Nuova Repubblica - anno IV - n. 23 - 3 giugno 1956

(115) nuova repubblica di 5,8 miliardi scomputabile in quindici anni; il pre• I stito IMI di 1,5 miliardi. L A V o R o E s I N o· A e A T 1· Nel rispondere ad una recente ,interrogazione del. se- ...... · ,._ .t..·~ ~ natore Arcudi, il ministro Cortese ha confermato che l'energia prodotta nel 1955 dai nu9vi impianti in Si- cilia è stata .ammes/ija dal Comitato Interministeriale ~ LA. l{ IV INe I TAD I VA I I Err ~1 A dei Prezzi al contributo integrativo, di cu,i. al prov:ve: .J •· ' dimento 34.8. sulle tariffe elettriche. Tale· contributo hair _:.;"' · .. · "~ ,- · . rnggiu1ito l'ammontare ·di· bé;, 379 ·mlliòni di lire. L~ 1. : ~. ·, /' · · ._:. .~ · , ; ., ~ IJ · maggior pal'te dì questa somma è stata corrisposta allà ".:~· STES; es&a è valsa ·a~.l_, accrescere gl~ u~-ilì ~~!l'e:sercizio:- U'. N ·>oiiiìc--:ENTE ,di Primissimo pia'no della CGIL, P.er , il 1955. L'ESE,. ~,~T. l'art .. 22 dello_ st~t.u.t6 ,d~lla S~·. tle(· ~ùàle· Tlon. scino ,autorizzato a fare il nome mi cieta, ha avuto corr1~'?°.st~ la sola ren~uneraz10_ne al ca~1•" . dié~,~,· gi~rni fa,· cò,nmentando. · 1a· recente coi~ces3 tale versato. (du~ m1hal'd1) fi_~o a.,lla concorrenza cJel_.5 '¾,. i cl 11 'tich;zione dell'orario ·di lavoro alla Fiat": · La somma, introitata non avra certamente supe1·ato 1 100 s o_ne e a . . , , . . . milioni. Per l'eserciZ.iò 1954 l~ rilnuii.eràzione ~ al capitale « P~r non aver voluto sos~~tmr~ ~11:' nomo, ;101 d_ella CGJL spettante all'ESE è stata .di 82 milioni e 500 mila lire! abbiamo ~-esa sern_pr~ _PIU ~•fhc1\e 18: s1tua:;-;10ne, d~11a Nella relazione del 30 lllglio 1954 della Coriiriiissfone confederazton~. a 1orrno >. I; uomo· cui -all~1dev8: e l ~t. presieçluta .dal dott. Santoro, nominat.a d8ll'ex ministro . tuale ::ieg1:eta.r10·del!a Qamern del la:~roro :to!,inese: u_n g10: dell'industria e commercio òn Villabruna cli cui hanno vane comunista, molto preparato, hcemaato, alcu~n anni fatto parte i tecnici più q~alificati <l'Italia, tra cui o~ son~, dalla l!'iat, della quale _ern m_ernbr<?d_el _co~siglio J'a.ttuale Direhoré Gerleràle, della SéEff irig. Òesai'é Sci~ d1 ~estione,_ pe1:·presunta s~ttr·~(one d1 cech: p-iam _di pro• memi, è espressamente dichiarato che, con· 1 :igu~rdo al dn?,1oné._ Sta eh fatto che 1I g19vJ!ne co1:1.umsta'. dt:"enuto costo degli impiat;iti idròelettrici in. Ita.Jia, ,la, remune• segreta.no carnerale, ~a _PJ,mta~o le sue !re contro 11_Val: r::\zione al capitale è fissata nella misura del, 9%; _per lettà, t~·at3fo1•màn_dol az_10~e ~m~ac:ale, _m qna spe~ie dt l'ammortamento, la quota- ammessa ~ del 7_%. ven_d~tta verso_ 1! cons1g~l~ere delegttto del ~rQ.nde co~n• . A questo punto ·non· è 1 _-privo di intei:esse osservare p~esso mon6pohsttco, eh~, 1~ .q~esto-.strano duello, nel giro_ che sòno stati immessi in .r~te da.lla STiES bei1 282,485 d~ qualche tempo, ha _avuto ~l sopra_vvento sul suo ex• milioni di Kwh nel ]954 e 355,G24 milioni.di• Kwh nel 1955. d1p~ri?ente: Q~esto fatt~ rpentava di e_ss·er? ~·a?contato, Con· detrazione dell'enei•gia prelevata dalle F,F. SS. (in• p~t'Che- certamer:ite esso _e, m b~~na. parte, I or1gme delle feriore ad un terzo del totale), la disponi~ilit,à. restante d1savven_ture della CG.!