Nuova Repubblica - anno IV - n. 13 - 25 marzo 1956

(105) 1111011a repubblica - SETT}J GIOitNI .NEL MONDO J IL-DIO HE HAFALLITO I N UNO dei migliori rornan:-..i della nuova genera½ione sovietica, NeUa.s'Ua città, di Viktor Nekrasov, che non ò ancora uscite so,tto forma di vqlurne, nell'URSS, ma solo a puntate sulla. J"~\!Ìsta cli Mosca, Novyj Mir,_ alla fìne del 1904., vi è \Jna ·curiosa figura di esponente locale del partito comunista, Alèkséj C.ekmén, che fa la pioggia e il bel tempo e che è ten'wto da tutti. Egli non teme di corn– rnettol'e pa.lesi ingiustiz.ie e ce1·ca di circondorsi di gente disposta a tutto, di o( tipi in gamba», con1e li chiama lui .. Ma quando entra in conflitto con l'eroe del romanzo, Ni..: kolù.j Mitjùsov, questi 1·iesce a smascherarlo, dopo avere cnpito < di quali tipi in gamba aveva bisogno lui». « Di servi aveva bi~pgnQ, ,";< 9ssei:.va - non di tipi in gamba :t. Cekmén fa u,n po' pensare a Stalin, ad uno Stalin in rniniatura 1 ridotto sU scala locale, cosi coÌne jn -tutte le dit• tnture si scopre ché i vàri Ciano e sotto-Ciano si sforzano cl'i111itare il dittatore nazionale fino· nei minimi gesti. Fa pensare a quello Stalin disceso dall'alhre, dàl mausoleo dove si trova imbalsamato, di cui comincia a delinearsi · una nuova. yersione~ ·dopo il Congresso di Mosca. Non si conosce anco1·a il testo del-discorso sul « culto della personalità e le sue conseguenze :t, tenuto da Kruscev 1 a poi-te chiuse, nel corso dell'ultima seduta del Congresso, jl ::!!i febbr~io 195G, ma si sa che è stato effettivamente tenuto e che quello è il titolo che gli viene ufficialmente atlt-ib1,1itç, dai giomali comuni8h (come D'Unità del 18 nrn,·zO scorso). Non si sa se le indiscrezioni uscite sulla stnmpa. oCcidentale corrispondano esattarnente alla realtà. Ma .-.ii sa che le parole pl'Onunciate de,·ono essere state nssni g. .a.vi. e che p1·esto o tardi si conoscel"anno, anche se }_/Unità ritiene < che esso venga con·sidel'ato, per il mo– mento, come un af-fa1·e interno del llartito comunista del– J1Unione Sovietica». Non si sa neppu1·e se gl'incidenti ve– rilicatisi in Georgia dopo il congresso siano verarnente gravi, ma Si sa che incidenti ci sono stati e che gli or– gani centrali del PC sovietico si stanno occupando con particolare attenzione dell'illustrazione delle tesi del XX Cong1·esso in Geo1·gia. :.Ma ·forse non occorre abbandonarsi a illazioni che ri– schiRno <li essere arbitrarie pei- raffigurarsi l'epilogo del Congresso di Mosca, sia in seno. al PC sovietico, sia nei pa1·titi comunisti occidentali, poiché la relazione tenuta la settimana se.orsa al CC del PCI dall'on. Togliatti - del quale avevamo sottolineato, in queste colonne, l'iniziale cautela - contiene già elementi sufficienti per compren- · dere i ,limiti piuttosto ampi entro i quali il mondo comLl– ni:sta._ si _appresta a f~re il < processo a Stalin>. D UE ANNI, fa, quando cominciarono i primi movi– menti nell'Africa del NoL·d, parecchi commentatori francesi spiegavano: sono i berberi. E aggiungevano: , non bisogna confondere arttbi e berberi, due razze diffe– rentissiine e mortalrnente nemiche. I beL·beri sarebbe1·0 stati gli abitanti relativamentè più antichi del paese, cacciati sulle montagne· degli arabi in– vasori•; forse i discendenti dei cartaginesi e- dei numidi. Gli arabi, più evoluti, più civili, non si sarebbero mossi. Co8i sc1·iveva •certa, stampa;· a meno che non c;licesse il contrario, e- cioé· che a muove,·si e1'ano gli a.rabi, mentre i pacifici e patriarcali berbe,·i sal'ebbero l'imasti fedeli e tranquillj_ Adesso nessuno pensa più a questa differenza; si