Nuova Repubblica - anno III - n. 26 - 4 settembre 1955

Bi 6 F ORSE NON SI PUO' DIRE che Bobbio costituisca una vora e propria e nuova eccezione in mezzo agli uoniini attuai i della Resistenza, e che abbia già scelto: forse bisogner,, chiedere .aiuto ai suoi amici filosofi, e, pensando alle loro definizioni; contentarsi di dire che ba scelto a modo loro: che ha incominciato a scegliere. Ma appunto perciò egli costituisce un pii1 facile esempio, e la réazione di ·Togliatti si giustifica, in un certo senso, di pii,. * « La storia d'llalia, del fascismo, dell'antifascismo, della Resistenza (quella che più d'uno vorrebbe piamente introdurre nelle scuole di Stato) è tutta da riscrivere, anzi, tutta eia scrivere». « JI fascismo non è un colosso dalla testa cli argilla». « La filosofia del fascismo è la filosofia ideali.stica italiana». « Le teorie ciel fascismo sono le teorie di Gentile, cli Croce, di Pareto». « Il fascismo non è stato soltanto un errore e un de– litto contro la cultura italiana, ma un errore ed un limite di tale cu ~tura>. « li fascismo non è stato soltanto un errore e un delitto dei pPggiori italianj, ma un errore ed .un li1ni~, e qnal– che volta una colpa, dei migliori ». « Cli studi pii, serii di economia, di storia, di lette– ratura dell'ultimo cinquantennio si ispirarono, e sj ispi– rano, alle teorie ciel fascismo». « Fu impossibile alla migliore critica letteraria stron– care le matte pretese di una poesia, o non poesia, deca– dento, che si proclamava l'unica poesia \ 7 alida dei tempi moderni, corne fu impossibile alla migliore critica filo– sofica e stodca stroncare le matte p1·etese cli una politica, o non politica, decadente, che si vantava di inaugurare una nuova epoca nella stori" del mondo>. Ne ·suna di queste affermazioni, nessuna delle affer– mazioni della Rifonna lettera.ria e ciel nostro diario po– trebbe essere onestamente attribuita al Bo~bio. Il suo cer– vello è ancora avvolto dalle teorie antifasciste: pur intuen– dole oscuramente come un errore: pur continuando a ere. clero oscuramente, con tutti i suoi compagni, nell'idea della Resistenza. Egli incomincia ad essere diverso dai suoi com– pagni solo porchè vuol mettere un po' piè, cli chiarezza nelle proprie intui,.ioni e -nella propria_recle. Incomincia ad essere 1111 po' meno superbo della sua umiltù, e di quella elci suoi compagni, solo perché la sua fede gli sta diven– tando nn po' meno nmi1e, o un po' pili genuinamente umlle. « Se il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce, verché non inte1·roga1·eil p1'0prio cuore? » deve essersi detto * B I B L I TEMPO DEI VIVI L ECCENDO IL DIARIO di Bianca Cova (7'empo dei vivi, I 043-1045. Milano, Ceschina, 1054), mi è tor– nato alla mente il verso del Foscolo, 7'u solo il oonto avrai del f,,glio, e mi sono domandato che cosa è sopravvissuto dell'epopea che ci avvolse e ci elevò, quando tntto sembrava sommerso nello sfacelo e nell'nmiliazione. l•'orsc, nulla di pii, e nulla di meno di quanto l'autrice, insegnante o stndiosa di storia antica, annotò, precisa– ménle il 25 luglio, nella solitudine del cimitero di cam– pagna, accanto al sepolcro del fratello Umberto, uno dei primi capi della cospirazione antifascista, morto in carcere nell'ormai lontano 1030. « La realtà del sacrificio eroico e la piè, strae.iante esperienza di umano dolore, racchiuse in quella tomba solitaria, l'acconto virile cli un amore che è anelalo al di lù della vita, la devozione suprema e dispe– rata alla Libertà ... >. Cii, pochi giorni dopo, di ritorno a Milano, nella sua « abitazione deserta e vuota come se nessuno vi avesse mai abitato>, ove solo la folla dei rico1·di testimonia che ivi ò stato vissuto uno degli episodi pii, drammatici della lunga passione di coloro che « erano deliberati a patire e a combattere», Bianca Cc,,a sa però che deve respingere da sè « tutti questi fantasmi .del tempo lontano; non è questo il momento, l'occhio deve esse1·e volto al presente, terribile, ed all'avvenire». Nella città semi-distrutta dai bombardamenti, comincia, l'indomani clcll'S settembre, at– torno a Parri, il tempo della riscossa. « Salvare il maggior numero cli p1·igionieri alleati, farli