Nuova Repubblica - anno III - n. 39 - 4 dicembre 1955
81 6 UNA POLITICA INTELLIGENTE TRA CODIGNOLA E MALFA "Il dibattito politico", settimanale direlto dagli onorevoli Melloni e Bartesaghi, espone negli ultimi due numeri il suo punto di vista sul1a discussione rn corso; ne diamo -qui un larghissimo estratto L E "'l'ESl sostenute da Codignola e La l\falfa, co. ti– tuiscono i poli estremi fra cui si muove il. dibattito sulla funzione delle terze forze: non a ca. o, in– fotti, tntti gli altri int~rventi comparsi sulle colonne di Ni,ova l?epubblica si sono incanalati, sia. pul'e con clive1·se e innumerevoli sfnmat11te, nell"uno o nell'altro indirizzo cli fondo. Le premesse che stanno a foncla111ento delle due oppo– ste posizioni sono senza dubbio molto chial'e: da un lato, ill 1:a Malfa, la speranza nella formazione di' una classe cli,.igente borghese-progressiva, che possa tornare a svol– ,:e,.o un ruolo egemone nello sviluppo della democrnzia ita-. liana; dall'altro, in Coclignolll, e nel grnppo di Unità Po– polare, la c,;nvinzione che, se indubbiamente esistono nel nostl'O paese delle zone cli celo medio e delle minoranze intellettuali, orientate in senso progressivo, tuttavia esse non pO~sono h'ovare una pt'opria funzione positiva se non co~legandosi, al di lii di ogni anacronistica velleità egerno– nica, con i partiti popolal'i di sinistra. Sotto questo profilo, la linea di Coclignola si ri,·ela c~rtamente con1e la pili concreta e 1ft n1eglio aderente al– la realtit della pl'esente situazione: non si vede, infatti, da qua le base e progranima la rip•resa laicc,, vagheggiata da J_,a l\Ial fo, possa tl'afre la forza. sufficiente per incidere in modo 1·ealn1ente condizionante sulla politica. italiana. E in effetti - come la storia del decennio postfascista ha clirno– slrato - se è ancora po8sibile, in Italia, una lin,itata 1·i– prcsa bol'ghese, nel. senso di un parziale l'afforz·aniento ed a111pliamento cli posizioni eia pal'te del sistema capitalisti- · co, non pare però. possibile, a causa dell'aperto ingresso llello Stato delle masse cattoliche e proletarie, che la bor– gl1esia· possa tornare a gestil'e il potere attraverso un per– sonale a lei pienan1ente omogeneo, e cioè dispiegatamente lt1ico e liberale; e lanto meno sussiste la possibilità che questo t\llrsonale abbia a ·costituirsi sulla. base di un pro– grAn,ma newdeolista o di un gf'nerico laburisn10, che sono ciel tntto estranei alle condizioni concrete della situaz,io- .ne italiana. D<'I resto, non è gii1,sufficientemente. significativa l'espe– riE-nza co1npiuta in questi a,u}i dai partiti minori e il sa– crificio eia essi effettuato cli quanto di più valido era. con– \elluto nella tradizione liberale, repubblicana e socialde– mocratir.a ?. E proprio non si comprende, in veritl,, con1e, opc,·,rndo su un materiale politico che la. DC ha potuto in questi anni con molta. faciliti, utilizzare quale subalter– no Stl'urnento cli potere, possa esser possibile, sia pure ad '"' uomo intelligente e cli buona volontà quale l'on. La l\Ialfa, dar vita ad nna seria e reale alternativa laica al po rtito c"ttoli<·o. Nell'opporsi a queste allacronistiche speranze e nel re– spingere in n1odo deciso ogni prospettiva sia plH larvata– rnc-ntc centrista sta senza dubhio ln, n1aggiore validiUt della posizione cli Unità Popolare: nonostante le molte incertc-zze politiche ed' ideologichP, questo raggrnppan1ento lut oggi la possibilità di svolgere, di .fatto, pur entro lin1iti 11ec0s~ariame11te ristl'etti, una funzione positiYa come ·forza di col legamento fra lo schiNamento dei partiti di sinisfra e quegli strati cfi ceto n1eclio che appaiono sempre più in– soffrrenti delle pQsizioni centriste. E giustamente Cocli– gnola rileva, a questo proposito, che soÌo stabilendo nn rap– porto positivo con le sinistre è possibile, aI tempo stesso che si facilita lo sviluppo politico del paese, assicurare una Yalida salvaguardia delle