Nuova Repubblica - anno IV - n. 38 - 16 settembre 1956

4 L'AUTOJIA.1 1 ION .IN IT;ALIA UNA RIVOLUZIONE PER LA SCUOLA · di NINO ISA I A - L A TNTRODUZIONE- nelle'fabbriche delle tecniche del– l'automazione che, secondo molti autori, segna l'ini– z'io della. seconda ... rivoluzione indu.stl')ale, pone itn– che al nostro paese e in particolarn alle organizzazi9n1i sin– di:1cali ed ai partiti, e ai movimenti socialisti dei problemi ad immediata e a lunga s.cadenza che non possono venire differiti. . Non v'è dubbio che, se per le condizioni strutturali pro– pr·ie della nostra ecoriomi~ in.molti settori"produtti~,j l'intro– duzione delle nuove t~cniçhe prncede1}t ad un ritmo di svi– luppo assai più: le~to e: faticoso ché in ·altri pa(}si, in al– cuni grnncli stabilimenti del gruppò Jriat. e Olivetti la. tra– sfonnaziorie, sebbene ai sùoi inizi, è già ir:i corso ..- Cont1·atiamente a q1,ianto avviene in altre na?ioni occi– doritali come la Gel'rnania o la Norvegia -ove.' tra i fattmi stunolanb dell'autorna~10ne è la penm1a della mano d'ope- 11.1, nel nostro paese le conseg1,1enze più g1av1, sotto l'aspet– to sociale, della introduzione delle nuove tecniche, si 1na– n·il'este1•arino sul livelle( dell'occupazic;:me. La meccanizza- 7.jone delle operazioni nelle quali e~·ano e --son6 occnp~ti oggi la più gran parte degli opel'ai pl'ovochtrà evidP;nte– mente una forma di· 'disoccupazione tecnqlogica che, per quanto contenqta, aggiùngencfosi alla già., gt'ave disoccu- • pa,-;ione stn1tt11rale, p'uò ci-eare' degli squilibr.i sel'i; e squi– libri cui solo in parte' la- rivendicazione sindacale della. riduzione dell'ornrio di lavorn a parità di salario può ri* niediarn. ]l problerna non è solo quantitativo, ma, anche, rp1nlitativo; sotto quest'aspetto è an:--.ianche più grave ed irnpo1·tante io quanto rappi-esenta, per le ragioni cbe di– remo appresso, una condizio1ie del riassorbimento della mano d'opera nelle stesse industrie automatizzate. Si tr-atta., in altri terinini, di risolvere il problema 01·nwi annoso _della istrnzione tecnico~professionale della nostra mano d'opera e, più in generale, della. nostra scuola a tutti i livelli e in tutto il suo complesso ·di programmi, dì m'etodi e d'indirizzo. · L'affennazione che da molte parti s'ode fare,, e ancora l'f'centernentè al convegrlo sui problen1i dell'automazione indetto, a :Milano, dal Consiglio nazionale delle 1·icei·che, che le ripercussioni negative sul livell.o. dell'occupazio11e sono <la considerarsi transitorie e comunque superabili in· (continuaz. da pag. 3) cointeressenza agli utili eventuali, e pertanto, esenti dal l'i,;d1io, si offl'ono ·a prezzi relativamente, bassi. Una sqtM– ch·a geologica costa 3000 dollari al mese, nna geofisica 20.000 dollar·i, il costo medio per perforazioni oscilla sui 20.000 dolla1·i al metro. I/attività esplorativa si a.ttua in regime di larga con~ COl'l'enza, ma la produzione 1·isulta, al contra1·io, larga– mente concentrata. Ancora maggiore la concentrazione nel trasporto e nella raffinazione. Pme nella distribuzione e:c;istono, pel' il ter't'itorio degli USA, due zone, in c{ascunà .delle q11ali. una grande compagnia funziona da « guida del p1·ez,-;o» ( price leade·r) per la distribuzione all'm– gl'osso. I piccoli opel'atol'i che non si attengano alla «guida» vengo.no sabotati nel r·ifomirnento, che quasi semp1·e Qipende dalle g1·andi compagnie; anche la pub* hliciti~, opportunamente ·controllata, ha f1m,-;ioni stabihz– :zat,·ici non indiffernnti, indi1·izzando il pubblico verso de– tnpninati pl'Odolti. Per la distribuzione al minuto le gl'andi compagllie conti-oliano soltanto nn terzo circa dei dist ..ibutori, ma infl.uiscono come vogliono sui lorn mar– gini di guadagno, médiante i prezzi all'ingrosso e impe– di.