza britannic•a verso il fascismo egi– v.iano si è trasformata i·n. un giuoco con i soldatjni di piombo, per motivi personali di carriera, di Sir An– thony Eden ed ha avuto contrn di essa la. màggioi:anza delropinion~ inglese e la maggiol' p'àrte dell'opi~ionè de– mocratica occidentale. li governo conserv~tore si trova inoltre oggi cli fronte a u-na dichiarnzione di guerra del Congresso d,elle T!·ade Union~i che," sotto l'impulso di lfrnnk Coqsins, l'ei)ergicq nuov9 ·segi,:etario del maggiore sindacato b1·,itannido, quello dei trasP01-ti, reclama ormai la ripresa della lotta salariale, sospesa dal 1939, e il ri– torno a una politica di pianil'icazione, contro l'Rnarchia l'eaz;ionaria del neo-capitalismo conservatore. La diver– sione di Suez appa.re quindi anche destinata a distrane i lavoratori inglesi dalle loro legittime rivendicazioni. A questo punto, conviene affermare chiaramente• che; mentre la libertà. di navigazione attraverso il Canale di Suez è questione che internssa tutti i lavoratori occiden– tali, la carriera personale del primo ministro inglese non ;e iriteressa nemmeno uno e rischia di compromettere seriamente la tu.tela dei nostl·i legittimi interessi a Suez. Eden poteva anche esse1·ci più ~impatico di N asser; ma d;tl momento che, col falso richiamo all'epoca in cui ci diventò simpatico, quando fu ostile alla. capitolazione di Monaco, nel 1938, egli cerca di seppellire quel po' di organiz;zazione intemaz.iona.le che faticosamente è ancora rimasta in piedi, per 1·ivendicare il diritto delle grandi potenze di risolvere· con la forza le vertenze alle quali sono interessate, la minaccia d'arbitrio internazionale, i ct1i sviluppi possonò essère imprevedibili, Che è oggi in– carnata da• Eden, diventa. pii:t pericolosa dell'a1·bitrio in– terno e intern~zio.oale · esercitato da Nasse'r. 2. J:a po.Yi.;;ione ver.<Jonale dei padroni dell'Algeria; 11 governo francese e il suo re1sidente in Algeria- avreb– bem dovuto immancabilm_ente far fronte quest'autunno alla sçadenza, di una soluzione doÌ problema ~!ge1·ino, che l'Egitto, con la sua prnpaganda ai paesi arabi, ha ,senza dubbio reso più ·diHicile. Ma, dal momento in cni· fa que– stiòn·e di Suez s'e!'ve pe,· coinvolgere in una questione genemle quella' più limitata. dell'Algeria, nessuno· ha 'in– tetesse, al ·.di fuori cli ri:stretti gruppi colonialisti fran– cesi, a soffocare le 1·ivendicazioni algerine sotto la qi.ie – stione ptincipale della lotta contrn Nasser. E si ha il sospetto che il govemo Mollet abbia avuto la debolezza di cedere alle istanze di Sir Anthony Eden e di essersi (Dis. di Gag) Il discepolo· lasciato trascinare · nell'ipocrita faccenda dell'assoeiazione degli utenti· per pQtere ritardare la soluzione di una qùe– stione, come la. questione algerina, che il ·suo rapp1·esen– .tante iil. Algeria_ ha impostato peggio dei' suoi predeees– SOl'i di desfra. 3: La pos.izione perso.naTe di Eiteniiower '.·il prcsiderit~ degli Stati Uniti deve in· parte la sua elezione trionfale del l !)52 al «colpo» del suo viaggio in Corea e .all'attri-. buzione al governo democratico delle responsabilità· con-. traddittorie di una politica di~guerrf.t' fredda e di una po– litica di con·nivenza e di debolezza, verso i comuTl.iSti. Oggi, Eisenho~{ è convinto, in nn'elezione, che, a causa della sua .mala'ttia, .rischia di essere assai più disputata della precedente, di noO: dovere bal~ccarsi con la guerra e di essere costretto a mantenere intatto il mito ùi un governo repubblicano che p1·ocura la· prosperità econo– mica in un clima cli distensione jnternazionale. Perciò, mentre, inizialmente, la politica di Dulles mirava solo a snrrngare l'influenza amet·icana a quella franco-inglese nel Medio 6rie1lte, oggi che le cose si sono aggmva.te, essa