Nuova Repubblica - anno IV - n. 7 - 12 febbraio 1956
4 L'AGITAZIONE DEGLI .-OSPEDALIERI E L'ART. 338 CP IL DIRITTO DI SCIOPERO N(>N VALE PER TUTTI . . . . . .. .. . di ENRICO S lNO ad un recente passato la FIARO (fede.razione Italiana Ass?ci~zi01~i. Regionali Osp~d~liere) .'. i~pi– randosi .a cnter1 veramente democrat1c1, l~sc10 mo– pei:ante nelle trattative fra .i rappresentanti ·dei medici ospitalieri f).quelli degli istituti mutualistici le disposizioni contenute nell'ar·t. 82 della logge 30 settembre 1938 n. 1631. . Senonché l'IN AM, ·dopo aver trattato varie volte e concl~so accordi con la CIMO (C.onfederazione Italiana Medici Ospedalieri), si avvalse di detta legge, nonché delle tariffe emanate a suo tempo dal governo fascista, per estromettere la FIARO e determinare con la Federa– zione degli Ordini gli emQlumenti spettanti ai medici ospedalieri nel caso di ricove_ro negli ospedali_ degli assi– stiti dall'INAM. Contro tale atteggiamento insorise la FIA-RO appel– Jandosi all'art. 82 della legge in oggetto, articolo che di– spone essere di esclusiva competenza dell'Amministrazio– ne ospedaliera le trattative con gli Enti mutualistici. per la- determinazione delle diarie e del compenso fisso spet– tante ai medici curanti. · La CIMO, -con Ja .rivendicazione della FIARO, ven_iva così- ad essere ·estromessa, senza tener conto del fatto che se le di<-;posizioni dell'art. '82 trovavano giustificazione in uno stato corporativo, esse erano· diventate anacronistiche dopo il ritorno alle libertà democratiche. Tantq più che questa sen~ibilità era stata subito avvertita, come abbiamo sopra accennato, çalla stessa J!'IARO. Le divergenze che ne soi-sero non potevano non con– durre ad una agitazione, durante la quale la CIMO im– partì ai propri associati le seguen~i norme ispirate al cri– terio ·di bloCcare 1a attività burcicratica ed amministrati– va degli ospedali nel più breve_ tempo possibile. « I medici ospedalieri ·dovranno frequentare gli,, ospe– dllli nel pieno l'Ìspetto degli orari attualmente vigenti e osservare tutte 10 disposizioni· dL legge n~l .Campo igie• nico, anagrafico e giudiziario. SQtto la personale respon• sabilità di ogni singolo ·c·a~o-reparto, tutti i degenti chi- Q UESTE ULTIME sonò state settimàne in cui si è più «parlato» che tJatto »: convegni e congressi si sono susseguiti, nel settore_ sindacale, ·da quello degli statali della CGIL a quello dei metallurgici a quello internazionale -sulle hutnàn relations nell'industria, pro– mosso -a Roma dri.ll 'Agenzia Europea per la Produttività. Sugli ultimi due converrà_ brevemente soffermarsi, per la loro importanza ·e pe:iché nella mozione p1:ogrammatica con– clusiva dei laVori congressuali del metalmeccanici si parla di «;·~lazioni umanè » ~ome di una conseguenza di tutta una politica paternalistica nei rapporti di lavoro che va ripudiata. La FIOM Ila polarizz_ato la sua attenz~one_ e 1~ sua critica sulle strutture della nostra economia, 1 cui elementi' determinanti sono i ffionopOli: ·«i quali quanto più crescono, tanto più cercano di espandere il loro potere, schiacciando la libe1·tà dell'individuo·». Questa particolare, situllzione, in •un'epoca in cui si succedono con un ritrn~ prodigioso sempre nuovi progressi tecnici, è alla base d1 ogni squilibriò e di ogni contraddizione: << peggioramento delle condizioni di lavoro, sfruttamento dell'operaio, ecc.». Non c'è, per uscire da questo stato di cose, che la lotta siùdacale. « L'obiettivo fondamentale di questa lotta può essere sintetizzato in una sola parola: contrattazione, Il lavoratore deve essere consapevole che ogni compenso -che egli ricève ·non è che un cori·ispettivo del lavoro