posizioni cli laicitf\ dello Stato. Se pertanto è legittiruo forniulare un prin10 giudi'l,io ~ positivo sulle tesi a.van,ate dagli esponenti di' Unità Po- 7>0/ a.rn, occo1Te rilevare, d'altra parte, che'il dibattito da f'ssi promosso si propo11e, evidentemente, n1ete n1olto più ambiziose: esso tende non solo a precisa1·e la posizione che la te,·za forza deve assnmere nello schieramento poli– tico, rispetto al PSI e alle fo,.mazioni cenfriste, ma affron– ta altresì il pl'Oblerna delle vie lnngo le quali le mino– mnze ·intellettuali, che sono eredi della. migliore tradizione libernle e democratico-borghese, debbono operare per ren– clPt· possibile uno sviluppo politico che non sacrifichi, ma >tnzi salvaguardi - riprendendoli entro un più ampio con– testo - .i classici valori· di libertìt. Ed è sotto questo ~econ, do profilo che la discus ione sviluppatasi su Nt1.ova Re- 1mbblicci si l'ivela del tutto insufficiente: e ciò non solo pe,r la debolezza di molte argomentazioni icleologiehe (ba– sti pensare alle stanche tesi «revisioniste», riproposte eia 1111 Ravà o da un Noventa, che si dichiarano socialisti in quanto rappi·esent"nti di quei fovora.tori che non séntono la loro appa,·tenenza a un determinato ceto sociale come il motivo (li t1na d·istinzione polit.icci; di coloro che sentono · la solidarietà dei p,·opri interessi contro tutt·i i varnssiti della società.) ; ma soprattutto perché - come vedremo nella. seconda parte cli questo· articolo - il problema fon– damenta.le · dei rapporti ti-a la tradizione libeJ"ale e il mon– do cattolico, da un lato, e il partito comunista, dall'alti-o, è affrontato in termini che appaiono l;trgamente inadeguati. * * . Abbiamo visto nella prima parte di questo articolo come la coraggiosa e battaglieJ'a. pattuglia cli Unità l'ova– la.re a.bbia la possibilità di svolgere un 1·ùolo positivo, se IU lé:I pur modesto, nella situazi,me politica che è oggi, m Ttalia, in corso di sviluppo: e prncisamente agendo come forza di· collegamento fra. lo schierarnentQ dei partiti di sinistra e quei settori cli ceto medio che la crisi ormai pienamente esp,·essa dalla maggiqranza cli centro rende ogni giorno sempre meglio disposti ad operare in vista di un nuovo coi·so della politicR italiana. In realtà, solo schierandosi consapevolmente a fianco ciel PSI è oggi possibile alle forze laiche di centro-sinistra assun1ere una posizione che non sia pu1·anJente astratta o che non venga faciln,ente ricat– tata. entro l'ambito ciel tradizionale immobilis,.;..o antico– munista. ·Abbiamo però notato, d'altra. pa;te, che il pl'oblema delle terze forze - così come è sta.to a.ffrontato nel dibat– tito che è in cOl'SOsu Nuova Repubblica - và molto al cli là della determinazione dell'esatto ruolo che gli strati progressivi ciel ceto medio debbono assumel'e rispetto- ai partili di sinistra e a.Ile alti-e formazioni politiche .. Un'-altra e non meno import.ante questione rimane infatti aperta: e cioè quella. di precisare come debban() inserirsi nel giuoco delle forze politichq le minoranze intellotlnali che si J"iten– gono erndi della. migliore t,·adizione liberale, se vera.mente si propongono di favor·ire il maturarsi della situazione e, in.·ie1ne, di salvagu?1:1·dare quei valori di libertà, autono– mia e Zc,icità che costituiscono la piè, valida conquista del– lo stato moderno. Ma come risponde la. pattuglia cli Unità Povolm·e a questo prnblerna che essa stessa, e giustamente, propone? A ben gtrnrclare, la soluzione che da Nuovl• Repubblica ·viene affacciata si fonpa su una duplice astratta speranza: dn tm lato che il PSI possa aclerirn in via definitiva e senza alcuna riserva agli ideali della democrazia. parlamentare; e, dall'altro, che le posizioni ciel pa1·tito cattolico e del partito comunisti!, possano anelare incontro ad nn pro– gressivo e sostanziale indebolimento. Ma non è p,:oprio in questa. tendenza. ad identificare la. libertà con nn ben