Nuova Repubblica - anno III - n. 39 - 4 dicembre 1955

4-. IL LAVORO DI G· H UP PO EDUCAZIONE DEGLI ADULTI Esperimenti di lavoro di gl'Uppo per l'educazione <lcgli adùlti vengono_ compiuti in rtalia dalla UmanitaL·ia aUL·aveL'SOCJ>rsiresidenziali, in cui si cerca di irnpe– gnaL·e al massimo lo spi~·ito critico e le facoltà inventive ed espressive dell'individuo di V I T ro·R I A OLJJIETTI L A NOSTRA SCUOLA, come è noto, limitandosi a for– n.ire una. istl'uzione, -1·imane in tntti i suoi gradi es– senzialn1e11te inConnativa e contJ·ibuisce scarsan1ente alla formazione della personalità dei giovani e· della lol'o coscienza civica. E' stato·detto. che anco,·a. oggi in Italia esi– stono sudditi e non cittadini .. Ed è inutile, a giustifica– zione, scomodare la nostr-a secolare storia di sel'vaggìo e di oppressione. Basta appena ricordarn che per oltl'e venti nnni, durante i quali in buona parte del mondo si sono falli innume!'evoli passi avanti nel campo dell'educazione in ge– ne,·e, il nostro paese è stato tenuto di proposito in regim,e • di « autarchia intellettuale> e di obbedienza « pronta, cieca, assoluta >. Nè, d'altra parte, può dii-si che anche i goYerni succedutisi dalla Liberazione in poi si siano mollo adopel'ati per soppe1·ire al mal fatto, dal momento che ogni iniziativa innovatrice e pel'ciò stesso in sé l'ivoluzionaria, è gua,·data con sospetto dalle:srere ufficiali, quando non è adclirittma ostacolata. Questo avviene perché non ci si è ancora l'esi conto (e non si è voluto l'endersi conto) che il buon funziona– me11to della società dipende dalla capacità degli individui cli partecipare attivanJente e intelligentemente alla vita della collettività, dipe11de cioè dalla coesione e dall'effi– cie11za dei gruppi che la compongono. Formazione dei cit– tadini significherebbe dunque educazione Al lavol'o in co– rnu11e, cioè al lavoro di gruppo. Le espe1·ienze compiute nel campo della dinamica cli gn1p1:io da. Kurt Lewin e dai suoi discepoli hanno da. tempo messo in luce l'impol'tanza di sviluppare una tale coscienza cli pa,.tecipazione attiva alla vita della collettività. ·r.e in– dagini di que.·ti Auto1·i hanno dimost,.ato che è po sibile dPte1·minare negli individui atteggian,enti costn1ttivi e spi• rilo di collaborazione se si consente che essi partecipino a tulle le decisioni ;·elative alle lorn occupazioni; numernsi infatti sono stati i ten!A.tivi compiuti, alla luce delle con- E , OPlN.1 ONE diffusa, dopo alcuni ,·ilevanti insuc– cessi. della CClL, nel primo semestrn di questo anno, che i lavoratol'i si siano staccati dal si11cla– calismo socialcornunista per segui.re con l'innovato fervore 01·ganizzati,·o i sindacati socialdemocratico e cattolico. Kon ·si conoscono, gene1:almente, i reali limiti dello « svuota– mento» della CC rr,, non si sono. analizzate con obbietti– Yità le ragioni delle affermazioni della CJSL e della Gl L e eia non poche pa1·ti ci si sta facendo delle illusioni sulla portata. cli talune «maggioranze» ottennte nelle Commis– sioni Interne. E i primi a farsi delle illusioni e, in un certo senso, ad essere ingannati sono gli amertean1 c·he 1nolti sforzi hanno compi_uto per n111tare la. sitna7,ione sin– dacale del nostro paese. In rioi non v'è spirito polemico di sorta.: !'iteniamo pel'Ò che la situazione sindacale non sia sostanzialmente mutata. Tutt'al più è mutata sotto l'a~petto dell'attivismo e dell'entu ·iasmo. Sono elementi scoraggianti quelli che bisogna considerare e che ben poco hanno a che fare con 1111 cosciente inte,·esse alla democrazia. Stanchezza, enol'i della CGIL, l'evoca delle commesse o minaccia cli l'evoca, azione repressiva del passato governo sono valsi - in– sieme all'atteggiamento padronale - a da,·e man [orte alla CJSL e alla. UIL. 0-aduto il governo Scelba, delineatn ..i la distensione intema,,ionale, per quanto timida. e incerta essa si profili, supel'ato il problema delle comtnesse, gli operai hanno ridato alla CGIL i loro voti, forse senza ec– cessivo entu iasmo, fol'se per forza d'inerzia: sta di fotto che alla. Pirelli di Milano e alla Jlva cli Napoli la CClL ha mantenuto le sue posizioni di asso! ula preponderanza e che nelle fabbriche dove si è votato recentemente si ri– scontra, in generale, una. ripresa della Confederazione ciel lavoro. Noi non voglian10 fare p1·evisioni, n1a vorrernmo invitare coloro che ne vanno facendo ad una certa e, se possibile, dignitosa cautela. Possiamo ora, finalmente, fare un consuntiYo delle ele– zioni di fabbrica nel primo semestrn di quest'anno. La (.;I SL ci ha fomito i dati particolareggiati; e non sono dati facili eia ave.re. Il p1·i1110semestre è il più •importante pet·· chè denota, rispetto al secondo, sia un maggior numero cli elezioni singole sia i maggiori insuccessi della CCJL. Ci risen·ian10 di esan1inare con attenzione, appena saren10 in grado di farlo, i dati elettorali relatiYi alla seconda. parte dell'anno. Avvertiamo eh~ in Italia i complessi pl'ocluttivi nei quali sono state istituite le commjssioni interne sono cil'ca 7000. Dal primo gennaio ai 30 giugno solo 140G aziende hanno rinnovato la pl'opria Q.I. Ammesso (ma non con– cesso) che il nume,·o delle ole,,ioni nel Se('onclo semestre sia tli pari eniiti,, allo scadere dell'anno ignoreremo l'opinione d clw,,;joni raggiunte da questa scuola, p(\1· Rdattare i.I n1c. !odo della discussione e dell'esame in con11111ea11che alla soluzione cli problemi p1·atici. Tali espc;.ime11ti hanno l'ive– lato che il metodo di discussione collettiva ,·isulta da due a fre volte più efficace della semplice conferenza e di effi– cacia quasi doppia ciel metodo clell'istrnzione individuale. li la,·ol'O di grnppo avviene quindi pl'evalentemente atfra– verso la cliscussionA, essendo que ta concepita come vern e prnprio metodo educativo: il leader, qualol'a si tratti di discussione «guidata», non deve n,ai offril'e la soluzione dei pl'oblemi trnttati, ma cerca1·e cli e~tl'8da. maieutica– mente dai pal'tecipanti, utiliz~anclo e di,.igendo~le forze ine– renti al gn1ppo mecle."imo. Così intesa la discus. ione ha trovato una g1·a11de applicazione in n1olti paesi: in Isvezia ad esempio nel 1948-40 esistevano 27.232 ghippi di studio su una popolazione di ci ..ca 7 milioni di abitanti. Nei paesi anglosassoni è diffusissimo nelle scuole il sistema del se– rnina1·io e il lavoro cli gn,ppo è largamente usato nel ·campo delle relazioni umane pe,. l'addestramento dei capi (T'WI: '.l',·aining within lndttstry) ; inoltre in speciali « laboratol'Ì di addestl'amento > vengono studiati i problemi della .dina– mica. cli gruppo con pa,·ticolare rigua,·clo ai pl'OCessi d~lla decisione. 