passare al di' li, delle Alpi o guidarli fino alle linee; sottrarre ebrei alla pel'Secuzione; compiere atti di sabotag– i;;io contro i tedeschi e i fascisti, cominciare a raccogliere sulle montagne e nelle valli nuclei di sbandati ed orga– nizzarli >. Questi sono i difficili compiti iniziali della Re– sistenza, nella quale la. Ceva si è immediatamente inqua– drata, con tutte le sue fo1·ti energie di amante della mon– tagna e dei boschi e che osserva con occhio di scrittore: « strano esercito sotterraneo in cui capi e gregari sanno che da. un istante all'altro possono sparire senza lasciar trac– cia nel silenzio furtivo che li avvolgo». Il 1043 si chiude, per l'autr.ice, come per centinaia di migliaia, forse milioni, cli uomini e di donne, nei conti– nenti tormentati, in carcere. « Se avete freddo,. chiudete la finestra > le dice la guardiana, jn malo modo, sbatten– dole sulla branda una sottile e poco pulita coperta. Però, per quanto la bocca di lupo sull'alta e piccola finestra co– perta cli .sbarre ne i,vpedisca il godimento, « fuori Ìl tor– nato il sole >. La guerra di liberazione cresce e l'ingresso di torme di detenuti partigiani, l'uccisione dello· stesso co– mandante ciel castello di Voghera, portano nelle celle le no– tizie del mondo che cammina. Quale contrasto con la vec– chia Milano, il mondo di Boito, di Giacosa, della Duse, che la carcerata ritrova in un libro mandatole dalla fa– niglia: « Lung_he silenziose giornate perdute in un sogno eh poesia, mentre fuori la vita scorre tranquilla». PAGINE DI DIARIO~ CERVELLI -DISPONIBILI il Bobbio. Oppure: « S_e le, Resistenza ha le si.e ragioni che l'antifascismo non conosce, perché non tentare il cam– mino inverso?: perché non a[!ida·re alla Resistenza il com– pito di conoscere e gii,d-ica,·e le ragioni dell'antifascismaf: perché costringere il ci.ore a commettere lo stesso sbaglio della ragion_er: perché disinteressarsi di quello che avviene nel proprio cervello? >. In questo rifiuto cli accantonare le ideologie antifa– sciste nella zona dell'inlelletlo e l'ideologia della Resistenza nella zona del sentimento, in questa volontà di ristabilirti un colloquio fra il cuore e la ragione, è il profondo mo– tivo della polemiéa fra Bobbio e i comunisti. Tutto egli potrebbe ormai accettare dai comunisti, fuorchè l'invito a disinteressarsi della loro ideologia. O ad interessarEene accademicamente: ad accantonarla nel proprio cervello. Il che significa cbe di niente che i comunisti gli propon– gano, di nessuna particolare - o particolarissima - pro– posta dei ·comunisti, egli potrebbe ormai accettare l'es– senziale. La reazione di Togliatti è dunque giustifìca.ta. E si giustificherebbe di più, se invece di sospettare esattamente il contrario, egli fosse in .grado di avvertire la profonda coerenza dell'antagonista. · L'oggettjvo anticomunjsmo odierno di .'8obbio non con. tracldice, ma continua e svela il senso del suo filocomn– nismo di ieri. L'ideologia comunista· primeggiava nel suo cervello: le altre ideologie antifasciste (lo varie filosofie secondarie croCiane) riuscivano sempre n1eno e sernpre peggio a contrasta,·e il p,·imato. ll com11nismo è infatti il ,•i.assunto feclelissinio e la conclwrione logica di tutte le ideologie antifasciste: come credere che una nazione abbia sopportato per venti anni quella specie di fascismo che le ideolo~ie antifasciste desc,·ivono, senza credere che in quella nazione tutto sia da distruggere, e lutto da rinno– vare, corne il comunismo cqnsiglia? Il cen·ello di Bobbio era quasi completamente comu– .nista, quando egli decideva di interessarsi a quello che avveniva nel proprio cervello. Chiedergli oggi di disinteressarsi del comunismo è O T E C A * Nell'ottobre del 1944, grazie a complicità che la sna coraggiosa sorella è riuscita, a raccogliere, B·ianca Ceva può evad~~ Il suo posto è ora in una banda delle formazioni di « 'Giustizia e Libertà> clell'Oltrepò pavese. Seguono le vicende della lotta per la sopravvivenza, in montagna, nel cuore dell'inverno, Ira micidiali rastrellamenti, incendi cli casolari, riordinamento delle 61e dei partigiani, nelle qnali si mAscolano uomini cli tulle le provenienze, accomnnati