Nuova Repubblica - anno IV - n. 38 - 16 settembre 1956

(128} ,nuovarepubblii:a 3 L' l N D U S T R I A PETROLIFERA NE.L MONDO PETROLIO E USA II risultato del razionamento petrolifero negli Stati Uniti è che, il prezzo del _greggio molto ,raramente diminuisce: o rimane stabile o aumenta. Ciò non interessa solo il mercato americano perchè ad esso è ancorato il prczzo,hase internazionale, al fine di trane il massimo profitto dalla produzione a basso costo del Medio Oriente e dd Venezuela di FRANCO FESTI I L A PRODUZIONE del petrolio su scala mondiale è stata, nel 1955, di circa 165.111 migliaia di ton– nellate, con riserve sti,nate ad almenO 25.612 mi– lioni di tonnellate. Il rapporto mondiale tra 1'iserve e pro– duzione è pertanto di 33,G. Questi dati sarebbero scarsamente illuminanti" sull'in– dustria petrolife1·a mondiale, se non venisse precisato che la produzione spetta per 349.800 migliaia di t. all'Ame– rica anglosassone, per 141.000 all'America Jatina, per lGl.550 al Medio O1·ie11te, per 18.050 all'Estremo Ol'lente, per 9.415 all'Europa occidentale e alFAfrica, per 83.302 all'Europa orientale e alla Cina, mentre le l'iserve sono calcofate in 4.311 milioni di t. per l'America anglosas– sone, 2.243 per l'America fatina, 11.001 per il Medio Oriente, 390 pet· l'Estremo Oriente, 183 per l'Europa e l'Africa, 1.488 (stima molto imprecisa) per l'Europa orientale e la Cina. Ciò significa che il rapporto i·iserve– produzione è di appena 12,3 per l'America anglosassone, 15,9 per l'America latina, li,8 (ma probabilmente molto di più) per l'Europa orientale e Ja Cina, 19,4 per l'Europa e l'Africa, 21,6 per l'Estremo Oriente, contro 105,2 per il Medio Oriente. E' interessante altresì notare come il numero de.i pozzi in attività scenda d"a ben 537.100 nel– l'America anglosassone a 21.l i7 nell'America latina e ad appena 110 nel Medio Orien/e. Il mercato petrolifero ,nondiale, dal quale si devono esclndere l'Europa orientale e · ]q. Cina, si può ridune a dne grandi tlrec, l'Ametica (anglosassone e latina.), o EmisFero Occidentale, e il Medio Oriente, o Emisfero . Orientale. L'importanza. dell'Europa e dell'Africa è an– cora assai scarsa. I due emisferi presentano caratteristi– che molto diverse e la loro diversitl\. è un fattore che condiziona largamente la pl'Odnzione mondiale, e in par– ticolare q_uella degli Stati Uniti. Sette grandi complessi, cartellati tra loro, le a'me1·icane Standard of New Jersey, OuH, Texas, Standard of California, Socony-Vacum, l'in– glese Br·itish-Petroleum e l'anglo-olandese Royal-Ducht– Shell, controllano il 51,15 ver cento della produzione mon– diale (Europa Orientale e Cina. comprese), mentre il loro controllo sul.la produ,-,ione USA è soltanto de·l 48 per cento, e quello della proclm,ione extra USA e blocco orien– tale raggiunge l'88 per cento. L'industria petrolifera- americana, oltre a vantare una assoluta priol'it» su tutto le a.ltre, e ad a.vere quindi fun– zionato da primo esempio o banco di prova per Ja rego– Jamentazione delle ricernhe e dello sfruttamento di idro– carburi, 1 opera in condizioni del tutto peculiari. Il prezzo jnternazionale del petrolio greggio è fissato, ad opera del cartello, ad un livello notevolmente superiore, ai costi di produzione nei paesi di origine (particolarmente bassi ne] Medio Oriente, come si jntuisce dai dati su esposti) ed ò riferito al prezzo vigente negli stati americani del Golfo del Messico, prezzo che viene mantenuto ad un li– vello elevato, tale da coprire i co~ti anche dei pozzi meno produttivi, dalla politica di 1·azionamento della produ– zione. Il razionamento e la stabilizzazione del prezzo sono attuati dagli stessi stati, con l'appoggio del governo fe. derale. L'intervento governativo, che risulta conforme agli in– teressi del cartello, è dovuto princi})almente ad esi– genze militari. E' stato valutato il problema delle ri– serve per l'ipotesi di una guerra, e a. questo riguardo al– cuni giacimenti, non sfruttati, sono stati assegnati al– l'autorità militare, ma, pil1 che altl'o, si è fatto assegna– mento sul più ampio sviluppo delle ricerche, e sul con– temporaneo