Nuova Repubblica - anno III - n. 31 - 9 ottobre 1955

.(79) . .n110,vajepubblica 3; AUTONOMIA. • Nonostante clÌe lo statuto sopprimesse le circoscrizioni provinciali, solo al termine della. prima legislatura l'Assemblea siciliana, per la pressione delle sinistre e degli indipendentisti, approvò la legge abolitiva dei prefetti; ma l'Alta Corte si affrettò ad annullarla; alla fiiie della seconda legislatura venne approvata una nuova legge di riforma, con il voto contrario del solo MSI, e anche <1uesta volta l'Alta Co: te ha espresso il suo .rifiuto di ANTONINO RAMIREZ I S UBITO DOPO lo sbarco degli alleati in Sicilia, il mo– vimento separatista, al quale aderivano alcuni anti– fascisti che si facevano interpreti del diffuso risen– timento dei siciliani per lo stato di profondo abbandono e di 'arrotrate-~za in cui i governi italiani, dal 1860 in poi, avevano lasciato l'isola, ebbe il consenso entusiastico de– gli agrari e della mafia. Ritenevano costoro che, mentre in Italia, con la fine della guerra, si sarebbero affermate le sinistre, essi invece, in Sicilia, avrebbero avuto la forza di impedire rifonne por loro pericolose. I separatisti vantavano di essere da tempo d'accordo con gli alleati e le loro affermazioni apparivano confer– mato dalla nomina, da costoro fatta, a sindaco di Palermo, del noto agrario ed esponente separatista cav. Lucio Tasca. 1 separatisti, durante l'occup azione alleata, riuscirono a rafforzare sempre pii, il lo.ro movimento, sovorchiando spesso i partiti nazionali, e organizzarono le bande armate per la guerriglia. contro le forze dell'ordine. In conseguenza, i .i·apporti del comando alleato con il Comitato di Liberazione, formato dai partili nazionali, furono alquanto freddi e la richiesta, reiteratamente da questo fatta, di formare un corpo siciliano di combat• tont'i che contribuisse alla liberazione dell'Italia dai tede– schi e dai fascisti, venne respinta, -sia purè con belle parole.· Con la nomina ciel democristiano on. Aldisio ad Alto Commissario per la Sicilia, si pensò cli svuotare il sepa– ratismo 'dando ai siciliani il mezzo di esprimel'C le loro giuste ,istanzé -attraverso un ordinamento autonomistico che, non rinnegando l'unità. nazionale, desse loro •la pos• sibiliti< di autogovernarsi. !?i formò a tale scopo una Consult~ ·Regionale, com• posta· dai partiti del C omitato cli Liberazione, da studiosi dei problemi sicilia.ni e da giuristi, la quale elaborò lo statuto sicilia no, ema nato con R.D.L. 15· maggio. 1946, che cost.ituì. ]a S-ici-Hain regione autonoma, -entro l'tmità poliLica dello stato italiano, avente per suoi organi l'As• sembloa Regionalè, 'formata da !!O deputati, un Presidente e una Giunta Regionale. li separatismo,' che gii, aveva risentito gli effetti del ra[forzamento dei poteri dello Stato conseguente alla ces•. sazione della. occupazione alleata, venne svuotato, con la promulgazione dello statuto dell'autonomia, di ogni_ suo contenuto. Buona pa1-te degli agrari è della mafia si avvi• cinarono, in vista del referendum, alla monarchia e così, dall'appoggio del comando alleato, passarono a quello· di parecchie autorità civili, militari ed ecclesiastiche filomo– narchiche. In proposito, tutto qua;..to di scandaloso e cli .inau– dito è venuto Iuori dal processo di Viterbo contro· la banda Giuliano, ci mostra quale inconcepibile rete cli collusioni e di complièità, rimasta purtroppo non punita, si era creata in Sicilia. V OLENDO DARE un giudizio, dopo otto anni di eser• cizio dell'autonomia, sullo statuto siciliano e sulla at– tività degli· organi' rt1gionali, mentr~ por il primo caso è positivo, por il secondo lo è molto meno. Malgrado, come appresso vedremo, lo statuto regio– nale non abbia avuto _fin'oggi attuazione nelle sue parti piì1 importanti, è certo che la Sicrlfa ha· già ottenuto un notevole incremento di ·opere pi1bbliche, cli caso, di scuole, di ospedali, di nuove industrie ed ha migliorato la sua agricoltura. L'Assemblea e· il governo regionale, con tutte· le loro manchev.olezze, eostituiscopo la tribuna clall& quale si indi– ~ano e si dibattono, per quanto _spesso non si risolvano, i prpblemi politici economici e sociali dell'isola e, quel che è molto