che egli offre». Da siffatta analisi discende, appunto, la conse• guenza del ripudiò del paternalismo o delle relazioni umane e della i-iecessitiÌ di rafforzare l'unità. delle commissioni in– terne che sono organi indispensabili per arrivare ad una efficace contrattazione. A questo punto potremmo collegarci còn il convegno sulle human relations, al quale di paternalismo, di com– missioni illterne e di consigli d'impresa in i-apporto alle dimensioni aziendali si è ampiamente parlato, ma non possiamo non trascurare le rimanenti decisioni congres– suali della FIOM, che, per lo sviluppo dell'azione sindà .. cale in Italia, ci sembra •rivestano un'importanza grand~s-. sima. Ogni schematismo nella lotta operaia è stato fin al-. mente respinto e c'è da augurarsi che lo sia non sòl~ a parole. Infatti, il dissidio· esistente fra la piccola impresa e la grande che tende· a soffocare ogni ,iniziativa, ·si va approfondendo sempre di più e diverrà insanabile ·col pro– gredire dell'applicazione delle nuove scoperte tecnologi– che: ciò impone l'esigenza di una politica sindacale dif– ferenziata, di forme elastiche di lotta. «-Mentre nelle pie-. cole aziende si deve puntare ai miglioramenti salariali, nelle grandi converrà invecè puntare sul miglioramento· delle condizioni di lavoro e sulla diminuzione delle ore lavorative a parità di salario i. La mozione pone in ri– lievo c_he il benessere del lavoratore è impossibile senza un rigido. controllo dei monopoli che consenta all'indu– strfa metallurgica di espandersi e di progredire. « Ma que– sto sviluppo è incompatibile con l'inquadramento della nostra industria in organi· di integrazione sovranazionale ~ome. Ja CEC.1, el}e_ la pongono sotto il dominio del più . ' MATTOLI rurgicì o di specialità. chirurgica, sia a carico dell'INAM, dei coltivato'ri diretti o di qualsiasi altro Ente mu.tùo assi– stenziale o assicurativo, che ricorreranno per interventi di urgenza o di pronto soccorso, dovranno subi-re il trattamento operativo suggerito dalla necessità del caso; gli interventi -di elezione saranno differiti fino al termine dell'agita– zione. Per gli ammalati di medicina o di specialità inter– nistiche il capo-reparto adotterà gli opportuni provvedi– menti perché ogni· singolo accertamento diagnostico sia corroborato dalle più meticolose ed esaùrienti indagini cliniche e sussidiarie. Lo stesso criterio di meticolosità do– vrà essere 1 adottato pe.r-la durata della degenza. Nessuna pratica di carattere amministrativo burocratico dovrà essere espletata dur.ante i( periodo di agitazione, tra:nne quelle di cui al iprimo ·capoverso della presente, e cioè: igieniche, anagrafiche, e giudiziarie (Ilon firmare im– pegnative né rilasciare alcun altro documento) .• Non for– nire alcuna notizi <J.ai medici di controllo degli Istituti mu– tualistici, né ta;nto nieno -ammetterli nei reparti pe·r in• terrogare gli amt~al,ati. I capi-reparto_ dovranno aSSicurarsi che ciò non av• venga durante la loro assenza e che le cartelle cliniche sian'O a disposizione soltanto d~i medici di reparto e di guardia., nei" casi di ·necessità. Dettè norme non saranno applicate per i paganti in proprio che effettuino· il pre– scritto deposito cauzionale. Il s0rvizio ambulatoriale per le singole branche me– dico-chirurgiche e specialistiche sarà direttò personalmente dal capo-:reparto (o dal san"itario che lo sostituisce in caso di assenza), il quale affiderà il compito delle visite ad un ·medico dellò stes!3o reparto, seguendo quei criteri tecnici di cui sopr~ adottati per gli abunalati degl;lnti' in corsia. A tali visite saranno ammessi soltanto i pazienti muniti della tessera di assistenza gratuita