Nuova Repubblica - anno IV - n. 24 - 10 giugno 1956

4 EL E Z I ON I A MMIN I STRATI VE LAVERITA' DELLE CIFRE di PAOLO JIITTORF;LLI P .ER POTER fare bella figura e dimostrare di aver conquistato un auménto di oltre il 7 % rispetto ai suoi voti del 1953, il partito repubblicano ha fatto })l'Ol_)l'ioJ'enore di un giornale ~'opposizi~n.e, attribt:endos~ bellamente la totaliti dei voh consegmtt dalle liste d~ <i:. Rinnovamento democratico» a Milano, Torino e altn Juoghi, in modo da ot~ene1:e un_a_?ifferenza atiiv~ nei con– fronti delle 11ltiri1e elezioni pol1t1che. Così il PRI avrebbe ottenuto nei capoluoghi di pro– vincia ;rn· inCl'emento complessivo di 12.074 voti, pari al 7,7% del totale dei ·voti ottenuti ne_gl_istessi /apoluò~hi nel H)53. J\la in questi voti compless1v1 del 19oG sono tn– clm:ii ]1.154 voti di Tol'ino (dei quali alrnerio 8 o 10.000 sono di Unitli pÒpolare e dei radicali, 13.407 di Milano (-dove UP ebbe ?a sola quasi Hl mila voti nel 1053), 13~9 cli Verona (dove UP ne ebbè da sola 1323 nel 1953) e via discorrendo. Jn cifra tonda, il PRI si è così attribuito una ventina di migliaia di voti non suoi, riusc'endo, con qnesto t.ntifìcio co-ntabile, a trasformare un'ult{ldore diminuzione in un aumento. Pace all'anima'sua! Chi si conteilta.goda. 'l'ulhwia, questo esempio ci dice che cosa si 'può fare con le cifre quando si,è piccoli. Figuriamoci quando si è grandi! Cerchiamo clunqtte di districare qualche element~ di giudizio obiettivo, che servà a valntal'e gli. spo~tame1:t1 di for1/.fl sul piano politico e quel tanto che s1 pno capire clel ~iudizio degli elettori rispetto alla pol'itica seguita dai· sing~)li pMtiti. Procederemo per punti analitici di gi~dizi~, onde consentire poi al lettore una sua valutazione obiettiva. Clln1e fare a capire, anzitutto, chi ha vinto e chi ha pel'duto? Le cifre elettorali amrnin.i,,;trntive presentano nn d11plice intel'esse, amminishativo e politico. Sul piano am– niinistrativo, esse devono permettere di giudicare l'orien– tamento degli elettori vel'so le ammini,,;tra,-;ioni uscenti e Je loro tendenze in vista della forrmrnione delle ammini– stni.;,,ioni future. Sul piano poJitico, esSe devono c'Jnsentire di affel'l'are gli spostarnenb intervenuti nel corpo elettornle rispetto alle ultirne elezioni politiche, allo scopo di _valu– bu·e in modo apprnssin1ativo quale risultato av1·e,bbero dato elezioni politiche che si fossero tenute_ in luogo delle amministrative in 'quella stessa. data. - Cominciarno dal piano amministrativo. La maggio- 1·an;;;;:1, delle amministrazioni comunali uscenti, specialmen– te nello grnndi città, dove si era votato nel 1951-52 col si– stema dell'apparentamento e del premio al gruppo di liste cho avesse conseguito la maggiornnza anche relativa dei voti era, t·etta dalla· coalizione quadripa1titica. Il 27 mag– gio 'scor·so; votando col siste,na- della; p1·oporzionale pura, sen;,;a apparentamenti, gli elettori italiani hanno rove– scialo quasi tutte queste amministra'l.ioni quadripartitiche, 1 cianci~ precise indicazioni cit-ca la fo1;mazione de!]e nuove magg1on1n:.-;e. , . l"ler limitarci ai diciotto comtmi capoluogo di regione, Avete provato o ,crivcre 1url<lC..111.era 221 Vno bllr11,mer1to energico e velo<;• ,cattnd'd allir1ea.-eleJ>llrO~;e I• òmprime 'cor1 la nitidezza che si Piohiede ad un pen$ioro precillo. Avet.e provato o soll<lvar(I ia &,uera 227 Un dito ki trasporta, ogniongot.. del tavolo e della casa pwidivcr1- 1are il •uo, oi sposta cor1 (acilit4 da uno sr.anza o:U'11/1ro:, viaggio, oonvoi Olivetti Lettera 22 f'uo,11.g.3,J-G• •a.ul ,,,..,_ ; Prono pucont,,nll modello LL . 11,. 42 .000 • I.O.E. ,ollg<!H• ll<nlbll1ll.,. 