limitato sfn1tti=nnènto, per costituil'e il più vasto patrimonio possibile di riserve accertate. Dato "che ]e spese di perforazione sono in genere elevate (i giaci– menti più a portata di mano sono stati da tempo .esau– riti, in USA) e che la probabilità di successo è piuttosto scarsa (il numero dei pozzi sterili è elevatissimo) occor– rono particolari incentivi per stimolare le ricerche. li pl'ezzo elevato è uno di questi; altri sono i così detti intangibles, ossia le esenzioni fiscali sui redditi di qual– siasi pyovenienza destinati a ricerche petrolifere, e la depletion allowance, o abbuono per l'esaurimento, che fa– vorisce J'investimento dei profitti nell'aulofinanziarnento dell'industria petrolifera. La soluzione suggerita dalle e11i– gen;:,e militari coincide in {Jran pa·rte con gli interessi delle compagnie del cartello int.ernazionale, tranne chev nel ra– zionamento delle importazioni in USA di greggio dal Me– dio Oriente o dall'Amei·iCa latina. Il cartello, .che ha più 'vasti interessi (88 per cento) nella produzione extra-ame– ricana che in quella USA (48 per cento) e che può pro– dul'l'e là a costi notevolmente bassi, tenderebbe ad aumen– tare le importazioni. In tal caso, non potendo diminuire il ·prezio perché lo Stato stesso ha inte1·esse rimanga ele- 1 vato per favorire le ricerche, diminuirebbero le razioni di. produzione pe1· le concessioni in. USA. ' Negli ultimi anni le compagnie del cartello hanno effet– ,,tivamente aumentato !"importazione, ma questo ha cau– sato una viva agitazione nei medi e piccoli produttori in– dipendenti (52 per cento della produzione in USA). Que- sti ultimi minacciano di Jim.it~re le ricerche, ed è per– ciò probabile che il governo federale, sotto la pressione del Pentagono, che considera il 1\·(edio Oriente riserva tutt'altro cbe sicura, ricorra al contingentamento coattivo o ponga un dazio d'importazione. Alla fine del 1954 gli investimenti all'estero deH'e 35 maggiol'i compagnie petrobfere americane (ca1iellate e non) a,nmontavano a 2,4 milis-u-di di dollari·, contro 13,7 miliardi all'interno. l\ia i guadagni per il 54 eranç> sti– mati per ben 851 milioni di dollari dagli investimenti esteri (di Clii la quasi totalità delle compagnie cartellate) contro 1.458 milioni dagli interni. E' comprensibile quindi che il Dipartimento di Staio appoggi attivamente Je grandi compagnie petrolife.re all'estero, e non soltanto per cor:ir:dde1·azioni strategiche o cli prestigio. Talvolta, però, si è dato il caso che considera,-;ioni strategiche induqes– sero il Dipartimento di Stato a consigliare concessioni sul piano economico dalle grandi compagnie a paesi che si volevano mantenere nelrol'i)ita americana. Sulle 349.000 migliaia di t. di pi-oduzione dell'Arnerica anglosassone, ben 319.000 migliaia spettano agli USA, di cui J 38.500 migliaia al Texas, 49.3Ò0 migliaia alla California, 34.600 migliaia alla Loujsiana, 2i .400 migliaia aJl'Oklahoma, 15.G00 migliaia al Kansas, 53.600 migliaia ad altri Stati. Negli Stati Uniti i diritti sul sottosuolo non sono ri– servati allo Stato, come avviene in Jtalia od apche, per esempio, nel Canadà. Esistono quindi tre distinti regimi giui-idici, a seconda che le aree peti-olifere 'siano di p1·0- prietà p1·ivata, statale o federale. • Per le aree di proprielà pi-ivata. ma.nca, ovviamente, una p1;ecisa regolamentazione normativa, ma. esistono soltanto clausole ed usi tipici. Può esistere un semplice accordo per ricerche (scootinrJ vennit), che prevede sol– tanto il rimborso spese in caso di ritrovamento, oppure un diritto di esplorazione con opzione (selection lease), con concessione per 5 o 10- tnrni. La royalty usuale è del 12,50 per cent~; esistono di regola obblighi di lavoro e paga.mento di penalità in caso di ritardi. Nella maggior parte dei casi il permesso di ricerca non è distinto dalla concessione.,_ _ coltivazione. Le tei-re private forniscono ci1·ca 1'80 p'er cento della. prnduzione. Anche per le terre statali non esiste che in casi ecce– zionali un vero e proprio pe1·messo di rice1·ca. Le aree veng0no concesse direttarnente per ricerca e sfruttamento