Nuova Repubblica - anno III - n. 35 - 6 novembre 1955
B1 4 ELEZIONI A l.iLA PIRE LI.i I VITTORIA D'ARRESTO La direzione ha cc1:cato di creare un clima psicologico uguale a quello della scorsa priiil;iyera, ma la. C G IL ha reagito con molta- più decisio)1e è vivacità· ed ha mantenuto lè sue posiz\oni di ·e I OR GIO G A i'L I I N "CNA LETTERA inviata in maggio a Nuova Re.1nib– blic11 scrivevamo: « Tra un paio di mesi ci saranno a11a ]'irélli le elezioni per il rinnovo della commis– fJione interna: LR."CGIL do,•ra ccinélurle senza· la guida del suÒ più .sperjmentato quadro di fabb1·ica (Man"lio Pirola, allora licenziato) e probabilmente sul tema di un accordo per il ·-premio· di prodm,ione concluso o in vja di conclu– sione tra Ja direzione e le organizzazioni· concorJ'0nii. In una situazione ciòè nella quale è chiaro come l'ini1.iàtiva, il dinamismo, la prontezz·a di riflessi non saranno dalla pa,tè dell'organizzazione dell'on. Di Vittorio,. In realtà le ·e)e~ioni _si ·sono svolte, a ·seguito· di- rinvii, solo· il 15 ottobre e Ja.CGIL ha conseguito q1iella che :mi' pa1·e possa definirsi una, chiara vittoi-ia:d'anesto. P~irtuttavia la pre– ,d:siooe· fo 'tmula.ta in ìTiaggio non (}l'a sOstan'zialmente enata. llfaritenuto il licenziamento di Pii-ola, la dii·ezione della Pi,·elli concluse elfettivamente un acco1·do con la CJSL e cou la, UTT •. sul j:,rèmio di :produzione, comportai1te un aun1ento di modesta entità, che, seco1ido' il segretario della FILO, Lama, « ha creato in fabbrica tanto malcontento da faYorire la. nostra vittoria. di oggi >, comunque non com– parabilmente alle concessioni ottenute alla· Fiat. Inoltre la direzione otteneva di lar portare i seg'gi elettorali da !J a. 43, aflermando che ciò era richiesto da esigenze di nor– malitì, procluttiYa; la decisione relativa era adottata a nrnggioranza - vale a dire col voto della CJSL e della UJ L - dal comitato elettorale, incmante delle proteste della CGJL, asserente che esso doveva decidere solo al– l'unanimità in quanto non rappresentava. proporzional– mente le diverse correnti. La CCIL aveva inolti·e indetto pe,· il 6 ottobre uno sciopero generale di 24 01·e per la corresponsione degli ·arretrati dell'indénnit/i cli mensa. e lo aveva revocato poche· ore prima dell'inizio sulla ))ase di un semplice comunicato di-agenz,ia ohe al'rerrnava essere la Confindustria disposta ad intavolare trattative sulla que– stione. li comunicato, come dichiarava due giorni dopo l'on. Montagnana, segretario della Came,·a del Lavoro cli :1<1 ilano, e1·a « equivoco e sibillino ... si parla in esso di nde– rire alla richiesta cli contatti ... al fìne cli pote,· avere mag– giori elen1enti di valutazione e niente di pilt; nessun altro impegno preciso >. ·LE SOLUZIONI dei problemi, nel nostro paese, av- vengono sempre per gradi. Così per la vertenza dei • proressori s'è pensato, anziché ad una sua conclu– sione, ad una soluzione mediana cui s'è dato il nome di « solur.ione ponte». Per gli statali sta accadendo la stessa cosa: ]a co~tro~ 7 ersia viene composta per «fasi» e ad .ogni «fase, si ve1·ificano dei dissensi, dei ma Icorilenti che ac– centuano il disagio dei dipendenti pubblici, La fase attuale è la seconda, essendosi conclusa la prima nello scorso anno con la votazione della legge delega; la terza ed ultima sa1·à quella che, in ·teoria, dovrebbe completare l'opernzione del conglobamento, oggi alla sua p1·ima tappa con il de– ·creto del 17 agosto sul « conglobamento parziale>. Nella conrusione di queste espressioni strane e nella lungaggine del processo di assestamento degli stipendi dei pubblici dipendenti, s'è finito col_ non capire pi,, esattamente che cosa vogliano i sindacati per conto dei loro ·1·appresentati e che cosa voglia lo Stato. Sarà bene 1·iordinare un po' le idee. _Incominciamo col di,e che l'a1·t. 2 della legge delega stabiliva che il governo avl'Obbe dovuto conglobarn, entro