Nuova Repubblica - anno IV - n. 24 - 10 giugno 1956

(114) ,nuova repubblica SE1'1'E GJOUNI NEL MON-oo] DA MOLOT()V t ' A SCEPIL{)V L A SÒSTITUZIONE di Molotov col direttore della Pravda, Scepilov, alla direzione della politica estera sovietica, è stata giustamente interpretata, nel mon• do occidentale. come un adeguamento anche in questo set– tore al nuovo incli,·izzo emanato dal XX Congresso del par– tito comunista dell'Unione So·vietica. Ma si è fo1·s·e messo eccessivamente l'acce·nto su alcuni elementi spettacolari di ques.ta .sostituzione, come ih fatto che sia a,vvenuta a.Ila vigilia. dell'arrivo a Mosca del maresciallo Tito, del. quale Molotov fu tenace avye1·sario e col quale non ri– stabilì mai rappo1·ti co1·cliali, oppure come l'affiniLà poli-_ tica fra iJ pt·imo segretal'io ciel partito Khrusciov e il n11ovo ministro degli esteri sovietico. Vi è certamente del. vero in t11tti questi elementi spet– tacoln,·i, come pme nel fatto che Molotov fu il più _tipico rappi-esentante di una realpolitilc che culminò nella conci 11sione del patto di non_ aggrnssione con la Gerrnaµia hitleriana, il 23 agosto 1!)3[); ma .non si coglierebbe .il sen– so pi,'t profondo e più esteso del I.a nomina di Scepilov se. ci si so.ffermasse esclusivamente su,· questi elementi. Non è la prima volta che Molotov viene sostituito alla to~ta della: diplomazia sovietica. Egli fu già esonernto e sostituito, alcuni anni fa, da Vi~cinski, che divenne poi di nuovo il suo secondo, dopo la morte di Stalin. Ma. si trattava di qualcosa cli diverso. Si trattava di mu• tamenti che potevano interpretarsi conie prodotti di con– gi me cli palazzo, le qual_i però non modificavano lo spirito del la politiça estera sovietic·a. Oggi, il fenomeno è più profondo. Può darsi che l'incli- 1'i""o formale della politica estera sovietica no-n subisca mutamenti' imn1ediati e sostanziali. 111a il suo spirito cambia, come· sta cambiando lo spirito con il quale viene ora dirntta tutta la politica sovietica. Scepilov è uno degli esponenti più brillanti della nuova generazione so– vietica, è un uomo che non deve la sua promozione a ragioni cli partito o all'opera prestata alla rivoluzione. All'epoca cl(!lla rivol nzione d'ottobre, egli era ·ancora un bambino e ha -quindi fatto le sue armi nel nuovo Stato sovietico, conquistando le cariçhe jJolitiche non solo per meriti politici, ma anche per meriti te.cnici. Basta rileggere il sno discorso al XX Congresso del pa1·tito comunista sovietico per rendersi conto che, a prescindere dalla linea politica, che non si differenzia da quella dei principali oratori politici a quel congresso, egli d:i prova di una larga preparazione tecnica, econo– mica e internazionale, essendo quindi non solo un gior– nalista ortodosso, che, per la sua ortodossia, è giunto fino alla direzione politica del maggior giornale sovietico, ma anche un profondo conoscitore dei problemi che tratta, particolarmente di quelli internazionali. Quanti sono <Jggi negli Stati Uniti gli uomini i quali s'inte,·essino di politJca estera e conoscano vernmente a fondo le cose sovietiche? Quanti di loro conoscono, non solo i testi di Marx e di Lenin, ma anche le discussioni politiche, economiche,' che avvengono nel mondo orien– tale? Quanti di loro, pet' esempio, hanno letto dirntta– mente, non gli estratti, ma il testo integrale dei discorsi pronunciati da Khn1sciov e da Bulganin cimante il loro viaggio nei paesi a.siatici? Non certo il Segretario cli Stato John ·Foster Dulles, il quale si accontenta cli solito cli rapporti d'esperti. Farne, nel campo degli specialisti, solo uomini come l'ambasciatore a Mosca, Charles Bohlen, e il suo predecessore Kennan, che molti considerano come il possibile successore cli Dulles nel caso in cui i demo– crntici vincano le elezioni presidenziali di 'novembre. Questo non è invece il caso di Scepilov, il