in seguito a vu.bbliche Mte. Non esistono lirniti al cu– mulo di concessioni, la royaltv di base è il 12,50 per cento, ma per aree a stJ"uUura geologica nota si può aggiungere a pel'centuali molt~ più alte, gli obblighi di lavoro sono, in genere, assai più seve1·i che non per le te1 1 re private (fino all'inizio. della perforazione entro IO giorni e all'obbligo di perfornre al.,1Tieno due pozzi al– l'anno), esistono anche sensibili oneri pecuniari da cui si viene esonerati ottemperando agli obbligh-i di lavoro. Le terre statali forniscono ci1·ca. il 15 per cento della pro- duzione. · P ER LE TERRE federali le concessioni possono essere accordate soltanto a cittadini americani o a società co• stituite secondo Je leggi ame1·icane. Dalla concessione va distinta la ovtion, ossia il permesso di ricerca per tre anni su aree concesse ad altro pei-missionario, dietro impegno al versamento di una royalty supplementare. La option non è compresa nel limite massimo ffasato per ciascun concessionario, individuo o societù, di tene federali in circa 18.500 ettari, computando p1·opo1·zionalrnente le eventuali partecipazioni a,-,ionarie di individui in socìetà. I terreni situati ìn stl'utture geologiche note, detenni– nate dal Geological Su.rvey, possono essere concessi (per ricerca e sfruttamento) soltanto attl'averso aste pubbli– che (competitive lease); gli altri al primo 1·ichiedente (non c01n1>etitive lease). Il periodo è cli 5 anni, la gara si svolge sulla. pe1·centuale della royalty, a partire dal 12,50 pel' cento, le cauzioni e i canoni sono fissi. Le terre federali forniscono soltanto il 5 per C<'"ntodella produzione. Sottopo.ste a legislazione parlicolare sono poi le terre sottomarine, oggetto di controversie circa l'attribuzione agli Stati o al governo federale per la fascia da ti-e m_i– glia {acque territoriali) a dieci miglia. I~e iel"l'e sottoma– rine statali sono sottoprn,;te a ricerca per· lo più libera, senza alcun riguardo ad eventuali concessioni in atto, e a concessione per asta ( conivetitive lease) e senza alcun limite di estensione. Anche per Je terre sottomarine fe– derali, che contengono giacimenl"i ricchissimi, la ricerca. è assolutamente libera, ma la concessione, di regola per 5 anni, è rise1·vata ai cittadini e alle socieU americane, e attribuita sempre mediante a~ta pubblica (comvetitive lew;e); gli obblighi di lavol'O sono fissati discrezional– rnente dal rninistel'O degli inlcrni. Le aree sottomarine fe– derali sono divise quasi esclusivamente tra le grandi com– pagnie del cartello, perché le for-ti spese cli impianto e le ingenti somme necessa1·ie pel' ottenere le concessioni, escludono i medi e piccoli operatori. Circa il regime di sfrnttamento, vigeva dapprirna il di• ritto di cattura (rule o/ cc,ptu-re), che si risolveva in sprechi enormi. Le esigenze cconon1iche di « renclore sla• bile il mercato> prevalsero dopo la c1·isi economica del l 929 e la contemporanea scoperla dei grandi giacimenti. delrEast Texas, nella cui occasione il prezzo del greggio cadde a valori minimi. In alcune regioni si adottarono' provvedimenti statali di emei-g~nza, fino alla chiusura dei pozzi da parte della forza pubblica; successivamente, coincidendo gli interessi eçonomici dell'industria con quelli politici del governo federale, ful'ono adottati a poco alla volta i provvedimenti cautelativi, ora in vigo1·e. Questi sono di due ordini del tutto diversi, anche s& l'applicazione ne è demandata in ambedue i casi ai Oon– servations Bom·d dei singoli Stati, sia che si tratti di terre private, stalali o federali. Da un..., lato il divielo di superare ]'ottirno 1·itmo di estrazione (Maximwn EQi– ciency Rate, o MER.). fìr..sato per ciascun pozzo o giaci– mento secondo c1·iteri di ingegneria mineraria, dall'altro il razionamenlo della produzione, di regola assai al di. sotto ciel MER, sulla base della « domanda di mercato> (T'rorating to marl,et demand). It MER tende a garan– tire l"estrsrnione della mas~ima quantità. possibile di f)e– trolio col ,ninimo spreco dell"energia spontanea: è quindi un criterio tecnico ed economico al