mira ancora a dare il -to~o alla politica arnba delle potenze occidentali, ma· si sfol'za· però di di'ssimulare al– l'opinione americana che i l'ischi di ~uerra delle inizia– tive anglo-francesi ·sono ava,llati é forse incor·aggiati, da~li americani. Donde 'il pianO delrassociazione .degli utenti. Se l-a scintilla deve scoppiare a Suez, - Dulles vuole pos– sibilmente che scoppi dopo le ele,,ioni presi4..enziali del prossimo novembre e che la responsabilità formale ne ricada. su Nasse,·. Ma l'arma. gli. si è spuntat;i. quasi su– bito nellè mani quando gli egizianri hanno fatto capirè che il tentativo di forzfne il Cana·le sarebbe stato consi– derato tin atto di ·guerra e. Dulles non ha esitato, nella sua ultima conferenza ~tampa; a mollare semplicemente Eden e a dichiarare che in caso di resistenza egiziana le i1avi americane avrebbero fatto dieh:o-front e sal'eb– bero passate per il Capo di Bu_ona Speranz;a; pur avver– tendo. che gli Stati Uniti sarebbero J'imasti solidali con gli anglo-francesi. E intanto la nuova Conferenza. dei 18 serve a guadagna1·e tempo fino al 5 novembre, data delle ele,-,ioni presidenziali, facendo imputridire ancora di più una situazione già ma1·cia. 1\Ì"oinon diremo, comè i disfattisti francesi del 1938 (i qua.li affermavano che nçm si sarebbero fatti spaccare il muso per la Cecoslovacchia, o, più tardi, pe'r Danzica):· « Noi non ci faremo spaccare .il muso per Suez». :Ma ab– bfamo il saèrosanto di1·itto di distinguere e di dire fin d'ora: « Noi non ci fal'emo Bpaccal'e il muso per mante– ner~ al potere Sii' A,~thony Eden,. per ritardare una so– luzione equa in Algeria e per facilitare la rielezione cli Eisenhower!». AL contnu·io, se possiamo far qualcosa per mette1·e· fine all'espei-ienza r•onservatrice in Inghil– tena, al colonialismo, e fllla. pl'esidenza, repubblica·na negli Stati Uniti, lo fai-en10. U11a svolta profonda nella pOli- 1:ica intern~ di questi paesi preluderebbe a una svolta di quella nostra e ponebbe il mondo occidentale su Salde basi •democratiche e sociali.':lte. Non bisogna permettere a Suez di diventare la cortina fumogena dietro la quale si nrn.sche1;ano i gruppi 1:eaziona.1·ioccidentali, i quali sono or-mai sempre più a corto di rnotivi con cui legittimare la difesa dei loro interessi particolari. PAOLO VITTORELLI 5 MOSAIC SUO-AMERIC di VJCTOR ALBA Scioperi in Argentina S I E' ABBA'l".l'UTA, sUll'Argentina un'ondata di scioperi. C'.è _sicurarnen~e _1in certo Ù-ltei·vento di elemen~! pero-. msti e conrnnish - che restano ancora alleati CO!lle a I tempo di Peron -, ma gli scioperi rispondono essen– zialmente à una innegabile realtà. La s•itnaz;ione •econo.:· mica dell'Argentina,~ che ern. drnmrnatica alla fìne del. re– gime di l?eron, è miglio.rata, tende verso la stabilizza– :i:.ione. Ma questo è stato ottenuto a spese delle grandi . masse. L'oligarchia dei pl'Opl·ietal'i tenieri e della nnov~ bol'ghesia, che fu al tempo stessO Ja c1·eazione di Peron e la classe asservita da l?eron, non ha fatto sacrifici consi– det·evoli pe1· stabilizzàt·e la situazione economica. La classe· operaia, il « gancho » della pampa, ~la classe media dei burocrati, ·c1aj professori, ecé., ha ·invece sofferto enor– memente della SYalutazione del «peso» e della restri– zione delle importa;,,ioni: E la massa ha attribuito tutto questo più ehe ad una eredità del peronismo ad un cli– fetto di volontii del governo provvisorio di « far paga1·e i ricchi». · ln realtit il governo è trnppo eterogeneo, politicamente, per poter intraprendere una politica di riforme sociali ten– denti a clist1·ibuire più equamente lo sfo1•zo e i sacrilìci della ripresa economica. dal caos in cui: Peron aveva por-· tato ]'economia del paese. Evidentemente sembra diffi– cile che questo