Nuova Repubblica - IV - n. 33-36 - 2 settembre 1956

(125-126) nuol'a repubblica (Si sta organizzando ad Assisi un festival dt canzonette cristiane su passi dell'Antico Testamento e del Vangelo) e( Lei preferisce il ~,mambo" secondo S. l\faHeo o secondo S. Giovanni? n GLI SCRITTORIHANNODIRITTOAD AVER FIDUCIA CRISI DELVIAREGGIO I A VE~TlSEESIMA edizione del p1·e111io lettera1·io --' Yial'eggio ha premiHto - come è noto - le se- - guenti opere: peL· la narrativa, Le varole 8ono 1>ietre di Carlo Levi e Lr, Sptirviera di Gianna Manzini (ex aequo, un· milione ciascuno); per la poesia Vel'si e Poe8ie di Giacomo Noventa (un milione). per la saggi– stica Gronchi, batta.glie di oggi·e di i.eri di Gian Carlo Vigorelli e Da Giolitti a Mussolini di Nino Valeri (un milione ciascuno); ìnfine, pe1· r« opera prima:, Jl Segreto di Niccolò Tucci (mezzo milione). Queste decisioni, seb– b'ene dignitose cioè legate a libri di intrinseco valore letti?r~nio e documentario, si prestano tuttavia a qualche -w1~icll3razlone. Cominciamo con i Oue libri vi?lcitori per la narrativa. Da una parte nn autore estremamente noto, e discusso, non Sf'rittore n<::I senso tl'adizionale della qua– lifica, che presentava con Le parole sono p_ietre tre reso– conti li1·ico-docurnenbni di alfre.ttanti viaggi :nella Sicilia clt"i iJovei-i, dei banditi, dei sindacalisti; clalraltra la SCl'it– trice legata a un mondo poetico e a una formazione let– tera1·ia ben preci'sa - e arretrata - nel tempo, che sta fra l'ermetismo come stagione e la prosa d'arte come genere, autrice di un libro che non pohemmo in nessun 111oclo defi~ii-e un :i-omanzo, in quanto del tutto disan– corato da una realtà obbiettiva, intesa come materia di J"appresentaziorie, e tenuto inve'ce sul prezioso filQ di una invenzione gratuita e fantastica. Il riconoscimento di d11c opel'e pressochè opposte, come sostanza e· come in• dirizZo, ttadisce, anche ad essere all'oscuro di come sono andate le cose in sede di discussione,. la pericolosa pre• senza del compl'omesso. In quanto se è vero che il .Via- 1·eggio vuol .esseré un bilancio spregiudicato dell'annata Jetteraria, il che iimmette anche una valutazione elastica e non accademica, è vero anche che la linea finora seguita dal J>rernio f:.embrava indicare una coerenza ideale cli indi– J·i:1,zo,la quale - senza esser un limite - era il maggior pregio e la rniglior caratteristic_a di quella giuria. Non si può, quindi, in nessun modo credere che l'ex aequo rappresenti una chiara e meditata valutazione, e insieme una scelta, dei valori in campo. Lasciando da parte per mancanza di ·competenza i pre1ni assegnati alla saggistica, intorno ai quali si è pure accesa negli ambienti vicini al Premio e sulla stampa una vivace polemica; come pure riconoscendo pacifica reiezione delle poesie del Noventa, utlanimemente rico– noscitite come Je più degne, resta da valutare il giudizio finale a proposito dell'< opera prima». Erano in gara come è noto, almeno nelle sedute piì.t ava_nzate, poche opere: Ugo Pino presentava Le Soldatesse (un'avventura di· guerra 'realm'ente accaduta, e narrata nei· modi piani e 111odesti del resoconto); Rolando Viani era presente con la prirna raccolta di racconti, ancora freschi di stampa, I ragazzi della spiaggia; ritalo-russo-americano Niccolò TuCci, scrittore rnoltf' apprf'zzato in America e oi·mai non pili giovane, con la raccolta di racconti Il Segreto, d'am• bionte toscano e ame1·icano, alcuni scritti in italiano, altri tradotti da una precedente stesul'a inglese. Infine era 1·ima– Eoto nelle ultime l'OSe anche un •mondado1·iano, Saverio ':Strati: ,na il minimo conto ehe in discussione è stato ri– volto al suo libro, ci permette soltanto, in ql;esta cronaca di fatti, di rilevare la scal'Sa avvedutezza dei giudicanti. Decaduto dopo un primo, ·aureo momento di quasi una• nime consenso il Pirro, e inspiegabilmente mortificato, come si è detto, lo Strali, si trattava cli scegliere fra il ·Viani e il Tucci. Non vogliamo qui, ovviamente, inteL'– veni1·e sul giudizio di merito emesso dalla giuria, ma la scelta,, $_uscita almeno un paio cli semplici quanto impor• to.lnti rilievi: l'« opera prima:, è una sezione del Premio che intende giustamente additare flll'opinione pubblica un esor– diente valoroso, uno scrittore che alla p1·ima espe1-i'enza dimostra di possedere le cat-te in n:-gola per un serio Cl'e– dito di fiducia. Premiando il Tucci, in luogo del Viani autore. di alcuni bellissimi e originali rncconti, si è invece• stravolto jl significato dell'« openi prima», in qunnto Jo scl'ittore cinquantenne ha già sc1·itto molte cose in ita– liano sebbene non raccolte in ,·olume e molte altre in in– glese, largamente accolte - a qwrnto si sa - dalle ri,·i:ste americane. Dov·è dunque il vttlore cli ·incoraggiamento? Non solo, ma tenuto nece:-:.i::.a1·iamenteconto, che l'f1n1bito, anche geograAco, dell'influenza di un wemio letterario come il Vial'eggio difficilmente può estendersi alla Societ;\ let– teraria e al pubblico amoricanò (ve1·a secle di attività del Tucci) cade anche quel carattei-e indicati,·o che il Via– reggio giustamente lega a questn seziòne del p1·emio. Tra– scmiamo, infine, una C'Onsiden1Ziono forse non elci tutto grntuit», an~~ se criticame'~te obhiettabile, per c11i i giudici non fal'Cbbero mnle a. tener pt·esente - quando il caso è lamparÌte come in 1·ealtà è stato quest'anno - la reale condizione pratica dei gionrni autol'i: si vedrebbe allo,·a che mezzo milione, per tm anlot"e che partecipa a una societi~ letteraria ricca come quclln ammicana, è una aggiunta senz'alll'o significativa, ma forse non detcnni– nante pe.r la sua attivit.'.t futura. · A BBTAMO voluto, in. queste con:sidcrazioni, trascul'a1·e di proposito cli pl'Cndel'e in e:-:nme il reale valore poe– tico cli queste opere, convinti che l'attenzione della critica deve appuntarsi piuttosto su cedi sistemi e indir·izzi di fondo, che, male impostati o nHJ.novrati, rischiano d'infir– mare anche la migliore e più avveduta volontà di giudi:(,ÌO. Per restal'e in questo ambito di discus~ione, molti/lltl'i fatti ed elementi «pratici> meriterebbel'O di essere riportati a proposito del funzionamento generale - specialmente per quanto i·iguarda la crnnaca di quesh\ edizione - del premio 1etterai·io Viareggio: ]I;' noto pet· esempio che clivisasi la giuria in due opposti schieramenti (Levi e la Manzini) e avendo già largamente prevalso il gruppo sostenitore di Levi, è stata fatta agli «sconfitti> la concessione della for– mula ex a.equo per scongiurare una scissione-ricatto che avrebbe avuto l.a1·ghe 1·iper0ussioni sul premio Viareggio avvenire. E' noto anche - per candida. ammissione degli interessati - che di,·ersi giudici non avevano 1etto Je opere in' gara. Non alludiamo, per carità a tt,tte le opere in gara, bensì a quelle rimaste nella. rosa definitiva, a Yolte nel ballottaggio con un altro solo libro, ecc. E' noto lnfìne, ma questo è disco.rso secondario, che non h,tti i membri della giuria sono in grnclo - per eb\, per aggiornamento, per competenza - di emettere un gindizio in qualche modo valido e attendibile. · . . Da tutto questo si 1·ileva. con sufficiente certezza che il p1·emio letterario Viareggio ha dato, soprattutto que– st'anno, chiara dimostrazione cli tron1n;i iu seria cris( Noi amiamo il premio Viareggio, esso rappresenta nel pano– rama letterario nazjonale un aperto punto d·incontro dei fermenti migliori, e la. sua atti,·itlL degli anni passati, dal lontano '46, (a ,·oler partil'0_ da nna rinaseita. non solo ideale) vista nel complesso è una serie dì battaglie vinte a faYore della cultura e del merito letterario: è per questo che crediamo opportuno denunciare uno stato di fatto grave, prima che possa degenel'are in miseria morate e in discredito letterario. Ci sono, infatti secondo noi tutti gli elementi necessari per intavolare una discussione risolu-· trice, alla quale data la risonanza e l'influenza della que– stione, dovrebbero prender parte molte voci della nostra cultura militante, per tmvare i pos.i::.ihilimezzi organizzativi e procedurali capaci cli salvag11ardf11•e la Sel'enità del giudizio. PIER FRANCESCO LISTRI 7 I • BIBLIO'l'ECA MEVIORIE DI UN JUVOLUZIONARIO P E:'.\l~O .che oggi pochi libti - come queste «memorie~ d1 V1ctor Serge (Meinorie d·i un rivoluzionario, Fi– . renze, La Nuova Italia, J!.)55) - possano avere un ~HpOre più intenso cli at.tualitù e offrire una maggiore sol:· .-Jecitazione a rimeditare la storia della rivoluzione l'ussa e della. involnzione comunista 1wll'(JRSS. Victor Sel'ge, pseudonimo cli Victor J{ibalcic, Iu assai noto in Europa come scrittol'e ed esponente politico, nonché come studioso della storia contemporanea, nel periodo che inlercone fra le due guerre mondiali. Naturnlmenle nel· nosho paC'.-ieegli e·ra del tutto SCO• nos(•iuto. Anche con ]a· fine del fascismo divenne ,noto al pubblico italiano non come uo1110politico, ma· come auto.roo cli im romanzo: l'aOaire :L'o1daev. E questa stessa oper~ ~ebbene lette1·ariamente supr.riol'e a q·.1ella a:-,aloga di A rthur Koestler, B·tdo a me::zogiomo, non ebbe il succes~ che si met·itavn. Victol' Serge orn nato nel 18!JOa Bruxelles, una fra 1e hnte tappe clell"esilio di suo pacll'e, un l'USSOcoinvolto n'3l complotto nihilista che nel J88 L costò la vita allo zar Ale;;– f:.andro lf. Benché dotato cli grnndi interessi e tendenzt) letterarie, visse la vita dell'operaio, soprattutto come tipo~ grHfo, e giovanissimo divenne un militante nel movimento Jibe1-tinio. E libe1-tnrio - nonostante tutto - ri~TI.ase in · fondo al suo anirno per tulto il coi·so della sua vita. · Cio,·nalista ed orgonizzato1·e politico, fu arrestato a Pa• rigi durante fet::plosione anal'chica del 1912 e condannato a cinque anni di p1,igione. La l'ivoluzione ru.i::.salo soi-prcse A Barcellona, mentre fe1Tevano i preparativi per la insur• 1·ezione catalana del l!Jlì. Sei·ge si precipitò in Russia, dopo averi)- accettato i poF.tulati del cornunis1'no leninista e della. dittatura del proletariato, giustificata. ai suoi occhi dalla lotta. eroica <·he ;1 movimento operaio r:;ta,·a iYi combattento per impa• chonirsi del potel'e e par insb111r·are uno stato di giustizia sociale. Ma, pur 1·icop1·endo in un primo tempo cal'iche di re– spongabilità politica neJrappar·ato statale so,·ietico, non chiuse gli occhi di frOnte al .consolidarsi dell'autoritarismo, di cui osservava con attem~ionc e dìtlìdenza le varie fasi, culminanti con I.a proclamata e non attuata abolizione deJJa pena cli morte, con il rafforz111·:-:idella polizia politica se• greta, con la ~pietata rep1·e.'-sione ciel moto libertario pro• mossa dai ma,·inai di l\rnn.