rilasciata dal Comune e i paganti in proprio nel caso in cui la tariffa ospeclalier~ corri~po11:da almeno a quella lliinima dell'Ordine dei Me-..., dici della pro_vincia, con esclusione d~gli assistiti dalle Mn– tue .. Le ricerche di laboratoriO e i·adiologiche 1?afa~~9 Ji- lfih VORO E SINDACATI I HUMAN RELATIONS MERCE DI LUSS-0 forte monopolio straniero. Si impone pertanto ·Ia•·necessità in questo quadro che le aziende cont1-ollate dall'lRI, dal lì'IM, dalla Cogne attuino una politica aziendale ·e di gruppo secondo l'indirizzo industriale di interesse nazio– nale,· in unione agli altl'Ì enti interessat.f contro.llati dallo Stato>. · Il~ convegno sulle relazioni umane non ha invece vo– tato mozionj, non è arrivato a conclusioni _di sorta:- s'è mantenuto al livello di ·uno « scambio inte1nazionale di e·sperienze » in materia di sociologia applicata all'industria. A prescindere dai molti spunti di colore che ha _offerto e che potrebbero essere indicatiYi di una assenza di con– tatto con la realtà italiana, l'incontro ha dimostrato che l'indagin~ psic;ologica dei lavoratori al fine di rivalutarne la personalità. di uomini, in un clima di cOllaborazione pro– duttivistica n·on ha sensq _se non per quei paesi nei quali il livello dei ·salari reali è. sensibilmente elevato e la disoc– cupazione per lo meno compressa e arginata. Ma ·dove, come da noi, si è ben lontani dall'obiettivo del pieno im– piego, né quindi si è conseguito il minimo vitale e_l'uomo résta. ad un sottolivello umano, assolutamente privo di qualsta_si autonomia individuale, le relazioni umane che, nel macchinismo del nostro tempo dovrebbero rappresen– tare un s~1pplemento di umaniià per il fiondo del _lavo"ro, vengono, nella migliore delle' ipotesi, scambiate per pater– nalismo e, nella peggiore, per· antidoto ideologiCo, posto in atto da.i monopoli, ..alla lotta di clasSe·. I Paesi scan– din "a.vi, l'Inghilterra, l'Olanda, hanno .recato espefienze cli- 114?tevo1einteresse scientifico, ma parlavano una lingua che né i sindacalisti, né i datori èli lavoro italiani, pre– muti da una situazione del tutto particolare, pòtevano. capire. Così, la· consultazione mista e i cotisigli aziendali, le dimensioni dell'impresa,_ l'informaziqne ifel personale, la formazione dei lavoratori, non hanno trovato che scarsa · eco d'interesse fra i rappresentanti del ~ padronato ita• liano, che, a cOnfronto dei loro colleghì' nordici 'ed an– glosassoni, hanno denotato una efficiente imperme·abi– lità non solo ai concetti di una umana socialità, ma persino a quelli freddi, "scientifieiP della sociologia, di marca ·borghese. E ad un certo punto, l'industriale Boccardi - delegato confindustriale al meeting - s'è (97) 11uòwa repubblica mitate a.i soli _e.asi· di urgenza o richiesti dai -sanitari dellO sUlsso ospedale; la terapia fisica ai casi di assoluta ed estre .. ma necessità ». In seguito all'agitazione, iL..24 .agosto 1955 .ii:enne si-– glato ·a Genova un ·accordo_ .. tra la FIARO o la 91~0, aç• cordo secondo il quale in _avvenire le trattative/esclusiva~ mente economiche, nei confronti degli ' Enti -inutUalistid sarebbero state condotte di comune accordo fra le due as– sociazioni (FIARO e CIMO) .. Tale accordo ebbe anche la appl'Ovazione del ministero dell'illterno. ~ - Poichè l'agitaziqne si manif~stò durante il ·periodo in cui ·Ia Federazione Mutue Coltivatori Diretti doveva re– golamentare i, suoi. rapporti con le amministrazioni ospe.. daliere, i presidenti degli istituti INAM, _Coltivatori Diret- '\. ti e ENPAS, rispettivamente nelle persone dei signori prof. Petrilli, dott. Anchisi e dott. Notaria.imi, collegialmente denunciaro~o alla .Procura della