111 Italia J'addestrame,ito al lln-oro di gruppo viene svolto soprnttut.to dalla Società Umanitaria, che da c,Jhe mezzo secolo è all'avanguardia nel can1po del servizio so– ciale ed in quello educativo: sin dal l 950, l'Umanita1·ia ha iniziato esperirnenti di educazione degli adulti col n1e– lodo del lavoro cli gruppo: esperimenti di limitate dimen– sioni, ma che si sono sempre dimostrati validi e proficui. L'originalitf del metodo consiste nell'abbanclona1·e i sistemi tradiiionali d'insegnamento, la maniera accàdemica, cer– cando soprnttutto cli el.imin,are .il pl'incipio di autorità, di far partecipare il docente:~ l'« esperto», al lavol'o cpllet– ti,~o, come vrirnus inter pa~·es, così che i partecipanti ac- -, l LA vono E ~•~nACA'111 I SEM ES'l,R.E EI--'ETTORA LE dei lavoratori di almeno J,000 aziende. li fatto è piuttosto grave: va detto che pt11·troppo, in non poche fabbriche, le mAE>siranze, da anni, non rinnovano il lol'O ol'gano rapp1•e– sentativo. Su questo parti<:olare si p1·eferisce tacere, men– tre occorrerebbe considerarlo sul serio, •non solo ai fini c:el– l"inclagine elettorale, 1na anche, co1n·è o,·,·io, ai fini dt~lla stessa clemocl'azia. De/le H9G aziende considerate, 286 hanno visto sYol– ge1·,i le elezioni per la prima volta. Ed ecco intanto il pro– spetto preliminn1·e: nurne,·o clipencl~nti ,·otanti ,·oti validi schede bianche voti nulli seggi att .. ib11i!i 548.707 4 !)7. l!J1 462.:329 18.Hl J (i,221 . G.135 La percentnale cl~i y·otanti è stata, quindi, comptes– siva11,ente, dell'8!)%. I. risultati ottenuti so110 stati i se– guenti: CCIL CfSL lJIL Jt1clip. e CIS:\'M, 'l'ot0,li voti 252. 133 ( 5-1,5 % ) lGG.lGG (35,9%) 27.5H (G,0%) lG.GSO (3,G%) 4(;2.52!) tiC[J[Ji 3,142 (40,8%) 2.G~5 (-ll,6%) 204 (3,2%) 3H (5,4%) G.315 Dai risultati, che si riferiscono a n1cno di un terzo delle aziende italiane, e a un numel'O ben limitato cli la– \'Ol'atori, si nota che la CClL ha mantenuto, nonostar,te lo «svuotamento», la maggioranza assoluta dei veti. Tale n1aggioranza peraltro è stata n1antenuta senza un ade– guato sforzo organizzativo, quasi per [ori.a d'inerzia. Anehe nelle aziende in c11i si è votato pel' la p,·ima volta, e sono aziende - si badi - con struttura industriale assai ' (87) nuova repubblica quistino, in luogo ciel comportamento ricet!iYo e passivo cui la scuola Jj lia ·adusati, un atteggiamento e-.c;sen;,.-ialmente attivo. L"educazione degli adulti viene s,·oltil altrn,·e,·so corsi residenziali clu1·anle i quali i componenti del gl'llppo (no1·- 111Aln1ente ope1·ai, impiegati, assistenti sociali, educatori) compiono un .. e~pe1·ien7,a cli vita cò111tmitaria, partecipando colletti,·arnente alle discussioni, alle c e1·citazioni. ,11 °Jayoro manunle e jn1piegando insieme il ten,po libe-ro. Pa,:ticola1·0 11lten,,ione yiene declicflt11 a quest'ultimo dagli edncato,·i, i qunli insistono nel RoRtituire ·Alle attivitA ricl'eatiYf} i11cui i sogg<'tti rimangono pn -~ivi (ci neni.a, telP.visio11e, ecc.): at– tiYiià in cui ~i'ano impegnate le facoltà inn:>n_fiYe. ed e~prPssi,·e degli indi,·idui: gioco dran,m~tico, rnimo 1 ch-111za popolare. Una ,·era educazione consiste infatti anche nel– l"i11segnai-e ad in1piega1·e il proprio corpo cu111e 1nfl'zzo t"\sp1•f"ssivo,esteticamente armonioso e a fare buon uso l 1 Plle ore libel'e, si che Jlindivicluo l'ie:jca a l'ealjzzan~ 111m vita più autentica e più libera. Tale realizzazione è lo. ,copo fonòamentale della educazione degli aclu lti la quale si propone, secondo le conclusioni della Conferenza lntema– zio?tale di Elsinore del HH-0, di « assicurnr·e