Nuova Repubblica - anno IV - n. 24 - 10 giugno 1956

(114-) nuova repubblica 3 ENERGIA ELE'f'fRICAE INDUSTRIALIZZAZIONE IN SICILIA lUN PROGE1 1 TOSULLA CARTA Si vorrebbe ridurre la funzione dell' ESE alla costn,zione cli soli impianti .id,·oeletlrici menti·e al monopo• )io privato si vorrebbe concedere il compito piì, ampio, agevole e redditizio cli cos.truire impianti termi– ci di elevata potenza. La· ciuasi totalità cieli' energia necessaria a copr:re il fabbisogno dell'isola sarebbe così prodotta dalla SGES e la relativa fornitura potrebbe aver luogo col contagocce e a prezzo elevato di n F AREMO un b1·eve cenno dell'azione svolt,,· dalla SUES per sv1mtHl'e di contenuto il decreto istitutivo dell< ESE. Su proposta dell' on. Bellavista, Ja Com– missione speciale de!là Camera dei dQputati, per la ra·– tifica dei decreti legislativi emanati nel pei·ioclo della Co– slitnente, int.rndusse sostanziali modifiche agli arlicoli 1 e 16 del decreto del 2 gennaio HJ47, che rendevano ineffi– cace la riserva, in foyoro clell'ESli:, dell'uso delle acqne pubbliche in Si('ilia utilizzabili per produzione di energia elettrica. Presso l'analoga Commissione al Sen.. ato,, la m– tifica, con modificazione, dell'indicato decreto, fu oggetto di accurato esame nelle sedute del 12-17 maggio ~ 9 giu– gno 1950. F'ut'Ono intl'Odotti opportuni ernendarnenti. Non essendo stato, pei-ò, raggiunto l'acco1·do, il cfo:e– gno cli leggo fu rimesso all'Assemblea per la relativa di– scussione. Questa ebbe luogo nelle sedute del 20 settem– bre. 30 ottob1·e, 3i ottobl'e e 28 novembre Hl51. ·u dibattito al Senato fu ampio e serrato. Al proble– ma. dell'.ES1~ fu atfrib11ito interesse nazionale. L'inter– vento de!l'on. Aldisio, allot·H ministro dei LL. PP., ebbe carattere decisivo. Dopo avere rilevato che l'« ESE non doveva costituiz·e PSf;O stesso un monopolio, sempre dan– noso come tutti i rnonopoli », egli si espresse nei se– guenti termini: « La situazione di carenza dell'energia elettrica nell'IsoJa è tale che, piuttosto che limitare l'at– tività ad un Ente solo, bisogna allargarla, dando modo all'apporto cli tutti di rj,;oh·cre questo problema». Subito dopo aggiuns"e: « Come si pi.1ò pensare ad allenhne l'ap– porto di quanti desidernno e sono in con.dizione cli con– conere alla real-inRzione di un miglioramento della si– tuazione? Sai-ebbe qi10.-:.;to un vero atto di cecità se non di tradimento verso le finora inappagato istanze di tutta 1a popolazione clell'I.;,;ola, che reclan1a energia per le sue incipienti indnstr·ie, e11er-gia per il SLÌO artigianato, en(\r– gia per la su_a.agricoltu_rn, che elevo abbassare i suoi cost.i per non morne ». l'recedentemente lo ste.<;so on. Aldisio aveva did1iara– to: « La SGES mi va. 1·ipetendo da diverso tempo di. a.vere 20 miliardi disponibili e prnnti da impiegare in Sicilia in opere che essa aveva da ternpo richieste, opero, che, :in comune con quelle che realizza l'ESE, ac"elel'ebbei-o la n-iessa a ·disposizione dell'economia isolana cli nn vo– ]ume di enel'gia n1aggiorn. Come si fa a chiudere le orec– chie a simili sollecitazioni e a far perdere alla Regione 'il beneficio di nn sì lnrgo impie-go di capitale privato?». Non vi è dubbio che gli argomenti dell'on. Aldisio fu– rono abbastamm persw);:;ivi. Bisognava, soltanto, accer– tare quali· imprese, bene organizzate, in Sicilia fossero in condizioni di appOdf11•e un effettivo migJioràrnento alla situazione, con la coshnzione di irnpianti idroelettrici. I 20 miti,1.1·di di cui la SO ES, fin dal 1950, vantava la disponibilità, non sono stati ancora utilizzati per la co– struzione di tali irnpi1wti. Dopo Ja {/lterra, la SO.ES non ha dimostrato alcun se1·io proposito di utilizzare le. ri– sorse idriche locali. L'on. Aldisio, credette, dunqne, nella possibilità di un apporto