Nuova Repubblica - anno IV - n. 7 - 12 febbraio 1956
8 r della. validitù. giuridica dei contratti di ltwo~. Probfema che sappiamo quanta importanza abbia specialmente nei confronti di quel largo settore operaio :che 'è legato_ ad in– dustrie o a ·zone economiche dove il rispetto del contratto è ancora un mito. · · , Ma bisogna essere c~iari-: il pt'oblema della validità dei contratti di l~vOro è- il ·problem~ stesso delfa legge sinda– cate. Ora noi sappiamo come sia densò di pericofo questo tema-, specialmente dopo le esperienze passate e nei rappor– ti di for.ta 8.ttnali. Ma, francamente, ·non si risolv~ un ,gro– viglio di pròhlemi collegati rimandando e ignorando. Tanto . più èhe questo elemento di•normaliZ'4_azione nazionale si i1:'-– serisce logica.mente e naturalmente nella campagna c~e ab– biamo condotto sinora per la libertà ·nelle fabbriche ed è soltanto un atto di coraggiosa e necessaria coerenza portare il dibattito alle sue estreme coll.seguenze. Conosciamo il progetto legge che ebbe nome Rubinacci; progetto· definito. anti-sciopero perché ta.le era e come tale fu g_ius:tamente combattuto. Ma da. quel progetto a niente d~l tutto c'è differenza. Bisogna quindi affrontare ,Questo · problema, porlo nella sua giusta luce, aff.rontare ahche, se necessario, qualche sacrificio per non CQrrere il risclùo. di perpetuare lo stato di frattura tra i lavoratori delle aziende organizzate e i lavoratori presso aziende dove il contratto è una formalità. Per non trovarci, specialmente, allo scoperto nelle svolte reazionarie· che dobbiamo attenderci, anche so questa fase è Caratteri;t:zata da un apparente assopimento delle manitestazioni padrona.li più retrive. PROBLEMI INTERNI Nessun punto di· questa politica sindacale che abbi(',mo cercato di illustrare nei suoi punti _più salienti potrebbe es– sere effettivamente svolto senza un atknto, esame dei pr?– blerni che, sul terreno proprio della. lotta di classe, ci ven– gono _proposti dall'interno della nostra o·rganizza.zione. QL:esti problemi sono: • , - strutture interne, eioé rapportù tra contrattazione nazionale e contrattazione locale; . - rapporti tra lavora.tori di aziende diverse.; - impiego dell'arma ,.dello. sciopero e controllo delle· c1ecisfoni; · - partecipazione effettiva della rr.assa dei lavoratori alla v.ita sindaca.le e formazione dei quadij di '.b11se. I lavoratori e l'organizzazione Cominciamo da quest'ultimo. Non~si puè, negare che•uno ilei motivi che rendono possibile l'azione padr ..male di frat– tura del movimento operaio è il distacco tilt base e quadri. A ciò si può aggiungere una insufficien1.e preparazione dei quailrì minori; .preparazione che gene.&•Rlmc.ntt> ha risposto a temi politico.ideologici e troppo Por:c .a temi ...economici, sociali, tecnici. La partecipazione della base alla vita sin– dacale ò anzitutto un problema -di st1·nt.t•1re;· ma sa.rebbe l'rrato ritenere che un semplice decene,l•umento organizzati– vo possa risolvere la questione. Occor.-e un vigoroso lavoro cnliurale per la prepa1•azione economica e s:ociale dei lavo– ratori, allo stesso modo che è occorso an en urne Javoro per 'Ja preparazione politica effettiva. Ocrore cioé da un lato responsabilizzare e democratizzare la .. f?.1.a de-~·sinc4tc~to alla peri{Qria; dall'altro bisogna moltiplio.~ra i mezzi educativi fllt.i a chfarire i fenomeni economici, .a.ziPndaJi ed extra• r,ziendali; i fenomeni sociali e cultur.11i stes~i, collegati alla vita- del lavoro, come strumento· di ch:.nrirrento e di acqui– sizione cli nirnvi mezzi per la trasforu:s2.ione sociale. Il problema della J)artecip~zione della nrnssa dei lavora– tcri alla vita sindacale è, in altri termini 1 problema di am– pl.iamento della vita sindacale al maggior numero di aspetti e sfere della vita individuale. Non per conglobare, racchiu– dere, cOntrollure: ma per suscitare nnoVe energie, idee, ini• ziative. E 1 chiaro d'altronde che il molldo industriale mo• derno· pone il problema della Personalità del singqlo in rap– porto al gruppo e alla società e che, se in questo campo non saremo noi a presentare soluzioni più ampie e sodilisfa• eenti, vedremo corrÌe concorrenti per.icolosi il capitale e lo Stato, I~ cui soluzioni non potenzieranno certo" la capacità liberante deffindividuo e del grùppo. Alla teoria del sinda•· cat_oaziendali;: si dovrà contrapporre dunque una maggiore, continua, fattiva e consapevole presenza del sindacato nel– l'azienda.. La preparazicine dei quadri l'imano nello stesso ambito, con caratteri di maggiore specializzazione e approfondi– mento. Non si. può concepire 1a lotta sindacale, oggi, senza uria conoscenza almeno approssimativa delle funzioni e dei problemi aziendali, e sen:t.a una visione delle tecniche che governano la vita di un'industria che voglia considerilrsi ~ moderna. Mentre il capitale J)repara i .propri quadri con scuole come l'Ipsoa, dove il futuro dirigente impara a fa– miliarizzarsi con questioni come i costi, la politfoa azien– dale, l'organizzazione della produzione, ecc., il sindacato mantiene schemi di preparazione S:rretrati e inadeguati. Di fronte ai grandi sviluppi - Ché, se non oggi, domani ci toc– cheranno da vicino - della tecnologia aziendale, sarebbe un er:-rore grave sorvolare sul problema della preparazione di quadl'i sindacali che· possano impostare la lotta ravvici– nata secondo schemi che penetrino nella sostanza econo– mica ed affeuino gli addent~llati della trasformazione tecnologica in atto. Le· strutture sindacali Tutto ciò· ci 1·iporta alle strutture sindacali. Non esiste tanto l'esigenza di nuovi organismi, quanto la necessità di consi?erare in modo nuovo il funzionamento pi quelli esi– stenti. I due poli della vita sindacale. sono attualmente la Commis~!~ne 'In.terna e ~a ,camera ~el Lavoro, ,o~g~nismi_ tipicamente unital'i, di base. Il-primo ha stibito tutti i con– traccoTpi d"ella politicizzazione della vita s.indacafe, dell'ac• centramento e della scissione, ma ha resistito soltanto per• ché intorno· ad esso si C pofar~zzato l'interesse della massa operaia che lo ha di(eso - anche nelle varje •vicende di predbminio di questo o quel i-;;indacato - çome organismo proprio. La 'seconda è il luogo cli incontro di organizzazioni diverse, che.trovano nella comunanza di interessi locali la ragione principale dell'importanza della Camera del Lavoro. '.Ma la C.I. è stata solo indirettamente un organismo di rappresentanza dì. tutti i lavoratori dell'azienda. Il suo p1·e– supposto unitario si è attenuat.9 fortemente con il fraziona• mento sindacale e la, ·coi:icorrenza e1ettorl.\1cche recentemen– te ha assunto chiari toni politici, del tutto· estranei alla C.I. Bisogna perciò spingere a. fondo la campagna per la unità. effetti va. della O.I. - unità da garantire con metodi elettorali che prescindano dalle correnti e dai colori p-◊litici, per rispondere ad interessi che non conoscono frontiere po• litiche - ; e bisogna fare della O.I. un organismo con mag– giore autorità e perciò maggiore autonomi& rispetto ·al sin– dacato. Bisogna farlo, trft. l'altro, per non trovarsi battuti da un'azione padronale che, mentre riva.Iuta le CC.II . in via provvisoria, tenta di f8.rne uno strumento- trasformabile in sindacato aziendale; e per battere le possibili velleità di altri' sindacati che da que_sta·ma.novra a.vrebbero· moll9 da ricavare. Per la stessa ragione bisogna stringere i legami tra. C.I. e C.d.L. Questa deve diventa.re davvero l'assemblea. localo dei rappresentanti di fabbrica; i" quali deliberano·con piena autonomia sui problemi econornici e socjali della zona. & • rendono impegnative le _proprie deliberazioni per le orga– nizzazio;ni sindacali del lu.ogQ.. Oggi questo, rapporto C.I.-C.d.L. è coperto in modo in– soddisfacente dai Comit8-ti Sindaca1i d'azienda .. Questi pos:. sono- essere -definiti· come uno strun~ento di controllo del sindacn:fo sull'operato della O.I.; ·e possono essere ·conside• rati un organo- di collegamento e di informazione non, or~ ganicamente, di controllo e direzione della C.d.L., che ri• mane legata .ad un $istema burocratico dall'alto. Inoltre; il carattere di pratica clandestinità dei. Comi:– tati Sindacali, dovuto alla mancanza di un riconoscimento contrattuale concreto, costituisce un elemento cli" disagio che si inserisce negativamente in una atmosfera aziendale dove la. rappresentanza unitaria locale· necessit-a. del più- ampio riconoscimento operaio per la sua funzione democratica. I.C.S.A.