il 1 luglio 1955, alcune delle voci che compongono la remunerazione del personale dipendente dalle amministrazioni statali, tenendo fe,·mo il concetto infoi·matore che i livelli retributivi, per i diversi grncji, avrebbero dovuto essere uniformi. Il governo, sia pure con il l'itardo di un mese e mezzo, ha provveduto conformemente alla legge, salvo talune « sfasature >: ha cioè livellato gli stipendi londendo insieme lo stipendio vero e proprio, l'indennità di caro vita entro i limiti del 100%, il premio di presenza per 25 giornate complessive e l'assegno integrativo. Dal conglobamento restava esclusa l'indennità di funzione e, per le sole categorie dei ferro– vieri e dei postelegralonici; il premio di interessamento. Va anche detto che il governo ha apportato dei ritoccJ1i alle retribuzioni; « ritocchi> che si sono concretizzati nell'au– mento di 7000 lire mensili per i funzionari del grado IV, che è uno dei più elevati, e di lire 1400 al mese per gli appartenenti al grado XI che, come è noto, è il pl'imo gra– dino della complessa get·archia _ammini&trativa. Il vantag– gio maggiore non è però derivato agli statali da questi miglior·amenti, ma dalle conseguenze che il conglobarnento comporta. E quali ·sono? .Prima di t',ltto, essendo il pre– mio cli presenza conglobato, viene implicitamente coni– sposto in qual. iasi ca·so (anche in caso di assenza.) e pro– voca una maggiorazione automatica della tredicesima men. silità; in secondo luogo il lavoro straordinario viene ad es– se,·e valutato su una base più ampia e non più sul solo sti– pendio; da ultimo scatu1·iscono alcuni vantaggi ai fini della quiescenza e della pensione, I pubblici dipendenti' però rilevarono alcune focon- Uno sciopero reYocato solo in base ad ury, -« equivoro > comunicato dalla contl'opa1·te e la serie di f,:tlti elencali di– mostrano che alla Pirelli la CCJ L è stata ben lun_gi dRI di– mostrare prontezza di decisione e spi,·ito,.sli iniziativa. Ep– pure la FI-LC ha mantenuto le sue f>o~izioni; ottenendo tra .gli; operai 6947 vot-i, 261 in· più dello s_co,·soanno. E' vero che, per effetto sopl'Attutto doll',inmentato numero di vo– -tanti, la "C'GlL è passata dal 74,l per cento al 68,2 ~r ,cento tra gli operai e dal 6G,5 al 58, 5 per cento nel\'intero ·complesso, n1a •in sostanza non si è- avuto quell 'arret.ra– .n,ento ·massiccio· che Hveva csnnttel'izzato le el~zjoni_ di -primavera. La CTSL ha avL1to _3271 voti (25,5 per cento) e la U.I L 2os·9 voti ·(J G ·pér cento). Mi sembi·a difficile accettarn l'inte,·pretazione dei ri– sultati che dà il segretario della FJLC, secondo il quale « il trionro ... è -dovuto alle lotte combattute dai lavoratori della PirelJi nel corso -di quest'anno•; queste· lotte non hanno in realtà conseguito alcun pratico risultato, come prima si è vistò. E comtmque nel valutAre la situazione non tulti gli osservatori confederali sono concordi. Lo stesso Lama parla dell'« intervento massiccio clèl padronato in questa campAgna elettorale>, mentre Fidia Sassano, sull'Avanti! del· 16 ottobre asserisce che « per quanto non siano man– cale le pressioni dei Pirelli per influenzarn i dipendenti ... queste elezioni si sono svolte in una atn1osfera re1ativa– mente regolare ... Gli ignobili metodi adottati dalla Fiat, dalla Falck, dalla Innocenti, dalla B.P.D. non sono stati usati alla Pi,·elli >. Ma sull'Unità del l-8 oltob,·e il sen. Secchia osservava: ·«Non è ve1·0 che le ele,ioni alla l'i,·elli si siano svolte in un clima di. libertà. Quando i pa'droni, sia pure in forme diverse l'uno dall'altro ... intervengono illecitamente per in– fluenzare le· elezioni. del.le CT, non si può .parlare di ele– zioni libere». E l'ex-segreta rio del PCI attribi1isce la vit– toria al !atto che « i lavorato,·i della Pirelli hanno contrap– posto nei mesi SCOl'Si iniziati,·a ad iniziativa, hanno rispo– sto colpo su colpo alla provocazione_._ Ora questo, se non