3,8Q0+t.0.E f'e,acquiOll onche • P•g•monto catulo ,i,èlgol .. lolnego,1011,eHI I I ~uelli di mocch!ne po• ufficio, '''"""·""". """'"'' . chenp,,ngonol•Lene,•22 in cinque soli dì questi comuni vi è una rn3.ggioranza pl'e– costituita: democristiana a Tol'ino, soc'ialcomunista a Bo– logna e a Perugia, quadripl'l.rtitica a Caglia1·i, monarchica– lau1·ina a_Napo!C Negli altri tredici, è cio~ ne,i cornu1_1-i di Trieste, Vene:.-;ia, Torino, CenovR, Milano, Firenze, Ancona, Roma, ·L'Aquila, Bari, Potenza, Reggio Calabria, Palermo, non esiste maggioranza precostituita né di centrn né di sinistrn ·né di destra. Per formare una giunta e rompel'e la pà1·ità fra q11adripa1·tito e opposizioni o co,npletare la • maggioranza 1·elativa di questo o quel gruppo, occorre J:appoi-to di almeno una pa1·te degli altl'i gi-u.ppi, ossia oc– cone ehe la DC « aprn » a sinistra o a destra, e che la si• nistra, dove ha la maggìornnza l'elativa, ottenga l'apporto cli voti socialdemocratici (a Genova), repubblicani (ad Ancona), democ1·istiani (a Bari) per formar·e la giunta. Se la prnclusione di Fanfani sussistesse, la maggioran– za delle grandi città italiane, ossia un bt1on te1·zo del paese, passerebbe da un regime amministrativo clemocra• tico a un regime podestarile, con com.missari prefettizi nominati di1·ettarnente dal governo democristiano di Roma. P Af:,SIA~JO al lato politico. Qt~ali d~ti coi_wi~ne esami~ nare, quelli delle cornnnah (nei comum dove s1 è votato con la pl'Oporzionale) o quelb delle provinciali? E con quali dati conviene raf-rrontarli, con quelli delle ele– ziOni amministl'8tive del 1951•52 o con quelli delle elezioni politiche. del 1953? Cambiando gli elementi del confronto, cambiano naturalmente anche i risultati. Così, per esempio, prendendo i dati delle provinciali del 27 maggio 195G e aggiungendo, per completarli, quelli delle ,·egi_onali siciliane del 5 giugno 1955, dato che la Si– cilia non ha avuto elezioni prnvinciali, e quelli delle poli– tiche del 1953 pe1· la i/al d'Aosta, l'Alto. Adige e la pro• vincia di Gorizia, dove pme non si sono avute elezioni provinciali, si hanno risultati già favoi-evoli ai partiti di centl'o, dato che si ottiene per i val'i gruppi questa h1bella (dalla quale abbiamo sottrntto i dati ·del :l95G per la pro– vinc.:ia' di Trieste, dove non si era votato nel 1V53): Partiti DC PSUI PLI PR[ (2) PST e PQI Destre Elezioni provinc. I Idem come CO· del , 56 , più reg. loona preceden• sicilta.ne del '55, , te, _me~o prov. più risultati del d• Tne st e '53 per Bolzano, Gorizia e Aosta J0.471.439 1.859.456 (l) J.l07.801 266.350 9.172.941 3.1.28.583 10.412.851 1.842.325 l.103.516 258.345 9.123.466 3.094.412 I Elezioni. poli– tiche del 1953 10.834.466 1.222.957 815.929 ' 438.149 9.679.695 3.434.730 Se ~i prendesse come base il risultato delle elezioni provinciali questo dovrnbbe c-Junque essere più o meno il quad1·0 delle forze dei vari pa1·t.iti o gruppi se ti fossero fatte alla stessa data le elezioni-politiche. Trascurando il PR[, che non era p1·esente in tnl'ti i collegi, si àvrebbe una flessione di circa 400.000 voti della DC, di circa 550.000 \·oti socialisti e comunisti, e di circa 340.000 voti di estre– ma destra. rispetto alle politiche del 1053, flessione spiega– bile in p,nte con il minor·e numero di elettori; in compenso, il PSOI avrebbe accresciuto i propri voti di oltre 600 mila e il PLI di circa 300 mila, tornando entrnmbi alla fo1·za che ebbero fra il 1!)48 e il 1952, prima dell'approvazione della legge elettornle del 1953. La stampa governativa è troppo sciocca pet giungere a un risultato così elaborato, anche .Perché metterebbe maggionnente in l'isalto la flessione democristiana