► con la loro anonima composizione e la .loro parti– colare oleggibilìtà, pòssono divenire un inutile e contropro:. <lucente doppione della C.I. ufficiale. Qua.nto meno è ne– cessario definire i limiti di-funzione dei C.S., per .non man– tenerli nel vago; meglio· investire della loro funzione le stesse CC. II. D'altronde lo sviluppo dell'importanza_ unitaria de!Ja. .C.I. costituisce una prova di coerenza per il Sindacato stes– so. Nel momento in Cui si rivendica il ricOnoscimento giuri• dico dell'organo di rappresentanza operaia, an.che nel nostro sindacato deve avvenire un riconoscimento strutturale, sta• bilenclo un p1·eciso rapporto tra C.I. e_C.d.L. Infatti,: poiché le C.I. de.rh :ano la }oro funzionalità dalla rappresentanza di intereSsi aziendali e da una elezione a carattère mùtario, ess~ovrebbero costituire Un'assemblea e a quest'assemblea doVrebbe essere affiduto il compito di eleggere i funzionari della O.d.L. ln tal modo, elezioni di secondo grado potreb. bero investire anche le C.d.L. della stessa fiducia che gli or– ganizza.ti hanno accordato ai propri rappresentanti diretti. e si stabilirebbe il solo rapporto organico e logico tra C.I. - cioé. fabbrica - e C.cLL.- cioé· economia· zonale. Non si pnò non rilevare che, oggi 1 queste elezioni - dove esisto•· no - si svolgono tra l'indifferenza generale, tanto che solo minoranze ristrettissime esercitano un· p·eso determinante sull'andamento della lotta. Minoranze spesso ristrette 'ai so1i funzionari di nomina -r.o· quasi nomina - sind.acale. Contratti nazionali e contratti aziendali ·Il problema della contrattazione nazionale e della con• tratta:t.ione locale non può essere: risolto diversamente. Si stabiHscono in questo modo incontri effettivi tra operai cli aziènde clivet·se;•spesso in differenti condizioni economiche; si posson9 commisurare le singole riveµdicazioni ad una si– tuazione sociale globale, perché tale diventa sempre più il quadro·dell'azione. Si impedispe che si formino isolotti pr~– viiegiati a scapito degli operai di alt1·e aziende; spesso or-, gapizzati nella stessa organizzazione. E infine si possono garantire migliori collegamenti ·con le grandi lotte nazionali che, evidentemente, non si potrebòero gettare nel dimenti• catoio e che correrebPero il rischio di esse.re rese più difficili da altri modi di impostazione delle azioni locali. Lavoratori di aziende diverse · Sempre. nel quadro di uTla maggiore funziollalità. dei l'apporti e cotlegamenti locali, sta il pro~·lema dei rapporti tra lavoratori di aziende di"."erse. Intendiamo· per « diver– se » quelle aziende tra le quali esista una forte .spropor-– zione economica, perché in questo caso si verifica normai-– mente una spropoF.done anche di livOlli salariali e ·una dif– ferenziazione di problemi sindacali. Oggi è difficile impostare una lotta ·salariale alla Fiat senza con ciò farne cadere i -risultàtiJ almeno in parte, ad• dosso ai éompagni di altre aziende locali; né pare possibile condurre una vasta azione rivendicativa in aziende meclie e piccole di Torino, se •i compagni della Fiat nori vi concor-– rono in qualche modo. Il problema verrà in parte risolto dal fatto stesso che alla C.d.L. siedono ai posti cli responsabilità rappresentanti delle Varie az_iende; ma è bene tenere presente che la frat• tura - frattura di tipo economico --::- può essere evitata soltanto attraverso una forte azione di solidarietà. Una cassa di compensazione lOcale che provveda a fornire, in modo continuato e non sporadico - e e.on gestione collet- L97) wowa . repubblica /. tiVa ·- i mezzi finanziari di a.iuto ai compagni meno prov– veduti -perché essi possano impiantare con sicur.ezza.