Nuova Repubblica - anno IV - n. 39 - 23 settembre 1956

4 nnono in ,nassa j loro depositi dalle banche mes§iCl\lle, sabotarono il i-ifòrni1nento d.i at.tl 'Ozzature :mecCàl.ni~e, boicotlarono_ il col_!lr(lercio del petrc:~_!ipJ'Y\~~s;gano, ....A1.!!lUi– J'Ono stii rrovemi inglese ed olandi;,se fino a. far .prbcia– ma.rn le ; sa1w.ioni. ocono1niche '> contro ff l\1essico: sol– tanto il go~'erno Roosevelt "resistette alle loro pl'Ctese. Memori dei tempi di Huerta e di Pelaez, giunsero pel'– fino ad armare contro Cardenas il f,u;cista Saturnino ç~– dillo e un altro· movimento noto sotto il nome di « Ca– rnicìe dorate>, !Tia 1~ ribellioni furono soffocate .. La g11en:a mondiale fece cessa1·e il be,icottaggio e per– mise alla I'e.Mex. di riorganizzare la prodtrnione. La na- . ,-,ionalizzar.ione ha portato anche, come per incanto, la stabilità politica nel Messico: dopo il 1038 non si è pili avuto spargimento di sangue. Ionostante l'aumento della produzione dopo il 1042, l'esportazione rimane assai scarsa e la politica economica della Pe.Mex. è di,·etta a promuo– vere il consumo interno cli prodotti petroliferi a prezzi infel'ioi-i a qu~lli internazionali ·e a·sviluppare l'industi-ia– lizzazione rèlativa (raffinazione, cle1·ivati, ecc.). Il con– SllnlO è più che raddoppiato, dal J 038 al '~4, e l'~cono– mia 1~1ess{cana ha registrato un notevole impulso; la prQduziono di energia termoelettrica è pas~ata da 0,64 a 3,08 miliai-di' di Kwh, i ti-asporti st1·adali e fenoviari si sono assai avvantaggiati, l'agricoltura si è meccaniz– ~ata in misura sensibile. li prezzo della benzina risulta cli O,I(:5 dollari-gallone a Citt~ ciel Messico e di _0,209~ a New York, con variazioni proporzionali per gli altri JJrodotii. Ma non è prnbabile che la Pe.Mex. voglia cm– tral'e in cOncol'l'enza col car·tello vendendo greggio o raf– finato all'este,·o a prezzi inferiol"i al livello i_ntenia.zionale: ~:;iste ,una specie cli gentlenien's agreement, a seguito della rimozione ciel boicottaggio; il Messico è libe1·0 di pro– dur1·e e consumal·e sotto prezzo, ma non di espodare in conconenr.a: tanto è vero che, saturato il mercato in– terno, gli stanziamenti per l'ulteriol'e sviln[lpo della pro– duzione sono quasi insignificanti, il che consente, tra ]'altro, il mantenimento di normali rnlazioni ha 1-,e.Mex. o mondo finanziario statun\_tense. Le condi,r,ioni a.net.rate dell'a,nbiente si fanno sentire stnco1·a pili crudamente nel Medio Oriente, che si può - definì1·0 la graride rise1·va mon'diale del petrolio o dove, pe1· la superficialità-e la copiositù. dei giacimenti (appena 770 pozzi sono suf-'fìcienli a produrre lGl milioni di t.), il costo di estrazione risulta enormemente basso, nono– stante le ingenti spese necessarie per consentire in quelle r.one le condizioni elementari di produzione economica-, cli trasporto. e di vita civile. La instabilità _del Medi<?, O1·iente è notevole; inesistenti, per lo pili, -un vero e p,·oprio contesto sociale, uno Stato nella comune accezione del termino, una legisla:1.ione, un sistema tt-ibutario. An– che nel :Medio Oriente ai rivolgimenti politici hanno spesso tenuto mano le com_pagnie .del_ cartello intemazionale,, che ottengono il 100% della produziotle nella zona, ma, spe;cial,nente, dopo la. seconda gue!'l'a mondiale, la grande ondata del nazionalismo arabo-islami<'O si è· spesso so– Vrnpp0sta alle più limitate precedenti agitazioni, in modo