·~· alla,_,li1Q,t.. . è stata posta in _vendita dalla SGES. Circa 200 milioni L'ult11no accordo stipulato_ -sul:p1ano aziendale, fra la di Kwh sono stati assorbiti dalla nostra città e sue Fiat, la CISL e la UIL, per la riduzione dell'orario di immediate yicinanze, con una perdita, di certo, non lavoro, è stato senz'altro- un grosso colpo elettorale, ma, superiore al 10%; Ammettendo, grosso modo, prnden• non lo si deve disconoscere; rappresenta anche l'acqui. zialmente, un utile netto di L. 10 per Kwh si rag• sizione di un _principio importante, innovatore, nei rap• giunge una cifra, per il 1955, di oltre due miliardi. porti prodptti.vi fra operai e azienda. L'accordo, in r~altà AIla. SGES è stato riservato un utile così cospicuo, oltre ha piì1 rilievo per quello che schiude di possibilità. fu,. Ja i-imuneraz.ione al capitale da esso versato; all'ESE tnre che per quello che dà. E' vero che fe cifre che ri• sono stati attribuiti, invece, solo 100 milioni. Riesce sultano dalla s.01nma. dei singoli benefici sono enormi assai difficile stabilire, in base 'ai dati esposti, se la (1 miliardo e 300 milioni ·di salari per Ol'e non effettuate), SOES, in seno alla STES, abbia' svolto azione fiancheg• ma è anche vero ch8 si trà'.tta di una riduzione di due giatt·ice e collaboratrice sul piano degli interessi siciliani! ore alla settimanA, nel n:iigliore dei casi. Non è molto se Non è sup,~rftno rilevare che, a distanza di pochi si pensa che la Fiat ha già parecchi impianti automatici :lnni dalla costitu~,io,~e della. STES, si. ravvisa, in attu, che hanno diminuito i costi .e i tempi di produzione. la J1ecessità di' Mstrnire due· nuove centra li teri-niche, la In America; in Inghilterra e nèl Canada, è « da quel- dì » « Tifeo » · ad A11 1 gusta, per conto della SGES, ·e la ce'n• che· il ·sabato - ·e non· solo il: sab_ato pomeriggio - è trale di _« Bruc.oli », pei' conto (delfESE. '· ' giornata. cli .riposo: E a'ttualmente in rrloJte industrie te• Sarebbe stato pilt conforme ai princfpi del liberalismo desche' di livello ·minore di quello del monopoli~ tori• economico, professati da molti sostenitori della SGES, nese, sono in atto le Qllat·.anta ore. Ma indipendente- se nel 1947 si fosse concessa piena libertà a due Enti mente da queste considerazioni e dal carattere elettora• pubblici, ESE e FF. SS., di 8.ttul,lre-il progr3mma tra listico del· provvedimento di Valletta (ché in realtà si loro concordato, concedendo, altresì, la medesima libertà tratta più di questo che del risultato di una lotta ope• alla SGES di . .costrui.re il progettato impianto. Con ciò raia), il fatto assume grnnde importanza e non è il caso si sarebbe o,ttenuto il vantaggio cli, poter disporre •nel di sottovalutarlo. La CGIL ne è stata esclusa. È ahche' p1·esente, .. di. qn congruo margine di riserva di produ· questo ha il suo significato: la più grossa organizzaziotie- cibilità degli impianti, in vista dell'attuazione del futuro sindacale, che conta ancor oggi quindicimila voti" alla programma cli .industrializzazione. Fiat, è stata tagliata. fuori da una realizza:;-;ione sociale EDlìARDO GUGINO che investe, non i soliti temi «vertenziali», ma una· in- IL CASO (continuaz. da pag. 2) prese, e lo stesso Saragat, che i socialdemocratici faranno di _tutto per attrarre il PSI nelle maggioranze d ·n•ammi. ni~tra7,ione locale; se questa non è una parola nuova, è almeno una promessa nuova, di un atto che varrebbe <la sé. a detenui9are situazioni più avanzate di collabornzione. . L'occasione è dunque sotto gli occhi. Una democrazia cristiana pr·emuta da Malagodi ha bisogno di appoggiarsi ad una forza più cospicua dello stesso PSDI a sinistra. La socialdemocrazia, d'altra parte, con le sue ridotte forze parlament'ari, .non è affatto in grado cli condizionare da sola la.. demoèrazia cristiana. Il PSDI può dunque diven• tare l'arbitro di un allargamento dello schieramento