Nuova Repubblica - anno III - n. 42 - 25 dicembre 1955

B 4 CULTO CATTOLICO NELLESCUOLE .l MILANO, nell'aula magna del liceo «Beccaria», si ~ è svolto recentemente- un dibattito sui nuovi pro– ,._ grammi delle scuole èlementari, indetto dall'Uni– versità Popolare in collaborazione con l'Unione genitoTi e insegnanti della Scuola cli 8_tato (UGISS). I punti toc– cati si sono rivelati subito cli_interesse gene_rale e cl, grande attualità. Due le relazioni: « I nuovi programmi e la Co. titu– zione »; < Applicabilità dei l1U<,>Vi .prog_ram.mi ». La di. cus– sione sulla prima relazione ha fatto in gran parte le spese della discussione sulla seconda, che do,vrà essere ripresa. Un tentativo del presidente di limitai-e il tempo da desti– nare alla prima ha tl'Ovato contraria la volontà dei pre– senti, i quali ottenevano di- pas~are ad altl'O solamente quando si fosse riconosciu_to~di ·aver es·aurito l'argomento. Che cosa c'era dunque 'da dire? Qual'era il nodo della questione? ~ • · · La Costituzione - si ·sa - garantisce i diritti !oncla– mentali di libertà a tutti, (~ittadini. La scuola di Stato è aperta· a tutti gli itàlia .ni ·i;1disiintameiite. Tutti non solo possono mà de~bono · andare a scuola, sia i cattolici, sia i non cattolici, sia i non credenti .. Anche tutti i maestri debbono potervi insegnare, • sia i ·cattolici, sia i non cattolici, sia i non credenti, a parità di diritti. La tesi del relatore ricalca le linee del diritto vigente. Ma ecco che i programmi emanati dal ministro Ermini nel giugno 1955 non vi collimano perfettamente. L'opinione del relatore è che vi sia una « ambiguità> e che il nuovo ministro debba essere invit,ato a toglierla di mezzo. Spogliati degli accenti e dei motivi più estemporanei, i termini della discussione possono essere riassunti così. Una frase dei nuovi programmi dice: « La vita scola– stica abbia quotidianamente inizio con la preghie1·a, che è elevazione dell'animo a Dio, seguita dalla esecuzione di un breve canto religioso o dall'ascolto di un semplice brano di musica sacra». Segue un lungo elenco di pre– ghiere e di temi di convei'sazione che vanno dalla Bibbia alle vit~ dei santi e alla liturgia romana. Osservano gli uni: i programmi del 1923 indicavano le preghiere come testi per l'insegnamento della religione cattolica: si trat– tava di lezioni di morale i cui argomenti dovevano essere tratti dal le preghiere e dai racconti della storia sacra. Ora I L PANORAMA sindacale è tutto dominalo dai grossi avvenimenti del sindacalismo nazionale ed interna– zionale: elezioni cli fabbrica, fusione (in America) Ira CIO e AF o! L, scissione in Ge,mania dell'organizzazione unitaria ad opera di un gruppo di fanatici «clericali» cat– tolici e pl'Otesta9ti di Essen, co11gresso della CGIL. Avve– nimenti cli indubbia importanza che potranno avere delle conseguenze negative o positive, a seconda di come si svi– lupperanno, per i lavoratori italiani. Però, molto spesso, il vedere ed il vall1tare le cose nelle loro dimensioni di mag– gior interesse politico, il vedere cioè tl1tto in prospettiva porta a impostazioni inesatte e a difficoltà di soluzioni p.er quanto concerne i problemi concreti, vitali, di tutti i giorni, che sono poi quelli che maggiormente sono seguiti è attentamente considerati dagli operai nelle fabbriche e <lai contadini - specie dai braccianti - nelle campagne. E' vero che non esiste un sindacalismo apolitico; e noi, su queste colonne, lo abbiamo posto frequentemente in ri– lievo: oggi il sindacalismo è nel novero delle grosse que– stioni della vita nazionale e non può limitarsi alla ri– stretta azione cli categoria. Però è anche