quale cono– sce, e conosce intimamente, con le sue opinioni e con i suoi giudizi comunisti, beninteso, le cose dell'Occidente. In una fase della politica mondiale nella quale l'Unio– ne Sovietica si propone, come affel'rnava Scepilov al XX Congresso, « una competizione nell'ai-ena delÌ'eclifìcazione economica mondiale e non nella· conconenza sul terreno della guena », tenendo conto della molteplicità delle « tendenze e conenti socialiste e non socialiste che cor– rodono e minano da lati diversi l'edifìcio già pericolante del capitalismo», l'Unione Sovietica sa scegliere, per dirigere questa competizione, nomini nuovi, i quali co– noscono l'avversario, mentre l'Occidente continua ad es– sere clir·etto da una classe dirigente chiusa e conformista, della quale uomini come Dulles negli Stati Uniti e Martino in Jtalia sono gli esemplari più signifìcativi. Eppure l'Occidente avrebbe una posizione naturale di pa,-tenza assai supe,·iore a quella sovietica, solo che vo– lesse esserne cosciente: l'Occidente democratico e SQl;liali– sta è convinto - e questa é la sua forza - che la di– visione schematica in due mondi, ancora cara perfino agli attuali dirigenti sovietici, è destinata a crollare e comincia a cròllare anche nell'Unione Sovietica, poichè gi,i si comincia a riconoscervi la cliversità delle condi– zioni cli sviluppo dei diversi paesi e dei diversi sistemi economici e sociali. Basterebbe cioè che l'Occidente clemocrntico fosse più coernnte sul piano della comprensione clemoc,·atica delle altrn.i e~igenze e delle altrui idee e che perciò fosse di– ·retto da gente che non le ignora per principio o per in– capacità mentale ma si sforza invece cli capir]~ e di co• noscerle pe1·chè, in questa competizione pacifica, contem– poraneamente ai prog,·essi sociali dell'Occidente la cle– 'mocrnzia e la tolleranza si mettessero a fare ~assi da gigante anche nel mendo comunista. P. V. ( Dis. di Di110 J.Juschi) In attesa del " visto » per l\'.losca MOSAICO SUD-AMERICA di VJCTOR ALBA ';'t~ .. Gli st_udenti s, muovono N ELL'AMERLCA. Latina come nella Spagna gli studenti sono un fattore politico irnpot·tante. Riflettono l'opi– nione pubblica e la prncedono. E' dn\']que segno di una possibile evoluzione della situa:<ione generale del– l'America Latina l'attuale agitazione degli studenti. Ult.irnarnente gli studenti hanno occupato la prima pa– gina dei giornali. Nel Perù esigendo garnnzie per le pros– sime elezioni; in Argentina reclamando contro l'atteggia-· mento filoperonista cli cel'ti prnfesso,·i universitari comuni– sti; ·nel Cile protestando contro i tentativi cli ristabilire lo stato d'assedio. A Cuba il generale Batista ha fatto inv!lclere dalla po– liv.ia l' Univernità; che, per haclizione non può essere « vi– sitata.» da gente in uniforme. Uno studente è morto men– tre opponeva resisten:<a; si chiamava Ramon Bati:sta. E il popolo conoscendo la tenacia degli studenti cubani afferma già che Datistà caccerà Batista. I militai-i, finora ~otto– .messi a Batista cominciano ad organiz:<are complotti. Ad Asuncion, la capitale del Pal'aguay, durante una visita di studenti argentini e, paraguaiani all'Università, furono attaccati Peron e i dittatori. La polizia e qualche pseudo-studente protestarono. Si. ebbero dei disordini e i visitatori partirono dicendo che la cosa era stata organiz-. zata dal generale Streesner, attuale presidente del Para– guay, fedele amico cli Peron. Nel Guatemala gli studenti sono all'avanguardia nella lotta contro i tentativi di predominio della chiesa sull'in– segnamento. Il loro giornale « El estucliante », fondato un anno fa, difende i diritti sindacali, la laicità, ecc. Qome si dice che quando va l'industria edilizia tutto va, in America Latina si può dire che quando gli studenti si muovono tutto può ,muoversi da un momento all'altro. lnquietu<line operaia in Argentina