-;cono le oscillazioni di p1·ezzo troppo pronunciate. I 1·ischi economici e politici degli investimenti all'estero sono tl'Oppo elevati perché, nonostR.nte i guadagni astro- 11omici, sia poSsibile inve$tire ad altri che alle grandi compagnie del cartello. Anche le « grandi indipendenti» si avventurnno raramente fuol'i delle due Ame1·iche, e per· lo. più si consociano ha loro a questo scopo, pe1·c~é, non disponendo né_ di oleodotti, né di petroliere, né di .-a.tJinerie fuori dal territor·io americano, incontrer-ebbero difficolt~ enormi pel' distrib11i1·e economicamente il pl'O– dotto. l piccoli produttori, poi, non si avventu1·ano fuori degli Stati Uniti, o cedono le concessioni alle grandi ~on~pagnie _non appena nascono difficoltà. Le « grandi rnd1pendenh » sono facilmente portate, di fronte alle difficfìlltà, ad adel'il'e alla grande rete di a·ccordi interna– :,,ìon~li pi:omossi dal cartello, dato che solt1-1.ntoall'interno degli Sti,ti _Uniti i"· ,/Ol'O interessi trovano pl'Ote✓..Ìone da pal'te della Legge Shel'man antitrust. Degn~ di nota, inf-ine, l'azione civile p1·omossa dal p,·oetn·atore generale degli Stati Uniti·, i:n data 21 ap1·ile l_!J03e t11ttcirn agli atti, ·contro le cinque compagnie ame– r1rl:~ne del c~rtello intern::izionale petrolifero, per vio– la7:1one della _LAgge 8hmn1an. Ne 1·ipo1·tiamo alcuni pa:c;si: « I. co11venut1_ ( le 5 compngnie) controllano 1'81,5 per cento delle _i·1serve mondiali di peti-olio greggio; inoltre con_troltano Il 55 per· cento della capacità di raffinazione del mo~ido li~ero e poss0ggono vi1·tualmente tutti gli oleod~tt~ che SJ tro~,ano h1or·i degli Stati Uniti. I prezzi mondiali del petrolio e dei suoi prodotti sono stati fis. s~ti d~gli autori della suddetta combinazione, associa– z10ne illegale e monopolio, i quali hanno inoltre diviso trà. lorn i mercati mondiali» ' L'indListria petrolifera ci.egli Stati Uniti resta, co– munque, un esempio tipico di industtia pJ•otetta. FRANCO FESTI quanto la: f:l'essione nel volume dell'ocbuf;a,,ione· 'fnd.ust1:iale tl'ovel'à arnpi compensi nei settori terziari dell'economia, ·· più ancora ·che ·espressione. di fragile ott.imismo, è anacrò– nishca c1 edenza nelle , li tù d'un mito che ba 01mm l'atto il suo tempo: il mito della conispo~d~nza fra l'intP1·esse individuale e il benessere ,collettivo prop1·io delle società del secOIO XIX che·, lasciando ri.ll' iflizi·ati\,a pdvat8 lrpro-. cesso d'accres·cir:nento della ricchezza; àbb'ando'11avano. alla. antomil.tica rngolazione della I.ibera economia di mercato i pi·oblemi sociali dei:ivanti dallo sviluppo tecnico. Oggi' il car·at:tere massiccio delle tecniche e de.i sistemi p1·0-. dutti.vi di {11a8sa'ha'O relegato il lnitO del liberalisn:m eco– nomico fra le scarabattole dei ~olai e impongono ili pnb- · hlici potel'i intel 'ven.ti semp1·e più "lal'ghi e drastici in ogni setto.i·~ dell'economia. li pl'Oblern'a per. un governo·, oggi, non sta più nella alter-nativa dell'intervento o meno, ma. nella scelta del senso verso il qnale s'intende ese'rcitarlo: se in f1nwre del benes.;ere collettivo Ò, more solito, in fa– vorn -di quei ceti e di quelle- classi che si richiamano al libera.lismo e se ne fanno pc.lladin·i bgnì qualvolta e solo ogni qnalvoltli sono in gioco i loro'- internssi e i loro pri. vilegi. 