preciso assetto statnale (che è poi, in definitiva, quello de– mocratico-borghese) e, insieme, in questa radicale incapa– cità ad affrontare i nuovi problemi posti alla storia dal movimento cattolico e da. quello comunista, che si manife– sta nel modo più scoperto !!intrinseca debolezza delle tracli- zion~ posizioni della. terza forza? · 'i'Fn~ roa.ltù, l'enOJ"e che N.iwva Rev«bbliw non sembra. sapèr. e\·itare è, in sostanza, quello contro cui già il Croce a\·eva messo in guardia (se pu1·0 egli stesso, in pratica, vi era più volte caduto): e cioè di identifaare l'id.eale cli libertà con le concrete istituzion.i in c11i qnesto si è sinora stol'icamente espresso, senza comprendere che l'affaccia1·si d' nuove forze e il prog1·edire della storia sollecitano cli con– tinuo nuovi sviluppi dello stesso spirito liberale. Ne discen– de, nel caso concreto clell'lt'!,lia, la tendenza a voler ripo1·– ta1·e ogni possibile sviluppo politico nel quad,.o della tra.– dizione risorgi,nentale e a considerare come c:lel tntto ne– gative, sotto il profilo della. libertà, quel le fo,.ze che eia tale tradizione erano sta le radicalmente esci 11se. Che cosa rap– presenta, infatti, la profonda diffidenza nei confronti di cattolici e di con1unisti se non l'inc~pacità a liberarsi pie– namente dal laicisrno e èlall'antica-munis1no che sono retag– gio della tradizione borghese? Affermare ad esempio - co- 111esi può leggel'e in clive1·si interventi - che il pl'Oblerna dj una netta separnzione fra PSI e PCI non è ancorn probleJ11a di oggi e che anzi, non essendo ancora mature le condizioni, le conseguenze di ta.le separazione sarebbe– ro presumibilmente negative, signi□ca certamenle voler tener conto della realtà delle cose e respingere la tentazio– ne saragattiana; n1a significa pure, in ultin,a an ~li.si, non ~omp1·ende1·e _il ruolo d_ecisivo e prima1·io '5he ormai è af- fidato al partito comu111sta. . Significativo è 1uanto scrive, al riguardo, Piero Caleffi: · « Sianio p"ennu,si anche noi che un im71rovvi'so l,fllo– scia1·si del vartito comunista farebbe p,-ecivita·re la situa– zione verso paurose avventure ,·eazionarie nèlle qual-i an– che il PSl e anche la democrnzia sarebbero trnvolti; ma la grl•duale riduzione del PCI a vro.vo1·zioni meno massic– ce - pe,· fenomeno che potremmo dire. natw:ale - mi pMe sia da clMe storica.mente per sconll•ta, a meno che esso non si tra-sformi. in un partito di rica.mbio costitu– zionale, nel qiwl ca.so ... non s(webbe più il vc,rtito co– rnuni.1tla. ». C I SEMBRA perciò che il problema delle'funzioni delle rnino.ranze autentie;arnente liberali, non sia sufficiente– mente chial'ito dal dibattito. di Nuova Repubbl-ica: anzi, anche per il fatto che viene sempre ricondotto al be'n cliver– 'so problema. della detei·mina.zione di una linea. politica per j ceti rnedi progressivi, esso finisce con l'essere radical– mente frainteso. Si trntta invece, a ben guardare, cli due problemi che. vanno affrontati su vie cl&l tùtto separate: 1nentre infatti le esjgenze che n:uovono gli str·ati pili aperti del ceto medio possono trovai'!: una piena socldisfazìone in una politica. di consapevole !ia.nchegg;amento del PSI, ben differente è il compito che si apre per le minoranze inte]Lettuali cli fol'J\1azione liberale, che, se non vogliono cresta.re ai _ma.rgiui della storia, clebbono.farn i conti con i (~7) nilol'il reptibblica nuovi problemi,aperti dalrascesa delle ma· ·e ca.ttoliclu, o co,1u1nistc. Si tratta, innanzitutto, cli sollecitare cattolici e com11- nisti snl1a via esatta d~l loro sviluppo, e cioè a una soril– pre pi,, chiara consapevolezza della necessità cli sal\'8g11al'– cla.re i valori essen1,iali. dell'autonomia delle cli\'erse dimen– sioni della vita sociale, ciel rispetto della. · laici.ri , dello Stato, della garanzia delle liberti, clell'inclivicluo; rna si tratta pme cli l'iconoscern, eia. nn lato, che la stessa pre– senza della Chiesa e del mondo