Nuova Repubblica - anno IV - n. 17 - 22 aprile 1956
(tÒ7)' nuova repubblica 7 .. BIBLIOTECA * CA~ZONIERE ITALIANO Quattro cani per un osso (l>is. di Di,w Boichi) S OTTO IL 'fITOLO di Canzoniere italiano, è uscita nella. colla.na «Penice» delreditore Guanda in Modena un'antologia della nostra poesia popolare, a cur& di Pier Jlaolo Pasolini, il quale al grosso volume ha pre• messo una diffusa, acuta ed mmninante prelazione. L'an• tologia riveste un notevole valore di contributo critico al• l'appassionante argomento; ma va premesso che l'odierna fatica di Pasolini ·segna un'inser,-;ione cm·atteristica nel suo giù. cospicuo lavoro di scrittore: non c'è soluzione di continuità, infatti, tra il Pasolini autore di squisiti versi friulani, il Pasolini narratore di Ragazzi di vif.a e il Pa– solini critico letterario e curatore dell'altra antologia, in– sieme con A·Iario .dell'Arco, della poesia dialettale italiana. AIla base d'ogni sua opera sta sempl'e lo stesso intento filologico, il medesimo amor~ pe1· la paroÌa: non per la parola in sé - si badi ben~ -, nella sua ipotetica condi– zione di « messaggio>, ma pel' la parola intesa Cdme chiave della realtà, nel suo aspetto di individuabile pro– dotto stol'ico. Il che, nel quadro del Pasolini «creatore» (sia nell'ambito lirico che nanativo). può aver determi– nato quell'intel1ettualistica freddez:t.a che gli è stata da pilt parti rimproverata.; ma che, nel quadro del Pasolini « filologo», concorre indubbiamente a far di lui uno stu– dioso di rara. preparazione e dothina. E la salda struttura dell'odierno Canzoniere italiano sta "· conforto delle no– stre asserzioni. I Lue1 DELLA RIBALTA I L'opera comprende un'introduzione di· ben l 25 pagine, il « corpns » dei testi raccolti, diviso per regioni dal Pie– monte alle isole, due « appendici » s11lla, « poesia folklo- ALL'OVEST NI-ENTE DINUOVO -1-istica > e sui « canti militori » e infìne una folta serie cli note e di appunti bibliogJ"afici di grandissima utilità agli effetti delle ricerche, e degni d'ogni lode per· l'ordine critico riportato in così vasto e vario materiale. Certo, qualche difetto non manca: ad esempio, a no- stro avviso, I'asolini ha dedicato troppo eiiliguo spazio alla di FERNALDO DI GIAMMATTEO poesia popolare toscana, forse mosso a ciò da.Ila propl'ietà linguistica. di quei testi, i guaii debbono essergli sem– brati meno «popolari» di altri che, maggiormente di– scostandosi dalla lingua 1etten\.ria, chiudono una maggior rìcchez.:,,;a di singolarità.. Così, poi' contro - e sempre a titolo di esemplificazione -, il F1·iuli (con la larga scelta di v,illotte tratte dalle ormai classiche raccolte dell'Arboit e dell'OsteJ'lnann) occupa una posizione di privilegio: il che va asmitto, pensiamo, alla specifica competenza ed amore di Pasolini, il qua.le in Friuli ha lungamente vis– suto segnando della propria imprnnta la più recente poe– sia di quella regione. S E POTESSIMO raccoglieJ'ne untl documentazione com– pleta (rna non si può), l'atteggiamento del cinema ve1·so la guena sarebbe una delle mate1'ie di più gbiot.ta e istruttiva indagine: come è andato mutando, dalla. prima alla seconda guél'l'a mondiale, e nei due cl,)poguena, quali forme ha assunto nei diversi paesi, quali JJ1·incìpi l'hanno sostenuto; come, soprattut~o, si siano i11hecciate le tre tendenze fondamentali - condanna della guena, esaltazione della guerra, valuta:done dei ,motivi della guerra - 8/ll'ebhe interessarite conoscere con un po' 1110110 di supe1·ficialità· di quella che gli sto1·ici del ci- --.n(':u1a .. lianno divulgato. Ma sono trnppo scarse, ripe– tiamo, le possibiljtà di una. documentazione accurata (la maggior parte dei film è scompat·s8) perché sia, ancora lecito sperare. Accontentinmoci di quello che c'è. Ecco qualcosa. Giunge a noi con il ritardo enorme al qual~ sono avvezze - in queste e in altre cose - le 11a7,ioni che sba.ndie,·ano l'appellativo di civili ma che civili non sono. A vedere il film di 1\-lilestone, All'Ovest niente di nuovo, l'Jtàlia al'riva fo1·se buona ultima, con · sua