governo, che deve tenersi buona la chiesa e i suoi alleati, i grandi proprietal'l ter1·ie1·i, possa intra– prendere nna ri[oi-ma agraria, senza di cui le misure di ca rnttere finanziario non aniveranno mai a migliorare J'a situa½ione della massa popolare. E' pet· questo che i par-. titi democratici, di frÒnte all'ondata di iscioperi, premono per fare le elezioni relativamente presto, nel 1957, in modo da poter stabilire un piano generale di riprnsa che non tema di colpire i privilegi. La demoèrazia nel, Messico I L 'MESSICO è il solo· paese latino-ame1·icano che 9n– hent'anni viva in n'gin~e demot:raticò stabile. Qucstò spiega il suo costante prog~·esso economico e sociale. Tutti gli anni - il Lo setternbt·e - il p1·esidente della. repub– blica rende conto al Congrnsso della sua attività. 11 .Mes– s.ico, non bisogna dimenticarlo, è una democrazia pre:si– den,-,ial.e come gli Stati Unili. Reco alcune eifre e alcuni fatti del rapporto del pl'esidente Ruiz Cortines, letto alcuni gìomi fa davanti ai deputati e a i senatori messicani. . · Pet· la prima vblta dopo trent'anni i racco!ti sono stati superiori ai bisogni del mereatQ nazìonal_e. l..e ris~rve ~n dollari e orn sono, in questo momento, le più impo1tanti che il paese abbia avuto da. 15 anni. li petrolio naziona~, lizzato (dal 1938) serve a sostenere, con gli utiìi de1·i– vanti dal suo sf1·uttamento, una serie di· iniziative di ca– J'attel'e sociale e cultura.le e fa del Mes.$ico il paese in Cui il pefrolio è in vendita al j:,rezzo pili coti,•enicnte. . I~a popolaz;ione rrlessicana ·aumen'ta di' tln. ini'lione di unità all'anno. 300.000 emigrano annuahneJl.te negli· Stati Uniti in estate Come « bracet;os » ·(giornalie1·i): ·100.000 vi restano, gli altri ritornano. li gi•ande·:problema del Messii:o è di mantenere uno scarto·· tra 1'aumento della popola– ,;iori.e e l'ami.1ento della produzione che permetta di mi~·· glio.-are progressivamente _il livello d~ vi;a, ~nco1:~ ~1olt? basso, delle masse contadrne e operaie. I er 11 l!Js>.J-06, 1I tassò d'incremento della popo-Jazione è stato del 3 %, e quello della prnduzione del 10%. Se questo scarto favo– revole si manterrà; il Messico vincel'IÌ negli anni prossjm'i Ja battaglia della propria soprnvvivenZa, e segnerà. alla America: latina, dove lo r:;tesso pl'oblema :;;i pone, la' strada del progresso materiale attraverso la stabilità de– mocraticia: Domaiìi il canale di Panama? U NA DI QUEL~E .ga!fes .di -~ui i di.plomatic.i semb1 ·a.no avere. Pesclus1va quando si credono furbi; ha fatto esclndere ·I'anama dalla lista dei p~esi invitati alla Con– fernnza di Londra sul canale di Suez. Parnuna ha lwotestato, pe,·ehé essendo il sno tel'l'itorio attraversato da un canale, considern di essere intcrnssato al 1-riassimo grado in ogni decisione che pos~a essere presa a prnuosito dell'altro canale di interesse intemaziçmale esistente nel mordo. L'indignazione per questa. esclusione è di,·entata gene– rale nell'America latina. Si può dire cll'essa ha serv!to a i-endere attuale la vecchia questione del canale di Pa– nama, ferita sempre aperta in qlles.to contine1~te. • Qualche decina d'anni fa 'il movimento Apr1sta reclamo << l'interamei·icanizzazione » del canale. Adesso perfino al– cuni giormi.li conservatori aderiscono a q~1e_staposizione,. come 1 ·eazione all'omissione dei diplomat1c1 ;· senza, ben inteso, 1 ·icordare l'Apra come fonte di quest8: idea,- . E' stato anche sottolineato che questa nvend1caz1one poti-ebbe se1·vire come punto di eontatto fra l'Egitto e I~ potenze occidentali. l.'internazionaliz;zazione del cana~e d11. Suez. nuocerebbe al pl'estigio di Nasser; la sua na.z1ona– Jjz.zazione, senza garanzie di ]ibero transito, nnocerebbe a
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