figli indivi<l11i le conoscenze indispensabili per lo svolgimento delle loJ'o attività economiche, sociali, politiche e soprattutto cli per– metter~ loro, pa,·tecipando alla vita della comunità. cli l'ea– !izzal'e una v.ita più completa e più armonio. a. PPrciò l'eèl11- cazione degli adulti non tende tanto a dt11·e degli insegna-· n1ent..i, qu.:..nto nel assicuJ"are una fonnn.zione, c1·eando un clima di cmiosità intellettuale, di libertil sociale e cli lolle– rnnza, suscitando in ciascuno il bisogno di partecipa.-e at– tivamente allo sviluppo della vita cultu1·ale ciel uo tempo>. Strumento p1·incipe di tale educazione è, come si è detto, la discussione, n mezzo della quale si opel'a una tol'ta di sondaggio e cli anali. i di tutte le idee espl'esse dai par– tecipanti di modo che ve11gano portate alla luce le diver– genze, le- quali possono così essere via 'Via Appianate.' ~on si ti-atta qlJindi di un dibattito in cui u11'idea debba pre– valere ad ogni costo sulle altre, ma. della elabo,·azione, a mezzo dell'inte1·azione fra lutti i me111b1·i del grnppo, di un pen iel'O comune. La discussione usata secondo tale tec– nica contribuisce non solo a sviluppare lo spi1·ito cli c<•lla– bol'azione ma anche ad affinal'e lo spi1·ito Cl'itico, spesso mol'ti[icato dalla banalità della. vita quotidiana in cui 1'11omo ~i identi[icn con la folla, si « evira nello spil'ito », pronto a seguire le innun1erevoli suggestioni della propa– ganda, della moda, della pubblicità. Attravel'SO tale ed•1ca– zjone che è, in definitiva, auto-educazione, si dovl'ebbel'o libernrn quelle fol'ze potenziali inel'enti ai gr,.ppi, capac' di aumentarne la pl'odutti,·ilit e la efficienza Alla Società Gmnnitaria ·petta. dunqne il rnP1·ito cli ave,· dato ,lita a una ini1;iativa che potrà ngire in profon– dità e cl,1re forse non effimel'i l' isulta.ti. modPsta, la Cùl L è riusr·ita ad acquistare ottime posi– zioni ,,!ctton:1li. ccrr~ C.1/'>L UIL Jnclip. e ('I SN.-\ L 'l'ola/i voti 12.-18-1 (~!),5%) :J0.707 (42,4%) 877 (:3,5%) .1.158 (4,<i%) 25.:!20 .,erJ!Ji 3GI (44,7%) 37G (4<i,5%) 25 (3,1 %) 4() (5,7%) 808 Ripetiamo che questi sono dati !ornitici dalla CJSL. Nessun altl'o eomn1cnto, pP1' ora. La realtà è pe1ò 111olto :,;emplice: se si tien conto dei con1plessi n0i quali non $l è ,·otnto, e nei quali operano le vecchie CC.li. , se si aggiun– gono i risultati recenti, del secondo trimestre. s.i pnò pre- . s11me)·e, con sufficiente apprnssimazione, che la ('L:Tf. l'ap– J)l'Csenli tuttol'a elettoralmente il G5-GG% dei lavoratori ita– littni. l soliti «ma> li lar,ciamo questa YOlta ne!la penna.. FRANCO VERRA ELTZABETH WISKEMANN L'asse Rorna ..Berlino con prefazione dì GAETANO 'SALVEMINJ Questo è il primo tentativo serio di tracciare Ja storia dei rapporti diploma– tici fra ]'Italia fascista e la Germania nazista, culmi nati nella firma del Pat– to d'Acciaio e nel!' Asse Roma-Berlino. L'Autrice non Si è contentata di uno studio minuto di tutti i documenti già resi pubblici; ha potuto consultare an– che numerosi documenti ancora celati negli archivi dei vari Ministeri degli Esteri e ha interrogato parecchi diplo– matici italiani che hanno assistito da vi– cino al grande dramma che ha coinvolto l'Italia nella sua vicenda più disastrosa. « DOCUMENTI DELLA CRISI CONTEMPORANEA» N. 18 - Pagg. XVI-464 • L. 2000 LA .NUOVA l'l'ALJA FIRENZE

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