è esatto per quanto rig1111rdal'azione indacale vera e prÒ– pr·ia, si avYicina alla realtà per quanto riguarda il contro– attacco propagandistico. } · ~sembra che la chiave pei· una valida interpretazione I • • I LAVORO E SINDACA'l'I I ILCONGLOBAMENTO DEGLI STArf ALI gruenze del -prov,·edimento, tante che pensarono addi1-it– tut'a di reagirvi, nello scorso agosto, .con un'agitazione. Rilevarono che per quanto si rireriva al lavoro straordi– nario i modesti benelici della sua più estesa base di valu– tazione venivano frustrati dalla diminuzione della quota normale di n1aggiorazione e che la indennità di carovita era stata computata al 100%, mentre talune città superano tale livello (Ro_ma, Palermo, Napoli, ecc.). Attorno a que– sti problemi si accese il dissenso tra governo e statali, L'on. Segni promise che avrebbe apportato degli emenda– n1enti al suo provvedimento, in ,nanieJ"a da venire incon– tro alle esigenze dei lavon1to,-i. Pa,·e, ora, .che le questioni cui s'è fatto cenno siano avviate verso una sicura solu– zione: per il lavoro stt·aordinario la rnaggiorazione reste– rebbe invariata, mentre per il carovita si provvederebbe, per quelle sedi che ne fruiscono per quote superiori al 100%, con un « assegno di sede,. Per i ferrovieri e per i postelegralonici le cose stanno diveJ'sa1nente: essi rivendicano l'immediato congloban1ento dell'intero premio d'intel'essamento. Senonché, qualora tale premio Yenisse conglobato, si avrebbe un livello stipen– diale, per_ le due categorie, superio1'0 a quello degli altri dipendenti dello Stato, contrariamente ad una precisa norma. della. legge delega. A questo punto entrano in scena il ministro della rifonna burocratica Gonella ed il. mini– stro Cava, entrAmbi interessati al problema: il primo sa– rebbe ravorevolmente di~posto ,·erso le rivendicazioni dei lavoratori; il secondo, invece, difende str·enuamertte le esi– genze- del bilancio ed il CJ'iterio della uniformità delle re– tribuzioni. Se voglia difendern più il bilancio o il prin– cipio della uguaglianza teorica di trattamento non si capi– sce, perché è arrivato persino a proporre, oltre lo stipen– dio conglobato nel quale è stata trasferita una quota di premio d'inte1·essamento, una indennità pari al premio di interessamento nella misura, di questo prima che entrasse in vigore il decreto del 19 agosto- Proposta non accettata ma. ch_e comportava un maggiore onere di un miliardo ri- (85) nuova repubblica dei risultati sia fornita dallo stesso sen. Secchia quando scri,·e: « Nelle ultime settimane sono stati tenuti dal sin– dacato, dalla lega della CCIL, 23 comizi davanti allo sta– bilimento, 13 comizi nei rioni cittadini, 18 as emblee siri• dacali in città e nei Comuni dove abitano gli operai della l'irelli, 1023 famiglie sono state Yisitate alla Bicocca, a Seslo, a Cinisello». La CClL ha in effetti mobilitato per un'opern capillare di convinzione tutti coloro che erano di– sponibili, dal parlamentare al collettore. Non si è più ri– petuto l'e1To1·ecommesso durante la bmiana di primave..a, quando all'in!:-listente pl·opaga)1da avversaria venivano con– trapposti (lochi comizi alla vigilfa del voto sulla base di sl~gan~ orfnai logori. Enore che,in Yèrità denunciava una :stanchezza e u''nQ paSsività .in1pressionanti. Inoltre non si è più ostentatà indifferenza per i propa– gandisti del « Fronte del Lavoro» e sono state smentite con precisione e con chiarezza, anche a mezzo della stampa, le loro .a:s;;e,·zioni secondo le quali il dirigente della FILO Ar– righi aveva scritto all'on. Di Vittorio per eso1·tarlo a cli-. fendersi dall'accusa di esser,: il mandante dell'assassinio d~·i fra_telli R.osselli, mentre il capolista della CGlL sarebb~ stato legato all'Ovra. Ed ai nianifesti truccati col nome di « Riscossa socialista> l'Avanti! replicava documentando che i socialisti erano adeg1.1àtamente rappresentai.i nella, li– sta dei cancliclaii. LA DJREZIONE ha cercHto ùi creare un clima psicò- logico eguale a quPllo della scorsa primavera, ma la CGIL ha reagito, sia pure sul piano propagandi– stico, con molta più deci:;;ione e .v!