e il sue• cesso socialdemocratico e libèrale. Ma è questq il 1·isultato politico che si avrebbe qualorn le elezioni polit~che avve– nissero_ con lo stesso schieramento deHe pl'Ovinéiali. Se– nonché pi-oprio qui sta il problema. Le elezioni politiche del 1953· si sono svolte con il grnppo dei partiti di centro• apparentati fra. di loro e con le due estl'eme non apparentate, ossia col ]?SI e il PCI, e il PNM e il MSI, tutti indipendenti fra di loro. Le pro– vinciali, a causa del sistema elettornle, hanno visto questa situazione capovolta: mentre i partiti di centro hanno presentato ovunque candidati prnp1·i di centro, socialisti e comunisti, da un lato, PNM e MSI, dall'altro, hanno pre– sentato candidati unici di ciascun gn1ppo, apparentati fra di loro. Mentre perciò nel 1953, alle politiche, gli elettori sono fuggiti dal centro verso le estreme, alle.pl 'Ovinciali, grazie al sistema che ha favo1·ito il centro, nna parte dei voti delle estreme sono confluiti verso il céntro, ossia voti so– cialisti verso il PSDI (dove c'era un candidato comunista per le sinistre), e voti monarchici verso il PLI o la DC, od anche il PMP (dove c'era un candidato missino per il blocco di' estrema destra). Un raffronto fra i risultati delle provinciali e delle co– munali del 27 maggio lo attesta con la massima chiarezza. Prnndiamo per esempio i risultati elettorali di alcune grandi citt.ì per le provincii:i-li, in. cui le due estreme face• vano blocco e il centro andava in Ol'dine autonomo, e per le comunali, in cui ogni partito aveva una sua lista au• tonoma. (1) rn Sicilia peri) il PSOI llvcw, liste uni<-he 1·0) J>HT. (2) li l'lU 110,1 ha presentato candidati in t.utti i collegi provinciali. (114) nuova repubblica Ecco tre e.-:.-e111pil'esi da tre grandi città, del No1·d, del Centl'O e ·del Sud. Ma lo stesso si ripete dap1)e1 ·t-trl.to ,. quasi senza eceez.ioni. A Milano, alle. comunali, do,·e si sono presentati cia– scuno con lista autonoma, I>SI e PCI hanno ottenuto coni• p!essivamenle 332.031,. voti, mentre 'i voti ·ottenuti f'f\ell.~ città di Milano dai loro Candidati nnitari'. alle prnv{nciali sono stati 282.G41, ossia quasi 50. mila in meno di q1rnnclo il ]!SI era autono,nq dal PCI. J n compenso, il PSD , che alle comunafi a,·eva avuto solo 103.175 voti, ne ha:, avuti 117.959 alle pi-ovìn-~iali, ossia quàsi 15 ',{1.ila in pi~1: Quat– tromilacinquecento voti in pili ha avuto anche « Rinnova– rnento democratico» alle provinciali 1·ispetto alle comunali. Gli altri voti socifllisti e comunisti delle comunali si sono astenuti alle provinciali. · Sempl'e a Milano, all'altro estremo, i monarco-fascisti hanno avuto 85.998 \·oti alle comunali, dove erano di\•isi, e 80.005 alle provinciali, dove erano uniti. In compenso, la DC e il PLI hanno avuto rispettivamente 8 mila e 5500 voti in più' alle p1·ovinciali 1·ispetto alle comunali. A Firenze, PQI e PSI divisi alle comunali hanno avuto complessivamente .11:3.2!)!) voti, con un fot·te inci·emento socialista. grazie all'alleanza con UP, mentre uniti i soeial• comunisti hanno avuto ·solo !)5.6!)7 voti alle provinciali,· ossia quasi 18 mila voti in meno. In compenso, il PSDT, che ha avuto solo 13.G:{5 voti alle con1unaliJ ne ha avuti- 25.J52 alle provincia.li . Anche la ·DC che, nonostante la p1'esenza·di La l'ira, ha avnto 101.323 voti alle con1unali, ne ha avuti; senza La Pirn, ben 100.4.54 alle provinciali e non a causa di La Pira, ma del blocco delle estreme alle provinciali. A Bari, PCI e PSl divisi alle comunali hanno avuto 50.800 voli, mentre ne hanno avuto 5 mila in meno, cioè 45.G44, alle'"provinciali, dove el'ano uniti. Il PSD;, inYece, ha avuto 3835 voti alle comunali