Nuova Repubblica - anno IV - n. 4 - 22 gennaio 1956
(94) nuova repubblica 3 L'UNIONE- GOL·IARDICA A CONGRESSO VITTORIA DI PIRRO Il Congresso di Modena non poteva essere che un congresso di transizione, incapace di scelte meditate e definitive, ma doveva dimostrare in qualche modo quelle ragioni che tengono uniti larghi strati di studenti intorno all'UGI. Esso invece è rimasto nel limbo degli s:og<Jus fumosi; e dietro la vittoria della "vecchia guardia,, non è stato difficile ritrovare la presenza di Malagodi di GIULIO CHIARUGI D IRE che al recente Congresso di Modena. l'UGI ba. perduto l'occasi~ne di qualificarsi come movimento universitario e di imboccare la strada della piena valorizzazione degli organismi rappresentativi studente– schi quale struttura delle università è forse eccessivo, Certo è che, rispetto a tale possibilità-, restano aggravate le in- certezze e Je ipoteche. · Il Congresso, la cni effettuazione era stata sin troppo ·procrastinata nell'anal'Chia seguita alla crisi dello scorso ottohl'e, non poteva essere altro che un congresso di tran– sizione, incapace di scelte meditate e definitive, ma do– veva. comunque, oltt·e che dar luogo alla iiunificazione formale, dimostrare con la. sua stessa composi7,Ìone ]e ra– gioni associative e la volontà politica che tengono uniti larghi strati di s~udenti intorno all'UGI. •Questo no:n è avvenuto, ovvero è avvenuto soltanto in parte e fornendo indicazioni assai dubitative circa l'auto– nomia e l'attitudine all'impegno univerSitario delle asso– ciazioni goliardiche meridionali e di alcune poche del set– tentrione (Bologna, Genova, Trieste e FerraJ"a.). La ra– gione associativa di queste ultime sembra· rimasta al cli– ché della goliardia. di otto anlli fa,• sempre più sbiadito con J'andar degli anni. Nel meridione, invece, le associa– zioni goliarcli~he, anche quelle che per altri. versi hanno dimostt·ato qualche effett.iva capacità di impegno nell'uni– versità, come a Palérmo e negli atenei sardi, non sono ca– paci di resistere a suggestioni di vario ordine, che vanno dliH'abitudine tipicitmente meridionale di fornire ascari ad occupare purchessia cariche sprovviste di reale inflnenzf\ politica facendo da puntello ad ogni soluzione conformi• sta, a.ll' altra tendenza, tipica del meri.dionalismo dete– riore, di predicare in termini coloristici la ribellione del Mezzogiorno e di proporre soluzioni tanto immaginose quànto p6puliste. Al Congresso di Modena i goliardi meridionali hnnno proposto, per bocca di J·annuzzi, un rùovimento di ai.ione giovanile meridioriale, che çiovrebbe, (?hissà ·perché, oggi come oggi, prendere le mosse dall'UGI. Curioso 'impasto di dorsismo programmatico e di trasformismò_ effettivo. Jannuzzi, altl'imenti noto negli a.tenei italiani cOme 4: ·Prin– cipe di Napoli», è sta.to senz'altro il protagonista del Con– tresso, realizzando l'abilissima operazione di unire le ~s– sociazioni goliardiche me1·idionali 1 o almeno i vertici delle medesime che non sono certo rifuggiti dalla prnssione ma– fiosa sugli associati,' con ampie citazioni di_ Salvemini per· offrirle ad una opel'azìone tipicamente giolittiana di conformismo centrista, imperniata sul radical-socia.Idemo– cra.tico Rocce!la e sul nialagodiano Orsello. E SAMINANDO più partitamente le posizioni in Con. gresso, notiamo che esse sono state quattro, anche se a qµella della « vecchia. guardia» non corrispondeva alcun orientamento ideale e politico degno di questo nome e se Pannella, portavoce nell'UGI di un indirizzo particolare e personalissimo, si è astenuto dal partecipare al Congresso con una pbsizione impegnata ed è stato prnsente soltanto marginalmente. A parte Pannella, sono emerse le posizioni di Ungari, 'di Bogi-Lunghi, di Jannuzzi, e delta « vecchia guardia» centrista (Orsello, Stanzani, Roccella, l?esti, Ra"imo.ndo). Ungari, al