•.r~cib\. $i era detto, SO• prattutto a pl'Oposito della Fiat, che gli opernr non ">'.~• v11no più trovato, fuori clall'otT-icina, un ambiente che tè, nesse viva la ~ombattivilà co11trobilancianclo· le pressioni di vario genere cui erano sottoposti in fabbrica.· Questa volta. si è agito, al di fuori, mettendo in opera mezzi più ade– guati per da,·e la sensa,ione che lo schieramento operaio non era rassegnato, ma in g,·ado di resistere e di reagire, Questa sensazione è stata data e la CCI L ha mantenuto le sue posizioni. Non già per quello che ha !atto, dunque, ma. per la convinzione che è rin::;cita a infond~re che, come dice l'Avanti!, « qualcosa è cambiato». E che ci si accinge ad imboccare una strada diversa. Di ciò bisogna dare atto ed evidentemente con1piacersi. Vitto,·ia d'arresto, dunque, della qt_rale appaiono chiari i limiti." Che sono, all'incir~a, quelli che Carlo Ca ·sola in– dicava tempo fa su queste colonne parlando delle miniere Montecatini in Maremma, dove pure la CGIL non ha indie– treggiato: gli operai non hanno una capacitit di resisten½a indefinita e se l'iniziativa continua a rimAnere alle cifre• zioni ed ai sindacati 1ninorita1·i non sempre il cont.rattacco spi piano soltanto propagandistico darà questi risultati. E del re~to anche Secchia ammonic;ce a « non ino,·goglirsi al prirno successo, a non sopra,·alutarlo ». La direzione della Pirelli trarrà dalla sitnazione i nccessa,·i ammaestramenti, esattamente come quella della l'iat dopo le elezioni del '54. E solo azioni concrete potranno in definitiva ridare slan– cio e fiducia permanenti alle maestranze della seconda fab– brica d"Italia. spetto alle 1·ivenrl~~:,\l-ioni u-.. 1:ci.r11:;,1te chd ferroviel'i e dai po- stelegrnronici. _ Va, notato che la CGIL si è dic-hiarata disposta, se– condo l'ultimo Ruggci'.!mento di G.onellf\, ad un rinvio della complessa vicenda alla terza «fase~ e che la CISL invece esige una soluzione immediata delle richieste dei lerro– vicri e dei postelegrafonici. E la -eE;ige con una certa in• transigenza, tanto che ha p,·eso una forle posir.ione pole– n1ica nei 1·iguardi dell'organiz~rnzione dell'on. Di Vittorio. In realtà la vN·tenza ha dei limiti piuttosto modesti, sl che non riu. ciàmo a spiPgarci bene la ragione per ct.-i la stampa le dia un così vasto rilievo. Che la questiqne degli statali nel suo insieme sia importante, non v'è dub– bio, ma allo stato attuale delle cose s'è ridotta a ben poco e potrebbe essere definita. con facilità. I suoi aspetti più interessanti, che daranno Juogo a non poche divergenze, si avranno durante la te1·/4a fase, quella conclusiva, che dovri, poi-tare alla revisiono delle carriere e dei princìpi reb-ibutivi. Naturalmente per quell'epoca la pubblica opi– nione si sa1·ì. stancata di sentir parlare degli statali e non darà. loro quell'appoggio del quale sicuramente avranno bisogno. Vorremmo anche dii-e che, a complicare la pre– sente situazione, sono stati, .più di tutti, i ministri Gava e Gonella, ·i quali in tutta la vicenda,· si son preoccupai-i soprattutto di non andar d'accordo fra cli loro. FRANCO VERRA Edizioni -· C/nau,II Norberto Bobbio Potitica a cultura «Saggi» pp. 282- L. 1200 Norberto Bobbio ha raccolto, in que'sto volume, I saggi che è andato scrivendo 'in questi anni' intorno al problema dei rapporti tra politica • cultura, e a quelli - immediatamente conn.essl - della libertà e della democrazia politica. Anche chi, per avventura, non concordi con le conclu• sioni dell'Autore, sarà costretto a riconoscere l'lm• portanza del contributo recato da questi all'impo• stazione e alla soluzione di alcuni problemi cruciali del nostro tem·po.. · · · · ·
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy