Nuova Repubblica - anno IV - n. 24 - 10 giugno 1956

(114) · nuova repubblica CINEMA E 1 STORIO(iRAFIA di LINO DEL FRA L E l!JU' RliCl~N'J'l l.J11bblicazioni cinernatogtufiche di carattere i-;torico i:tppaa·se in ltalìa offrono l'occasione per un discorso <'ritico intorno figli orientamenti e al livello culturale della nostra Storiografia sul cinemH. Discorso cli carattern generale che, non limitandosi allo. vnlutaziono delle singole opere, faccia il punto - se pos– Ribile - sulla situazione df'gli studi storici. Una valida esigenzft cli chiarew.a impone oggi questa indagine. La pub– blicistica cinematogl'afica ,·a moltipl.ìcanchsi, con ben scarsi Ir11tti per un SCl'io app1·ofondimento culturale e per un conetto or-ientamcnto ciel pubblico interessato. Il nosfro, nat~1ralrnente, sarù. un semplice avvio di dis corso, al quale sarebbe utile che partecipassei·o gli stes.si autol'i, sugge– Jendoci le ragioni, i motivi validi - ove ve ne siano - che li hanno spinti a scgui1·e detel'minati indiriz;.,,i storio– grnfici. PoichtS cli qnestO si .trntta: i nostri 8to1·ici del ci– nem1\ si' pl'estano a. osser·e rapportati con una. certa faci– Jitù ad H!cune tracfo:ionali conenti storiografiche, anche .so di e:-;se rnpp1·csentfrno talora gli esemi)i rnen 1 0 altcm– dibili, dirno:,;hanclo nrnga ..i di non essersi impadl'Oniti a fondo - ul cli là di una o.cquisizione schematica - delle singole metodologie, cioò dei necessari strumenti inter– p1·ctati,·i, e delle ideologie ispiratrici, cioè dei principi gen<m :1li.ai quali i metodi si conformano. Un a de lle conentì stol'iografiche sulle quali ci sembra oppod,uno soffo.,mnrci, è queila che potremmo definire -« filologicfl :., dì cui il rasinotti può es:::e1:econsiderato il più ciualificato rttpp1·esenlante. ~at.a - e non pote\'a es:=:el'O alt1·inienti - nell'ambiento del \'ecchio Centro Spe- 1·i111cnlalecli Cinematografia, ne rappt·esenta, a ben guar– dare, la. ~econdfl « animft :i-, la. seconda costante culturale. Da un b1to Chiftrini e Ba1·bal'O posel'O l'accento, via via con più n1incato l'igo1·e, sulla e:-;igenza cli una valida con– co;.,,ione oslctica, cli unri larga \'isione culturale legata a una vi.-:ione non sc111plìcernente tecnica del fatto filmico; dall'ultl'O P1;1sinotti chmrnte la sua attività di docente e soprattutto con la sna Storfo del cinema dimosti-ò chia– nunonte di muoversi su un piano di ricercn filologica, fosistcnclo sulla necessità di urm 1·accolta e cli una clos– sificazione di dati, notizie, mate1·iale informativo ùi pro– vata fondatezza. Dal coordinamento cli queste acquisizioni, tnlvolla sol– t.rnto ,unernoniche e quindi incel'te, nacque la Storia del cù,cma, una lunga « intel'Capecline > di titoli e cli date che si frappongono ol diretto, significante contatto ~to– rico con le opci-e. I!:: soprattutto la carenza di un coe– rente metodo critico (capftce di imprimere un indirizzo unibuio alle spai·~ intuizioni e all'innumerevole mate– riale affastellato) che ci svela il carattere st1·etta1nente filologico dell'open\. D'ftltra, pai·te la « documentazione > - oltre alle gn1vi ll,cune denunciate dall'autore - pecca dì inesattezze non lievi, di vistose apprnssimazioni che ne mettono in fo1·se la stessa attendibilità e correttezza. filo– logica. La sever·ih\ del giudizio vjene meno, ove si consi– deri l'oper·fl. di Pasinetti in senso strettamente stnunen– tale, come inizio di una conente cli studi, come suscita– trice di intel'essi e di enel'gie. Al Centro Sì)Cl'irnentale la tr-adizione fìlologica è tutto1·a viva, maggiormente scaltrita e affinata, con1e dimostra per esempio un recente sHggio sto ..ico del :Montcsirnti sul ·colol'e, miniera insostituibile di notizie e di dati che ci consentono di ori·entarci fìn negli oscuri «incunaboli:, c1·onologici dell'impiego ciel nuovo 11rnz;.,,o tecnico. La sufficiente rigorosità del metodo, il con– tinuo evidente s(orzo di autocontrollo, forniscono affìcla– mento sulla fonclate;.,,za dei 1·isultati: affidamento che non possiamo nutrire ad esempio nei riguardi del pur meri– tol'io volume della Prolo sul nostrn cinema muto, anch'esso · filologicamente ricco, ma in modo meno chial'o ed orga– nico. I L DlSCOH.SO potrebbe e:stendersi ad altl'i aulori di uguale tendenza, come il Ct1mpassi, dalla cui opern. sul cinema francese pur t1·aspaiono ben precisi inte1·essi cri– tici ed estetici. Riteniamo pcl'Ò più opportuno sottotinNHe funzioni e limiti del metodo filologico, che va inteso ap– punto non come stoi·iogntfia, bensì come « propedeutica> ad essa, come premessa oppoi-tuna, necessaria a. un esame stoi-ico vel'o e p1·oprio. L'opera di semplice acquisizione e il caratte1·e clas:sificatorio e quindi formale della tendenza, ce ne sugge1·isco110 i limiti, gli stessi - in un certo senso - che la critica c1·ociflna attribuisce alla sto1·iografia positi– vistica: culto del documento, cioè del fatto, propensione a J"itl'ovarne lu. VftlicliU\· in chiaYe quasi esclusivamente psicologica. In realtù l'attenersi ài fatti .,....necessariamente indistinti se non soprnvvèngono ulteriori criteri valutati~i o meglio conoscitivi - significa negarsi la possibilità di cogliern jJ dtlto reale nella sua essenza, cioè dall'interno. Gli autol'i da noi citati negheranno sicuramente il carat– tere «positivistico» dei loro studi e delle loro rice1·che. Ma sta apptmto nella scarsczzt\ di interessi estetici, so– ciaJ.i, umani {sono la tecnica e l'Hslratta sociologia che possono al più intel'essal'e) la. radice autentica del loro positivi:-,;mo. Dalla stol'ia come filologia, alla storia come varietà e costume. Qui il discorso si fa necessariamente meno be- 11evolo, pii:1 preoccupato a causa del carattere lal'gamente divulgativo, di facile e piacevole· acquisizione delle opere, Jontanissime dal fornil'e tm utile avvio a ulteriori studi a orientamenti precisi. Sll questo piano possiamo dil'e di essere in piena inflazione. Alla storia del cinema non oc– corrono, non interessano i saggi di un Mida Su Rosse!- IL cincFORUìU nella cinghia ( IJis. di Dino llnsclll) lini, di un Gromo s1·i1Cinemft italiano, di un largo corni tato di studi suì « 50 anni di cincnHl », etc. Non è con le ren,ini::;cenze o .con le diwntile e divel'tcnti divagazioni di costume che si contribuisce alla risoluzione dei nostri pl'Oblerni critici o quanto rnC'nO all'o~1yjo di llna seria conosccn:,:a del cinema. Lt\ nneddotiC"a, le noterelte lrnnno la lorn sede natu– rale nei periodici. Non ~i sente il bisogno di opere cli più vasta mole ispirate agli stes!;i crite1·i. Ci sembra oppor– tuno chiftma1·e in causa (:,.orno, che in tutto il suo libro, dal mulo al J-~·eali:-;mo, è riuscito a. dft.-ci soltanto poche pagine di un·c~rlo intel'esse, pagine che l'iguai·chrno alcuni momenti del cinema di regime. La pince,·olena stilistica, il tono gustoso e vtnio, l'accenno pungente non riscattano gli autori in questione; al pili li possono allineaJ"e, per il loro condiscendel'e a una nunazione mossa e 1·oman– :,:ata, a qnolla tendenza cosiddottA della storiogrnfìa « al'– tistica », della sto1·ia « ridotta.:, sotto il c011cetto dell'arte. Non si fa :-;tol'ia s11scitflnclo gener·iche utmosre1·e, sottoli– neanclq motivi psicologici, non si fa stol'ia del cinema senza 1m si<·uro 01·ientamento estetico o sp1·ovvi~U dei 111ctodi che cl pern1ettono cli ravvisa1·e gli int~1,ni legami clell'a1·te con la complessa dialettica della sto,·ia. «· Tutto ciò si ri– duce a una enunciazione più genel'ttle, l'uomo non per– COl'l'e più stoL·ic in uno e niedesimo tempo, ma tutte le f)l'etcse varie storie (a1-te, religionfl, filosofia, etc.) ne fanno una sola». (A. Lab1·iola: Materio.lis,no storico, « Deluci– dt1zione p1·elirninare >, 189U). ] l discoi-so ci ha O!'rnai portati alla considera:,:ione di nn tel'ZO indirizzo sto1·iografico, quello che ,·orrebbe essere sto1-icistico, soprnttutto in senso marxista. Gli autori? Lizzani, Vi1.1z;.,,ì, Casiraghi, etc., che hanno studiato con va ..ia dott1·ina e autoritù momenti particolari della storia del cinema. Eccettuato Glauco Viaz:,:Ì - il cui volume su Chaplin appare documentato o ricco di motivi CJ·itìci - gli 1: -dt.ri, soprattutto i mino1·i da noi non citati, osten– tano chiar amente disinternsse o peggio, verso ogff; sel'ia impostazione filologica dei problemi storici. La costante di questi autori è il tentativo di ridurre tutta la storia a stoi·ia politica in senso pi-amrn tico. Essi ritl'Ovano la validità di una cinematografia o di un fìlrn prima che nella poetica, nella trama. Ne deriva lfn atleggiamento dogmatico, di per sé antistoricistico. U S.\NDO senza riguardi una tel'rninologia propagandi- stica, vi si innesta il problema cinematografico, deducendone schematicamente' le soluzioni. 'l'orna ad am– monire Labriola: « La fantasia degli inesperti di ogni arte di ricerca storica e lo zelo dei fanatici, trova stimolo e occasione perfino nel n~aterialismo storico ... per trarre da esso una nuo\·a filosofia della storia. . schematicfl, ossia a tendenza e a prefigurnlo disegno. L'intelletto no– stro raramente si appaga della ricel'ca schiettamente cri– tica ed è semprn pl'Open;,;o a convertire ... in novella sco– lastica qualunque tt"Ovato del pensiero>. Pur volendo tra– scu1·a1·e alcu.ni scl'itti del Casirnghi (Cinenw cecoslovaccò tra gli altl'i), è soprattutto lo schematisrno del Lizzani che ci lascia stupiti e addolorati. ln un capitolo di quat– tro pagine della sua « sto1·ia ::t>: Gramsci, Togliatti, l'Or– dine Nuovo, la fondazione del PC. d'Italia, Gobctti 1 la Rivoluzione Libuale, Mussolini che arma le squadl'e, la Voce, Pirandello. Per· abbt·acciare c1·iticarnente tutto, non si coglie criticamente il ·mo,nento stol'ico, almeno nelle sue componenti di rapporto al cinema - i cui problt:mi interni non risultano d'altra parte minimamente sfiorati. H,is1iltato: una (•Httin1, perché fuot·i posto, panAettistica politicn. Si potrebbe contin111ne Rll'infinìto con gli esempi. Siamo dunque ben lontnni da uno storicismo autentico. \'occhio vizio, (JUeslo, della storiografia politiciz.:,:ata, se '-Labl'iola ai suoi tempi si p1·eoccupava di ammonire che « la stl'llttll!'a non è un Sf'inplice meccanismo, dal quale sRltino fuori a gui:;a di efff'tti a11tomatici e macchinnli, i:stituzioni e l<'ggi, costumi e ~enti11wnti, arte e ideologie. Da. q11el sottostrato a tutto il rP!