cattolieo rende possib.ile nn più ampio concetto di libertit, in qnanto rivendica. il J.uporamento cieli,. chiusme icleologistiche ciel laicismo borghese; e che, dall'altro, il proleta ..iato adempie a. una grande fnnzione liberale, e proprio per·ché postula nna si– stema.,,ione sociale e politica. che sia più liirga e compren- siva. cli quella borghese. , Sotto questo profilo ci semb ..a che l'intervento eho più si è avvicinato a. una compiuta precisazione ·ciel ruol~ d~lle n1inoranze autenticarnente liberali, sia quello - per ri– petere la qualifica nsata eia. Nuova Repubblica - di due rnilit_anti di base, Claudio Costantini e Edoardo Grencli. Essi infatti scrjvono: «" Unità Popolare" deve liniiffirsi c,d essere una. mi– noranza intellettuale con ttna propria fìsionomù, di classe, d!•to che es.,a ha ,·a.ccolto il vatrimonio più vivo della ri– voluzione borql,cse; e rifìuta.nclosi cli f«rne una pré{;etl;i– stica d" momlisti, ricpnoscere che la difesa di questo ,,te.s– so 1mtrimonio è vossibile solo con l'intervento attivo d<ilt« sinistm itali<ma nella direzione dello Stato. Dimodoché si pone il vroblema centrale drlle rela=·ion; di UP con le sin·istre. « Questo vroblenw non è ancora stato offronta/.o da.l 1 nostro 11iovi1nento con la necessaria spreyi1tdicotezzo,. R·i– chiedere infatti al PS [ ·di esercit(we il "'?wssimo di pre.,– sione sulf'elettofato cornumist(," per realizzare quello che sc~1·ebbe, in ooni modo, 'Un c,ssai strano "allo,rorunent.o del socialisrno ", ottenuto o spese d.i 11n partito che è già, e e, pieno diritto, pa,l'tecipe dello .,chieramento socilllistc,, si– gnifica, né viù né nieno rivroporre la clos,Yico poliJ,;ca so– cialdemocratica. della concorrenza. « Chi conie noi vuole in.serir,'"1ic,th'.vornente e oroa.n-i– ccnnente nella sinist1·a., dev'e sape1· riconoscere che 11110 si– nistra senza co1nttnisti rwn è dato vederl<,J in lta.lia, e che ttna "1~uova sinistra" in funzione più. ~ 1neno esplicita,– rn.ente anticornunistc, è un 120n senso. /\lon si tratta quindi soltanto d·i llcceUore il dialogo con i comunisti, ma di sl,n– dia,·e i termini cl·i u.na collaborazione con tu.tte le for=e della sinistra ma:rxista. All\t0po occorre rint1nciare a, troJ•– pe compiaci11te clenuncie di ipotetiche crisi nel PC[ e non considerare a prio,·i il PC[ i-ncllp<ice cli ",m'azione clemo– cra.tica eQìcnce pe,· tutti". Ci pllre inolt,1·e i11esatto fa.re della nost,·a a,ttonomia nei conf,·onti del PS[ tina sem7,li– ce q,ie.;tione di costt1rn.e volitico ... In realtà, noi ci d;versi– fìch-imno dai socialist·i pe,· 11no ragione di fondo, che è q«ell!, diversa. tmdizione politico-cul/.11rale che "ùbi,.mo cercato di delineai·e ... ». · Crediamo che questa. indicata dal G,·endi e dal Co– stantini sin Jn via più esatta su cui debbono jncnmminar.si i gruppi intellettuali che inlcnclono difendere le pitt vit1tli conquiste della rivoluzione borghqse: con ]'avvertimentO, però, che si tnttterà prcf.:uniibil111ente di un carnmi~o di– verso eia quello cli Unità Popolare, che - come abbiamo visto - trova Ja. sua principale ragion d'cssere--nell'agil'c come ponte fra. il partilo socialista e i ceti nwcli. Avete pmvato a scrfriwa sut!., l..cttrrl'I 22? Uno iitrumento erto'"!}ico e velooe scotta od a/linearo fo J.Klrole: o ltt im11rime co11 la ,ùtide,:u, elle l'i rù;ltwde ad :m pe,111ic1r< > ~rcci.io . Aveie provato a 11olleva:-c la Lcuc,·(I 22? Un dito la trasporta. Ofl''' an(IOtl> del w:1olo e della ca,;o ,,ui, divcn• tare il suo, iti SJ)OSUI COF\ fadlit<i du tH1~ stanza a/f altro. viaggia Olivetti Lettera. 22 Puo: Ko. 3,7 - O•r••ui•:'"' •– Prerzo p<ir conl.lntl mod•llo LL. lire 41,000 + I.O.E. oli9ett• ff•Uiblt• liN 3.800 .. I.O.E. P•r •tquisll anch• .i p.ag •m•nto ntule ri~olo•t•~I •• n111oil Olivetti • 11 qutlll di m,cc:hln• per utt.cio. el•lln1domosUe; e c•rlolerio elle espongO<'lo I• lelter• U MASSii\10 COUSl
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