quale era affidata la relazione introduttiva, ha mostrato di intendere i compiti dell'UGI limitati aqa sob università, scuola cui si richiede soprattutto la formazione di una «.classe generale» dirigente del paese. Le associa~ · tioni goliardiche, nelle quali . è riconoscibile un « centro µiotore etico politico--» informato alla cultura, al costume e alla tradizione liberale, riuniscono, nèll'università e solo nell'uniyersità, tutti i giovani che, sia per essere orien– tati in senso laico-liberale sul piano ideale prillla ancora ~he politico, sia per intendere personalisticamente, e quindi in senso liberale, l'eventuale fede religiosa, possono accet– tarne l'orientamento ideale e la pr 1 assi politica. Ne sono quindi esci usi, in linea di principio, non tanto e sola– mente i militanti po.litici che si presentino inquadrati sul pianO partitico all'università, quanto, per esempio, anche i giovani d1 personale orientamento marxista. L'università è per sua natura rivolta allo stud!o e distaccata dalla immediata destinazione pt·ofessionale, è una « scuola ge– nerale» intesa esclusivamente alla formazione della perso– nalità intellettuale mediante l'educazione alla. ricerca; di conseguenza la laurea non deve né può avere validità professionale ed è necessario un esame di Stato da essa di– stinto che accerti l'idoneità del candidato, oltre che al1o studio e alla ricerca, all'applicazione pratica delle nozioni possedute. Eventuali iniziative sul piano delle professioni, pure rispondenti al medesimo « motore etico-politico», deb– bono comunque svolgersi separatamente dall'UGI. · Invece Bogi e Lunghi hanno mostrato di intendere i compiti dell'UGI come interpretazione autonoma in sede universitaria e professionale (si individua una « unità or– ganica» dell'pniversità, unitaria non sul pié.no culturale ma· su quello pol,itico, con le professioni cui dà. adito) di un interesse specìfìco prevalente legato alla coni:}izione uni– versitaria di preparazione alle professioni e all'esercizio delle stesse professioni, il cui orientamentb ed ordinamento è necessariarriente legato a quello dell'univerSità che vi prepara. La libera interpretazione ed organizzazione del– l'interesse prevalente è certo una concreta applica.zione del metodo laico, ma non per questo le associazioni go1ia.rdi• che Possono definirsi idealmente Jaiche, i'n quanto non ri– conoscono tra i loro compiti la soddisfazione di tutti gli interessi umaniJ culturali, civili, .politici, ma soltanto di quello universitario-professionale. In tal senso è ammissi• bile la presenza neH'UOI dei cattolici e dei marxisti, nella misura in cui rispettano laicamente, come dovrebbero ri• spettare nei sindacati, l'autonomia dell'oi·ganizzazìone di un hiteress~ specifico. Interessante, a questo riguardo,· la. pl'esenza nelle associazioni dei socialisti i- quali, per es– sere portati ad ammettere il pluralismo delle idee e degli interessi, hanno recentemente dimostrato di 1·ìuscire ad entrare nelle associazioni molto più facilmente dei comu– nisti, spesso respinti per le loro infelici prove di scarso rispetto della autonomia associativa e di intrinseca ten– denza alla. presenza massiccia e rigidamente organizzata. L'università, per Bogi e Lunghi, si diStingue netta• mentè. dalla scuola media, scuola generale che dovrebbe essere unica ed obbligatoria, Pm·ché prepara specifièaménte alle professioni mediante l'orientamento alla ricerca che distingue il pmfessionista dal tecnico e lo rende capace di funzioni dirigenti. Jn tal senso si respingono in linea di principio il diaframma dell'esmne dì- Stato tra unive·rsitù e pl'ofessioni e lo sdoppiamento della laurea, spesso ri– chiesta dai portavoce di interessi deJla produzione, che porterebbe alla esistenza. di laureati sprovvisti anche in