da volontà di vita, in mezzo alle fucilerie, le imboscate, le impiccagioni, la neve che ricopre tutto. Le forma1,ioni s'ingrossano, passano al contrattacco, catturano armi e ne ricevono in aviolanci. Si pubblicano giornali di partigiani e si -sente accrescersi la solidarietà della gente per ~hi non dà tregna. ai tedeschi. Soprag– giunge così il mese di aprile. « Ci sono parecchi fra questi partigiani, che da lnngo tempo combattono, che non vedono l'ora cli sceD<lere in pia– nura, dove ciascuno medita una sua vendetta da compiere contro i suoi tortnratori: Genova vuol cercare quel milite della brigata nera che, durante un interrogatorio, gli ba messo degli spilli sotto le uni;hie, e qualche altro cer– cherà quel farmacista, ufficiale della stessa brigata, che faceva iniezioni di benzina nelle vene dei partigiani. Certe cose non s.i dimenticano e. non sarà -facile far capire a questa gente che non è bello farsi giustizia da soli, perché, nello stesso momento, non so se potremo dir loro con al– trettanta èertezza che ci sarà una severa giustizia che farà espiare il martirio cli troppi, e vivi e morti >. Pagine veritiere, belle, incisive, queste di Bianca· Ceva. Libro di ricordi che si ha il diritto di chiamare storici, narrai.i in tono sereno e fresco, pnr nell'intensità cli sen• timenti profondi ,e genuini. · LEO VALIANI * LA GERMANIA RITORNA SUL Ml:RCATO MONDIALE I L RECENTE VOLUME dedicato dal ministm dell'eco- • nomia della Repubblica cli Bonn alla situazione at– tuale del commercio estero tedesco, ora tradotto in italiano (Luclwig Erbard, Lo Germania ritorna sul mercato mondiale. Milano, Garzanti, 1054), è una. fonte molto importante e autorevole ·per lo studio cli questo particolare settore delreconomia tedesca, del quale offre un esauriente panorama, che permette di seguire lo svi– luppo delle relazioni economiche con l'estero della Ger– mania. occidentale dalla disfatta ad oggi. L'esposizione 'del ministro· Erhard appare 'particolarmente interessante an– che perchè fotografa. un aspetto, e non tra i più trascura– bili, della sorprendente ripresa economica della Germania di Bonn, dopo la. parentesi dei primi anni dell'occnpa– zione a!toata. La ripresa economica è anelata di pari passo con la riconquista dell'autonomia politica della Germa. nia, riconquista lenta ma graduale, che tra il 1949 e il 1952 poteva dirsi ormai praticamente compiuta, almeno , (74) nuon rèpul,bl1ca come · chiedergli di ritornare sulla propria cle~isione. Ma chiedergli di. disinteressarsi del comunismo e di occuparsi delle altre ideologie antifasciste è chiedergli cosa manife• stamente impossibile e assurda. • Ma che ne sa il cuorer Come può il cuore erigersi a giudice del cervello? O, parlando più piana.mente: ·come può l'oscura affer– n1azione 1·ivoluzionaYia della Resistenza essere chiarita e interamente spiegata, fino ad acquistare la dignitù di un principio, di una teoria, di una stoda, a cui· ispirarsi per giudicare il passato e preQccupare l'avvenire? Non è possibile - per chi cerchi sinceramente trovare un modo e un aiuto. Esistono in Italia alcuni singolarissi,,.;i cervelli, ed uno di loro proprio accanto al Bobbio. Essi hanno pro– dotto finora alcune originalissime idee metafisiche, ma non sono singolari soprnttutto per questo. E' il loro completo disinteresse per tutto ciò che ci appassiona al cli qua o al cli là della metafisica che li fa strao1·dinari ai nostri occhi. Sembra ciel resto che non solo non appartengano effelti,·amenle all'Italia, ma neppure a coloro per mezzo dei quali si esprimono. Sono cervelli dispon;bili. Aspettano chi voglia servirsi cli loro. Hanno scoperto il vizio, e l'errore, metafi ico della filo– sofia idealistica. Il vizio, e l'enore, 1natafisico di Gentile e di Croce. Jlla la storia propriamente detta, la politica, la leLteratura, implicite in quella ùlosofia, non hanno atttrato la loro attenzione. Nulla impod.isce anzi che i loro posses– sori attuali possano essere, come moHi cli 101'0 di fotto sono, fra i seguaci più fedeli, e più servili, di quella storia, di quella politica, di quella letteratura. * Uno dei pii, singolari f1·a questi singolarissimi cervelli è