contempo, perché, una. volta esaurita l'energia spontanea di un giacimento a causa dello sfruttamento troppo rapido, il pl'Osièguo del– l'estrazione mediante ,pompaggio fa aumentare notevol– mente il costo di produzionf'. Per il razionamento,. ci-i– terio puramente economie-o, il Bureau o/ M·ines compila. ogni mese la J)l'evisione della domanda pl'Obabile; su que_– sta indicaz.ione e sui dati forniti obbligatoriamenle dai. produttorj, 1·af·Tinato1·i e commercianti, il Conservalion. Board fissa. la. quantità mensile pl'oducibile e la ripar– tisce tra i va1·i concessionari dello Stato con pubblico di– battito. In genere il razionamento agevola i poz,,:i econo– micamente «marginali>, dove Festrazione avviene me~ diante pompaggio, determinando in tal modo una soli. clarietà cli interessi tra i piccoli produttori che gestiscon!J per lo più tali pozzi, le grandi compagnie del cartello C'he tendono a lirnitare la prodnr,ione e il governo federale· cho intende salvaguardare le riserYc più proficuamente sfrut– tabili Il risultato del razionamento negli USA è che il prezzo del greggio molto raramente diminnisce: o 1-imarie sta.– bile o aumenta. Il fatto, ovviamente, non interessa. solo il mercato americano, perr·hé, come abbiamo già notato, il prezw del g1·eggio negli stati prospicienti il Golfo del 1\-Jessico è fissato dal cartello come prezzo-base interna.– zionale, onde tra.r·re il ma.<Jsimoprofitto dalla produziono a basso costo de! Medio Oriente e del Vene,-;nela, anch'essa opportunamente ,·azionata. li trasporto del greggio ha luogo, negli USA, qu"asi esclusivamente attraverso oleodotti di proprietà. delle grandi cornpagnie, rna, mentre in passato queste pote– vnno servirsi di 1.8.le rnonopolio per tenere bassi i prez~i sul campo ed alti quelli alle raffinerie, a danno dei modi e piccoli produtL01·i, oggi esiste una legge che vieta 1'$– discrimina,-,ione tariffaria per gli oleodotti ed obbliga i proprietari a concedere l'uso a tarirfa fissa. Questa norma, come quella già ricordata degli intangibles ( le spese per ricerche geologiche e geofj~iche che vengono detratte -comG spese COl'l'enli da qrntlsiasi genere di reddito ai fini fi– scali) e qL1ella della depletion allowance (2i,5 per cento di abb11ono sul rnddito Jol'do dell'industria petroljfert1), fanno sì che una compagnia petrolifera raramente paglii. più del 25 per cento degli utili netti al fisco, mentl·e, negli alhi ca.si , si va olti-e il 50 per .cento. Lo scopo è, evidentement e, di ordine slralegico-militare, volto -a. fa,– vorirn in ogni modo le ricerche petrolife1·e. Nonostante la grande quantità di co.inpagnie che ope– rano nei diversi setto1·i dclrindustria petrolifera, le com– pagnie integl'8te, che si estendano dall'esplorazione alla. produzione, dal tl'asporto alla raffinazione .. e alla distl·i– buzione, non sono pili di unn trentina. Di queste quello che non appartengono al cartello delle grandissime com– pagnie sono chiamate « grnncli indipendenti>. l'articoline inleres;:;e presenta l'organizzazione dell'at– tività esplo1·aliva e, specialmente, della ricerca geologica e geofisica. I geologi reaioncili, che dirigono 1e esplora– ,-;ioni nelle diverse aree per conto di una compagnia. go– dono della massima autonomia, e l'ufficio centrale si li– mita a cooi·dinare la loro attività.: d'altro lato è fre– qnente l'avvicendamento dei geologi tra diversi compa.r– tirnenti, semp1·e allo scopo di consentil'e la libera esperi• rnentazione di diver:-;e ipotesi geologiche (hanno luogo frequentemente anche 1·iunioni co!legiaJj. di tutti i geo– logi opel"Rnti in una zona). Ma, a Iato dei geologi fissi, ai quali sono rise1·vati la sor-veglianza e l'orientamento ge– nerale della J"icerca, J"alliviU geologica, e più ancora quella di esplorazione geofisica, sono assegnate a squa• d1·e assunte a. contratto, fornite da ditte specializzate. Plll'e per la pedorazione ci si affida, di regolo, a so– cietà· specializzate. Il vantaggio economico è sensibile: di regola. tali servizi vengono contrattati a tariffa fissa, senza. (segue a vag. 4, l.a cot.)

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