vero che è fatto di cose di più modesta portata di quelle che si riassumono nelle grandi impostazioni e· nei grandi avvenimenti: è fatto di questioni salariali, contrattuali, assistenziali. E chi ci pensa più, oggi, a tutto questo? E' noto che i contratti cli lavoro di tutte le categorie sono scaduti da anni senza che siS: stata ultimata la loro >'<lvisione, la quale o non è avvenuta affatto - come per le più povere categorie dei salariati e braccianti agricoli - o si sta trascinando da tempo immemorabile con una len– tezza che sfiora la monotonia. Prendete, ad esempio, i metallurgici: il loro contratto. non 1·iesce ad andare in porto. Ciò, naturalmente, cagiona insicurezza ed instabi– lità, a tutto danno dei lavoratori. E non può esservi dubbio che le norme contrattuali concordate circa dieci anni fa oon possono essere idonee oggi, poiché la tecnica ha com– piuto, in questo frattempo, passi giganteschi sì che molte industrie parlano già di automatismo. Non solo, ma l'eco– nomia ha attualmente, specie nel campo ,metalmeccanico, situazioni ben diverse da quelle del primo dopoguerra .{basti pensare ai problemi che ha sollevato l'istituzione della CECA) ; ed è in atto la pericolosa campagna della produttività che tende a trasferire l'attenzione dei lavo– r.at01·i dai loro temi fondamentali ad argomenti fatti cli luoghi comuni, che nascondono insidie, come quello delle l\elazioni umane. Cosicché è avvenuto che a Vicenza,' in una fabbrica dove non sempre sono rispettati i mimmi salariali e dove esistono dei cottimi insufficien,ti, si sia sta– bilito un accordo sulla « consultazione mista ». Comunque, dopo anni di fatiche, pare raggiunto un accordo su quello che si dovrà trattare per il contratto dei metallurgici ed un accordo - un po' più sostanziale - è stato pure formulato sulle paghe di posto degli operai del primo gruppo che sono state assimilate a quelle in vigore per i lavoratori degli altri paesi aderenti alla CECA. Il L, l., im·ece si prescrive che si preghi. La preghiera è impe– trazione del favore della divinità e, come tale, è un atto cli culto, non un atto di insegnamento o di semplice ele– vazione dell'animo del fanciullo. 'eppure il Concordato la richiede. Vi sono, poi, preghiere che instillano una vi– sione del mondo dominata dal principio di autorità: il recitarle a scuola contrasta con l'attuarsi di quel processo di libera e spontanea formazione della personalità del fan– ciullo che in altre parti del programma è ,·accomandato come applicazione dei principi della pedagogia moderna .. Rispondono gli alt,·i: l'autorità, quando si tratti del– l'auto,:ità della Chiesa, è sacra e non è più autorità. C'è un'altra frase dei nuovi programmi che dice: « L'insegnamento religioso sia considerato come fonda– mento e- coronamento di tutta l'opera educativa>. Osser– vano gli uni: i maestri non cattolici o non credenti non potranno più insegnare nelle . cuole di Stato, se non in modo contrastante con le loro più profonde conYinzioni. Obbiettano gli altri: possono chiedere l'esenziope dall'in– segnamento della religione. Rispondono i -primi: ciò era possipile con i_.vecchi progran1n,i, che assegnavano aJl'in• segnamento della religione ore separate, non con i nuovi, che fanno della religione cattolica il fondamento' e il co– ronamento cli tutta l'opera educati,m. A questo punto il dibattito si allarga a questioni• peda– gogiche; ma c'è· chi osserva che alcune statuizioni del Con– cordato sono in netto contrasto con la Costituzione e af– ferma che bisogna mettere d'acc·ordo il Co.d3Jldato con la Costituzione, che è la legge fondamentale della. Repub– blica italiana. Intanto· i