di nrnggioranz_a - oppure di una persistenza quadripartita che ,l_'elettornto ha ormai condannato - fosse solo con la carJttt.,e1·i:;-;za_zione, che non è più centrista, del PLI, e- con •quella, che non è più sospetta di paracomunismo, del PSL . Resta. da sapere se i socialisti sono pronti a racco•. ghe1·e l'occasione. Questo_ è incerto. Il movimento di idee, entro i due partiti, è _stato molto debole dal i947 in poi. La socialdemocrazia è stata un partito di generico niçlicalismo cqn etichette e ripetizioni esitanti tr_a residui d( !lUS_~romarxis~o, venature pragmatiste (evocate in qual• che discorso da Saragat, COQ la approssimazione intellet• tiia le che lo disti11gue), ptostrazione dinanzi a modelli di Stato assisten7,iale angloscandinavo, che sono distanti dal. J'esperjenza italiana, quanto può esserlo un paese tra i·n• dustrializzato e depresso come il nostro, a bassissimo 1·e_dclito pro.capite, da paesi di precisa fisionomia indu– st_riale, a gl'8nde e organizzatissimo sviluppo del settor~ te1:ziario, di reddito p1·o·capite· che si pone al tel'Zo e al quarto posto del. m~ndo, i,nfìne di fondazione proteStante della democrazia. Nell'an~bito socialdemocratico, diciamolo s~nza ambagi, non esiste nessuna p_recisar,ion_e i~eologica d, nessun genere. E' esi~tita in alcuni casi una bene in– ~e.nz ~on&ta-~ttivit?· di governo e di ricog11iziQne soci_ale (le mch1este V1gol"elh e Tremelloni), limitata da una retorica spesso raccapricçiarite di guerra fredda, ~-da una, notevòle incapacità anche ~i teoi·izzal'e i nuovi l}i;oi;>lemisorti dallO stesso dopoguerra: basti pensar.e alla totale mancanza di un?' impo,:tazione. socialista degli stessi sla~ci europeistici, qu, accolti per,detìcieni.a di alternative, anziché per serietà e or-iginalità di convinzione. ~ ·questa mise.ria ict"eologica del PSDI, offre compenso la rICQhez:;,;adel PSI? J,Jur~roppo non oseremmo affernià.rlo. Le c01riponenti ,ideologiche ~el PSI (a parte le compro– mis~ioni stalinisticl_ie,- che pe1·ò nei le lorO consegue1w.e non sono più gravi del satellismo socialdem"ocratico :alÌa -DC, NUOV-0 della sua incapacità di proclune uno strm~ento sindacale di J11ediazione, quindi di un accodamento interclassistico non ·meno grottesco di certe «rese:, staliniane che leg• gemmo in più occasioni sulla stampa socialista) restano·: 1) la nota eredità delle venature libertarie del socialismo italiano, la quale si traduce tt1ttora in un clima interno di tolleranza; 2) l'adoziòne &1 metodo parlamentare, non come fatto dà riaffe1'mar-e in contrasto con altre indicazioni ideologiche, come accade necessariamente nel comunismo, ma in una condizione di naturale lealismo; 3) l'adozio"ne· del dato e del mito della rivoluzion·e d'ottobre, come ba: luaa·do 'indietro al quale. non si ammettono arretramenti né abbi~zi,oni nella condotta di una politica operaia. Peral.tro, questa ado:;-;ione non comporta àffatto J'assimilazione del leninismò, cf1e, se è avvenuta in qualche caso· personale (Basso, MOra.ndi), non permea affatto di sé il partito. Il mito della rivoluzione d'ottòbre è tuttavia essenziale al_la eo·rmazione del militante socialiSta, direttamente at• t.irito da letture o mediatamente filtrato dal discorso dei capi: ed è chiara distinzione dalla cnltma socialde• mocratica, che considera la rivolu"zione .d'ottobre, al mas• simo, come un fatto stodco indeclinabile, non, invece, come spirito e carne della storia del ·proletariato. Tiriamo le somme da Queste rapidissime premesse, L'aggiol'llamento ideologico dei due socialismi è quasi ine• si~tente. Stato