-le~lofo Jotte rivendicative, appare oggi una necessità. se01pre;:più urgente. A ciò bisogna accompagn'are lo- studio e la pr"epa– razione di scioperi combfoati che colpiscano if ·monopolio direttamente al cuore, per evitare che si verifichino lunghe, coraggiose, ma inutili ldtte àlla periferia, dovo J'epiderm.ide del colosso è meno sensibile. , · '· Dove, ad esempio 1 la lotta venga impostata presso pic– cole- aziende fornitrici, è cfiiaro che si avranno clifficilmente dei r.isultati se Je fon~ operaie al centro ·non interverranno . in qlla.lche mod·o. Il pl'oblema. dogli appalti, ad esempio, non può essere affrontato che con metodi di lotta collegata di .questo genere. Metodi che si richiamano - bisogna. ri– corda.rio - ad una effettiva solidarietà operaia e che difen-- • dono, in definitiva, g-li interessi di tutti. Non si colpisce in- · fatti. nessun gruppo operaio se1lut colpire tutta .la classe; e solo se tutti h)sorgono, nei niodi possibili, si avranno ri-– sultati concreti a vantaggio di tutti. In tal modo, il sindacato, e la· Confedera.zfone, a.nziché articolarsi su organismi verticaliJ ve-rranno ad articolarsi su organismi orizzontali che rappresentano, rispetto alla or– ganizzazione di categoria pura e semplice, lo stesso pl"o~ gresso funr,ionale che questa ha 1·appresentato rispetto ai sindaca.ti di mestiere. Sn questo piano, inoltre, .si stabili– scono gli incontri funziona.li con i ceti economici dei pi~coli commercianti,. degli 1:u-tigiani e con 19. classe çontadina che sono parto infegrante o imrnedia.tamente marginale delle categorie lavoratrici. L'unità operaia Ultima, ma non ·meno importante ce1-tamente, conseguen• za dì questa ilTlpostazione' di legami organizza.ti e di o;ien:– tamenti di lotta zonale, è la possibilità di operare nel con• eroto quella unità di _base tra .operai appa_rtenenti a diverse– centrali sindacali, senza la quale è difficile prospettarsi de~ gli sviluppi notevo_Ji d'ella lotta operaia. Si è parlato di riavvicinamenti tra diverse orga.nizzaziopi sindacali e a noi pl,\re piuttosto· azzardato porre il problema in -questo mo– mento. Rimane comunque il fatto- che sarebbe deleteria ogni opera di avvicinamento, se quest'opera fosse v.ista senza nuove impostuziOni delle funzioni e dell'orgftnfazazione sin– dacali. Non ci interessano fusioni all'americana, operate al livello inferiore, o fusioni puramente organizzative che im• plichino rinunce icl.eologiche e- strategiche. Da ciò l'importa.nza di definire una politica spregiudi• cata ma precisa e conseguente, che consenta alla nostra·or• ganizza.zione cli muoversi con sicurezza e con successo ne1la fase attua.le, · senza, però diminuziÒni della sùa sostanza classista.- N~i vogliamo un sindacato ch0 si i"nteressi a fondo di problemi_ tecnici, ecÒnomici, socja.li per una sua maggiore funzional~tà; che, cioé, non confidi esclnsivamen• te ai partiti il compito del superamento del sistema vigente ·con la sola· conquista del potere. Vogliamo un sindac8.to che affronti immediatamente _e.nell'ambito del· possibile i problemi concreti del nostro tempo e non li rimandi, con– finandosi in una semplfoe opera l'iformistica, puramente sa– lariale o quasi. Mi\ non vogliamo con ciò perdere la .visione storica della realtà complessiva, la capacità di operare da una posizione classista. · Sen~a di ciò rischieremmo il peggiore dei fallìmenti, sul terreno riformista; fallimento che non consente ripresa. Dobbiamo affronta.re una situazione generale di ]unga du-– rata che ci obbliga a considerare attentamente-· la nostra politica e i nostri strumenti organizzativi. Il peggiore er-– rore che potremmo fa.re sarebbe di ·credere al tatticismo, al . doppio gioco, alle maschei-a.ture e alle_riserve ffientali, che possono costituire una tattica., mai una politica. Dobbiamo saper giocare sui margini o affrontare la bat. taglia aperta., a seconda dei casi. Dobbiamo poter accetta.re il compromesso, come trincerarci nella intransigenza asso– luta. Dobbiamo ricorrere al1a tattica a breve raggio, come alla -grande stratcgiÉt. Ma questa estrema elàsticità di ma• novra pnò essere consentita soltanto da una rjgorosa pre– parazione dei quadri, dalla più ampia aderenza possibile _ tra base e organizzazione, cioè da una democrazia reale, da. un decentramento che Ilon sia dispersione, "' da una acuta interpretazione ideologica della ~ase capitalistica che attual-– mente attraversiamo, perché J'ozione non sia sprovveduta di un orientamel1to ideologico a.degnato. Un g·ru.ppo di indipendenti .e di aderenti ad Unità Popolare che niilitano nella CGJL nuova repubblica ABBONAMENTI : Annuo • • •. •• L. 1500 Semestrale " " 800 450
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