Nuova Repubblica - anno IV - n. 4 - 22 gennaio 1956
(94) nuova repubblica SE'r'J'EGJORNI.NEL.lUONUO LA DIPLOMAZIA DELLA FORZA L A. LETTURA clell'inte1·vista conces.~a dal segretario di Stato arnericllno John Foster Dulles alla l'ivi.-sta !..i/e fa venire i brividi, fa 1·icordare i tempi del blocco sovietico di Berlino o dell'agg1•çssione in Corea. La. recente fase di dir..;tensione dei rapporti fra i due blocchi di potenze aveva pe1·rnesso di dimenticare la teo– ria delle rnppresaglie immediate, esposta a suo tempo dallo stesso Dulles in un articolo che comparve su Foreign 11/– faiJ-s~ e aveva fatto pensare che tra le due correnti che si arfrontano in seno al gabinetto repubblicano del presidente Eisenhower, quella oltranzista, che fa capo al senatore J\nowland e al China lobby, e quella moderata e interna• zionalista, che fa capo allo stesso p1·esidente, fosse pre•. vo Isa quast'ult.ima. (Fn.,ftr n1111e., ha dichTarnlo a. «I.ife• che l'or/e della di• JJlut1w:il( cu11siste t1d pur/are il 1me.,;e :wlJ'orlu della uuef-ra) (Ois. tli Di11u IJQschi) 5 Purtroppo, le dichiarazioni di Foster Dulles non solo creano l'impressione che la COrt'ente oltranzista della di• plomazia americana sia più forte -che mai nelle sfere go. ,·ernative, forse graz•ie alla ma.lattia del presidente e allo scarso contròllo da lui esercitato in questi ultimi tempi sulla politica e~te1·a, ma anche che sotto una facciata. di 4 stensiva ·abbia costantemente operato già prima del falli 4 mento' della seconda conferenza di Ginevra. - L'elefante nella cristalliera. L'intervista di Dulles si riferisce infatti a tre fatti sca. glionati nel tempo, che vanno dall'irrigidimento americano in. difesa del presidente sud•coreano Syngman Ri, quaudo co,c;;tuicel'Cò, con la liberazione dei prigionie1·i nor<listi, di mandare a monte l'armistizio stesso 1 a due episodi più re 4 centi: il tentativo d'internazionalizzare la guerra d'Indo. cina dopo Dien Bien Phu e la difesa di Formosa e dei re• sidui del regime nazionalista cinese contl'o un attacco della repubblica popolare cinese contro Formosa e le isole adia 4 centi per liquidare l'ultimo focolaio di gllerra Civile. Giova ricordare, a proposito di questi due episodi .viù 1·ecenti: l) che senza la costituzione del governo Mendès 4 France in Francia, nel corso della conferenza di Ginevra dedicata all'Indocina, la guerra d'Indocina, per l'acco1·do fra la destra francese dei Pinay e dei Bidault e la de 4 stra repubblicana americana dei Dulles e dei Knowland, ktnebbc stata internazionalizzata e avrebbe forse messo jJ fuoco alle polveri della grnnde guerra asiatica e forse della. terza guerra mondiale; 2) che senza la moderazione comunista cinese, la decisione degli Stati Uniti di scate• nare una guerra cino•aruericana in difesa di Formosa e di Ciang Kai.scek avrebbe potuto anch'essa diventnre una grande guerra asiatica e poco dopo una terza guerra mon<liale. Il China lobby è quindi riuscito, ,grazie all'influenza che eo;;e1'Citadirettarnente sul leader della corrente repub• blicHna al Senato americano e sul capo della diplom11zia arnei-ictina D111/es, a farci arrivare quasi alla guerra, evi• tata non a causa cli una tardiva resipiscènza americana, ma a causa di fattori esterni, quati la formazione di un go,·emo pacifista come quello di Mendès•France in Francia o la decisione dei dirigenti cinesi di procrastinare la Jibe• razione dell'ultimo lembo di terra, difeso dalla VII Flotta., statunitense, che Ancora è contt·ollato dal regime corrotto cli Ciang. Che un segretario di Stato americano possa determinare lo scoppio di una terza guerra mondiale è già grave; ma che se ne vanti come di un successo della sua politica e che minacci di esèrcitare in qualunque occasione analoga in avvenire delle rappresaglie atomiche desti.nate· a lare scoppiare il ·conflitto mondiale è inammissibile .. Come sempre, in casi come questi, la diplomazia bri• tannica è stata la prima a reagire; e probabilmente rea•, girà jn modo an~or più fermo il futuro ministro degli esteri francese, se va in porto il governo omogeneo di Fronte repu~blicano in F~·ancia. E come sempre, ancora 1 non una voce ufficiosa. o ufficiale si è levata in Italia contro que• sti metodi. La presa di poi;izione di Dulles è oltretutto inadatta agli scopi che si propone di perseguire, è inadatta a con• trastare