e· rivoluzione sono' problemi leninisti, che il comunismo ha comunque cercato di trasferire, alméno collle elementi metodologici, all'analisi della situazione italiàna. Alla stessa guisa, i partiti socialisti occidentali, almeno nelle loro più acute esperienze· (laborista e socialdemo. cratica tedesca}, hanno studiato nùovi strumenti di ac• certamente e di. avviamento in senso socialista, pur deci• sàmente rinunziando a quelli marxisti. Il marxismo rifor. mista e ,quello_ massimalista italiano non hanno prodotto sino,•a. nulla di simile per l'Italia, e non è certo sotto l'ul'genza dell'occasione odierna che possono riguadagnare con !'Ìsultati decenti il tempo perduto. Eppure. sale verso di lol'o un appello ben percepibile delJ'elettol'8to. Gli elettori non indicano né idee né pro• gr'ann"!1i, ma dil-e:;-;ionied esigénze. In questo· caso, l'indi– cazione socialista del _paese è almeno quella. di im pro– gramma mfoimo cornunè, specificamente socialista. Altri• menti gli el~ttori, Si fosse trattatò sol'o di una esigenza laici~tica, avevano àltre .firme politiche ·vecchie ·e nùové da additare. Ora, quali esigenze, socialiStiche possono eS– se,·e fatte valere nella situazione at.tnale? Già ci· sembfa d'., s_erltil'è Ìe ·propo.sie _dei due J)art'.tL··r.a socìald€niocrazi~~– st1111o"latada.Ila conce:;-;ione•' « assistenziale» delle esperien:;,;e novazione di principi. Il Valletta è u·n monopolista, è un pat~rnal)s.t~,}s'è pr~so la. rivincita sul suo èx-dipen• dente, ora segrntario della Camera del lavoro, ma è ·un industriale nlOdemo con vaghi atteggiam·enti, pe;. di più, psendolabul'isti. Quello che fa oggi con la CISL e la Ull,, delle quali è in fondo il primo ad avvertire l'arti– fìciosità, l'avrebbe fatto con la CGIL, solo che questa., invece di trincerarsi dietro il settarismo vendicativo che le ha· nuo~iuto, avesse avuto larghezza dì vedute e si fosse dimostrata più «giovane» e più fresca di idee. Non è che la CJSL e la Ul L siano giovani: sono Anch'esse decrepite, ma a loro favore ha giuocato tutta una situa– zione -politica. ·In 1:ealtà ·Ja Confederazione del lavoro è stata superata in conce½ic;rni"sociologiche e produttivisti– che, nei limiti s'intende dell'economia capitalistica, da· alcuni fra. i nostri capitani d'industria. . -Si· pensi che .cosa potrebbe essere la situa,.-,ione .to,•i. · nese, oggi, se alla Camera clel lavoro, una fo1·te dii·ezione socialista deL ~1ovimento operaio avesse s.aputo mante- 1 nere un, diciamo così, dialogo critico con Valletta;· questi, invece di dare esecuzione ai suoi provv~dimenti, av1·ehbe concluso verì e prnpri accol'di sindacali avendo di fronte uni\ cansapevo)e ,classe operaia .. Ma, p~u-trÙppo, queste eleziQni sembra ;non sel'v.. ano a scuotere quella conente socialista all'interno della CQif..,,, ·p_er Ja qual~ sa'rebb~ venuto (in verit.à è venuto da .. un pezzo) il m_omento. , . De_Jl:a~cordo. no"Q-sa1:;à il caso di parlare a lungo.; in .. smtes1 v1 abbiamo accennato. di~ già. E,esta anc01:a _.da., dire che le ferie .sono state· portate da 15 a. 22 giorni, sette __ dei quali sal'a.'l_nO pa;gati con uno _strano ·sistema.: tramite la « banca delle· ore» ove verr8nno versa tè !e· ore di l_avoro compiute, pe1· recuperare i sette gi~Ì-1li ìn · più di ferie nell'autunno e nell'inverno. · E' certo commique che la 'disoccupazione teènolqg"ica che pare sarà il tipo di disoccupazione di un domfmi assai prossirn.o --:--.potrà. essel'e eliminata o per lo Tlièno·,· 1 atténuata' se ad un, maggiore ritmo prod~1ttivo farà ri~ scontro un"a diminuzione degli orari di lavoro, ~ì che ai lavoratori J"imanga anche il tempo libero per conSuma re di più. Da.t? che non basta solo produrre ma che, ·so•· prattntto, bisogna anche vendere. L'accordo cli ·To,.