Nuova Repubblica - anno IV - n. 13 - 25 marzo 1956
4 (103) ·nuova, repubblica L'INCHIESTA DI "NORD E SUD,, sut PSI SCELTA A SINISTRA All'i1tlerno del PSI oggi si discuté vivacemente l'opportunità di un st1peramento ·del funzionar'.smo e di una restaurazione della democrazia, ma questo non sarebbe nean~he pensabile se vi p1·osperassero ancora le vecchie dil·igenze clientelistiche, che furono ben conti-astate dallo sforzo di aggiornamento ideologico e di rinnovamento organizzativo promosso da Morand, di G .\OVANNI Ce1·vigni e Git~seppe Gala&s~ l~anno_ co,~1- .· piuto, per Nord e S.ud> una a.ccuratissmia mclne- 8ta- sulla preSenza politica, organizzativa ed elet– torale del PSI nelle province meridionali. Se lo studio, risuft.ato di hinghe ricerche e ricchissimo di ogni so;,(a di d-atì, costituisce un documento fondamen– tale· le conclusioni meritano un discorso a pai'te. Sor– vol;.ndo sia sull'editosiale, superficiale ed eVidentemente non dovuto agli aa. dell'incl~iesta., che· sull'introduzione, app1·e:..zabile nella. sua concisione, J·isulta fondamentale il 1·ilievo che « il PSI non è diventato, in pa1·ecchi anni di battaglie frontiste, una comoda e logora frangia buona a tutti gli usi, e sop1·attutto a quello di copertura del lJC in Situazioni difficili >. Dopodìchè si prosegue: < Se il PSI è entrato nei fronti con la sensazione di dovér soggiacere alla forZa della necessità e con il complesso del pa·rt-ito cadetto, dovrebbe esserne. wrnito oggi con animo alquanto diverso e con una ben più salda coscienza di sè >, concludendo però che « oo ,i socialisti) non hanno dovuto soggiacere al dina- .. mismo or·ganizzativo dei· comunisti, hanno finito col sog– giacern al loro dinamismo ideologico>. - A questo punto si scivola in una contrapposizione tra laburfani'o (o « Socialismo occidentale :s,) e lenin-iamo (o « socialismo orientale>), che è approssimati.Va sul piano storico e dottrinario. Il termine loburismo sembra usato, erroneaincnte, pl'oprio come sinonimo di quella aocial~ · de-moc'l'azi<i, di cui & buona ragione vien denunciato il « progres._sivo invecchiamento ideologico». Laburismo in– fatti dovrebbe significare proiezione dell'organizzazione sindacale, non tieceaaariam.. ente socialiata, in sede politica. Sotto questo te1wine piuttosto equivoco si può adom– brare quella sofisticazione del socialismo -::-- 1·edistribu– zione del reddito a favore dei meno abbienti anziché àS– sunzione di potere a livello sociale e non solo politico da pàrte dei lavoratori ._ che sembra per adesso costi.: tuire il fine del laburismo b1·itannico, di ispirazione piut– t0sto ci·istia~a èhe m8.rxista, e ,perciò variaménte criticato dai socitiliSti pr~senti 'nel Labou·r. Quando· sostenuto nel– l'ambitO marxista., ciò corrisponde proprio all'accezione . più economicistica e meno storicista (e quindi meno libe- rale) di quell'orientamento di pensiero, che principal– mente· Lenin ha ririnovato e superato. Naturale quindi quello che gli aa. rilevano circa la is_piraziO'ne leninista dei giovani quadri del socialismo meridiÙnale, · provenienti per b'uona pa1·te dal partito d'azio~e. Già orientàti in senso stoJ"icista···perchè più o ~ meno crociani, conoscendo se non altro Dorso, Oobetti e Gr'amsci, non sono andati certo a completare la loro forma"ziotle 'sui marxisti austriaci o sui vecchi Saggi Fa– biani, ma hanno assunto di1·ettamente Lenin. Non è il ·caso di pa'rlare di 4: asservimento ideologi– co», CJ.uando diver.si fondamenti sarebbero stati inattuali e po$ticci; invece è esatto il rilievo di una cospicua in– sufficienza politica (e quindi anche culturale), fino ad una « alquanto passiva accettazione delle cÒncrete soluzioni proposte 'dai comun,isti ». ll fatt~ è che, nel J !)46, il PSIUP era un organismo dotato di vaste prospettive politiche, ma assolutamente impreparato, non solo sul piano ideologico e culturale, nu, perfino a scegliere il versante politico della s·ituazione italiana dove operare. Oggi l'opportunismo nelle due di- 1·ezioni (cedimento Ye1·so lo schiel"S~ento borghese e su– haltemanza al PC) è ben lungi dall'essere scomparso, e ]o dimostrano le valutazioni confusè o viziate che gli aa. spesso 1·iscontrano cir·ca il patto di unità ma se i capi– cljentela più o meno forensi e gli affaristi di vario calibro non tr-ovan~ più il campo del tutto libern, questo è do- Mentre andianzo in macchina ci gi;.nge un articolo sui fatti di Bar– letta del 14 n,zarzo u. s. L'articolo, frutto di una inchie– sta condotta sul luogo da Benian,zino Finocchiaro, sarà . ,Pubblicato nel ,Prossin,zo nun,zero di N,R. GIULIO CHIARUGI vuto all'aggiomamento ideologico e al rinnovarl'.lento or– ganizzativo' promossi da Rodolfo ·Mo~·~ndi. Del moran– <l.