parla cli ,·ibelli, di terrol'jsti, senza distinzione di razza; qualcuno mette nel. mazzo perfino i comunisti francesi ... Però, ag– giungono, si tratta di una minoranza, a servizio di stati straniel'i, che 'sono, a seconda del colo,·e del giornale, rEgitto, l'URSS o perfino gli Stati Uniti. Ora si tratta cli distruggere questi terroristi, se pro– prio non ubbidiranno alla preghiera di Guy Mollet, che, preparando -la guerra, li invita a depone le armi. Poi si faranno le elezioni, e l'assemblea che ne venà fuori, e che non sarà un parlamento (l'Algeria non è uno Stato né una nazione; ciò è ormai ufficialmente precisato) di– scuterà le rifol'me da emanare d'urgenza perchè il mi• Jione cli bambini algel'ini che non può andare a scuola pet· mancanza .delle medesime, perché il contadino che gnadagna 200 frnnchi al giorno, perché il manovale che vive di qualche dattero in una capanna di vecchi bidoni, abbiano scuole, buoni salari, case abitabili. E come si faranno queste ele;r,ioni? Meglio non par– Jnrne, per or·a. Poiché gli 800.000 europei d'Algel'ia non jntendono certo mescolare il loro voto con quello dei 9 milioni di « bicots »· ( capretti) indigeni, né contare cia– scuno come un misel'abile mussulmano. Collegio unico no, quindi, ma collegi distinti, come avveniva per le cle';r,ioni pr~cedenti: un deputato ogni 20 o 30 mila europei e uno ogni mezzo milio~1e, di indigeni; i quali poi eran sempre scelti dall'amministrazione francese, che assegnava loro n1aggiounze spettacolose. Pe1· orn, quello che manca in Algeria pare sia l'inter– }ocutore. i\l Marocco i francesi sono. andati a riprendersi jJ Sultano che avevano esiliato al Madagascar, in Tunisia hanno riaccostato Burghiba, già condannato a morte. In Algeria, chi trova1·e? Coi «ribelli», giammai. (Anche in In– docina si disse così). . '' ' li segrntario generale del PCI prende le mosse dalla. manln della persecm;iune alla quale fu soggetto Stalin qu,ando si persuase che la lotta di classe si snrebbe ina– sprita, invece di attenuarsi, dopo la conquista comunista del potérn in Russia. Questo « errore» di Stalin, come dice Togliatti, lo indusse a vedere « un fatale aumento dei ne– mici dello Stato socialista, sia" all'esterno che all'interno». Egli concepl allora « una prospettiva quasi dìspe1·ata di re– cipi:-oea pel'secuziono senza fine di una parte della società contl'O -l'altra, anche all'interno delle orga_njzzazioni deHa, classe Ol~eraia ». ln alhi termini, Stalin non temeva solo i nemici esterni dell'Unione Sovietica o gli avversari di classe del partito comunista in Russia, ma anche i suoi n·emici p<H·soiialì in seno al 1ùondo comunista, Come « di– rigente di partito:,, e come «" capo cli Stato:,,, Stalin avrebbe dunque - « in buona fede:,, secondo' il segreta!'io gene– mie del PCI - provato una « diffidenza generale e conti– nua » 1 uno stato di « sospetto in tutte le direl,io11i e in tutte le condizioni>. Q UANDO Stalin passò per queste Cl'isi pAtologiche? .:An– che dopo la vittoria della industrializzazione, anche d'opo il successo della. collettivizzazione nelle campagne, an– che dopo la_vittoria dei piani quinquennali, anche dopo il trionfo militare riportato sui fascisti nella seconda guerra mondiale», afferma Togliatti. Egli si dimostrò cioè pa– ranoico proprio quando quahU1que dirigente di pa1-tito o capo di Stato normale avrebbe avuto motivo di compia– cersi dei successi della. sua politica. I per·iodi ai quali si riferisce Togliatti sono dunque, grosso modo, quelli della li~uidazione dell'opposizione all'intemo de:l partito, della _pruna ondata di arre.