Nuova Repubblica - anno III - n.23-24 - 14 agosto 1955
flUOl''a ·repubblica 3 .p RETI :,: • ..! •/ FEDE' E· REAUT A' OPERAIA Uno sforzo di storicizzazione del fenomeno pratico-mistico e sociale che accompagnò parte. della Chiesa di. Francia coincidenza fra slancio missionario e movimento nazionale dei preti-operai deve riferirsi al rinnovamento intelJettuale dm·ante la resistenza· e dopo la liberazione, attraverso la che è stato il tema di certa cultura cattolica progressista di I N EL QUADRO DELLA PROBLEMATICA attuale sui rapporti tra pensiero marxista e pensiero cattolico, che ha visto in Francia una ·1arga espressione teo- 1-icae di conseguenti riflessi pratici, una meditazione appro– fondita sulla vicenda dei preti-operai si rivela,di grande interesse. :-:i tratta prima di tutto di dare un'indicazione esatta degli avvenimenti, deformati da un lato dal natu– rale contr11sto delle opinioni su un « affaire > così impor– tante de)la yita sociale e religiosa francese, dall'altro dalla non pedetta conoscenza dei fatti. A questo compito prima docurpontar·io che storiografico si è accinto Claudio Cosa nel suo voi umetto Apostolato cattolico e condizione opera·ia, pJ.rbblicato nella « Biblioteca Leone Cinzburg » delle Edi– zioni De Silva-La Nuova Italia. Sulr« affaire » dei preti operai la nostra stampa si era diffusa nel periodo più acuto della tensione tra Gerarchia e preti-operai, nell'inverno '53-'54, ed entro questi termini sostanzialrncnte si muove la breve e serrata inchiesta del Ces~, premes:a a una larga e utilissima scelta di docu– menti dellA « questione> e di teRtimonianze di protagonisti diretti. Ma questo interesse della stampa non superava il lirnite di .informazione e cli cmiosità (tranne qualche ecce– zione nella stampa di sinistrn interessata, anche se estem– po.ra ,neamenle, a un simile problema), nella maggior parte dei rasi clefonnate da un pregiudiziale e « ufficiale> rifiuto clell'eRperienza così esigente ed estrema clell'apost lato religioso operaio. Una documentazione per quanto possibile completa dei termini della questione e una testimonianza. diretta di quella esperiei1za era quindi necessaria, anche pernhé di fronte alla letteratura critica ovviamente abbon– dante e larga da parte della culiura francese, sopra tutto cattolica. non ha corrisposto in Italia un interesse pro– pon.ionalrnento intenso. Con il libro del Di Nola ( Cristo in tuta. ]>arma, Guancia 1955), questo del Cesa ba poco da dividere, per la maggior sicmezza dell'impostazione sto– riografica del racconto, la più accurata precisione dei par– ticolari e sopra tutto il «giudizio> critico del Cesa, ispi– rato a una libera o laica indipendenza, di fronte alla « pas– sionaliti, > sentimentale e religiosa del Di Nola, l'Ìspetta– bilc, ce,-to, ma storiograficamente imprecisa. (Su alcune inesattezze del testo e della interp1·etazione complessiva, si veda la recensione dello stesso Cesa, nel Ponte, giugno 1955, pp. 935-37). Avremmo desiderato dal Cesa, sia pure nella misura del suo discorso, un più approfondito esame delle implica– zioni dottrinali da un lato, o dello sfondo storico-sociale dall'altl'O in cui si è. maturata ~ svolta la vicenda dei preti oporni, e una giustificazione pi,1 precisa della « perio– dizzazione> cli questo movimento cli apostolato particolare, nuovo nella tradizione pastorale cattolica. No sarebbe uscito, probabil.lllente, un quadro piè, sicuro nelle linee generali e una maggioro comprnnsione della complessità del feno– meno. La letteratura o la pubblicistica su questo argo– niento, scarsissima in Italia per ragione non soltanto di minore curiosità