ùnno, tutt'altro che esente da pecche e da errori, non è stata percepita l'insostituibile importanza. Qggi si avver– te indubbiamente l'opportunità., rilevata anche dagli aa., di un superamento del funzionarismo e di una graduale restaurazione della den~ocrazia interna, ma. questo non sarebbe neanche pensabile se prnsperassero dovuntjue le vecchie dfrigenze, delle quali ben a I"agione si deploi-a l"ancor troppo frequellte permanenza. Tanto meno è fondato pa1·lare di « paradosso e tono epico> a_ proposito della « necessità. di servire il p1·oleta- 1· ia.to in unità», che Morandi incùlcò tenacemente ai nuovi quadri socialisti. Una componente mitica. (e misti• ca) appare evidente nelle enunciazioni morandiane, e non è certo il caso di rimanerne suggestionati. Ma, rivolgen– dosi a giovani per lo più imp1·eparatj o a veterani troppo spesso imbevuti di cultm·e stantie e di tradizioni senti– mentali buone a coprire ogni cedimento, non e1·a facile spiegare in tet·mini più calzanti che, per pl'odurre una politica di sinistra, si doveva innanzi tutto scegliere un versante della situazione italiana in modo estremamente ~hiaro e non reversibile. LA « CAUSA DEL l)OPOLO » non pare quincÌi « corpo mistico», quanto acelta pregiudiziale ed operante a si• niatra, al di là degli opportunismi anche in buona fede, ed è chiaro che, per l'interl'ogativo posto dagli aa.., la risposta è: due partiti e due ~politiche, purché. tutte e due le· poli– t.icho, che possono"· (e d~bbon&) essere anche in compe– t,izione tra loro, siano è+naramente dirette a sinistra, senz.~. riserve od equivoci di sorta. Solo a. questa condi– zione si può sperare che il dialogo, e magari la collabo– i·azi0ne isolata, dei socilllisti con le formazioni borghesi o cattoliche non divenga necessariamente subalternanza. - « I partiti sono grnndi non solo per il numero dei voti e per la saldezza della loro struttura organizzativa, ma soprattutto pe1'. la politica che riescono a formulare>. Verissimo: e la. carenza di una [deologia e di una. cultura socialiste (che non potranno prescindere dal leninismo), I& « man'èanza di un.a· Visione del mondo e del!~ lotta politica,." non da ieri sono state rilevate. Una mod~rna cultura socialista non è certo facilitata oggi come oggi, dal < complesso della bandier""; », più «nazionalismo» che senso dell'autonomìa .. E molti dei numèrosi e dispersi motivi e fermei1ti socialisti riluttano ·tuttol'8 ad insel'irsi anche organizzativamente nel PSI proprio pet· la morta gora della vi'ta interna. e per la presenza di quel « doppio– ne di apparftto comunista >, che, svolta ormai la. SlJa fun. zione, dovrà cedere prima o poi ai nuovi ferm~nti che matui-ano nel pa.rtito. ~fa. solo perchè Mo,,andi ha orientato il partito a ai– 't'iÙt1·<i è possibile che, in un prossimo domani, j generici fer- 1nenti che reclamano iniziativa possano divenire « riferì• mento preciso ad· una politica concreta e definita>, pro– posta rllagari proprio da Lombardi, il quale, come rico• noscono gli aa., nel 1948 calamitava suo malgrado poco altro che forensi capiclientela col ,·ischio di dissolvere defi– nitivamente quanto era scampato a11'immobilismo di si– nistra seguito alla scissione. « li l)SI non potrù essere da solo il protagonista di una. Apertma a sinistra., .... anche le altre forze polHiche hanno la Joro parola da dire in materia>, tale è la conclusione finale, volta evidentemente a scorgere un ruolo, più o meno decisivo, non tanto dei cattolici, quanto della nuova forza radicale recentemente costituita. Cervignani e Oa– Jasso sono giovani radicali (non tanto in senso anagrafico preme 1·iscontrare questa qualità, quanto per la volontà di superare i vecchi schemi del centrismo « democratico~ di infelice memoria), e, da radicali, parlano di « proruo– :,,;ione del sottoproletariato clientelista a proletariato co– munista» e « del proleta1'iato comunista a proletariato dernocratico », lasciando intendel'e di dare per scontata l'est,·trneità