J L GOVERNO del generale Ararnburu si trova in una · situazione difficile: la pressione della massa ope– raia, appoggiata in questo dai socialisti, costringe1·à pro– babilmente fra poco. il governo a convocare le elezioni sin– dacali per nominare dei comit-ati sindacali espressi dalla massa (per il momento i sindacati si trovano nelle mani 'cli vecchi militanti antiperonisti). L'inquietudine operaia va infatti crescendo. Malgrado un aumento globale del dieci per cento sui_ salari questi sono insufficienti. L'infla– zione, ernclità della demagogica politica economica del pe– ronismo, rende nulle tutte le misure che il governo prende per mantenere stabile il costo della vita. Il governo è cl'àccordo per discutere caso per caso i contratti collettivi cli lavoro secondo il desiderio dei lavo– rnto1·i. Questi pe1ò devono essere rappresentati eia delegati eletti democraticamente, il che implica le elezioni sinda– cali. Ma la « deperonizzazione » d~i sindacati non è termi- llata e i perunisti hanno ancora nna certa forza tra gli strati politicamente meno educati del proleta1·iato. In que– ste circostanze le elezioni sindacali possono rnppresentarè un serio pericolo per il cammino normale verso la clemo– cratizza;,cione della vita politica argentina. ~ I socialisti, il COASI (comitato cli organizzazioni sin– dacali indipendenti) e il FORA, anarco-sinclacalista, si· sfol'zano cli srnclicare le vestigia del peronismo nel movi– mento sindacale. ]\fa gli avvenimenti Yanno più in fretta cli questo lavoro necessariamente lento e difficile. Già sono scoppiati scioperi p1·e111onitori fra i portuali cli Buenos AJres. Altri ne seguiranno senza dubbio. Dire ai- lavorntori che la situazione è una conseguenza ciel pe– ronis1no è la verità ma questo non rende pii1 facile la lOI'o situazione economica. E' questo il grave pericolo della po– litica argentina attuale. I giornalisti e il dittatore J ESUS de Galìncle:< è - o era, non si sa ancora - un giornalista basco rifugiato a New York, dove· rappre– sentava il gO\iernò re1:ìubblicano basco in esilio. ·u1tim_a– mente consacra va. la sua attività a redigere un'ope1'a sul.e: dittatore della Repubblica Domenicana, Rafael Leoniclas - Trujillo, l'uomo ·"che fa mettere delle lapidi nelle «sue» città in cui si legge «·Dio e Trujillo » e che ha fatto bat- ·, tezza,·e col suo nome la capitale del« suo» paese: Ciudil.d Trujillo. Son già più cli due mesi che Galinclez è sparito. Non è più stato visto né alle lezioni alla Columbia University né nel suo appartamento situato nella parte bassa della Quinta -strada. Galinclez aveva avuto delle minacce per lettera e per telefono. Sapeva che altri giornalisti che ernno cont1·ari a Trnjillo o studiavano il suo «caso» sono stati uccisi, a New York stessa, e all'Havana. La lista contiene più d'una mezza. dozzina di nomi. La polizia di New Yoi·k ha intrapreso delle ricerche. Il presidente Eisenhower riceve numerosi telegrnrnmi cli pet'sona.lità e cli organizzazioni che chiedono portare in fondo le ricerche della polizia senza timOl'e di urtal'e il ge– neralissimo Trujillo (egli ha infatti' anche questo titolo). Galinclez aveva finito il suo libro. Ne aveva dato delle copie in spagnolo e in inglese ad amici. Gli studenti della Columbia University hanno organizzato una sottosCl'izione per raccogliere il denaro necessa ,;io alla pubblicazione cli questo libro. Tutto fa pensare che Galinclez sia stato se– questl'ato da agenti cli .Trujillo e imbarcato su una nave domenicana che ha poi lasciato il porto di New York. Non è probabile che Galindez sia 'ancora vivo. Ma il delitto sarà stato inutile. Tn, qualche settimana infatti uscirà il libro che ne è stata la causa. Il nome di Galinclez sarà il settimo nella lista dei ·giornalisti vittime di Trujillo. Non è certo che sia l'ultimo.

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