Nuova Repubblica - anno IV - n. 22 - 27 maggio 1956

6 PIU' SPESE PER LA SCUOLA FIRENZE, maggio A L CONGRESSO della FNISM, attento ad'una discus– sione sull'istruztOne obbligatoria, Carmelo Cappuccio annunciò, con scarne parole l'arrivo in aula di Danilo Dolci. E· il congresso reagì prontamente cOn un prohm– gato unanime applauso, simbolo e sintesi 'dello spirito in– formatore delle di~cussioni seguite da centinaia di pro– fessori d'ogni parte d'Italia., riuniti nell'aula magna del– l'università di Firenze dal 10 al 12 maggio: quello spirito eh& ormai informa l'attività di molti pro[essori, convinti del dovere sociale della scuola, che non deve chiudersi in un puro tecnicismo, ma adeguarsi alle esigenze e alle sof– ferenze del popolo nel quale essa vive ed opera. Già nella relazione fatta a nome della giunta esecutiva della. Federazione nCJzionale in.te (Jnanti. scuole medie, M.a– r.io Gliozzi aveva posto l'Rcc,-ento sul contenuto sociale della scuola e sul carattèi·e politico dei suoi problemi, al:.. meno nel senso (ma non solb,nto in questo) che ogni pro– blema. scolastico è, imrnediatamente o medj~tamente, un problema fìnan1,iario. E se »nche fosse possibile qualche « rijorma sen1,a spese», essa non è né essenziale, né ur– gente: essenziale, urgente, indei·ogabile è una maggiore molto maggiorn spesa per In scuola. Bisogna reclamarla con insistenza, con energi~, auche con petulanza, senza di– lazionarle. condizionandola ad una palingenesi de11e strut– ture scolastiche: l'inganno diabolico usato da· Gonella per paralizzare per cinque anni lx scuola sfatale, a v,antaggio cli una scuola privata. confessionale e speculatrice, che fondava la sua fortuna su.Ifa povertà della scuola statale. Studiamo pure una riforma ab imis, come' se dovessimo attuarla domani, ma risolvi,."\rno oggi i problemi singoli e concreti che si prnsentano alla stentata vita della scuola. :Verso questi problemi concreti si pola..rizzarono i nume– rosi interventi sulla relazione di Cliozzi: Malco çli Genova parlò de}la recente azione sindacale; Buttièci cli Roma re– clamò un maggiore interesse sindacale della federazione; di argomenti sindacali, si occuparono anche Bestazzi di Roma e Rho di 'l'orino; Visalberghi di Aòsta trattò il pro– blema delle lezioni p1·ivate, oggetto anche di una relazione ]ibera di Tornasi di Pisa; Francescaglia di Perugia cÒI~ legò• la clericalizzazione dei prog1·ammi delle scuole ele– mentari con la possibilib\ di un analogo tentativo nelle scuole medie attraverso l'insegnamento della filosofia; Ca.oca.velli di Lucca parlò dell'ispettorato regionale, toc– cato anche da Calfeguri di Genova.; Colombo di M.ilono informò Sul recente convegno per l'insegnamento ,cieli~ fi– losofia -indetto da un centro didattico, il che dette occasio– ne a. Gliozzi,,nella sua repli"a pomeridiana cli sottolineare l'inefficienza e l'imltilitù, dei centi·i didattici e la loro anti– democraticità, recentemente. 1 agg1·avaia dalla nomina ( fatta. da. un ministro Ia.ico t) a presidente del centro didattico per 1a scuola secondaria di Naz,zareno Padellaro direttore _genera.le bottaino e della repubblichina di Salò.' Seguiro~o due rela.%:ioni su~li esami di statq, rispetti– va?'ente -~1 Cappuccio e di Visa!be1·gh.i: più politica la prima, _PI? ~ecnica la seconda. Cappuccio ha particolar– mente ms1sttto sulla necessità che, anche per questo pro– blema concreto e CondamentaTe della scuola italiana, si E la piccola macchina per l'uf. licio e per lo studio privato. Fornisce un. lavoro di qualitd elevata e costante. Uriisce le caratteristiche di stabilita e di robusta struttura dei modelli mqggiori alla mobilità ed ele– ganza della portatile. Olivetti Studio 44 esca dal provvisorio e si applichi finalmente il dettato co– s~ituziona_le, ~,:endo di mira non soltanto il fatto pedago– gico, ma 11dmtto e dovere dello Stato di accerta.re impar• zialmente il livello culturale e spirituale delle scuole pub– bliche e private: « altra è la mèta ideale, altra è la realtà della nostra concreta esistenza: quella è stimolo perenne e tormentoso, questa è un continuo, e anch'esso nobile, ade• ~uamento alle possibilità, alle situazioni reali:). E su queste concrete situazioni reali si è intrattenuto Aldo Vi– salberghi, in una densa relazione, nella quale ha minnta"– mente anali:, ,u1.to le varie possibili tecniche di esà.mi . Ha lumeggiato le innumerevoli forme di esami scritti, che vanno dal saggio unitario della nostra tradizione a.i test:, cli tipo anglosassone {risultati 110n graditi al congresso); ha sostenuto la necessità. e l'utilità delle prove ora-li, ora sotto forma eh e: colloquio», che la seconda sezione del consiglio superiore ha proposto d'introdurre, ora sotto for– ma di esami singoli cli andamento tradizionale; ha dato infi~e st~ggerimenti preziosi sui sistemi di assegnazione di vot~ e di formulazione di g~udizi complessivi. I numerosi interventi (Favaro di Venezia Parisi di Pisa, Circeo di Pesca,l'a, Bozzetti di Piacenza, Setti di· Fi– l'enze, Ciaffì cli Torino, Butticci di Roma, Cremante di Pavia, Basso di Milano, Rastelli di Cremona Cardane di Bitonto, e numerosi altri) s'incentrarono di ~reCerenza sul progetto di legge dell'on. Rossi, oggi in discussione nel– l'ambi~nte scolastico, e che il congresso ha giudicato inac– cet~ab1le, se 0$$0 non è intesrato dalle modificazioni sug– gerite dalla seconda sezione clel consiglio superioJ'e, e cioé: conservazione in ogni caso dell'esame orale; commissione completamente estranea a.i candidati, costituita da pro– f~ssori stahdi di ruolo ad eccezione di uno solo; soppres• su;me della versione in latino anche per il liceo clas!:iiCo e mantenimento deUa versione dal latino anche nell'istituto magist1·ale; inoltre il congresso, come dice la mo7,ione fi– nale,. atte"':l~e ~he il proaetto dive' :u.to legge sin completato da_ ~1,Sposi.~iom e Tegofo.ment-i che lo 1·endano efficiente nello splnto e nelfo /oTnio e in particofore che i programmi di esa.11~sùino fondati sulle pa1·ti es.<Jenzfol-i dei programmi dell'1.ntero co1'80 di studi suve·1:-iore, · e che le suddette di• sposizioni ed i- sud(Jetti 1·egolamenti tengano successiva-· niente conto dei 1'Ùmltati di 8lttdi e di sperimentazione da promuoversi attnivei·so un appo.,ito orguno mini.,t~rial~ con ogni cnra e ,·elotù:a 8J)regiudicatezza in cons-iderazione anc_he del fatto che la tecnica di esmni si ripercuote neces– sariamente .!wllo .,pir-ito e .,n-i. metodi di tutto l'inse{JnCJ– mento che il·i es.,o si conclude. UNA 1'1_ED['~'Al'i~ rela:t.i~ne di__Raffae~e Laportn sn.lla scuola cieli obbligo dag'1 11 ai .l4 anni impegna if con•• gl'esso in un'appassionata discus5-:ione sul problema ronda• mentale per la democrazia italiana, che le for,-;e economiche retrive_ potranno p1·ocrastina,·e, ma non eludere senza spin– gere l'ltalifl ~a.i margini della Ci\•-iftii.l.aporta ha posto a base della_ sua bnllante esposixione, che ha incatenato il con– gresso, l'osser·vnzione che il pr-oblema dell'obbli<ratorietà s?ol~3.lica non è strettamente scolastico, ma acq~ista un s1gn\~f1fo politico-sociafe e ìnte.ressa ambienti che con la scuo1i ..hanno soltanto 1'àpporti indiretti. Basta qualche dato stn.ti.o.:ticoper clinè l'idea dell'ampiez:,;a del l}l'ob1em 11: su 2.4-00.000 1·agazzi dHgli 11 ai l4 anni solamenie SG5.000 pari ~• 38%, frequentflno nna scuola secondaria; su J.00 bambini che si i~ci-ivono a.Ila prima elementare, s·oltanto 37 iurivnno alht. quinta; s11 38.000 scuole elen'lenta,·i; oltre J0.0?O no_n !~l'Inno ancdra il corso• completo. Su questa si– tuazione rnc1clono profondamente vari fattori: la 'miseria il disinteresse detfe famiglje, la mirncanza di scnole e c1i aule. Lottare contro la miseria, lA disoccupaxione e la sot– tocc,upR:,;~one signi~ca ~nche ... _lot'tal'e per J'adempimento dell obbligo scola.stico. Nelle .1.