importante, mantengono costantemente presenti agli organi centrali dello Stato la necessità cli provvedere al miglioramento delle condizioni di arretratezza dell'isola. L'attività della prima Assemblea fu notevole, mentre quella della seconda lo fu molto meno. Durante la prima legislatura, passarono alle dipendenze della regione gli uffici statali dell'agricoltura e fore~te e dell'industria e commercio. L'Assemblea legiferò sulla riforma agraria, che affidò all'ERAS; favorì l'in<:remento delle industrie con la concessione cli prestiti e sovvenzioni, di notevoli sgravi fiscali e autorizzando le società per azioni .ali& emissione di titoli al· portatore; creò un ente per 'la costruzione cli ·case .per i lavoratori; r_egolò, por quanto non felicemente, le ri• ,cerche cli iclroc,uburi' e le relative concessioni; predispose l& creazione di ospedali circQscri7:ionali; regolò lo stato •giuridico ed economfoo del personale. Durante la,· seconda legislatura, anche gli uffici statali dei trasporti. e ç.omunicazioni e quelli del lavoro e previ: den•a sociale,-passarono ali& regione. L'Assemblea,. oltre a 18/liìerare per l'ordfoaria amministrazione e sn materie di (Dis. di Dino 'IJosclti) PETROLINIANA -La DC... mah ... ·è quella cosa che un bel tempo autonomista ci lasciò poi una provvista d'ordi11anze .e di prefctt. scarsa' impo.rtanza, si limitò a destinare le somme versate d&llo Stato, a titolo di soliclariet1, nazionale, per J'incre• mento dell'edilizia popolare, scolastica e alberghiera, della viabilità in genere con particolare riguardo a quella ·in• terna dei comuni e per la trasformazione delle trazzere in: camionabili. Mà le manchevolezze furonò gravi, sopratt_utto perchè lo statuto non fu attuato che in minima parte. a) E' evidente l'importan~a della formazione di una buona burocrazia regionale, dato che l'ordinamento auto• nomistico, offrendo il vantaggio della maggiore conoscenza dei problemi regionali da parte degli uffici periferici ri– spetto a qnelli centrali, e quindi la possibilità di una loro migliore soluzione, _ deve avere un corpo di funzionari capaci. . Senonché, por fini nepotistici, di partito ed elettora– listici, la burocrazia centrale regionale è stata costituita at. trave1-so la chiamata .di qualche funzionàrio statale e con la assunzione diretta cli un _nutritissimo stuolo di im- piegati. , • Nessun pubblico concorso è stato indetto dalla regione in questi otto auni, malgrado le tassative norme della CO• stituzione italiana e delle leggi regionali, le quali clispon• gono che l'unico modo- cli entrare nell'amministrazione è iì pubblico concorso. Tutte le assunzioni sono state fatte, invece, in fami– glia e se qualche funzionario ha, poi, dimostrato cli essere degno di elogio, non si· può certo affermare che il governo abbia rispettato la legge ed abbia avt:to 1a finalitì, di CO• stituire un corpo cli impiegati capaci, selezionali e spe– cia.lmente impar~iali. Generalmente gli impiegati, salvo, ripetiamo, lodevo– .!issi me eccezioni, son·o ligi ai desideri di chi li ha assunti in servizio; eia qui tutta una serie di atti non legittimi, che hanno ancor più radicato nei siciliani fa vecchia sfi• ducia verso l'autorità che, peggio cli prima, di, la sensa• iione che agli amici del governo tutto è lecito, mentre solo agli oppositori di questo e agli umili si· fa rispettare fa legge. · Su. questo pun'to, salvo l'opposizione di qualche .de•. putato, i partiti della. sinistra non hanno sentito 'l'impor• tanza basilare del problema e quindi non lianno ma-i ri– chiesto che l'assunzione degli impiegati avvenisse attra– verso i pubblici concorsi e si sono astenuti dallo svolgere una costante e metodica opposi7.ii' me ai fini di ottenere la normalizzazione e la mor alizzazione dell'amministrazione regionale. b) Dell'ERAS, al quale è stata affidata l'esecuzione della legge sulla riforma agraria, è stato fatto un orga– nismo elefantiaco, con oltre l 700 impiegati, assunti con gli anzidetti ,criteri. Non si con•osconò i bilanci di tale ente perché mai il governo li ha comunicati all'Assemblea; ma si calcola, che, impiegando i fondi spesi per la burocrazia di tale ento in acquisto, per contanti e sul libero ll)ercato, cli