via di pl"incipio di orientamento· alla. ricerca e perciò de– stinati « a priori » a funzioni tecnico·subalterne. Si SO· stiene altresì la stretta unità pòlitica. ti-a universitari e professionisti~ uniti dall'interesse 1 ~Specifico pe1· la riforma dell\mità organica universitù-professioni', distinguendo però nettan-. '-te _queSta unità politica da ogni possibile estensione àd a1tri interessi genei-ali, che vengono' ricono– sciuti propri ai partiti e, per esempio, alle associazioni culturali. Queste due posizioni sono tra loro chiara.mente disUnt:e ed entran;be in vivace polemica su temi di grandissirna 1·i– sonatiza· politìca ed immediata attualità nniversitada, quali la validità professionale del titolo di laurea, l'organizza– zione dei professionisti (non dei« laureati» in quanto tali) in rapporto all'università, ed il finanziamento universitario. A proposito di quest'U.Ltimo, per esempio, Ungari lo vor– rebbe in prevalenza. privato onde agànciare progressiva– mente le università da ogni legame con lo Stato e farle divenire libere istituzioni culturali, 1_11entreBogi o Lunghi lo vogliono in prevalei:i-za statale, onde evitare le interfe– J'enze dirette. di intereSsi economici o religiosi sull'ordina– mento e il funzionamento delle università. Però hanno in Comune altri motivi di fondamentale importanza. Innanzi tutto la richiesta perentoria che l'UGI si renda indipen– dente da impegni ed interessi politicamente impegnati che intendono imporre una super-direzione di laureati orientati ad impiega.re , l'etichetta goliardica in sede politica inveée di interessarsi in concreto delle professioni e dei problerni relativi. Poi l'orientamento politico di movimento studen– tesco rivolto alla riforma dell'università, con la con·se– guente necessità degli organismi rappresentativi studente– schi diretti ad inse1·ìre gli studenti al governo dell'univer– sità, per mutare l'attuale equilibrio di forze e determina.re le condizioni politÌche per la riforma. Su questo piano, di scelta fondamentale tra impegno per l'università e· distrazione indebita a finalità di af!er– mazione politica che si riferiscono ad altre e ·diverse ra• gioni associative, l'unità_ tra Ungari e Bogi•Lunghi non si discute neppure, nella battaglia laica per condurre le forze studentesche al rin.nova mento dell'università. Ne è prova, la stretta collaborazione nella direzione goliardica del– l'Unione Nazionale Universitaria tra Ungari e Lurighi, che portò all'affermazione dei goliardi nel Congresso Na– zionale Universitario di Grado. Vici~·o a queste posizioni nelle scelte fondamentali, se pure da esse distinto, è il personalismo laico di Pannella, che ama qualificare la sua posizione di « estrema mino•. ranza ». Egli vede nella quotidiana ve1·ifica della « no– biltà della politica » l'impegno e la funzione fondamentale non soltanto dell'UGI, ma, .in definitiva, di ogni movi– mento politiCo giovanile. Su questo piario, pur non espii– mendo in sé e per sé alcuna qualificazione universitarfo per l'UGI, Pannella respinge cori decisione ogni tentativo di condurre l'organizzazione goliardica a dirigersi in quan– to tale verso obiettivi politici esterni, preoccupandosi in• vero di determinare delle disponibilità personali all'im– pegno. nei partiti, e speciahne.'lte adesso nél partito radi• cale, in se~so vivacemente critico e. rinnovatore. Pur so~~ tolineando il carattere personalistico-formativo dell'asso– ciazione goliardica e ritardando l'assunzione di cot:;rete responsahilitiì studentesche n~lla struUura 11niv~.rsilaria, per timore di una burocratizzazione conformistica., rispetta sostanzialmente .l'impegno universitario nella prassi quo• tidiana. J ANNUZZI ha proposto senza reticenze che l'UGI diven• ga un movimento politico della gioventù meridiona1et ·cogliendo, l'università come pura e semplice occasione ope– rativa. La fondazione di questo movimento di IJ.Zione me• ridiOnale dovrebbe realizzare una « unità laica tli forze gio– vanili», non si sa bene se scindendo le organizzazioni dei giovani lavoratori, alleandosi con esse, o semplicemente dialogando quotidianamente su proposte politiche. Evi• dentemente porterebbe a.d un abbandono completo dell'in• teresse per l'università. Comunque la proposta di Jannuzzi è lll.