efficacemente, a favore della democrazia, il ten• tativo di e marsliallizzazione > sovietica dell'Asia che è già in atto; ché quando l'URSS promette ai popoli asiatici niuti economici e tecnici, sia pure allo scopo di sovietiz. zarli a Junga scadenza, la risposta pili efficace non è la mi– naccia di gettare Ja bomba atomica su queste stesse popo• }azioni asiatiche se un signore non asiatico che in quel mornonto sta seduto al suo tavolino di segretario di Stato a \•Vashington ritiene che gli aiuti sovietici costit.uiscono utl 'illecita interferenza negli affari interni dell'India, per esempio, o della Birmania. Opporre alla e diplomazia del sorriso> di Kruscev e Bulganin la diplomazia della forza, delle rappresaglie im– mediate, è non solo inefficace, non solo sterile, ma anche deformante del vero aspetto del -popolo americano, che si ispira ancora a.Ila tradizione democratica di J'efferson e di J'acskon, alla tradizione emancipatrice di Lincohi., alla tradizione internazionalista. di ,,Vilson, alla tradizione ri• forrnatrice di Roosevelt. Che proprio la grnnde democrazia amel'icana debba apparire con la « laccia feMce > e che i succossol'i cli Stalin debbano avere il « sorri~10> è vera~ mente un'assurdità cui poteva giungere soTo il peggiore se~ gr·etarfo di Stato che Ja diplomazia americani\ ricordi. PAOLO VJl'TORELLI LA DITTATUHA DI ROJAS PINILLA COLPO PER COLPO BOGOTA', dicembre 1955 S E U)-J GIORNO, nell'Eui-opa della Santa Alleanza, si potè dire di un libro che la sua pubblicAzione equi. valeva a una battaglia perduta per l'Austria di Mette1·nich 1 oggi nell'America latina, oppl'essa da una Santa Alleanza che si. chiama ÙJ"ganizzazione degli Stati .Ame– ricani.. e che al vecchio e rinnovato cQnfQl'mismo della Con• 'troriforma cattolica unisce il nuovo,. conformismo norda• mericano, si può dire invece che un giomale che si è cessato cli. pub:W_~are vele non una ma molte battaglie perdute per la,, ittaturn rnilitare di Rojas Pinillu. Gli effetti della soppressione del 'l'iem710 si ,·edono oggi, e ancor pili si vedranno domani. Già da adesso comunque il dittatore non può C'erto congratularsi di questo gesto di arbitrio militaresco che, se ha soddisfatto per un momento la sua megalomania di politicante incolto e meno che mediocl'e, ha però distnitto le illusioni che ancora restavano e reso ol'mai impos,<iibjle il ricostituirsi di quell'atmos.fera di < paci6cazione > su cui aveva e1·etto il suo potere. Se Gustavo Rojas Pinilla si era consolidato al potere dopo la data infausta del 13 giugno 1953 non era solo per l'efficienza delle sue forze di repressione. Efficienza molto dubbia, del resto, se- al suo predecessore non ayeva potuto assicurare la permanenza al potere. Per tenere al potel'e Rojas 'Pinilla, l'illimitoto servilismo del ':l'iem,vo e pili tal'di la sua falsa e compiacente opposizione contavano pili di tntte le bande di assassini el'editate da Lat11"eano Comez, pili dei poliziotti e torturatori de] SIC, più delle armi mo• dernissime importate dagli Stati Uniti. La direzione liberale non aveva nessun desiclcl'io di rovescia,·e la. dittatura. All'indomani del colpo di stato si era anzi affrettata. a contribuire a consolidarla, e pùr oltre un anno sulle colonne ciel ':riempo non si lessero che parole d'adulazione al dittatore. Chi avesse voluto ricordare allora che Gustavo Rojas Pinei'la, assassino cli 'migliaia di colom• biani, •re~ponsabile delle stragi di Cali nel 1948, doveva jl suo grado ai servizi resi al govemo conservatore nella guerra civile, sarebbe stato tacciato di irresponsabile pro• vocazione. Un manifesto della COnfederazione del Lavoro - diretta da liberali - mentre convocava i lavoratori a manifestare il loro appoggio al govemo del colpo di stato, invitava a non parteciparvi quanti « conservassero risenti. menti >. Perché nella Colombia di Rojas Pinilla era un nemico della patria chi conservasse il ricordo e il rancoi-e della tragedia nazionale. ron solo per Rojas Pinilla e la sua cricca ma anche per quanti, con l'appoggio aperto e servile o con la critica e costruttiva> di un'opposizione altrettanto servile, si onoravano di farsi suoi complici, dal «socialista> Antonio Garcìa al e liberale> Eduardo Santos. Sopprimendo il 7'ienipo il dittatore ha così distrutto le possibilità di collaborazione e di cornplicità· di un'oppo 4 sizione