<stidopo l'as::mssinio di Kùov del 1!)34, dei p,·ocessi di Mosca del J !)36~38, <leil'invio di masse consi– de!'evoli di combattenti e di cittadini, dopo l'ultima guerr~, ai lavori forzati. Ne derivarono, secondo il leader comunista italiano, nu– merose « repressioni ingiustificate :t, compiute in forme as– solutamente arbitral'ie, che giunsel'o fino ad accogliere « co– me metodo generale di prova unicamente le confessioni e non il materiale di fatto:». Togliatti ammette dunque ormaf che le condanne ingiuste e le confessioni estorte con metodi terroristici non ful'ono colpa del solo Beria, ma anche di Stalin. Solo un dittatol'e av1•cbb8 potuto cor:i1porta1·si in <Juesto modo e difatti 'l1ogliatti non ne...,a più che Stalin eserci– tasse una dittatura sul partito e ~ullo Stato. S~ dovrebbe pure aggiunge1·e che, come «. guida· del ruovimen'to operaio LE'fTJ<;UA. DA PA.IUGI VERSO IL MASSACRO Piuttosto, si dice, occorre preoccuparsi del poYeri 8 nii. lioni e 900.000 nrnssulmani che vorrebbero restar fedeli, e sono le prime vittime dei 100.000 (ma no, non sono neppure 50 mila, neppure 20, forse neppure due mila!) 1·ibelli che li terrol'izzano, li sfruttano, li «obbligano» a diventar ribelli. E non c'è un interlocutore valido tra costoro? Forse. Ma se il governo viene a patti, i coloni europei lo accu– sano di trndi1·e la Patria; anzi lo dicono senz'altro. E Guy 1\olollet, peL· 1·espingern l'accus;, fa,·ù la guerra. e I SONO in 1;·rancia .180.000 algerini registrati, ma la polizia stessa calcola ce ne siano almeno 300.000. In Francia dov1·ebbero sentirsi sicuri e liberi. Ma il giorno in cui l'Assemblea Nazionale doveva cominciare ·a discutere la questione algerina, i 300 mila si sono messi in sciopero, e a Parigi si sono riuniti in corteo, preceduti da una ragazza che sventolava la bandiera.' verde e bianca dei «ribelli», e si sono diretti, muti, seri, verso Palazzo Borbone. La po– lizia li ha formati all'altezza di Notl'e Dame, ne ha arre– stati 2700, ne ha trattenuti una quarantina, pel'Ché aveva– no in tasca un coltello - per tagliare il pane, hanno detto. Adesso molti rientrano a. casa; ne partono, colmi, treni, navi e ae ..oplani. Un telegramma, sempre lo stesso, 1i chiqma: « Madre ammalata. Rientra». Ordine di mobilita– zione dei « ribelli » Ma, intanto, a che 01·dine aveva~o risposto scioperando e unendosi in corteo? Senza un ma– nifesto, s~nza un giomale, con una parola d'ordine da orec– chio a orecchio? Tanto che la polizia, così ricca d'infor– n1ator·i, fl1 colta di soq)resa. E l'episodio ha fatto paura. Strano contegno quello di questa gente, che manifesta in paese «nemico». Ma qualcuno ha ti·ovato motivo a spe– rare. Come due anni fa nei berbel'i contro gli arabi e vi~e- _ 5 internazionale :t, egli l'esei-citava anche sul comunismo in– ternazionale~ COlll}Jl'CSO quello italiano. Il segretario ge– ne1•ale ciel J>CI nffemia infatti che Stalin commise l'« er• ro1·e> - se è consentito, in questo caso, cli u8are un eufe– mismo che pa1·e veramente eccessivo - « di mettersi 1 a poco a poco 1 al cli sopra degli organi ,_dirigenti ciel part-ito e del partito stesso, sostituendo a una direzione collettiva una direzione pen;onale ». Particolarmente significativi, anche se servono soprat– tutto a di1~1ostrnre l'intenzione del l:,CI di seguire leal– mente la. via lcgalibu·ia in ltalia, gli errori commessi nel– l'ern. staliniana., secondo Togliatti, nei confronti di alcuni pnrtiti comunisti straniel'i o da alcuni partiti comunisti strRnieri: J) I.a. « condanna totale, in. blocco, dì tutto Quello che (veniva] fatto in Jugoslavia ... Questo fu sbagliato, e sic– come è stato sbagliato, dobbiamo ·apertamente ricono- · scerlo », afferma Togliatti. 