nuovi progran1n1i vanno jn vigore, n1entre restano appunto in debito ve,·so la Costituzione. I maestri si troveranno infatti a non esser più tutti « uguali davanti alla legge senza distinzione di religione>, a meno che i non credenti si pieghino ad insegnare e a pregare con ipo– crisia. I genitori che non sono cattolici, o che, pur es– sendo cattolici, non accettano l'insegnamento religioso nella scuola, perderanno anch'essi quella garanzia di uguaglianza « senza distinzione di religione> che veniva loro dalla pos– sibilità di chiedere utilmente l'esonero dall'insegnamento della religione cattolica per i loro figli. Dal dialogo è uscito un chiarimento. delle regole del giuoco democratico in un campo molto importante per la formazione dei futmi cittadini e per l'abitudine al ri– spetto dei diritti di libertà. Forse a qualcuno parnva che chiedere la revisione dei nuovi programmi su. questo punto fosse un mettersi con– tro la religione o addirittura fa,·e... il giuoco dei comunisti. Opinioni, d'accordo; opinioni che si temperano o si modificano solo se vengono a cimento con altre opinioni. Quale effetto pratico sortiranno questi dibattiti non so. Ma il fatto che si discuta è già un dato positivo. LUIGI RODELLI .µ;A VORO E SINDACATI IL RINNOVO DEICONTRATrrl DI LAVORO cambiamento di mansioni ha avuto, nelle sue linee gene– rali, una regolamentazione. Quale sia, non ci è dato sa– pere. E' da dubitarsi che valga a porre un freno alle mi– grnzioni in massa da una lavorazione ad un'altra, come è avvenuto alla FIAT all'epoca delle ultime elezioni per il rinnovo delle commissioni interne. Per le trattative èli molti contratti, di solito gli indu– striali e i rappresentanti sindacali si riuniscono, per rin– viare, dopo quattro chiacchiere, le trattative. Più espliciti sono stati gli agrari, il cui presidente, conte Gaetani, noto ex-gerarcone (e· non dei più piccoli) del passato regime, pare abbia assunto a simbolo della sua missione il tri– nomio « Dio, Patria e Famiglia». Ispirati appunto dai no– bili ideali che ha in loro trasfuso il conte siciliano, gli agrari· hanno detto che cli rinnovo dei contratti non è nem– meno il caso di parlare. In fondo non hanno torto: gli associati della Confagricoltura nel Sud e in buona parte del Nord, non rispettano nemmeno quelli scaduti. A che pro migliorarne gli istituti e le 1·etribuzioni? La quota per assegni familiari (60 lire per un figlio) è rispettata e, appunto perché deve essere rispettata, è pericoloso ten– tare di elevarla. Però, in Calabria, gli agrari pagano meno della metà dei contributi unificati che dovrebbero pagare e così, meno della metà dei braccianti percepisce gli assegni familiari. Non sappiamo se verranno introdotte le human relations anche in agricoltura. Si dice che il conte Gaetani sia ben disposto. In realtà però per gli assegni familiari la Confida non ha detto di• non voler trattare: essa anzi ha già accolto le trattative, subordinandole all'accoglimento di condizioni che. escludono, in via pregiudiziale, ogni pos– sibilità di accordo .. Dulcis in fundo ! Il 7 dicembre è staio firmato il pro– tocollo contrattuale sul conglobamento nel settore del com– mercio. Il brillante risultato è stato conseguito dopo anni di fatica, ma ad esso si è arrivati. Chi la dura la vince! I lavoratori del commercio non hanno poi vinto molto, ma ora banno il loro bravo conglobamento. I punti fonda– mentali dell'accordo sono questi: a) unificazione delle voci retributive con l'attuale (90) nuova repul,blica. Il· LETTERE AL _DIRETTO_RE Il DJSCUSSIOJV l OZIOSE SA V,.ONA, 15 dice,;i~re 1955 Ca;,,·o dil'clt0re·~ ~ · 1 ~ bisogna