Nuova Repubblica - anno IV - n. 2 - 8 gennaio 1956
(92) nuova repubblica 3 NUOVETENDENZE NELLAREPUBBLICA JUGOSLAVA Con la legge sulla direzione sociale delle scuole jugo.slave, si metterli in pratica il princ1p10, che sta a fondamento di ogni democrazia socialist.a, dell'autogoverno in tutti i settori della vita associata. e quindi 'anche nel campo del lavoro educativo. La legge favorirà inoltre · la realizzazione della riforma di tutto il sistema scolastico, sui principi della quale hanno tuttora luogo aspre discussioni di E' sfota ora f)ubblicota l'attesa legge sulla direzione sociale delle scuole jugoslcive, che costituisCe un'importante testimonianza così delle tendenze al decentramento auto– nom,Wftico in atto nella vicina Repubblica, come dello 4orzo di ammoderna·re p1·0/ondamente il sistema acolastico rendendolo idoneo alle necessità di una società di tipo so– cialista. Il prof. Muzic, dfJll'Università di Zagabria (Isti– hito di .Pedagogia), ci ha mandato questo suo scritto, che siamo ben lieti di pubblicare, tanto più che i problemi ai quali esso si riferisèe sono vivi88imi nella· scuola italiane, ma 1nolto lontani da prossi1~ie soluzfoni. I L SISTEMA scolastico jugoslavo ha ereditato da quello prebe11ico, rigidamente diviso in scuole di cultura ge– nerale e scuole professionali e noo più corrispondente alla realtà contempoi·anea del paese, i programmi d'inse– gnamento e l'apparato direttivo centralizzato e burocra– tico. Se alcuni mutamenti nel dopoguerra erano stati in• trodott.i (nei programmi e dl3mocratizzando il sistema), tuttavia il complesso era rimasto, nelle sue linee generali, quello tradi,donale e non corrispondeva più alle necessità del nosho ordinamento sociale. · Mentre è in corso una riforma generale di tutto il si– stema. scolastico (sui principi ..della quale hanno tuttora luogo aspre discussioni), l'attuale legge sulla direzione so– ciale delle scuole le assicura Le condizioni per una pro– spera realizzazione. La legge toglie anche la scnola da quell'assurda situa.zione, ol'iginata dal passato, cJ1e censi• steva da un lato nel non avere alcuna autonomia dal punto di vista materiale, nel non disporre liberamente del b.i• lancio e talvolta nel dover richiedere al competente or– ga,.no statale l'autorizzazione 1:>e1·ogni singolo acquisto, mentre dall'altro la scnola era lasciata a se stessa e agli ispettori per quanto riguardava i modi e il risultato del lavoro. In tal modo i genitol'i e gli altl'i cittadini, seppure riuniti nella « Comunità casa e scuola». non potevano in– flnil'e in modo essenziale sull'attività svoJta. Con la legge attuale si pone .in pratica finalmente il principio, che sta a fondarnent,o della nostra. democrazia so• cialista, dell'autogoverno in tutti i settori della vita so– ciale e quindi a.oche nel campo della cultm·a. Se si pensa che è proprio nel settore dell'istruzione che non si può ottenere grnn che con metodi amministrativi e di imperio, il compito più urgente per la comunità. socialista appare proprio quello di ridune questi metodi al minimo in tale campo: ciò potrà esser realizzato con la legge sulla dire– zione sociale delle scuole. Nella sua prima parte la legge (1) impartisce le dispo– sizioni generali sull'ol'ganizzazione delle scuole. Il principio in!o1·matore è esposto nell'art. 3: « N~ll'attuazione della di– rezione sociale gli organi scolastici, ciascuno nel proprio ambito e in collaborazione, badano che l'inseg~arilento e il lavoro educativo si fondino sulle conquiste della peda– goiia, della scienza e della tecnica moderna e che il la• voro e la vita della scuola nel loro insieme contribuiscano alla formazione di un cittadino cosciente della RPFJ. ca– pace e pronto a contribuire allo sviluppo del socialismo col proprio lavoro professionale e con altre attività sociali». La seconda parte tratta della dil'ezione stessa delle scuole, che si articola nei tre organi del « comitato scola• stico:., del « consiglio degli insegnanti> e del direttore della. scuola. Il comitato scolastico consta: - di membri nominati dal competente comitato po– polare; - di cittadini eletti dai « comizi degli elettori> del territorio dove ha sede la scuola, ai quali partecipa.no i cittadini che si interessano della vita e del lavoro della scuola. e Possono contribnil'e alla soluzione dei problemi