•attuali condixioni di miseria e di enormi dì~eguaglianxe sociali la scuola unica rimane un ideale che non si può trndurre in tina realtà effettuale perché il destino sociale dei ragazzi Tlon dipende soltant~ dalle loro c1:1p~cità e dall'eguaglianza delle possibiliti1 1, ma anche e specralmente dai di,·ersi ambienti economici e social_i in cui esst vivono. Ne discende che per Laporta la creazione della_ scr.rola unica .de,·.e avvenire per gradi, man– t~nendo prnvv1sorrn.mente J'atttrnfe divisione di scuola me– d~a e .s~uola d'av,·iarnento profes~ionale, con Ja possibilità dt facili passaggi da.lruna. all"altra. N~lla d!scus:-ii?ne seguitane - a cui hanno preso parte, tra glt a.Itri, Setti e Borghi di J<'irenze, AntoniceHi di Bari Pu.ltimbo di i-\llgusta, Bozzetti di Piacem~a Di Giovanni cl! Sassari, B~1~,-;o di Milano, Visalberghi di 'Aosta, Simoni di Rom::i, Ang1otetti cli Trie;;:.te, Algranati di Torino, Spel• Janzon di Pavia, Tomasi di Pi:-ia - la riforma graduale di Lapor·t11, si scontrò con Ja richiesta di una scuola unitaria sopprime!i-do, come dice la. mozione finale approvata co~ leggero scarto, le preaenti d-i8ti-nzioni di nome e di fatto e attuandone l'unitarietà med-iante una base di comuni di• 8ciptine elette dagli alunni in rappo·rto alle loro attitudini e sen_za ~he tale scel!a implichi diOerenze di qualità a{]li eUeth delfo prosecuzwne degli 3tmli. ~urtroppo, il -ritardo nei h1.vori del congresso impedì 1~ d1sct!SSlone delle dne ultime relazioni, fette da Cremante eh Pav1a e da Angelini di Roma snlle vacanze scolastiche e. l~. loro ripe1·cnssioni pedagogiche e sociali. Le due rela– ZtOnt concordemente reclamano un pilt razionale calenc;Ja. rio sco_lastico, una maggiore durata dell'anno scolastico, ~-a _mmor~ clllrat~ de~le ~l~zioni (~on più di 50 minuti), ptu 1?tens1 scambi tunstic1 con gh studenti stranieri. D1 pa~e~e molto diverso era una relazione libera pre– s~ntata .. dall alunna_ Ann_a ~fastronarcli d.i Ba1·i, che caldeg• ~iava un cal~ndano d1 tipo germanico, con inizio del. l anno scolastico a ma.r,m. Questa, come la relazione libera d_ell'ah~nno Perell.i di Firenze e della signora Maria Capo• ~.1~co, in rappresentanza dell'AssçciHzione madri di fami• gha, sa:ranno. pubblicate negli « Atti > del congresso che v_ed~anno_la l~we ~nt.ro breve tempo: sa.1·à un avvenimento s~gn1fic~.t1vo, il p~·1mo del genere in Italia, di un'associa• Z 1?1:1e d1 professori che apre le sne ass.ise alla voce viva de- gh studenti e delle famiglie. · B, T, (112) nuova repubblica UNIVER EDENTI LOCA TAORMINA, maggio N EL J>ROCESSO storico del con°cetto dell'assistenxa uni– versitaria, dalla prima fase diretta, prettamente clien– tela~e (quale .il sussidio) si è passati successivamente, all'altJ'a fom1a di assistenza dtl'ett.a che, seppure più dignitosa., assume sempre una veste car"itatevole: la borsa d.i studio. Oggi, finalmente, si è arrivati ad una nuova fase più decisiva: l'assistenza indiretta, la creazione dello. condizioni ambientali e sociali _per garanti1·e la possibilità di studio a chi ha i mezzi intellettuali per riuscire. Oggi si concepisce una assistenza. tale che poSsa seguire lo studente in tutte le esigenze connesse allà sua COl'.!dizione,e per attuare ciò si progetta una vasta politica, di impianti che, rìchiamando l'attenzione delle autorità accademiche e politiche, risvegliando « la coscienza sco– lastica» dei privati, avvalendosi di tutte le eventuali condizioni di favore concesse, possa permettere la costru• zione di Collegi universitari che non siano ostelli per studenti ma. seminari di studio e di Scienza, realizzare la costruzione di palestre ed altri impianti sportivi, con– sentire agi.i unive1·sita,ri un'assi,-,;tenza medica integrale, concretare la costituzione di cooperative librarie. Questo fermento è, in altri termini, l'impegno assunto dalla rappresentanza studentesca di volere concreta.mente attuato. il pl'Ìncipio del diritto allo studio sancito dall'art. 34 della Costituzione, là dove recita: « I capaci ed .i meri– t~voli, anche se pdvi di mezzi, hanno diritto cli rag· gnmgere i gradi pili alti degli studi>. La rappresentanza. è arrivala a tale determinazione non per un atto demagogico o velleitario, ma colla con::ia– pevolezz.a di una fatica