terren( si. sar.ebbe potuto distJ,ibuire gratuitamente ai contadini più tene cli quante ne hanno avute assegnate. e) Malgrado la tassativa disposizione clell'a~t. 19 dello Statuto, nessun rendiconto generale o bilancio con– suntivo è stato mai sottoposto dal governo all'approva– zione dell'Assemblea, la quale, ignora se e come siano stati spesi i fondi dei vari capitoli degli otto bilanci pre– ventivi da essa approvati e l'ammontare delle rimanenze di cassa. d) Non sono state costituite le sezioni della Corte di Cassazione e neanche quelle del Consiglio cli Stato. In sostituzione di queste ultime, e conti-o la tassativa dispo~i– zione _dell'al't. 23 dello statuto, ò stato creato un Consiglio. di Giustizia Amministrativa, che non è affatto una se– zione del- Consiglio di Stato, m& un organo composto con alcuni consiglieri e con ,persone nominate, per quattro anni e riconfermabili, dal presidente della Regione. e) L'art. 31 dello statuto pone la polizia dello Sta.lo a_lle .dipendenze, por l'impiego e la utilizzazione, do\ pre– si_dente ·della Regione, dandogli così il mezzo di combat– tere _la delinquenza organizzata. Ma i presidenti fino ·ad oggi succedutisi, hanno p,referito non occupal'Si di questa materh, scottante ed hanno los~iato la polizia affida.ta a:I ,. ministro por gli interni attraverso i prefetti. I) Non è stat& richiesta allo Stato, in attuazione delle disposizioni degli artt. 32 e 33 dello statuto, .l'as– segnazione alla regione di tutti i beni patrimoniali ivi esistenti, comprese, ad esempio, le azioni delle società siciliane, che sono possedute dall'IRI, tra le quali quello della Società Generale Elettrica por la Sicili&. Nei primi del 1947, l'allora Alto Commissario avv, &,l. vaggi, intravide l'importanz·a, per la rinascita della Sici– lia, della produzione e vendita del!' energi& elettrica a basso: prezzo e costituì l'ESE (Ente Siciliano di Elettricità, di· diritto pubblico). : -La SGES h& sempre lottato, con straordinario e in– spiegabile succésso, -contro l'ESE e i' prezzi dell'energi/\: sono rimasti alti, còn grave irreparabile danno della indu-· strializzazione dell'isola. ' Se la regione controllasse la SGES attraversQ il pos- 1 sesso del pacchetto azionario IRI, ta1e società e l'ESE, an•' ziché lottarsi, lavorerebbero d'accordo nell'interesse del– l'isola. !J) La Sicilia ha il triste privilegio di essere alla' testa delle statistiche della disoccupazione con 368 inoc-'. cupati su 1000 lavoratori. In vista di ciò, l'art. 38 dello· stai.uto diede obbligo allo Stato di versare annualmente alla: regione a titolo di solidarietà na-zionale, una somma eia éalcolarsi ogni cinque anni, propor'Monalmente alla inoccu• pazione isolana e alla media di quella nazionale. 'l'ale'. somma deve impiegarsi in lavori .pubblici, in modo che l& percentuale della inoccupazione nella regione venga gra.' dua1mente sollevata alla media nazionale. Fino al 1951 lo Stato nulla versò alla regione a tale titolo; posteriormente ha dato in tre soluzioni ~ento mi– lìardi e cioè un& media di appena undici miliardi per anno, .quasi sotto forma di elargizione volontaria e senza clH,: l'ammontare clella,somma fosse calcolato con i criteri sta-: biliti dall'art. 38 dello st.atuto. ' Si vuole faro apparire la Cassa del Mezzogiorno come. tin surrogato dell'art. 38; ,ma tale Cassa, oltre ad essere tetta da un consiglio cli amministrazione dove non è rap•. presentata l'Assemblea regionale, che è l'unica alla quale: spelta di stabilire il modo di impiego dei fondi in Si– èilia, ha destinato per l'isola circa il 20 per cento dei suoi fondi, mentre, invece, ove avesse applicato nell'assegna• zione dei fondi i criteri dell'art. 38, -avrebbe dovuto ero• game il 41,85 per cento . · h) Non è stata creata 1& Camera cli Compensazione (art. 40 statuto), che dovrebbe determinare la quantili• ·<li valuta estera proveniente dalle esportazioni siciliane, dallle rimesse degli emigranti, dal turismo e dai neli navaTt, Ì?e• .essere destinata ai bisogni della Sicilia. L'on. Ales.'!i, nel 1947, aveva presentato &ll'Assemblea. il disegno di legi.'fl' ~elativo, ma -poi tale disegno venne ritirato &Ila cbetiohoTI&

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