scolastici; ~ ~ di insegnanti eletti dal consiglio degli insegnanti; - del direttore della scuola. Nelle scuole professionali entra.no a fai· pa.rte del co– ~ta.to anche: - membri eletti dai consigli operai delle aziende inte– ressate alla. scllo1a. Nelle scuole medie di cultura generale (dai 10 ai 19 anni) e in tutte le scuole professionali fa parte del comi• tato anche: - un alunno eletto dagli alunni della scuola. Il comitato scolastico dura in carica due anni: del nu– mero dei componenti (da 7 a 19), così come delle propor- V M UZié VLADIMIR zioni fra di essi, decide il comitato popolare, tenendo conlo che nelle scuole elementari Ja maggio1· pa.r.te dei membri deve essere eletta dai « _comizi degli elettori». Il presi– dente del comitato scolastico non può essere né il diret– tore né nn insegnante della· scuola. In pratica si fa in modo che i membri, per l'attività che svo1gono p1'ofes.5ionalmente, possano essere direttamente ·utili: ad ·e_semp.io un medico, che badi all'igiene della scuola, un economista per i problemi finanziari, etc. Fra le principali mansioni del comitato, ricordiamo che esso: - si occupa di tutta la. vita della scuola, esamina i ri– sultati del lfWOro svolto e p1'ende le necessa1·ie misure per migliorare l'opera edncut.iva; · - .si interessa dell'incremento dei mezzi materiali e del miglioramento delle condizioni di lavoro e di vita nella scuola; - cura la tutela sociale e sanital'ia degli alunni; - compone il bilancio di pr~visione e cura la sua rea- lizza~ione; - propone al Consiglio per l'istruzione e la cnltnra del Comitato popolare il bando di concorso per Ja scelta degli insegnanti i - si occupa delle condizioni di lavoro (nelle scuole aziendali) ; - stimola lo svolgimento delle attività artistico-cultu– rali, economiche, di educazione fisica, tecnica, etc. in colla– borazione con le competenti organizzazioni sociali; - delibera snlle decisioni prese dal consiglio degli in– segnanti e riguardanti provved.imenti di es ulsion~ 'e dì ~llontanamento di alunni dalla scu,)la; ' - esamina i ricol'si e le proposte di gen.itori,. insegnanti, alunni e di tutti i cittadini sulle questioni che inteJ'es– sano la scu'1~ - controlla l'uso dei beni popolari assegnati alla scuola. Il com.itato emana sia disposizioni obbligatorie che ra.c– comanda:Gioni per il consiglio degli insegnant-i, per il con– siglio di classe e per il direttore. Se questi ritengono che tali disposìzioni non siano conformi alJe prescrizioni in vi– gore possono sospendere l'esecuzione sottoponendo imme– diatamente l_a qnestione controversa al Consiglio per l'istru• zione e la cultura del Comitato popolare, che de\Te risol– verla senza indugio.· I inembri del comitato sono tenuti ... a informare perio– dicamente i corpi che li hanno eletti sul lavoro def corni– tato, rendendo conto del propr·io operato. Le attività e le competenze del consiglio degl'inscgnant.i, dei consigli di classe (tutti gli insegnanti di una classe) e del direttore non sono molto cauibiate coh Ja nuova Jegge. Si può dire che i p1·imi sono organi esecutivi dei comitati scolastici mentre il direttore (che prepara e pre– siede le 1·iunioni del• consiglio degli insegnanti) è l'o.rga– nizzatore diretto del lavoro nella scuola od esercita il con– trollo istruttivo-pedagogico. L A PARTECIPAZIONE degli alunni e dei genitori alla vita e al lavoro della scuola è oggetto della ter.-;;aparte della legge. ' Le comunità di alunni hanno importanti diritti oltre a quello di avere un membro nel comitato scolastico (fatta eccezione per le scnolc clerÙentari) : possono infatti svilup– pare l'iniziativa, l'autonomia, il senso di responsabilità e di cosciente disciplina degli alunni per la riuscita del loro lavoro e il successo della scuola; pur non facendo parte del consiglio degli insegnanti e di classe, loro rappresen– tanti possono partecipare alle sedute di ·qllesti organi, quando si discutono le proposte e i problemi esposti dalla comunità. degli alunt?,i attraverso un apposito consiglio di scuola, che ha !unzione di collegamento. Senza che esistano organi particolari, ma al fine di una più stretta collaborazione e del coordinamento dell'azione educativa della scuola e della famiglia, si tengono riu– nioni di insegnanti e genitori, di insegnanti, genitori e alùnni e di insegnanti e alunni. Al