rallegrnrsi cli cuore del metodo clemocrntico che \I Frl)nte dell'1. S0uola '1.ttua, pel' portai·e a condscenza de– gli aclo,·enti gli• svif:,ppi dell'aziorie- sindaca.le , yolta dal Comitato Nazi,m,de e pe,: con°oscere d'a essi quali pos– sono ei:rere le m.igiiori vie da seguire per la. prosecuzione dell'ar.ione stiJSS.l. Anche pocché YOrremmo imparnre da, tale metodo e ,·ederlo attuato da altre categorie di lavoratori, abbiamo pa ..teci~)u~o ad al~une riunioni di insegnanti tenutesi a Sa,·ona. Durant'e una cli queste assemblee, abbiamo assistito al– l'inte,·vento di alcuni professori che, esaurite le di ..cussioni sugli aspetti economici della vertenza, hanno portalo sul tappeto la questione della limitazione della libertà d'inse– gnamento ins.ita nelle parole « con l'iferimenlo ai singoli gradi dell'istn1zione > ~ secondo dunque il punto cli vista esp1·esso nella legge delega. In[atti attraver ·o l'enuncia– zione dell'art. 2, par. 15, lett. 5 di detta legge, un orntore poneva in evidenza come si compisse un attentato alla dignità degli insegnanti stessi in quanto non es ..endo ben precisati nella formulazione suesposta né la qualità né l'entità dei limiti della libertà dell'insegnamento, prntica– mente questa legge (e quell'articolo) sottopongono gli in– segnanti all'arbitrio di ogni governo che la maggiornnza può investire, attualmente o nel futuro, del mandato. A tale osservazione il segretario provinciale ciel SNSM (un democ,·istiano) si è accontentato di sorridere olimpi– camente. Prendendo la parola, il rappt'esentante comu– nista, consigliere supplente nel consiglio nazionale, ha fntlo 'notare che le questioni portate in ballo erano ... marginali e inopportune. Orbene la maggior parte dell'assemblea si è rivelata sorp!'enclentemente apatica dinanzi a sil!atte « oziose cli– . scussioni ». Forse la nostra esperienza savonese deve con~ ·siùerarsi « ecce~ionale »? Non vor.re~ n10 che una categoria come quella dei professori, che sta fornendo massicce prove cli rinnovato senso sindacale e democratico, scorgesse troppo tardi l'inganno così perfidamente nas..:o,to. Cordiali saluti, Giuseppe Mur.:hetti paga base tabellare; indennità <li contingenza provinciale congelata al mai-ho 1951, più impo,-to dei punti della scala mobile scattata al 30 noyembre 1()55, nonché eventuali terzi elementi contrattuali; b) ,·evisione delle percentuali d'aumento per lavoro straordinario; e) istituzione di indennità totali in caso di dimissioni. Un'altra categoria è cosi giunta all'agognato congloba– mento e ciò speriamo sia di buon auspicio per i lavora– tori che non sono stati ancora... conglobat,, fra i quali i prnfessori e, non integralmente, gli statali in genere. FRANCO VERRA Edizioni • 'Einaudi Norberto Bobbio Politica e cultura «Saggi» pp, 282 L. 1200 Norberto Bobbio ha raccolto, In questo volume, I saggi che è andato scrivendo in questi anni intorno al problema dei rapporti tra politica e cultura; e a quelli ..:: immediatamente connessi - della lib èrtà e dell~ democrazia politica. Anche chi, per ~vventura, non concordi con le conclu• sioni dell'Autore, sarà costretto a riconoscere l'im– portanza del contributo recato da questi all'impo• stazione e alla soluzloné di alcuni problemi cruciali _!l_çlnostro tempo,J --rr, Edizioni Einaudi Gaetano Salve.Ìnini Scritti sulla questione meridionale «Opere di Gaetano Salvemini » pp. XLll-664 L. 2500 r' Tutti I problemi essenziali della nostra vita nazio– nale dall'ultimo Ottocento sino a oggi, nel primo volume di un'organica raccolta delle opere storiche, politiche e polemiche di Salveminl.

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