del PC alla circolazione e alle tesponsabilità della moderna democrazia, per cui i voti comunisti, oltre ad essere come sono incapaci" di diretta influenza di go– verno, sarebbero ad ogni effetto voti perduti. Parimenti paiono constatare con soddisfazione il probabile aumento elettornle del PSJ, in base alla possibile diretta influen:r,a · cli governo dei· voti a lui a-it1·ibuiti. Pe!' contro altri giovani rf!dicali (e nella fattispecie il Pannella) stigmatizzano l'inconsistenza e la scarsa. con- se.g11en:1,apolitica del -l"}ST e indìviduano di1 1 ettame11te nol. PC la foi-:t.a idealmente e µoliticainente. risolutiva, in J)l'O o in contro che sia, per la democrazia Ùaliàna .. La . .: chia• rezz& di cui tutti hanno bisoino :s, non è rièordata. a caso dall'editoi-ialista di Nol'd e Sud: ne hanno bisogno pe1· primi i radicali, visto che, parti.ti per c,osti- :e un& co– stante di rinnovamento della politica: itali~na, i:i~.vigano tra -cinque o ~ei accezioni, più o menò arcaicl~e, ·circa l'autosufficienza delle forze « democn\tiche » a risolvere i problemi italiani contro la de.Ytra e la .Yini.Ytra e due di– versi tipi di au.pe· r9-m.ento del .centris·rn.o, dei quali l'uno colloca il PC all'infemo e si augura che il PSI se ne di– stacchi o addi1:ittm·a lo sostituisca e l'altl'o individua. nel PSI un elemento equivoco e dete1·ioro, riv.olge.ndo l'at- tenzione ai comunisti. li problema principale non è, come orgogliosamente affermano i giovani radicali, di ritenere se stessi capaci di propria iniziativa politica con separato ed autarnhico stn1mento invece di subordinal'e il proprio orientamento ad altre fol'ze nelle quali non ci si vuole inserire. Questo falso dilemma potrà venir risolto in un senso o nelPaltro dall'andamento stesso delle cose, e non _d_ig~)este ince1·– tezze la battaglia democ1·atica potrà soffrire. Piuttosto, an– che per le forze di sinistra che non milita~o nel PSI, rn– dicali o so~ialiste (o repubblicane) che voglian9 -definirsi, si pone la scelta pregiudiziale del versante polÌtico, che p_er il PSI è stata risélta da MorJmdi. ' Non è necessa1·io che questo avvenga in termini mitici o mistici, anzi è auspicabile il contrario. Non è neppure necessatio che i termi~i ideologici siano mi;trxisti, per giungern a rilevare l'insostituibilità della. classe lavora- · trice rispetto 8ll'odierno sviluppo democratico. Ma è ne--· -– cessario che la scelta avvenga, e non pare che questo sia possibile con l'attUale composizione del neo•pa1·tito 1·adicale, dove le vecchie inclinazioni a porsi come ago dell~ bilancia nell'equilibrio politicO stanno già preva- lendo sui fel'rt:lenti dei giovani, qualcuno clei quali, i": sede sindacale, è. perfino della. GCIL. Se prevarranno le vecchie inclinazioni avrà poco sen-.r-• so, per i 1·adicali, guardare ai socialisti oppure ai comu– nisti, e sarà dimostrato una ·volta- di più il vizio che sta alla base di ogni tentativo di orientare a sinistra for½e borghesi- pregiudizialmente svincolate dalla classe la-– voratrice. Se invece i fatti ci daranno torto e i. giovani r&dicali riusciranno a capovolgere l'impostazione del par– tito e a. condurlo dal fiancheggiamento a La· Malfa alla scelta pl'egiudi2,iale vel'so sinistra, allora iJ. problema dei . rapporti reciproci tra tutte le formazioni di sinistra. as• sumerà una attualità nuova anche per loro, come è at– tuale per colol'o che tale scelta hanno già compi.uto. Si può intuire, peraltro, come, tra chi si orienta a si– nistra dopo una formazione liberale, siano più attenti al. PSI colol'o che sentono la. libertà come relativo valore di civile convivenza e-più attenti al PC coloro chEI la Sentono come assoluto compimento di morale responsabilità. Se pure in disaccordo sulle conclusiol)i, non si può fare comunque & meno di sottolineare di nuovo il valore ve– ramente eccezionale dell'inchiesta. compiuta da.i due gio• vani radicali. OCCIDENTE RIVISTA INTERNAZIONALE DI STUDI SOCIALI E POLITICI Reclattore generale: ERNESTO DE MARCHI Redattore italiano : FERRUCCIO ROSSI LANDI Red<Lttore inglese: ASA BRIGGS Si pubblica sci volte l"anno. - Abb. annuo: Italia L 2000; Gran Bretagna 25/-; Stati Uniti e altri paesi $ 4. C/C postale 3/33368. Redazione e Amministrazione: via S. Francesco da Pnola, 2 Torino - Telefono 527-864
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