termine dell'anno scolastico, di fronte a un'assemblea di insegnanti, alunni e cittadini, il comitato o il direttore presentano una relazione sul lavoro svolto e la situazione della scuola. Le aJtre pa.rti della legge riguardano diritti e dovei-i dei Comitati popolari del comune e del distretto, dei rispet– tivi Consigli per l'istruzione e la cultura, come anche di ciuelli dei più alti_ organi di ciascuna repubblica che so- vrainlendono alristruzione, alla scienza e alla cultura. Si è fatto in modo che anche I~ competenze che nell'attuale stadio evoJutivo della nostra vita socia.le debbono ancora 1·irnanere agli organi statali, siano il più possibile de• centrate. Rimangono pei· ora al più alto organo di ogni repub– blica le competenze relative alla preparazione e al perfe. zionamento professiofiale degli insegnanti, all'elaborazione dei programmi, all'approvazione dei libri di testo e dei manuali, all'emanazione delle leggi e disposizioni generali nel campo dell!insegnrimento. In tal modo ciò che tocca direttamente la vita quoti~ diana della scuola, ma non può essere affidato alla scuola stessa., rientra nella competenza del comune o del distretto (fondazione di scuole, stanziamenti, approvazione di bi– lanci, nomina di direttori, ispezione scolastica, bando cli concorsi per insegnanti e loro nomina). Questa legge non risolve tutt-i i problemi della dirnzione sociale delle scuole jugoslave. In qualche- comitato il deputato degli afonni potrà tro~ vaTsi ancora. sotto l'irnpressione suscitata dalla. vecchia scuola trndizionalistica dei due fronti distinti: insegnanti contro alunni. Ciò potrù, indurlo a una timida pseudodi– sciplina tradizionale così come a comportarsi in modo ag– gressivo. Anche qua.lche insegnante anziano, che abbia a lungo insegnato in scuole di vecchio tipo, non potrà. facil– mente convertirsi al principio che non soltanto gente estranea alla scuola, ma addirittura. gli stessi alunni ab– biano diritto di immischia1·si nel lavol'O della scuola. Queste malattie infantili dei comitati scolaStici saranno tuttavia presto superate e per aHrettare questo decorso stanno organ.izzandosi parecchi corsi di informazione scola– stica e pedagogica per i membri dei comitati che non siano insegnanti. · In tal modo l'attuazione della di,·ezione sociale nelle scuole, non soltanto accorderà la nostra vitfl. scolastica con la tendenza all'autogoverno in tutti i campi della vita as– sociata, ma faciliterà il lavoro cli riforma di tutto il si• stema scolastico. Realizzata la direzione sociale, potrà pil1 facilmente evolversi lo spirito di coopera:Gione fra inse– gnanti e allievi e un numero molto maggiore di cittadini, lavorando negl"i organi di questa direzione, si sentirà più immediatam~nte legato alla sCuola e parteciperà con mag– gior competem,a alle discussioni sulla sua. riforma. (1) La. legge è di carattere federativo, cioè è 1n·omu'!gata. per tutta, la Repubblica Popola re Fedcrati,•a. di Jugoslavi11. e contiene le disposi1.ioni genera.li, a.ttenendosi alle quali ogni re– pubblica Po1>0lare (S:ovenia, G_roa.zia, Serbia, Bosnia-Erzegovina, Macedonia. e Montenegro) promulgherà. la propria legge pe!.' re– golare questa llltttcria secondo la propria situazione specifica. Entro questo mese di gennaio sarà iniziata la pub– blicazione di una serie di quaderni di Nuova Repu.b– bl·ica. Per primo uscirà ~ Otto anni di autonomia si– ciliana» di Antonino Ramirez. Seguirà « La riforma. fondiaria in Sicilia» di Giuseppe Gesualdo. Si consiglia di prenotare fin d'ora le copie, indiriz– zando alla redazione, l.,fazza Liberti\ 15, Fir~nze. * * A lutt.i colol'O che ne hanno fatto 1'ichiesta, fac– ciamo presente che Nuova Repubblica è anche gior– nale mtuale, reg.isti-ato presso il Tribunale di li'i– renze, con decreto n. 102i, come del resto è precisato sotto la testata. Non. occorre quindi una autorizza– zione del Tribunale locale per affiggern il periodico. * * Sono disponibili, in tradnzione italiana cic1ost-i- 1ata, per chiunque ne faccia. richiesta, gli articoli cli rl'. Qodignola ( « Prospetlive del movimento socialista in Italia.>). A. C. Jemol~ («:I cattolici non confor– misti>), U. Segre (« Il ·partito socialista italiano»), comparsi nel numero speciale di Esprit de_dicato àl– l'Italia.
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