-ino denota un adeguamento o meglio un principio di !'lde: gualllento a questa esigenza. Ed' appunto in ciò consiste la su3. "irera' e l'eide portata. Che àccordi di questo~·ge•· nere si"ario suffì'cienti a risolvere i· problemi che portano con Sé un maggior ritmo produttivo, non lo ctediarflò. Ma 9.uesto è u_naltro discorso e ci portei·ebhe molto lofltanò. FRANCO,_VERRA angloscandi1;1ave, propone, alla' Vigorelli, l'assicurazioriè an– titu\)ercolare gene1·alizzata; il socialismo niette· ìf'lnanzi l'urgenza della ma.Ssima occupazione s·otto la sigla del piano Van"oni. Né l'una né l'altra proposta. ·sono errate·, ma ·né - l'una né l'altra sono prqf>1·i6 di una gestione socialista .. • Il punto sul quale i due partiti· possono formulare una· .con~une linea· d'azione, individuabile come socialista, è' quello nel' quale si determina una « aggiunta di potere» della classe operaia. Orà la via da seguire è duplic'e: ridu– zione dell'influenza della destra economica sullo Stato e raffol'zamento degli 01·gani del movimento operaio. 'Il · secondo punto richiede, ·secondo noi, da parte dei socia.I~ democratici, il rientro della UIL nella CGIL, in modo da' garantirne un'azione fìnalmeQte risoluta in senso soèiali– sta., e da imporre ·alla ·corrente UIL il rovesci;J.mento di un~ pratica di trattative sei:,arate col padronato, Come· negli ultimi anni essa ha seguito, sulle tracce della ClSL. La UIL perderebbe per questo l'associazione alla CISL" internazionale? E' un danno minimo, in parago!Ìe al peso che i suoi sindacalisti dovrebbero far valere in seno alla CGlf,, affinché questa, a sua volta, affronti le questioni che si riferiscono alla lotta di classe in Occidente tenendo conto delle strutture nuove qui esistenti (emigrazione, CECA ecc.")'. C'è di più: la presenza delle due correnti socialiste nella COIL svuoterebbe il patto d'unità d'azione di. quell'alone di congiura che si vuole ancora (con scarso· discernimento) attribuirgli, ma che potrebbe essere defini• tivamente sfatato. In pratica è venuto il momento per i– due ~ocialismi di condividere a pal'ità. con i comunisti, e senza complessi d'inferiorit,à, la leadership del movimento opernio. .. . , li secondo elemento di una piattaforma unitaria so~ia•. lista - permanendo tuttora la distinzione tra partiti..........,. eh<, le remo1·e personali, come temiamo, ritardel'anno, è l'in•, te,·pretazione tendenzialmente dirigistica del. piano deJ. pieno impjego. Questo piano è offerto a chi se lo prende. I democristiani, ad ogni titolo di spesa di un ,pinist~rn. economico, avvertono che e:,so fa parte del pia.no VanGni. ~isogna rendersi conto che ciò non -è vero, perché quei « titoli ::t- non sono alfa~to inquadra.ti in un pl'Qgramma. gene1·ale dell'intervento -pubblico. Si dirà che, p~r dar corpo a questa ambizione, occone den!_lro: cioè maggior 1·igore nel prelievo, e prestiti internazionali. Ma sia l'nno che l'altrn obiettivo sono raggiungibili solo- con ]a st~bili,-,za: zione di una nuova classe dirigente; e in questQ caso il passo politico (collaborazione delle due forze spcii'\l,iste) deve eesere compiuto, o affrettato; come premessa opera• tiva al programma stesso; de,cidere lealmente , l'unità. d'·a'.6ione -su ,questo prngrnmma minimo, e farne. condiz-ione parl-arnentare- alla deniocrazja, cristi-ana,. ~partecip1u1do o meno a.I governo. ALAUINO·

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