e ben 8279 alle pl'ovin– ciali, cioé quasi 4500 in più. All"estrenrn, destra, PNM e AtS.l divisi alle comunali hanno avuto 43.857 voti mentre' uniti /'\Ile provinciali ne hanno avuti solo 32-.375, ossia circa 11.500 in meno, che si sono riversati sulla DC ( 1.500 voti), sul PT..,J (altri 1500), sul PMP (2000) e su un movi• mento missino dissidente {1881), la differenza essendo fatta da schede bianche. Il l'affronto fa.a provinciali e comunali permette quindi di conoscere un duplice_ giudizio del corpo elettori le che, nel complesso, è rimasto abbastam:a stabile: il SllO giùdi– z.io su una politica autonoma del PSI o del l'.)NM (alle co– munali) e su ,ma. politica di blocco del PSI col PCI o <lel PNM col MSI (alle provinciali). • Si 1·iesce così a capire il signifìcato della tabella pub– blicata sull'Avanti!, dove vengono analizzati aumenti o f-lessioni dei vari pal'titi nelle elezioni comunali del com– plesso dei capoluoghi- di ptovincia 1·ispetto alle e!e:.-;ioni nelle stesse local'ibì, nel 1053. Ecco la tabella: 0A~:~~~:· I Idem in percent. Partiti PS[ + 201.8Gl (pari al 21,7%) PCI 56.108 (pari al 3%) PSDI + 83.252 (pari al 19%) DC + 53.171 (pmi al 1,9%) PLI + 36.605 (pari al 12%) MSI 91.808 {pa1·i al 13%) Monarchici 2.043 Queste percentuali d'aumento o di diminuzione fareb– bel'O ammontare i voti ottenuti nazionalmente dai· Yari partiti rispetto al 1953 alle seguenti cifre: P.-rtiti PSI ( con UP ~ USJ) PCI PSDI DC PLI l\'.fonarchici M,~l Voti Aumetlto o diminuz. 4 miliéni 200 mila + 750 mila 5 rnilioni !)40 mila - 180 mila 1 milione 500 mila + 200 mila 10 milioni G00 mila ___:200 n\ila !)00 mila + 100 mila 1 milione 854 mila s. variaz. 1 milione :{80 mila - 200 mila Per quanto i dati delle grandi città non siano una se– zione prnporziona!e dei dati nazionali per tutti i partiti (la DC ha meno voti nelle grandi città che nelle campa•· gne, rnenti-e l'inverso vale per il PS.DI e i partiti di sini– stra), essi tuttavia permettono di avere nn'idea approssi– niativa di quello che sarebbe accaduto ai vari partiti an– dando ciascuno con propr·ie liste alle politicl.e che si fosse-· 1·0 tenute il 27 maggio scorso, come hanno fatto per le comunali nelle grandi citti\, mentre le provinciali ci hanno indicato che cosa avrebbe dato l'apparentamento dei par– titi di sinistra o cli destra fra di loro. Sul piano nazionale, si può· dunque affermare che il PSI e il PCI divisi oggi otterrebbero più o meno 10 mi– Jioni 140 mila voti, mentre ·in blocco ne ottenebbero 9 milioni 123 mila, ossia divisi quasi mezzo milione più del 1953 e uniti oltre mezzo di meno; monarchici e missini divisi otterrebbel'O solo 200 mila. voti in meno che nel 1953, mentre uniti ne ottenebbero 340 mila cli meno. Per quello che riguarda. il PSDI, infine, se PSI e PCI rifacessern il Fronte, il PSDI ritroYerebbe tutti i suoj voti del J 9.J.8; se il PSI rimane autonomo, il PSDI aun-ienta, rna solo nella misma. ridotta di ·230 mila voti. Un'ultima pal'Ola sulle liste laiche. Oltre l'insuccesso dei repubblicani, che I non sono riusciti a non declinare mentre gli altl'i due partiti minori sono cresciuti, conviene segnalal'e anche l'insuccesso ra'dicale. Sul raffronto fra. !e due tattiche seguite da UP, si deve concludere che la tat• tica delle liste laiche di « Rinnovamento democratico» non ha perrnesso neppme di conser·vare in tre partiti, i voti della sola UP del '.1953, mentre l'alleanza col PSI ha gene• ralmente permesso l'incremento dei voti comuni di molto ·di più della somma dei voti del l'SI più UP pili USI, in mii-ura di mass.ima superiorn alla pe1·centuale d'incremen– to -del 1-,SI.

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