meritata ve1·gogna. Prodotto nel 1930 negli Stati Uniti, sulla sc:ia del successo mondiale dell'omonimo romanzo di Remarque, il film ci fu amorevolmente vietato dalla eensura fascista impegn~ta a trasformarci in un popolo di guerrieri, e ci è stato altrettanto amo1·evolmente vie~ tnto· per undici anni da una censura democratica della quale non sapremmo definire l'impegno. Coraggio, que– sta è un'alti-a indagine da fare, e possibilfssirna: che cosa è accaduto negli anni che vanno dalla Liberazione ad oggi, a chi spetta {e devono essere parecchi) la palma della vergogna? Tanto meritorio è il gesto dell'attuale sotto• segreta1·i0 allo Spettacolo, che. ha «sbloccato» il film, quanto t·idicola è l'ostinazione d'ognuno dei precedenti 1·csponsabili; ma c·è poco da vantarsi, per tutti noi, di questo « ritorno alla ragione», e c'è semmai da esseme doppìarnent.<~ umiliati, perché ora ·tocchiamo finalmente co~ mano l'allegra bassezza di un costume morale di cui siamo tutti responsabili. All'Ovest niente di nuovo appartiene alla p1-ima delle tre tendenze (condanna della guerra) e la esprime con una purezza ed una retorica assolute. « Nulla di nuovo sul fronte occidentale», annunciarono i bollettini il giorno in cui il soldatp tedesco Paul Baumer moriva fulminato dalla pallottola di un cecchino francese, mentre, nella grande pace di un'o1·a senza battaglie, si sporgeva fuori della hincea per acchiappare una fai-falla. Tutto qui, rol'l'Ol'e e l'irÌtltiliià della guerra, allo stato .più puro e )1ella fol'll1a più strnziante e oratoria. Non ne sarebbe mai nato un'opera di poesia, ma un grido di rivolta sì, as,– sur·clo e disperato come la guerra stessa. Il fih:n di Miiestone è giocato sui contrasti netti: i di– ' J·iiti' della giovinezza e lo spavento della prima morte , ~ul · campo di battaglia; l'esaltazione patl'iottica., del pro- 1fossore e. il put,·ido fango delle trincee; l'accanimento be– stinle .degli attaccanti e la dimostrazione cbe l'atta.eco norl è servito a nulla; la pietà per il compagno mori– bondo all'p8pe_dale e il furto dei suoi stivali; l'uccisione del ·nen~foo e il. 1·imorso di a~erlo ucciso; la dolcezza di u.na. ·'Uçienza e_il desiderio di tornare accanto agli amici al frcinte; b1: s·e·nsaz-ione della sconfitta imminente e la morte _(del vecchio burbe~·o Kat, e di Paul) pl'ima che tutto sia finito. Questi soldati padano spesso della guel'ra incompren• sibile. Non vedono le cose da tçidescbi quali sòno, ma da _uomini. Il _più bonacci011e di essi (qnello interpretato eia Slim St1mrnor,,.:ille, che era stato la 1·ivelazione • della perché lui, per fal' piacere al Kaiser, tlebba avercela con i francesi, e si chiede per qual ragione un paese dichiara la guerra a un altro, chissà, fol'se perché si sono insul• tati 1 come se fosse possibile che una montagna francese insulti una montagna tedesca e poi litighino sino a scannarsi. Insomma, come si fa, da uomo a uomo, ad ammazzare chi non ii ha fatto nulla e che tu non Lai mai visto? 11 concetto torna, esemplificato-in cento modi, quando - Ma qnel ,che va sop.rat}utto sot.toline.at.c,:,del Canzoniere sono d-i fronte nella stessa buca l'assassino (I'aul) e Ja ita.lia.no non è tsnto la traccia offertaci della storia deg1i vittima <1gonizzante (il soldato- francese) e il tedesco chie• studi intomo la poesia popoblre italiana o i giudizi de infine perdono al mo1'to e tanto cbiacchiei·a che pare e!;pressi di volta in volta sui nni studiosi della materia componga u~1·attato sull'inutilit.'t degli odi fra le na• (quali il Tommaseo, il D'Ancona, il Barbi e in partico- z;ioni, o magari 'qnando Paul fa all'amore con la ragazza lal'e il Nigra), quanto piuttosto lo spirito e il metodo che francese, perché gli uomini sono nati per intendersi e ca.ratterizzano il contl'ibuto di PHsolini nell'esame d'un a.r- amarsi (e per sfamarsi anche, quando il più indifeso non gornento che la revisione storica e filologica operata dal abbia di che mangiare). O quando li rivedi, i p1·otago- Novecento ha riportato tanto decisamente alla ribalta. E nisii