2) La 4:: decisione di scioglimento del partito (comunista polacco), che 01·a abbiamo riconosciuto sbagliata». Ma To– gliatti non ricorda che a quella decisione pa1·tecipò anche il mppresentante italiano nel Cominterp e che costò }a. vita a molti militanti rivoluzionari polacd1i. 3) La condanna., dell'astenSionislno dei èomunisfi gr'oci alle elezioni del J 045, «: per cui ebbe i'nizio qaella guerJ'a' ,· ci,·ile, che· ·poi ha avuto conseguenze .sfavo1·e,·0Jì, e per il · partito, e, in generale, per il popolo greco.». Ma quando il p:ntito d'azione, duranlf' I.a Resistenza, condannò la. < prospettiva greca>, i comunisti italiani nOn osarono con– dannarla formalmente e <lare P1 ec1;e gaJ8.nzie d1 no;._ volerla seguire anch'essi. 4) Sul colpo di stato ·di Pi-aga del 1048, che determinò: la valanga dì voti che a.ndarono alla DC, in Italia, il 18 aprile 1948, il segretario generale del PCI afferma solo che < la via che è stata seguita nella Cecoslovacchia in quel determinato momento è una via non obbligatoria per nessuno». Togliatti la giustifica con « la spinta dell'impe– rialismo americnno > per eliminare i comunisti dal governo cecoslo,·acco, nel J!)47, riferendosi probabilmente alla decisione del governo cecoslovacco a direzione comunista. di ade1·ire al piano Marshall, che clo,:ette poi essere abro– gata s11 pressioni so,·ietiche. Ma, storicamente, sarebbe più' esatto dil'e che .i comunisti decisero il colpo di stato quando Yidero che, al congresso socialdemocratico di Bmo del 1!)47, la corrente autonomista era riuscita a riconquistare il partito, per sost.ituire alla politica criptocomuni8ta di :Fierlinger la politica socialdemocratica di Bohumil - Laus,nan. E' bene che avvenga questa revisione storica, ma sa~ rebbe anche bene che, nel ribellarsi in modo postumo all'uomo che « di servi aveva bisogno>, come afferma con intuito premonitore Nekrasov, non venga confuso con lo stalinismo tutto quello che è avvenuto nel periodo stali– niano. Questo è un limite di obbiettività che devono ri– speUarn non ·solo i critici non comunisti, ma forse ancora· di pit'1 gli ste:s.~i critici coinunisti. PAOLO VITTORELLI vers:l. I manifestanti lllgel'ini in Francia avrebbel'O ubbi– dito a Messali Alì. Chi è costui? E' un uomo con una. bella barQa bianca che i francesi tengono a domicilio coaJto a Angouléme. Si dice che Messali Ali, capo di ~n moYimento algerino sov– versivo, sia in discordia con gli attuali capi della «-ri~::, volta> algerina. ' E se si préndesse dunque :Messali Alì com~ inter-. locutore? Soltanto, Messali Alì ha detto: cari francesi, la guerra • non cesserà. neanche se mandate in .Algeria ~ezzo mi-• !ione di soldati. Noi vogliamo l'indipendenza. Datecel~, sgombrate l'Algeria, e poi cliscuteretno ! ., ' Ma la proposta di -Messali Alì si urta con l'invito. <li ' · Guy Mollet: deponete le anni, poi vi daremo delle beliis- sime l'iforme. · ·.,. Pìneau, che si è dimosfrato finora il migliore 1l~inistro del governo Mollet, è andato a vedere Nehru, e perfino Nasse I', che gli ha. detto:.« Vi do la mia parola di soldato che nessun grnppo terrorista. algerino è <la molto tempo più i,,;trnit.o in territorio egiziano :t. Se Nasser l"ha detto, deve essere ve1·0. A li ora i grnppi terroristi devono esse,·e i:struiti in Libia o in Arabia. Tutte queste cose signi(ìcano che, a meno di un mi1·a.– colo, u~ massacro ~pa,·entoso si Ya preparando <in ,.a\lge· ria: da una varle e dall'altra. GIUSEPPE ANDRICII nuova repubblica ABBONAMENTI: Annuo •• Semestral.e Tri .,. estrale L. 15f)O . 800 450

RkJQdWJsaXNoZXIy