che, in effetti, si è dimostrato inesistente. Egli, con questo convincimento, Iu indotto a proporre la ratifica del· decreto del 2 gennaio· 1047 cqn gli e.mencfomenti proposti dalfo Com..missione. Dopo tale ratifìcn. acquistai·ono piena validità le do– mande di conèessione di derivazioni idrnuliche per pro– duzione di energia eletlrica, che all'entrata in vigore d&l– lo stesso <lecl'eto erano ~tate ammesse in istrntto1·ia; così pure fu concessa l"isfruUoria delle domande presentate successiva.mente, che 1·igua1·davano varianti alle utenze preesistenti. ln tal modo, le modeste disponibilità idriche dell'Isola furono sottl'atto alla sfe,·a di attività dell'ES,E. S ONO ·NOTE le vicende relative alla cosfrusione delle linee di traspor·to dell' ESE. La SGES ha cercato, con tutti i mezzi, di realizzàre il monopolio àella distribuzione; a tale fine era da attendersi clte avrebbe osta.colato, come misura precauzionale, il proposito del– l'ESE di costruire linee di trasporto. E' oppoi:tnno ri– cordare che non solo nel primo ma anche nel secondo programma di lavori il Consiglio di Amministrazione del– l'ESE, nel marzo ]949, approvò il progetto di massima della costruzione di alcuni elettrodotti. E' però interve~ nuta la SGES, che nel g.iugno 1949 chiese all'Assessornto dei LL. PP. della Regione l'autorizzazione 8.lla costruzione di un gruppo di elettrodotti con tracciato quasi identico a quello previsto da!l'ESE. Il Consiglio Superiore dei LL. PP. espresse parere favorevole alla richiesta della SGES dando a questa Ja facoltà dell'inizio dei lavori e restituì all'ESE il suo progetto esecutivo, col pretesto che non era stata avanzata dall'Ente, in precedenza, la relativa domanda. di autorizzazione. Per la tutela degli intereSsì deH'ESE il pregidente Messina fu costretto a rivolgersi al Consiglio di Stato, in sede g!nrisdizionale, che riconobbe il dit·itto _dell'ESE EDUARDO G UGJ.NO di cohruire i suoi elettrodolti; ln relati,·a decisione fu • confermata dalle sezioni unile della Corte di Cassa%ione. Alcuni vonebbero i-idmre la funzione dell'ESE alla costruzione cli soli impianti idrnelettrici, il cui costo-ca– pitale medio nell'Isola, per quelli già in coi'So di realiz– za.r.ione, è di L. 150-180 h:wh J)l'Oducibile. Al monopolio privato, invece, si vo1Tebbe conccclNe il compito pili ampio assai più agevole e redditizio. cli costrnirn impianti ter– mici di elevata potenza, il c11i costo-capit11le non supera le 20-25 per Kwh pl'Oducibile. Con tale impostazione si potrà, pmtrnppo, ve1·ifi(•are in an·cnire ciò che è accfld11to net passato. La quasi totaliliL di enei·gia pf'r coprire il futu1·0 fabbisogno dell'Jsola, ,.;mcbbe prodotta dalla SGES; la J'elabva fornilma poi'l'ebbe avere luogo con l'uso del contagocce ed a. prezzo elevato. ln q11e8to caso il grande progettò di inclustric,li:~zazione dcll"lsola resterà scritto a11lla carl(i. S I ]~' VOLUTO, recentemente, lirnciar(}-lo slogan del bi– nomio « el~tt_1·!c~ti1-!ni~8~.io11~ »; s._i son~ pros~et~ate lal'ghe poss1b1lita cli utd1zzaz10ne delle r1::.orse 1dnche jsolane a scopo iniguo. Si è, trn l'altro, affel'rnato che nella nostrn lsol~, nel 194°2, fu accer-lata la possibilità. della co– stnizione di 20 grandi serbatoi per nna capacità comples– siva di 5fi0 milioni cli mc. atti a produrre 593 milioni di Kwh. Ì\:on era, fin da allora, da prendere in con– :-:iderazione la possihilitìt di impitinti ad acqua Auente pojdiè le poche 11ossibilitit esistenti e.rano state sfruttate prima del 1942. Abbiamo, petò, rilevato che dei 20 serb~toi proposti ben sette, per ·1a capRcitù cornp!essiva di 247 milioni, di rnc. 1 1·ientranp nel secondo progrnrnrna cieli.ES E; così pul'e è oggetto di studio, da parte clell'ESE, la costru– zione del setbatoio snl Belice sinisti-o, della capaciti\ di l5 milioni