addomesticata. Il 7 1iem710 non chiedeva che di collabol'8re con Ja critica e non· avrebbe mai chiamato col suo nor"ne la dittatura finchè questa gli avesse concesso la grazia di criticame gli «errori>, chiedendo umilmente che fossero rimediati. Ma Ja brutalità militaresca del dittatore ha reso inutili tutte le abilità reazionarie della destra 1ibe 4 raie. Non ha :germesso a quel quotidiano di conservare neanche quel minimo di apparente dignità cui esso non pote\'-a rinunciare per non perdere ogni prestigio. Gli ha imposto di prosternarsi pubblicarnente nell'estrema nbbie• zione ,·ingraziando jJ suo padrone delle frustate t·icevnte. Percbè ti-a l'altro è nei piani della dittatura il lancio di un giornale direttamente controllàtO" dal go,·e1·no, e davanti Alle nmbizioni ed a,·idità della sua cricca di parassiti ~e~Je ogui considerazione di opportunità politica. Un'altra opposizione e1·a sorta intanto, ahche se i ben~ pensanti colaboratori del ~fiemvo ostentavano di ignorarla. Non l'ignorava però il govemo che ad essa rispondeva con stn1gi e bombardAmenti ae,·ei. Poi· anni dalle colonne del 7'iemvo ci si è predicato che ~olo un atteggiamento e pacifico > delle masse - cioè la uccettazione del!~, dittatul'a - potevano permettere il rista: bili111ento della normalità costituzionale. E in questi anrii la dittatura continua.va I.e sue stragi, esacerbava le sue reprer,;.sioni, perfezionava i suoi mezzi di persecuzione e di dela~ione, moltiplicava le to1-lure e gli assassini, e mentre preparava l'instaul'azione integrale dello stato totalitario trasformava tanta pnrte del pa~se in campo cli Oattaglia, in te1•ra brnciuta, oggetto di devastazione e teatro di ster• rninio, campo di battaglia delht guerra civile sempre più fr•1·oce111ente ·combattuta contl'o il popolo colombiano. (,Jnf".,ti sono stati i risultati del!'« abile> politica della di1·ezione lihPrale. Ma omrni le cose sono cambiate. Al, pl'incipio di questo nnno il dittatore poteva ancora annunciare burbanzosa• mente che avrebbe mantenuto lo stato d'assedio - instau• 1·ato nel 1949 ! - fìnchè gli fosse sembrato opportuno. E in luglio poteva cinicarnente 1·iaffermare per l'ennesima volta la sua criminale decisione cli distruggere a ferro e Cuoco In Resistenza in al'lni nel Tolima. Oggi buona pa,·te degli stessi conservato1·i si schierano all'opposizione e la Resistenza dilaga in nuove regioni. Nonostante la legislazione sempre più vessatoria, la · superstite stampa liberale usa oggi altro linguAggio, e ciò ci dl~ la misura di quanto sarebbe stato possibile ieri, quando ancora la clittatul'a cercava il consenso dell'opi. nione pubblica per consolidarsi. Que:st'opera di opposizione legale, pur nei limiti semprn . più l'istretti imposti dalla dittetura 1 è comunque ùtile, per quello che dice e forse anche pili per quello che ostentata. mente fa capire di non poter dire, e anzi la sua ef-ficacia principale è in questo continuo smascheramento del regime in cui vive 01'mai la Colombia. Ma la stampa libera è altrove. La stampa clandestina non era mai cessata completamente e aveva continuato a denunciare i delitti del regime anche qua11do tutti gli opportunisti - e liberali> del 'l'iempo, «socialisti»• di Goceta colornbiana, e « partigiani della pace> di Pro Pciz - esaltavano il generale liberatore e pacificatore. Ma oggi la stampa clandestina aumenta e si diffonde. Non che sempre esprima posizioni chiare e dimostri com• prensione degli av,·enimenti. L'organo clandestino del par., , tito comunista, ResMtencia, continua a illudersi e a-illudere con vaneggiamenti di e unità nazionale>; dimostra anzi come quel partito c1·eda che per fare una politica « larga, unitaria, non settaria> sia necessario porsi alla coda delle masse, e nel niomento in cui Je forze popolal'i riven• dicano con Je armi la libel'8zione e il rinnovamento defi~ nitivo del paese, si limita a denunciare Je concussioni <lolla cricca imperante, come può farlo qualsiasi conservatore «onesto>, quasi a 1·ivendicare sole, -un po' pili di correttezza. amministrativa. Ma non per un·onesta amministrazione insorge e com-·. batte il popolo colombiano. Alla dittatura ipoc1·ita e san 4 guinaria. di Gustavo Rojas Pinilla non chiede di migliorarsi e pol'fezionarsi: è deciso a distruggerla. CARLO$ GONZALEZ RIVERA
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