da pstacolare gli interessi petrolifel'i più che non favo– rii-li e da costituire, in ogni caso, 111-iaminaccia perma– nente_ contro ogni previsione di pacifico sfruttamento a funga scadenza di quelle pingui ,·iservc. Certo è. che, co– munque, l'influenza del cai·tello ha avuto parte predomi– nanie nel determinare la violenta caduta di Mossadeq, nel 1.953 _in Persia; e il mantenimento dell'indipendenza del minuscolo 'Kuwait di fronte ai pili potenti vicini Iraq ·ed· Al'à.biu; e che, d'altl'onde, i violenti sussulti nazionii– Ji.-.ti~i, da.Ila ribellione, irichena ·del' J.!)41 di" El Gailani; alla nazionalizzazione persiana del 1952 di MoSsadeq, alla odierna nazionalizzazione del Canale da parte di Nas– ser, hanno avuto ed avranno un peso notevole pe1· ·av-· viare il Medio Oriente a nuovi corsi politici ed· economici e per detem1f1.1are n{10ve ·situazioni nei confronti dell'in- ·c1ustria petrnlifera, · · Basti pens~1·~ ~bQ l~... \it 0 u~zione fì,fty and fifty, ormai realizzata in tutti i PflC~. qel l\Iedio Oriente, in base ad accordi particolari con valore legale che assegnano con– cessioni di ricerca e sfruttamento di G0-75 anni per ter– rito1·i vastissimi, è stata r.aggiunta, in _Pel'sia, soltanto dopo che, a seguito del l'ifiqto della British Peti-oleum, i:;i e1·a prnceduto alla nazionalizzazione da parte tji Mos– sadeq. Di regola la royalty è del 12,50%, mentre l'ade– guamento alla metà avviene sul profitto netto. Tutte le sette compagnie tjel cartello interi-iazionale sono larga– mente rappresentate nel Medio Oriente, rnentre è assente ogni altro operatore. Ben 56.250 migliaia di t. 'sono pro– dotte nel Kuwait, 46.800 ln Arabia, 33.600 nell'Iraq, 16.000 in Persia (che risente ancora dell'anesto di prn– duzione del 1952), quote assai più modeste negli, altri _ Stati; non viene superato, comunque, il· terzo de)la pro– duzione potenziale, affinché il prezzo internazionale non abbia a cadere « in modo l'Ovinoso ». Come abbiamo già scritto nel· precedente articolo, la produzione del Medio Oriente ha una influenza determi– nante sul mercato petrolifero mondiale, sia per il costo enormemente infe1·iore (nonostante le spese. di trasporto) a quello dei pozzi «marginali, americani, sia per le J.Jt·eoccupttzioni politiche e rnilitari circa la sic'Urezza del sno sfrutl:Ennento, che fanno coincidere gli interessi del rentagono con quelli dcii cartello intema?,ionale perchè il p1·ezzo l'imanga fo;~ato, in tutto il mondo, sulla base del costo dei pozzi <marginali» in USA. li Gòlfo Persico e il Golfo del Messico sono i duo epicentri del mèrcato petl'olifern, dai quali tutto il resto del mondo è costretto a dipendere. La lunga Via del Petrolio, disseminata ·di innumel'evoli battelli, che congiunge il Golfo Pe1·sico al Meditel'raneo e all'Atlantico, all'Europa e Rll'Ame1·ica del Nord, e che attraverso il punto nevralgico di Suez, può ben essere definita. l'ai-teria aorta del profitto eco– nomico per le sette diramazioni del cartello pefrolilero intenrnzionale, nonché della sicurezza militare nel quadro dell'allParw.a. a'"tlantica. fRANCO FESTI (129.) nuova repubblica IN CASA DEL V~PINO. SINDACALISMO· CO UNIT I L CONTRIBUTO del Movimento C1omLmitario al di– battit~ sui sindaca.ti se~1?re _essersi_esau,ito n0lla co– stituz10ne della Cor nunita. di .fabbn.:-a canavesana. Il solco di aspte, e no~ cef-to -immotivate, ·~st1lità, eh(! ha diviso la. classe o·peraia cli uno dei