certamente Nicola Abbagnano. Anche perché è uno dei n1eno inesattan,ente designabili da un nome d'uorno (dire quel cervello e d-ire .Abbagnano è quasi lo stesso) tanto poco, o con così grande e signorile clist;cco, il suo po~ses– sore attuale si occupa cli ciò cli cui si occupano gli uomini che non meditano soltanto sulla propria: esistenza. Fino a cbe punto sia ascrivibile a merito di Bobbio, e fino a che punto alla fortuna, l'essersi trovato Abbagnano accanto, non so: è indubbiamente un merito non esserselo lasciato sfuggire, ma soprattutto l'essersi servito ed il ser– virsi con tutto il cuore cli lui, e di altri cervelli analoghi, confrontandolo, e confrontandoli, col proprio. GIACOMO NOVEN:TA nei tratti essenziali. E' appunto nello stesso periodo che il commercio estero tedesco, liberato dai controlli e dalle restrizioni degli occupanti, fa il suo ritorno sul mercato mondiale. La Germania riprende anzitutto il suo posto in Emopa: il 70 per cento delle sue esportazioni e il 51 per cento delle sue importazioni rigua1·dano il mercato europeo. La bilancia commerciale tedesca è attiva prati– camente con tutti i paesi europei, mentre le esportazioni tedesche incontrano maggiori difficoltà nell'area della ster– lina, del dollaro e nei paesi d'oltremare. Verso questi ul– timi, e soprattutto verso i paesi sottosviluppati, sono di– retti attnnlmente i maggiori sforzi per la penetrazione dei prodotti tedeschi. Non solo, ma la Germanfa conta adesso cli collocare larghi investimenti cli capitali in quei terri– tori depressi o in via cli industi·ializzazione che ancora non sono· in grado di [ a.re grandi acquisti sul mercato tedesco, che è un mercato ,essenzialmente industriale. Il libro ciel ministro Erbard non ba però il solo scopo di fornire un quadro dello sviluppo del commercio estero tedesco, ma ha anche un sottinteso polemico, poichè vuole dimostrare, attraverso i risultati raggiunti dal commercio estero, l'efficacia della politica economica ath1ata in que– sto dopoguerra dal governo di Bonn ed ispirata, come ò noto, ai principi liberali dell'economia classica. ,Su questa impostazione è [ondata tutta l'opera del ministro E1·bard, il quale è animato da una fede incrollabile nell'economia cli mercato, e si pronuncia in favore cli una sempre mag- · giore liberazione degli scambi, anche allo scopo di sti– molare la produzione interna mediante 'la concorrenza estera pit1ttosto che con sussidi e protezioni doga_nali. Non è qui la sede per discutere a fondo questa impo– stazione; nè per tentare delle valutazioni comparative con l'economia italia na. E sarebbe pure da esaminare in che senso ed ent.ro quali limiti si può- parlare ve.ramante di un esperimento liberista. Comunque, non si può certo tra– scurare, nel valutare la ripresa dell'economia tedesca nel dopoguerra, l'ingente aiut.o economico fornito clall'Ame– rica, nè bisogna dimenticare che è ancora troppo presto per giudicare sino in fondo la stabilità e la soliclità del– l'attuale. situazione economica tedesca. Il grande e posi– tivo sfor7,0 per la ricostruzione e la riconquista dei mer– cati è un fa.tto innega.bile, .ma non è tutto. Bisognerebbe considerare anche il rapporto tra lo sviluppo economico e il livello di vita del paese, considerare insomma le con– dizionL sociali delle masse lavoratrici, operai e impiegati. Il caricaturista di on grande .quotidiano tedesco ha cliS<l– gnato una vignetta nella quale sotto la didascalia « Atten– zione ai pedoni! > si vede un pesante automezzo sul punto cli travolgere un passante che attraversa la strada; imll'at\– tomezzo sta scritto « Prezzi,» e sul pedone ~-Salari > : e non si tratta soltanto di una battuta di spirito. Ma anche a prescindere. dal fattore sociale, che comunque è eviden– temente della massima importanza, il vero banco di prova dell'economia tedesca sarà rappresentato dal progettato . riarmok ormai di imminente attuazione (salvo possibili cambiamenti nella situazione internazionale). L'eventuale unificazione poi con la Germania' ol'Ìentale. non potrebbe non incidere profondamente su tutti i settori dell'econo– mia tedesca. ENZO COLLOTTI

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