sofferta e col metodo di una con- -tinun revisione critica dei risultati volta a volta conseguiti. E' stata, quella della rappresentanza, una continna ~aturaz.ione che, avviata, per un verso, dalla espe.rien>',a di governo negli organismi rappresentativi e nelle opere universitarie e, per altro verso, dalla constatazione diretta. delle necessiti~ degli studenti e delle lacune dello « Isti– tuto universitario», consente oggi agli universita.ri di batlersi per una miglio1·e università, ove una pili completa formazione del «professionista» consentir;\ una pjù per·• fetta. for1x1azione del <cittadino». . Ma se gli universitari italiani hanno avvertito ,(a Grado nel maggio 1955) l'importanza. di apportare il Joro contributo di pi-oposte alla riforma dell'università, non si sono fem1ati a teo1·izzare sol come sarù o dovri'.I. essere attuata detta rifo1-roa ed hanno sen'tito anche' l'im– pegno di operare seriamente a che il loro possa esser& un contribr1to. fattivo di proposte concrete. E ~oiché ci si rende _conto che, nella nuova polit.ica scolastica, lo Stato deve oggi dine vastissimo potenzia• mento e quindi il msssimo contributo finanziario alla scuola dell'obbligo e, poi, t'l lla ·scuola secondaria pri111a a_ncora che all'universitii, nu(\vi problemi cli natura poli• t1ca e: sol_o per conseguenz.a, dj natura finanzi:uia si pon– gono m essei·e ha l'universibì e gli enti locali. Infatti, non lm rappo1-to di v11ghe promesse o cli ordi1unia amministra• '.6.ione, ~ensì un rapporto di cosciente consapevolez~a pol~– tac& del vantaggi che l'effìcion:la. dell'università, nel ,clima del rinnovamento della moderna democrazia, apporta a tutta una zona, si viene ad instaurare tra -l'università ? gli enti locali (comune, provinciH, regione) che hanno rnteresse e competenza jn Ol'dine alla· istruzione pubblica nella zona sede di un.ivei·sità . . E' a.ppun_to in questo schema che va inquadrato il p_nmo convegno de.llè unive1·sità s.iciliane, la cui prima ses– swne di lavoro si è tenuta a 'l'aorrnìna dal J 8 al 20 maggio. Questo convegno, indetto e condotto innanzi dalla fat– tiva collabo1·az.ione degli organi8mi rappresentativi sici– lian.i e dell'UNURI, è la più felice dimostrazione cli quanto vantaggio poss3, apportare al nostro infelice Mez~.ogiorno. ~ma saggia politica universita.Tia inqua.– cll'ata nella v1s10ne della rapprnsentanza nazionale. Scopo fondamentale di questa sessione di lavoro 6 s~a!o lnfatt.i. quello di inqua~rare concretamente il prin– c1p10 de,~ diritto allo studio in Sicilia, muovendo non da vaghe c~ssertazioni illuministiche o da un poco proficuo paternahsmo, ma da premesse inequivocabili e certe, risul– tanti da una serie di importantissime e documenta.te .inchie– ste, nonché da particolareggiati studi sui molteplici aspetti della ~ita univ~rsita1'ia (retroterra degli atenei siciliani. provenienza soetale degli studenti condizioni attuali di vita e _di str1~lio ~elle case dello' studente, rapporto tr·a popolaz10ne g1ovamle e popolazione studentesca ne.li.a re– gione siciliana., costo· medio degli studi stndent.i lavora– tori, studenti fuoricorso, assistenza medica e condizioni di salute degli universitari siciliani) per arrivare allà for. n:ulazione_ cli concrnte proposte da realizzare (costruzion& d1 collegi universitari, istituzioni di corsi od istituti cl~ ~p~c~alizzazione di scienze minera.rie e dei problemi g~und1c1 ed economici del turismo regionale, costi,tuzion& d1 cooper~t.ive librarie, utilizzazione dei beni ex GIL). .. Nel cl~ma del geners.le rinnovamento siciliano, è pos- ~1b1le reahzzare molto passando per le Università da. dove 1l i:rocesso di ricostruzione politica e sociale si può ir– radiare per tutta l'Isola. E non crediamo che possa es– sere una speranza vana l'inserimento di un progetto di legge, concordato tra gli stndent.i e la. < Commissione pe.r la cultura~ <l_ell'assemblea _regionale, nel piano quin– quennale eh sviluppo econom100 e sociale dell'Isola. FELICE GERBINO

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