1 -:. All'interno della grande rabbr'ica, è ovvio, l'automa– zione· trasfo1·merà raclica.ltnenf'e i rappor'ti di lavoro· e le qualifiche pl'ofessionali: le funzioni semplici e monotone degli operai addetti alle macchine semiautomatiche e alle cate;,e di montaggio per colmarne i « tempi morti » vei;– ranno s.ostituite da funz.ioni nuove e qualificate di so1·ve– gli.anza, di ·cont,·ollo e di mfinuten:i-.ione. A qneste fun– zioni' e a questi compiti, però 1 non potranno essere ad; dett.i gli stessi manovali ·semispecializzati d'oggi; la cono– scenza di almeno i _'pl'imi rudimenti della tecnica e della scienza che, soli, pos:-;;ono permettere di affenare i segreti di una macchina, la p1·ontezza della- reazione a nna di• sfunzione o a. un inceppamento, l'attitudine ali'appren– dimento di cose .nuove e allo spostamento di ·funzioni,. doti indispensabil~ delle future maest1·anze, più che di unn acquisibile abilità p1·ofes,.;iol'lale son frutto di una ade– guata prepllrazione tecrlica e anche cultu1·ale in -sehso lato. A un livello 8uperio1·e occonono tecnici capaci non– solo cli manovral'e, ma di prng0ttare e dì coStndrn mac– chine, attrez.zi e stn11ne11ti Sempl'e più pedet.ion;1ti e complessi; capaci di adottare e d'impiegare nuovi metodi di calcolo ,e di conti·ollo, nnovi strumenti di rilev1:unento e di misurn; anche per questi tecnici, pi·ima anco1•;:i,che noziOpV'~,speci[iche in un certo settore, occorrono cono– scenz·e, capacitit e attitudini quali solta_nto p11ò fornire una solida pl'epal'nzione di cult111·a genernle. A mano a mano poi che aumenta la complessità del mondo pl'Oduttivo occol're dispone, oltre ai tecni('i, di individui capaci di coo1·dina1·e con preci:-;a impostazione metodologica l'attività di produ:zione e di distribuzione e a questo fine occol'l'e una. preparazione quale, nelle scuole d'oggi, neanche si contempl,a. A non parlare dei dirigenti ver-i e JJl'Opt·i che all~ pt·epa!'::izione genern.le e particolare sappiano aggiunge,:e doti di canrttere e capacità cli ass11- mere rnsponsabilità per i qual.i';- pili che di scuola (orma• tiva o informativa, si dovl'<~hbe parlarn •di scuola selettiva. All'esterno della grnnde fa.bb, ·ica l'aumento della pro– duttività, conseguel"lte alla introduzione dell'automazione e ai miglioramenti oi·gan.izzativi che necessariamente l'ac– compagneranno, promuover;\ in ogni settore l'esigen,i;a. dell'annnodernarnento; si accentuerà di conseguen,.-;a il proce,,so di concentrRzione indushiale con paJ"allelo aumen– to delle fo1·ze di lavoro in posizione professionale dipen– dente ment.1·e, nei setto1·i anche terziari, il livel-Jo delle occasioni di lavoro si eleverà a un'alte:zza non più rag-' giungibile dalla mano d'ope.-a genei·ica · che SOl'à. invece, purtroppo, la. più toccata e interessata dal fenomeno. La esigen,,a dell'istl'uzione tecnico-professionale e, in gene– i-aie, dell'elevamento r.ulturale delle masse si estenderà a fotti i settol'i e inv.estii·à masse sempre più ingenti. Nella nost_rn epoca, più del possesso delle materie prime, al .fìne del benesse1·e e del p1·estigio di una nazione, _contano ormai l'o1·gani:zzazione della ricerca sci~ntifica, la prepara,.