•daclt. Br-n presto e con ram• ma1·i('o lo colpì l'affermar~i dello stalinismo e la evoluzione to.tnlitaria del regime comunista. . RimosiW dagli impieghi e guardato con çliflìdenza dalle auto,·itù costituite, Serge divf'nne un anìmatoi·e della oppo– sizione cli sinistrn, finché a qu<':-;tn fu permesso di soprav– vivere. lnAne fu arTestato e conchrnnato fil confino in .1ma. citt;;:idina. nella steppa dei Hirµbisi. Se non fu eliminato come tutti gli altri suoi compagni di fede, ciò fu dòvuto al pl'estigio che godeva nel mondo occidentale sia come scrit– to,·e - dato che i suoi f:.Cl'iU i continuavano ad esserf' pubbli.cRti' in Francia - sia co1ne e~ponente politico della sini ... ha libertal'ia. Fu :rnzi la pressione delle amir·i;,;ie, contra.tte nel mondo lettel'ario e politico occiclentnle, sul governo sovietico à !are sì che Serge potesse usci1·e sano e salvo dall'URSS nel 193G. Egli ebbe coSì .modo di virnre anche gli anni dram• matici della. pili l'ecente sto ..in r-uropea in Belgio, in Francia, nel Messico, dove la mol'te lo colse poco tempo dopo la con9lusione della seconda guena mondiale. · S.i può dunque afferfnarc elle tutti gli an·enimenti po• litici .più importanti di questi ultimi cinquant'anni tro– vano nel nostl'O autore, se non sempre un protagonista di primo piano, ·almeno un osservatore attento ed appassio• nato,· che partecipa dire.ttamentc alle vicende con spirite, critico e con l'aspirazione ~inc<'nl e· mai rinnegata per una nuova realtà sociale. • Dall'ambiente romantico df'gli anarchici ai ,rimi anni del secolo, dalla sua adesione alla rivoluzione bolscevfo~ fino alla involuzione autoribnia. dello stalinismo, cl1e rU volta in volta elimina nel modo pit'1 turpe i suoi avversari; dalle e.sperienze delle prigioni francesi a quelle delle pri• gioni sovietiche; dai processi intentati ai capi ed ai .1ecn.io1 sovietici, che finiscono c·on le pili aberranti confessioni, alla eliminazione spietata, fii $\licidi degli spiriti più puri della· rivoluzione: tutto è cll"scritto con attenzione, con lo sforzo di comprendere, e con grnnde vigore Jettel'ario. Rivivono in queste paginP non sOlo le figure dei prin• ripali uomini politici russi ed e111·opei, da Trotski a Bela l<un, da Stalin a Olemenceau, ma anr,he i letterati, anche· i poeti della nostra gioventù, f'.Spressi dalla rivoluziçme: Block, che muore di fame e di esaurimento; Essenin e l\.faiakovski, suicidi; Pjlniak, che viYe ~Gll'ossessione dell'a .persecuzione: « non c"è un solo Mlulto pensi.inte in questo paese, che non abbia pensato che potrebbe essere fuci• lato .... > (p. 392). E tutto questo è descl'itto non con l'astio borghese, ma con la serenità di chi ha una ff'cle certa nella rivoluzione, nell'affermarsi del socialismo umanistico e libertario. E' insomma la critica di un comuni~ta di opposizione ai co– munisti ufficiali e conformisti in nome dei diritti dell'uomo. Sono qui anticipate le critiche alla NEP e perfino a:l culto della personalità. · Consigliamo quindi la lAth1ra cli questo libro a tutti: in modo particolare agli intellettuali comunisti nostrani, peJ"ché si. domandino - nel ca.-:o che la Jase I<rusciov abbia loro permesso di aprire uno spiraglio alla critica - quanta parte delle critiche di Victor Serge al regime politico russo· essi erano disposti ad accettare ieri, quanta parte ne accet• tino oggi, e quanta ne accetternnno domani. Ma soprattutto consigliamo <1110,;talettura a chi voglia for~i della rivoluzione russa una idea· precisa e viva attra• Yerso la narrazione cli un gn111cle scrittore. CARLO FRANCOVICII

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