più grandi e moderni complessi industi·iali, non pot1·à risultare colmato dalle teotiche del Fel'rarotti. . Non è stato per caso che Luciano Gallino abbia ten• tato di !'eagil'e alla rapida involuzione che, comi"ncia1ido dal sindacato, sta invadend,o tutta la politica "comunit.aria_, con una arnpia, e perspi_cace critic!l apparsa sul n. 40 d1 Comunità. La lettera del Gallino non si limita di ce1to ad es~ere « il miglior tentativo di 'stroncatura cor,.sum~ito nei ioiei confronti) (così lo ha voluto definire 11 Feriarotti revli– cando sul n. 41 di Cornunità. Non è il primo: si ricordi il 'l'ngliazucchi, in NR del ·22 gennaio e del IO febbraio 1956 • e non l'irnarrà nemineno tanto __ facilmente l'ultimo!), dato 'che la lJosizione da lui assunta a_lJroposito del sinda– cai ismò e delle mòdeme tecniche di Human .Relatiuns si può 1·iassumere in diversi punti· di particolare interesse. 1) T..'impulso generatore delle tecnichn •h H.R. non deve ricercarsi tanto nello sviluppo dell':1•no1fmte fisico (industria estremamente prog1·edita che h~ l'aggiunto Ja tensione necessaria all'enuclearsi del fencm~no), quanto neU'hu.mus culturale ·che permea ogni 1nanae'.Jtazione della vita ame1)cana;, in partlco~are nella « tencl_enza a rid.,ure la r·iftessione sugli intenti e i principi della scienza nell am– bito della scienza rnedesima »,. il che ,:;ignifìl'tt « valutare sperimentalmente ogni aspetto dell'oggetto in esame prescin~ denclo da qnalsiàs~ tentativo di :nterpretrt:done storica ), fino a far sì cl.1e l'oggetto, o il fatto, i fago;,ltino l'osser– vatore». L'ç,rie11tamento di ricerca di Elton Mayo, quando scoperse alle I:J.awthorne ,1/ork~ < un disturbo psicoso– matico, nell'organismo pfoduttivo_ anZH.'hé una delle solite « lesioni organiche», resta « interRm 1 .:mte estraneo al mo.mento più vivo -della nostra cultur9.: q,1ello che ci sollecita a l'icercare all'esterno di ogni situazione ciò che ne fissa i connotati interni, la sua matl'ice esistenziale e storici». . 2) Il sindacato pt'esuppone <la.nozione del diritto alla difesa e a migliori condizioni di vita, nozi<:-n~ 1nesta chia– ramente 1-ivoluziona1·ù1 », vera e prop,·ia cont:ezione della stor-ia, funzione politica e ideologica tes-1 1td un nuovo 01-dinamento del diritto. In questo si distingn~ dalle,isti– tuzioni di tipo gildista o corporativo. 3) Nella dottrina marxista, d1most'.·at.:1s! :..:it\o ad ora la più vitale concezione phe ,abbia perme'\t'l di sé il sin– daca.~o, è però insita una qontradd11,i•,ne di fondo: il dissidio-tra la concezione « pan-econo:1:1ico » della società, per cui al proletal'iato dovrebbe pervenire autornaticamente il potere politico, e la necessitrì d'i. as,•not•.rHeil potere politico per poter giungere a imJ)adronir-'li di quello eco- LAVORO E noinico. li sinclftcato non è in c1·isi pai- a-,·er 1 ,0Jut.o es.-e;·e stn1mento politico, ma pe1· non avei· sarut•) adeguare la prop1·ia funzione (politica) al « continuo divenire della coscienza operaia », pe1· non avere « studfot,o l,, $"OCiologic! >. Infatti l'industria moderna ha creato cei-ti bisogni per potel'sene. alimentare, a1iziché soddisfare esif;enze già_ insite nelle masse. Di qui il J"iformismo oi.,e1·afo, chf' prefe1·1sce « migliori condir.ioni di vita subito, poste cbe la rivolu– _zione che doveva al'rivare da solfi t1on .. 