-;ione tecnica dei dirigenti e degli operai e, sopl'attutto, la ca– pacità a tradlll't'e in applica:,,;ioni industriali le scoperte e le innovazioni che quotidianamente tecnica e scienza. vanno elaboi·anclo. Allarmi per la situazione dell'insegnamento si vanno segnalando un po' in tutti i·paesi; al Congrnsso dell'A.uto– motion, a Margate, il prof .. Mattews ha presentato una re– lazione da I titolo: « li tecnico e la fabbrica: una sfida a11'Unive!'s-ità », e il gove1"110 i_nglese, conscio delle p,·o– spettive ap0rt.e· dall'automazione e dell'impot-tanza. della scuola, ha aumentato di 400 milioni di sterline il. bil:-rnrio dç!la pubblica. istl'nz;one. In .Ame1·ica ha suscitato g1·andi Rllanni la noti;,;ia che nel quinquennio dat '55 al '60 dalle scuole della Repubblica usciranno solo 900.000 di– ploma.ti cont1'0 il 1.200.000 che nel lo stesso periodo, ver– nrnno fom1ati in .URSS. Un'eco di questi problemi s'è udito anche al ventesimo congresso del PCUS. ln Italia, al convegno sui problemi. dell'automazione i'ndetto, a :MilR.no, dal Consiglio nazionale delle ricerche e da un non meglio precisato Comitato nazionale per la pl'Oduttività, il pi·oblerna è stato posto con pa1-ticolare rilievo clall'ing. Gino Martinoli dell']RI. Pi·emesso ~he le attuali forze di lavOl'O (Annuario sta– li.':ìtico italiano 1955) ammontano comples:i:-,;ivamente a ven~ tun milioni di unità di cui 10.320.000 in posizione pro- (128) nuova repubblica f~ssion~le. dipend?'_lte dis,t~buite fra le aziende e I.e an1nii– n1straz10m pubbliche, e Pfl\l'&te del l'industria, dell''8g1·icol– tura, del commercio o di Stato e classificabili. da. un punto di vista gerarchico professionale, ::;econdo' il prospetto seguente: : r .' ~ ', Operni comuni e mariovali . •. Operai specia l:izza'.tì . 1 • .,~ ·.• l . Tecnici e progettisti • . .!.. • . Addetti a.I coordinamento . Capi a t~.1.tt_i. i. l~~ell!__ · -.~ ... ... 4 1!.500.000 400.000 ·. 100.000 l.000.000 Hj0:000 -·-~---- lÒ.250.ò00 il rela.tOl'e, per ~ 1 enire'ad una concretizzazione del pl'o– b'lema, esamina un setto1·e pnrticola1·e dell'industria e pl'e– f'iso.mente l'indust1·ia meccanica rart'rontando il con\Ll.1no ~. di acciaio per addetto da noi e negli Stati Uniti. Dal con– fronto __ risul_t~ che ·!a qnantit:ì ?'acciaio trasforn_,ata ~ pl'odotti finiti per clipendente e cn·ca un quarto di quf'II americana. Tn altri termini, -◊ve mezzi produttivi, spe– cial.izzàzione, capacit·à òrglinizt.ativa e abilità" ~p1:ofè~sio. · nale fosserò sta.te . 11g11ali,noi avremmo potbto ottenPre la ste;,sa. produzìone con 230.000 operai anziché con i !J2Ò.0O0· attua lrnente addetti a qnell'indust1-ia. Un aumento di prnduttività d'el 5-6 per .cento annuo,, guale i-àgionevol.mente si può preveder€! per i .Prossimi anni mercé l'intl'Oduzione delle nuove tecniche e i mi°– glioramenti organizzativi, ci può portare a raggiungel'e quelle cifre entro il .1!)75 e cioè in vent'anni circa. Con ciò, s'intende, non si frnebbe altro che mantenere fra noi e g_li USA il distacco attuale perché nei prossimi venti anni, g.-azie all'automazione, l'industl'ia americana avrà la1·gH111ente superato qt1elle mete. Ritenendo quindi che, per effetto del processo ·di con• cent.tazione industriale le forz'1 di lavQl'O in posizione di– p~ndente verso il 1975 si aggil-ino sui 15 milioni di unità, e tenuto conto delle trasformazioni che saranno in– tervenute nel frattempo nei sistemi prodl1ttivi, secondo le pt·evìsioni fatte, egli stende il seguente prospetto sulla p,.obab.ile loro disti-ibuzione professionale: Operai comuni e· manovali Operai specializzati Tecnici e progettisti . Addetti al coordinamento Capi a tutti i livelli Totali 6.000.000 3.500.000 1.500.000 3<.500.000 500.000 15.000.000 contro 8.000.000 attuali 400.000 100.000 1.000.000 250.000 10.250.000 Queste cifre, evidenternente, non hanno che un valore d·orientamento; si tratta solo di fissai' le idee sugli obiet– tivi che nna rifonna della scuola dovrebbe prospettarsi nel quadro dei biSogni del paese cli qui a vent'anni circa. 