-:to, il processo di deriva– zione e di mediazione è a:-;."ai c-omplicnto, spesso e tor– rnentoso, non sempl'C cleC"ifrnbilt~ :t. Di .. cmo di più: ~e ai tempi cli Labriola le soYrnstrut• ture \'Cnivano ridotte a sernplieP nppnrenza, non manca– nrno d'altra pal'te studi sistonrnt.ici sulle strutture econo• miche e polit{che. Oggi, al con\"rn1·io. nel .}ampo della .:,lo• l'iografia - e non soltanto cine111atografica - allo stu.., dio delle struttu1·e si sostituiscono ·spesso vacui « formn• lftl'i dell'atti\'ista », tanto l'igidi e astratti da pl·efignrare analisi e sintesi di ogni giudizio storico, gettando cosi il clì.-;crPdito sullo storicismo dialettico e tramutando la sto– l'iog1·afia ideologica in pseudo stmiografìa, di natura pro• pagandisti<'a. Giova a questo punto insistere sull'errore in1i)erdoirnbile cli Lizzani, che pul' avendo a disposizione - ha l'altro - i due volumi cli FrPcldi (che ingenuamente ci offrono un materiale pl'czioso pPr una documentata in• dagine si dia shuttura industriale e t• i litica del cinema fa– sci~-ta), si è li111itato n uno sclH'm11.tico disegno storico. P ER TOR~ARE a un cliscor:so più generale, molli autori «: storicisti :.ti, ignoi-ando ogni esigenza. di autonomo o quanto meno distinto giudizio estetico, si precludono la possibilità di una seria valutaz.ione, o me– glio, conoscenza del fatto filmico nella sua genuinità, cioè in quanto esp1·essione. Solhrnto cLilln. poetica di un artista, e di un·opcra si pohà infatti risalire a un discorso di più M11pio 1·espiro 1 J"icco cli pi·o~q_Jetti,·e(;bi~1rificanti. Tali pro– spettive potranno essere illuniinate - al di là cli ogni facilonel'ia - attraverso lo sttÌdio cauto, attento, parti .. colareggiato di un complesso mondo industriale, politico, psicòlogico. ·ca storia del cinema, se veramente tale, non potl'à quindi che essere impostata anche e soprattutto Bll un piano di critica estetica, che non esclude, anzi Jm• plica e suggc1·isce delle indagini più complete: « La sto:. ria del cinema come art.e» - ~i dice però Aristarco - « è attualmente impossibile, quanto meno prematura>, e ce ne dù. una pro\'a con le sue critiche in gran parte circosc1·itte alla sociologifl, al costume. Limitazione non piccola, poiché se « i contenuti cli un film saranno sempre, difettosi e incompiuti, per J"inco111piutez:,:a artistica deJlo opern >, come lo stesso Aristal'CO ebbe occasione di am• mettere, la tematica cli un film sarà ugualmente cono– sciuta, in modo approssimativo, senza l'ausilio del giudi• zio estetico. Le ragioni della mancanza di approfondi– mento sociologico, storico, di cei-ti autol'i, ci sembrn quindi che debbano ritrovarsi anche nella carenza cli unfl coe 4 rente visione estetica. E' cei·to comunque che molti dei nostri « stoticisti > dimostrano di non aver risolto - se non di ignorare - il problema· estetico. · Essi si muovono con visibile dif• ficoltà Sul piano cli una valida. sto1·iogr11fia ìdeologica 1 cioè sul piano dello storicismo autentico. Corriamo qui.ndi il 1·ischio cli veder prosperare nel campo deJla storicgrafia · cinematografica. quei « panoci materialh•·ti > che manda• vano in bestia agli inizi del secolo ll Labriola e venti anni più tardi Gramsci?

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