1n-:va mai,. La frattura opentio-sindacato e l'equivoco clegii •,seudosinda– cati conse1·vatori deriva dal « fatalismo pan-e-conom1co » di certo marxi'smo mitico e a.vvenil'isti00. pH cui il nuovo diritto del lavoro dovrebbe « attuarsi 1neccanicamente 1 sen– za azionP, morale». 4) li partito politico non avrebbe bisogno di « 11110 strumento peculiare come il sindacato :,;;ein !utti i settori della società 1 compreso quello della produzinne, i rapporti di diritto avessero pari 1·isalto e avidenzi;, ~- E' nella pro– duzione che la « c1·isi di tutta la socie';à ni,,Jerna » pone in una luce più drammatica « il conA~tto t.rn chi ha il volere di stabi.li ,·e i modi, la natura. e i ca~·ll~te•·i della pro– duzione, d1e la « c1·isi di tutta la società moderna» pone il protagonista del processo rJi produ/41one > l a soluzione non può trovarsi che jn una « redistrfbi,:..,,me di potere>, capp.ce di dame anche « una. salda coa<:ie11'l..\, :ma cei·tozza tangibil e»: onde l'assoluta. insuf-Tìcien·,.a. d,:-J;e statizza• zioni, a questo riguardo. 5) li conAitto tra« l'antico diritto 111-1.tcriatonelle leggi e il nuovo diritto che matura nelle (.O:S<'.iP.n;;H J. non ron– sente alcuna possibilità di soluzioni «interne», limitate al• solo settore dell'industria. I « gas meflti,:i » ii'.tranti clal– l'esternO porrebLero fine assai p1·est0 alla « spuria esi– stenza» della « fabbrica come comunità re~de ». L'oppo– sizione dei sindacati alle 11.R. è -:lovuta al 1010 intrint-ieco orientamento ad « astran-e la. condizione operaia dal con-' testo .dei rapporti gim·idici ed economij til :,ormi che la de– finiscono», o la stessa psicotecnica -non può prescindere clall'orclinamento politico-giuridico, po~tl.ndo r!snltare d~l pari « volta ad adeguare l'ambiente cli lev, ro alle co– stanti psicofisiche dell'uomo» e ad « t>.de~11:1re l'uomo ad un ambiente sul quale egli non è jn ~r,.1dr, Jl intervenire in alcun modo> (« sociologia del Li :.h!la »). Né s1 regge in piedi la teoria principflle del F'ernm tti, il r 1 nale, còrn'è noto, istituzionalizza in una specie di luddismo penna– nente, protesta conti-o il pl'Ocesso di i1~ifostrif.lizzazione, tutto quanto il movimento opcl'nio. · Fin qui il Gallino. Della replica cfol F~1·1-.notti, che si richiama per lo più alla propri~ preced,,.nte p;1!)blicistica a· scopo giu::.tificativo, me1·ita soprattutto citare l'asserit.a ne• cessità di una « re_distl'ibuzione rlel p dere, sr,ecialmente J,r(, la di-rezio-ne del per.,mwle e gli u(f:ci coll13Jati cori la direzione della 1)1'0du.zione >. Quanto f\. n.'l~istril-.uzione 'del potere sociale, è 11 caso cli dire: chiama e rispondi! · SINDACATI PIANI E RAGNATELE P ENSA VAMO - o meglio, speravamo - di 1i"ondo– ver piìt ritomare a parlare .clella·vertenza dei ferro– vieJ"i, giacchè era. da pl'evede,•si che, una volta rien– trato Io sciopero di ferragosto, il governo, alla ripresa au– tunnale, si sarebbe deciso in qualche ~1aniera a risolverla. Ci illudevamo che l'on. Segni avesse {inito col trovare un compl'Omesso equo ed accettabile, all11eno in via provvi– s01•ia. Invece, la vertenza dei ferrovieri rimane ancon in– soluta: i fenovieri, i cui rappresentanti sono stati rice– vuti una, due, tre volte dal p1·esidente del consiglio, at– tendono nfficialmente una risposta, della quale, in via uf– ficiosa, si conosce giil il tenore: il governo farà qualche cosa, entl'o i limiti consentiti dal bilancio, rivedrà gli scatti di anzianità, ma, ahinoi !, non può invadere la sfera d'a– z!one ciel" pal'lamento per quanto