011etai .<Jpc c-ializza.ti :. son previ.-;ti per la loro Jornrnzione oltre 8 anni di studio generico pl'eparatorio e alcuni anni di scuola professionale ove allo studio venga alternata l'e.o;pe1·i,..nzadel lavoro. . Attualmente le scuole tec,;ico-p1·ofessionali di qnesto tipo, indipendm1temente dalla adeguatezza dei prog1'Hmmi e dell'indìriz✓.o, li('enziano 11.000 ragazzi all'anno. Jn venti Hnni potremmo pi-epai·are quindi 220.000 specializzati contrn i 3.000.000 di cui si p1·evede la necessità. ~l'ccnici, vrogettisti, 1·icercat01·i: categ~ria che si può fon11;u·e solo Rtll'ave1·so le scuole industriai.i, i Politecnici,. -ie Facoltà di Fisica e di Chimica e poche altre. Pel' man– tenere una fot·za di 1.500.000 addetti cui si prevede una vita media attivfl di 25-30 ànni occo1-rerebbe un geHito annuo di 50.000 laul'eati e diplomati. Attllalmente dalìe no~tre scuole ·ed unive1·sità con 01·ientamento vagamente similare son lau1·oati e diplomati ogni anno IJ.728 giovani e precisa.mente: 3.34G diplomati d'Istituto industriale; J.129 ingegneri, !)GG agl'Onomi, 4.524 geometri, 112 fìsjci, .807 chimici, 740 diplomati d'istit.uti nautici. Al 1·itrno att11a!e in quei vent'anni pohemmo prepa– rare 22:).000 giovani, il 15 per cento del previsto necess{lrio. Addetti. (t /ll-nzioni d,i coordina-mento: non .esistono oggi S<'uol~ atte a f~mire una preparnzìone in ~uesto senso; per l·arn tuttavia un confronto con le scuole attuali C'lie vagarmmfe presentano 1111a qualche affinità d'indfrizzo, il l'elatore fa l'ilevare che: gli lstitut·i commerciali hanno di; plornato, nel '52-'53, 9.G74 giovani; le Facoltà di Economia e Co111~nel'?io hanno la111"0atonello stesso anno l.155 gio..: vani. ln totale quindi 10.829 giovani. Cifra iiTiso1·ia, anche questa, al confronto del milione di ·addetti che si possonÙ prevedere necessari fra vent'1-1nni. Capi a tutti i livelli,: non è possibile almanacca1·e oggi :3u scuole specifiche di preparnzione di veri e propri diri– genti; con una :vita media attiva di 25-30 anni il gettito annuale dovrebbe aggirnrsi in ogni modo sui 20-25 mila giovani. ·Per un confronto ed un giudizio complessivo ricor– clì,uno che, secondo i l'isultati dell'Inchifsta parlamenta1·e sulla disoccupaz.ione: l) 1 1 84,6 per cento degli occupati d'oggi non ha istrn– zione alcuna o solo quella elcmentar·e (esattamente solo il 10 Pl:r cento di que11'84,G possiede la licen:za elemen– tare; gli altri, la grande maggioranzà., son quindi lavo– rato1·i analfabeti o sernian·alfabeti); 2) oltr-e un milione e GOO mila ragazzi fra i G e i 14 anni non ottempera ad alcnn obbligo scolastico; :q vi sono chie milioni di analfabeti in età la– vorativa; 4) ciascun anno più di !J0:000 ragazzi di 9 anni non art·ivano a.Ila terza elementare cioè al minimo indisp011- sabi!e di cultura generica e il GO per cento degli alunni di prima classe non consegue la licenza di quinta. Inoltre: · - le norme legislative in materia d'istruzione tecntco– prnfessionale l'ilevano un'assoluta inco.ord'inazione, tm'as.:. soluta mancanza d'indirizzo organjco; l'azione ·si fram– menta in una plui·alità di enti e di istituti,' pubblici e· privati, che conv.ivono in regime semiconcorrenZiale ;· - nelle nnive,·sitù si hanno 1.779 professori di molo su 138.814 studenti, cioè uno ogni 78 studenti cnntro (segue a pag. 5, 3.a col.)_

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