Repubblica. di Rom"A · il -presidente della CIMO per violazione dell'art. 338 OP. · Quanto abbiamo esposto rispecchia la successione dei -fatti avvenuti, che qui abbiamo voluto ricordare solo al fine di rilevare il comportamento dei tre presidenti nei confronti di un ·responsabile di un'organizzazione sinda• cale. Quello che vogliamo mettere in evidenz;a è che di fronte ad un'azione sindacale mirante a difendere i giusti diritti di· una categoria di professionisti non ·si sia sentito alcuno scrupolo a riçhiamarsi ad una legge· fascista. L'art. 338 CP dice infatti: « Violenza o minaccia ad un Corpo politico, am-minl- '– « strati1:10o (Jiudiziario. Chiunque usa violenza o·minac-ci'a· « ad un Corpo ·politico,, amm.inistrativo, : giudiziario ò · ad « una rappresentanza di esso, o ad una qualsiasi pubblièa « Autorità costituita. in collegio, per impedirne, in tutto od « in parte, anche temporaneamente, o per turbarne ·co- « munque l'attività, è punito con la reclusione da 1 a 71 « anni. Alla stessa pena soggiace chi commette il latto « per influire sulle deliberaziohi collegiali di imprese che « esercitano servi~i pubblici o di pù.bblìca necessità,• qua- « lora tal~ deliberazioni. abbiano per oggetto l"a.orga.niz• « zazione o l'esecuzione dei servizi». Che cosa. si dovrebbe dire _allora, dello sciopero dei fenovieri, dei magistrati, degli insegnanti, degli esattoria-– li, dei dipendenti del ministero del tesoro ed infine degli stessi dipendènti degli Enti mutualistici? La libertà sinda• cale non può essere condizionata o diffe1·enziata a sec~nda– delle categorie. di· dipendenti. A meno che non si vogliano creare occàsi"oni di lavoro per la Corte Costituzionale. Quello che più ci sorprende infatti è che presidenti di Istituti i ·quali vivono all'ombra dello .stato de1I1ocratico non si peritino di appellarsi a norme di legge· seppelli~ nello spirito e nel cOstume di mia Repubblica democratica, come quella che si è voluta dare il popolo italiano. Senza Considerare-che;-in-una.-visione più vasta e più rèaHstica," non si può certo pensare ad un'assistenza organizzata non - con la collaborazione, ma contl·o le classi sanitarie. preoccupato che il convegno azzardaisse qualche racco, mandaziono che avesse potuto mettere in difficoltà i seguaci dei' dr. De Micheli ed _ha precisato che tutto quello .di c,ui era stato incaricato poteva riassumersi nel verbo « ascoltare ». E anche per quanto conceme « la funzione del si~dacato in rapporto àUe human relations >, la parte padronale italiana ha dato la interpretazione più restrittiva, mentre gli scandinavi, ad esempio,. hanno. convenuto sulla stessa interpretazione data dai sin• dacalisti. Le relazioni umane - si potrebbe concludere - sono merce di lusso per paesi ricchi, nei quali la borghesia- non è una casta IDa una vera e propria classe dirigente éhe adempie ad una sua specifica funzione. F"tANCO VERRA: ·un libro attuale DANILO DOLCI Fare presto (e bene) perchè: si muore « Il libro nOn è una fredda ed ari– da seque~a d{ dati statistici, caratte– ristica delle cosidette ))inchieste", ma. un documento (pur necessario per co– loro che vogliono affrontare lo studio dell'annosa que·stione del Mezzogiorno con i suoi particolari problemi della miseria, dell'analfabetismo, della cri .. .,minalità, della prostituzione, della tu– bercolosi, ecc.), un documentò di vita pa1pitante, in~ cui pfedomina il calore e la passione di tante anime che sof– frono per mancanza di pace, come i corpi per mancanza di pane». (T. La Torre, La Tribuna del Mezzogi01·no, Messina). Ed. De Silva, pp. Vlll-120, L. 550. LA NUOVA ITALIA FIRENZE
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