del film, ombre incot-pol'ee che si allontanano verso I'asolini mostra .d'aver fatto fosoro così della mctodolo- il nulla, su un immenso campo di crnci bianche, e si vol- gia Cl'OCÌana.come del gusto della cosiddetta critica stili- tano pel' guardarti e dirti della loro stupida, atl'oce fine. stica, con - in più - un'accentuata simpatia per le acute re1·ché siamo morti? l?cl'Cl1é sono rno1:ti? Cosi t~rmina intuizioni di Gramsci. AU'Ovest niente di nuovo. Cos'è, per I 1 asolini, la poesia popolare? L'antologista L A COMMOSSA' J)a1·tecipazione deJ regista e dei colla• boratoii (c'era anche Maxwell Anderson. fra essi) è il riflesso tipico dell'atmosfera che per alcuni anni si diffuse nel periodo fra le due guerre e che terminò in– ton10 al '35, quando una nuova guerra stava maturando. Il ragiona1·e sulla follia di prima cedette così natural– mente il passo .al preparare la follia successiva che ci vorrebbe l'ingènuità dei protagonisti di All'Ovest niente di nuovo pe,· stupll'sene. Milestone non fu l'artista •che era stato e cf1e era un Pabst (TVestfront 1918, La traae– dia della miniera) o che-sarebbe stato un Renoir (La arande illusion). Il film gli è riuscito convulso e affan- . noso 1 fremente e patetico sino allo straz.io. Ci ha messo molte lacrime e tanto orrore, non ci ha messo che in minima parte il vil'ile, pl'ofondo sdegno di chi capisce e giudica con fermezza. · Non ci ha messo nulla che sia lontanamente accosta– bile - per fare' un esempio solo - all'episodio dei parti– giani in Paisà di Rossellini. Nulla, tranne forse la pode– rosa sequenza dell'attacco e del contrattacco falciati ine– sora.bilment6 dalle due mitragliatrici (prima quella te– desca, poi quella francese) e della. constata.zione che la frincea conquistata a pl'eizo di brnti s_!lcrifici è indifen– dibile e che quindi occorre di nuovo l'itirarsi. E s'è detto forse, perché, nonostante l'efficacia espressiva con cui il btano è svolto 1 nulla potrà cancellare l'eccesso di signi– ficato implicito nell'identico andamento dei due attacchi e nel suggello della d"efinitiva inutilità di tutto. Il gusto e.<:;asperato çlel co'ntrasto - o, se vi piace meglio, l'esa– SI,)e1·àzione indisc.dminata. del tema - incide negativa– mente anche sugli epiSodi più commossi e umani .. l'robabilmente, giudicare di Milestone (e di Remar• que, perché il film sì attiene fedelmente al romanzo) è giudicare non soltanto di un a1·tist.11minore, ma anche di Ìutta' una cultura, europea ed aiùericana, che va da: Bal'– busse all'espressionismo, da Hemingway a Ma.lraux. E in-· dica1·e il dival'io fra All'Ovest niente di nuovo e Pai~ù significa, in fondo, stabilire due tappe di una complessa e contraddittoria evolu;-;ione storica. Ma è venllto davvero il momento di fado? O non potrebbe darsi che i mediocri ti1•a-e-molla della. politica mi– Jitante riescano ancora a frastoma~·e, la serenità ·neces– sal·ia a.Ila ·va.lutazione culturale? schematizza con molta chiarez.za le due opposte facce del problema teorico quale esso si presenta allo studioso del nostro tempo: posi:t.ione romanticn: « creazione di massa», canto anonimo che sgorga dall'anima del popolo; posi– zione antil'omantica: « poesia fatta per il popolo e non dal popolo», vale a. dire cren:r.ione individuale rivolta ad un particola1·e pubblico. Concezioni, come· si vede, net– tamente antitetiche; e Pasolini, assai opportunamente, non opta per alcuna sohrnione intransigente dell'arduo e co1n– plesso problema, ma parla d'un « rapporto» - con mol– tissime e sottili ramificazioni - h,t la. poesia fenomeno della cultura borghese e la poesia frutto della cultura popolai·e. Concludendo, il Omizoniere italiano di Pasolini ha res0 accessibile a tutti un materiale di studio che sembravà. esclusivamente destinato agli specialisti del folklore. Ed ò questo - oltrn l'alto valore critico dell'opera - il mi-· glior merito dell'antologia. .. DINO MENICHINI i nuova repubblica ABBONAMENTI : Annuo •• Semestrale Trimestrale • • L, 1500 " " 800 450
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