concerne la questione strutturale della composizione della pag_a déi dipendenti delle FJ!'SS, che fatalmente vel'rebbe a· colpire il bilancio, approvato, come ognuno sa, dai due rami parlamentari. Per Suez, il parlamento non c'entra, per i ferrovieri sì. :Ma che cosa vogliono, alla fine, questi irrequieti fer– roviei·i? In termini genera.li e piuttosto generici si può dil'e che le lol'O richiel'lte tendono alla concessione di un inc1·e·rnento salariale; rna in termini più precisi è giusto l'ilevare ohe essi aspirano ad ottenere un 1·iclimensiona– mento· delle varie parti· nelle quali si suddivide la loro 1·eti-ibuzione, sì che la paga base, che della retribuzione è l'elernento fisso, venga portata ad un livello maggiore e le competenze Speciali siano meno fluttuanti. Oggi, un macchinista, per e<.:empio, non sa quanto percepirà di sti– pendio alla fine del mese, né quanto guadagnerà il mese prossimo, perchè la sua mercede risulta composta da al– cune voci che hanno fh1ttuazio1)i diverse, a seconda dei ehilomet1·i percorsi, del tipo di servizio prestato, delle ore nottume, ecc. Evidentemente, nessuno richiede un livella– mento in· senso assoluto delle retribuzioni, ma una mag– giore stabilità, sì. Anche perché, sempre nel settore dei macchinisti, questi per guadagnare di più finiscono col sot- toporsi ad estenuanti oral'i di. lavoro che l'orga1~ismo umano può difficilment-e tollerare. Abbiamo fatto il caso dei mac– chinisti, ma le stesse cose potremmo dire per tutto il pe1·so– nale viaggiante. Altra categoria intel'essata ad una pili equa 1·ipartizio11e salariale è quella degli opel'ai cli offi– cina, veri ~ pl·op1·i. lavoratori indush'iali le cui mansioni ,sono di alta specializzazione. Non si vede perché 19 Stato debba essere con loro un padrone più esoso degli impren– d1to11 pnvat1 Lo s1 è detto t8.nte volte, le FlÌ'SS non sono un settorn della pubblica armmnist1ar.1one, ma una grossa azienda pubblica i cui caratteri produttivi non si diffe1·en– ziano da quelli di qualsiasi .altra azienda. Non possiamo chiude1·e questa bl'eve nota sindacale· senza accennare alla posizione assunta, in questi giomi, nel oonfronti del Piano Vanoni dai sindacati. Le ol'gnniz– zazioni sindacali &astengono l'esigenza di- una loJ'O parte– .cipa:1.ione di1·eita e concordata all'applfoazione del piano che - secondo le affermazioni dei dirigenti della CC.:IL e della UJL - dov1·ebbe :-tssumere nn carattere antimono– polistico, enucleandosi da uno schieramento politico che no.n abbia una visione particolaristica degli interessi eco– nomici del paese. Ottime enunciaiioni che, purtroppo, per ls scarsa influenza reale che hanno i sindacati; sono de– stinate ad essere pubblicate sui giornali, ò meglio, su qualche giornale," e niente cli più. Del resto, che ne è mai del piano Vanoni? Se ne pada da due anni, ma i ~isultflti - anche se poehi e rnodest.i - non si vedono·: la di':!oc– cupazione non accenna a diminuire e i p.rez.'l,i - la– sciamo conern le J0 lil'e cli rneno dello zucchero - con– tin\1ano ad aumentai-e. Fol'se il Piano Vanoni è destinato a cimanere un argomento cli conversazione e un facile «slogan:,. Ci.orni fa, avendo chiesto a tre 'miniSte1:i il te– sto del progetto per l'addestramento professionale elabo– l'ato qnalo stn1lcio del J=>iAnci,nessuno ha saptHo dil'Ci dove diavolo si trovasse. I bene inforrnati affermano che è andato snu1.nito. FRANCO VERRA

RkJQdWJsaXNoZXIy