·sola che possa proporsi seriamente come alternativa all'impegno univer– sitario, perché ha delle ragioni ideali e politiche se non altro coerenti, anche se false ed illusorie, dato eh~ non basta richiedere, rifacend9si a Dorso, 1ma dirn;done degli intellettuali meridionali sui contadirii per d~u·"' baiie suffi– ciente a un movimento politico. Ma Jannu~zi ha reso pos– sibile, ·coalizzando le associazioni meridiona-li, la riusciti., della candidatura Festi per la « vecchia guardia> centri– sta. La. posizione deUa vecchia guardia è nne, non posi– zione e significa. il 1·ifiQto consapevole di ricercare le ra– gioni ideali e politiche dell'UGI, ,optando per le inHuenze personali e gli equilib1·i centristi. I soliti slogans fumosi di Roccella (esempio: « risposta. precJsa di una generazione al proprio tempo», etc.), non hanno trovato migliore espli– cazione che nel passato e, perduta anche la p;'"imitiva fre– schezza, sono rimasti per aria, neanche capaci di coprire il vuoto del discorso di l?esti, di cuLil passaggio pitt note– vole rimane: « nell'UGI una volta. ci si voleva bene». · 'l'anto è vero cbe, sottoposto reiteratamente ·a lanci di fango da parte dello stesso J·annuzzi, il quale, da vero esteta, si è preso il lusso ·di vitnperare a parole rolni -che Si prepar.ava ad appoggiare coi voti, il tapino Fesfr ·ha rinnegato se stesso più volte prima della fine, annunciando di ritirare la candidatura. Alla fine è stato eletto coi voti delle associazioni meridionali, mentre J annuzzi dichiarava che, al di là di ogni insufficienza della nuova presiaenz,1-, era aperta la via all'azione meridionalistica dell'UGI. L'al• tra interpretazione della presidenza Festi non riusciva. a darla Roccelll\, ormai completamente esaurito dallo sforzo di sostenere in -congresso una posir,ione che non c'era, ma veniva fornita. prontamente da Orse11o, con una dichiara· zione ripOt"tata dagli insospettabili Couieré delfo Sera e Re8tO del Carlino, dove si ravvisava in Festi la vittorii:\ di una pregiudiziale centrista e si confermava così anche alle ·anime candide quanto dietro la «: vecchia. guardia» ci fossè in realtà Malagodi. La vittoria della vecchia guardia è davvero una vit– toria di Pirro ed il suo confronto col pil1 francamente coe• rente ·meridionalismo populista di Jannuzzi porrà presto in ]uce la scOpertura politica di Festi. Rimane anche e 1)rincipalmente l'irn,pegno universitario dell'UGl con cui Festi dovrà pure fa.re i conti, specialmente in sedo di Unione Nazionale Unive,·sitaria. Non è probabih') quindi che ogni possibilità di qualificazione nniversitfl:ri:i e di con– seguente uscita dal limbo politico degli slogans fomosi sia definitivamente perduta per I'UGI. Resta il pericolo gra• vissimo di perdere alcune grosse scadenze univnsifa.rie (come. il riconoscimento giuridico degli organismi) per di• fetfo di impegno e dì responsabilità conseguenti. Nella mi• sura in cui, abbandonate le responsa_bilità di vertice, le posizioni universitarie di Modena sapranno impegnarsi nelle associazioni goliardiche e negli organismi rappresen• tat-ivi studenteschi di base, r:;i porranno le premesse pee il riscatto dell'UGI all'autonomia politica e alla da.."-ti,1a– zione universitaria. QUADERNI DI NUOVA REPUBBLICA E' USCITO: ANTONINO RAMIREZ OTTO ANNI 'DI AUTONOMIA SICILIANA
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