di mc., da. co!lf'g~n,e cwentualnionte oon q110ll0 giù costrnito sul Cai·boi. Il set·batoio Trinilù. sul Delia, della capacità ,1tile di 10,5 rnìlio,5f~i rnè .. , a scopo est·lusivarnento irriguo, è jn fase di esècuzione per· conto clell'ERAS. I sol'batoi sull'Alcanb:na e sul Flascio, della capacitiL ntile di 20 milioni di rnc., potranno essere cosll'uiti sol– tanto dalla EGES che, in ba,.:e alle modifiche apportate al decreto istitutivo dell'ESE, ha cli1·itto esclusivo dì eseguit·e il .relativo impianto. Jnfine, le acque di scarico degli impianti di vossibile costr11zione sull'lmem mel'idio– nale -non possono essere utilizzati a scopo inig_uo, ci·cnii• S(t della loro salinità; la capacità utile dei 4 serbatoi previsti sull'Imeta ammonta a ben 1!)3,5 milioni di rnc. ;\ calcoli fatti, per l'inl,egrale 11tili~±r,zione del.le risorse idriche iJJofone, è tuttora possibile costruil'e 5 piccoli Scl'batoi della capacitù totale infe1·iol'e a GO milioni di rnc. La loro costruzione appare, pel'Ò, cli dubbia conve– nienza economica. Alla, medesima conclusione si per-viene sulla ~corta del cosidetto « Piano cli sviluppo degli impianti idl'Oelet• trici -in Sicilia», elaborato nel 1950 ad jniziativa del– t·ESE; i sei·batoi possibili ne!FJ'sola (fìn da allora in. parte in corso di costnnione pfJr conto dell'ESE) era– no 1G, ma sostanzialmente potevano i·iconclursi ai 20 previsti nel 1942, con qualche oppo1-tuna riduzione. 1'\t · p1·ospettob.1..nel « J!iano » la Jorn costruzione entro il J95V. Alta chiusurn, della relativa relazione è detto: « Con il 1050 le risO!'se id1·iche della Sicilia verranno, se il JJiano sarà 1·eol'i::z(ilo, ad essere utilizzate ver la quasi totalità». Resta, dunque. confermato che, olt!'e le reafoe:zazio– ni jn coi·s..o, l'utilizzazione delle re,;iclue risorse iclrjcl.1e isolane è quasi de! tutto ini!evante. · L'ESI3:: è \lll Ente di elettt-i(·iUt e come tale la sua funzione pi-eminente è dì prodmre energia elettrica. Esso è chi8rnato a svolgern una ben determinata fonzione di int-egrnzione, di coordinamento e di controllo de.Ila produzione elett1·ica in Sicilia e tale funzione non potrlt essere esercitata q1wLon, fosse relegato tra i bacini mon– tani J)er la, coslni:.:ione di impicmli ossa.i coslo.<Ji. e d·i dif– c·ile esecuzione. L'on. Alessi ha giù, annunciato che sono disponibili 4 miliardi e rne,-,zo occon·enti alla costt-11:1,ioneciel canale di colk•gamento tra le centl'.:di Conhasto-Barca. Questo fi. nanziamento costituisce, però, tm pl'Ìrno passo. E' oppor– tuno che il governo. regionale .faccia pre~ente, con insi– stenza, al ·governo centrn.le, che l'ES E è un E'nte pub– bli-co nazionale,. soggetto alla vigilanz,a del Ministero dei LL. J>l'. Lo Stoto ha dato un contributo, per gli esercizi finanr,,;iari dal J04(i-47 a! l.V5G-57, cli circa. 32 miliardi; non poti-i\ quincli ririutal'~i cli cor1-i.,,pondel'e altri contr-i– buti in avvenire. Il governo regionale potrebbe anche assegnate al~ l'ESE pai·te del fondo pi-evj1:ito nell'art. 38 dello Statuto della Region~ siciliana. Si noti che la Bflnca Internuzio– nale di Ricosfruzione e Svi'luppo (BIRS) mentre concede alla SO.ES il finanzimnent.o per Ja cosh11zione della nuova centrale terrnica ad Aug11sta, ha J'es.pinta, invece, rana.Ioga istam;a delt·ESE per la Cenhale di Brncoli. La causR cli tale cli,·el'SO trattamento è da ricercarsi nella propaganda, poco [avol'evo!e all'ESE, svolta fin dalla sua costituzione. Certi organi dello Stato e della Regione e talune pe1·sonalità Politiche non hanno trascul'ato di sva– lutat·e costanlemente l'opera clell'ESJ~ o, qlwnt.o meno, di rninimiz:-.are ]a sua real~ efficienza. (conti-nua) (Dis. lii nirio Bosclli) l\1ERCATlNO RIONALE: Si vendono commissari prefettizi

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