spirituale ·da parte degli ambienti cat– tolici, ma anche per il «corporativismo> religioso delle ge– rarchie ecclesiastiche, e per la clefìcienza cli un'impostazione dei problemi del rap porto tra condizione operaia e sforzi apostolici e pastora.li (e, più in profondità, per l'a5!lenza di una disc ussione t eorica.mente fondata sui rapporti tra ideologia cattolica e ideologia socialista-marxista, al cli fuori di una ancor generica, anche se importante, richiesta di « dialogo »), ba indicato l'inizio del nuovo movimento missionario, con il libro dell'abbé Goclin, France pays de mission, pubblicato nel 1943, frutto cli ricerche condotte già p,·ima nei milieux pl'oletari «scristianizzati», e con l'interessamento pronto e continuo del ca1·d. Suha1·cl a una iniziativa di « evangelizzazione > delle masse operaie, sopa, rate o estranee all'ideologia religiosa. Da questo incontro tra gli interessi teorici e pratici clell'abbé Godin e della volontù ciel Suhard cli una più efficace azione della Chiesa nel pro– letariato francese, è nata - secondo l'opinione pii, diffusa - non soltanto l'istituzione di una Mission de Par-is, sia pure coordinata in un p1·imo tempo con altre istituzioni di « educazione religiosa» e cli evangelizzazione delle classi « dech ristianisées >, come la tradizionale Mission de France, ma si è sviluppata una larga promozione cli fervore reli– gioso, caritativo e missionario, esprimentesi in formazioni di équipes di lavoro, e di un clero missionario « specializ– zato». In realtà a noi sembra che tale diagramma deve essere non corretto (come è stato proposto erroneamente e con scarsa individuazione dell'originalità di questo nuovo «lavoro> religioso da G. Ubertazzi, in Mondo Operaio, n. 12, 18 giugno 1955, che vonebbe far risalire le «origini» cli questo moto cli apostolicismo extragerarchico e tenden– zialmente «indipendente» a episodiche presenze cli preti lavoratori fìn dal 1912 nei bacini minerari del Belgio e della Francia), ma arricchito di altre ricerche, come dice– vamo, per indicare l'atmosfera intellettuale e etico-politica in cui si è matmata una tale esperienza. Allo stesso modo ci sembra che uno sforzo di storiciz- GIA.NNI SCALI A L'abbé Hua che fu uno dei confidenti dell'abbé Godin. Invitò poi i preti-operai all'obbedienza. zazione del fenomeno pratico-rrustico dei preti-operai, non debba limitarsi a una sia pure' attenta diagnosi del libro clell'abbé Godin, giustamente considerato dal Cosa come un tentativo in definitiva incerto e contraddittorio cli aposto– lato operaio -o alle ricernhe-espel'Ìenze del padre Loew (Les doclèers de· Mal'seille, Economie et Ilumanisme 1943, En mission vroletarienne, Economie et humanisme 1946, citati dal Cesa), ma debba riferirsi al rinnovamento intellettuale e sociale che accompagnò certa parte della Chiesa cli Francia, durante la Resistenza e dopo la Liberazione, attraverso quella coincidenza « tra slancio missionàrio e movimento nazionale», tra empito popolare e risveglio evangelico, che è stato il tema· cli certa cultura cattolica «progressista» (cCr. Les pretres-o'l{vr-iers di Jean-Robert Hennion, in Pro– blèmes dtt catholìcisme franç(1is, cahier 5 de La N ef, gen– naio 1954, p. i 74; e per es., come indice di una mentalità politico-religiosa particolare, J-M. Domenach che parla del– !'« amitié clu peuple et de l'Eglise », in Esvrit, n. 3, ma1-~o 1!)54, p. 406). Né si devono dimenticare i precedenti, ·non in senso esteriore, ma come suggerimento di implicazioni e di raccordi culturali, <lolle ricerche teoriche e dei tenta– tivi pratici di quella parte del movimento cattolico fran– cese che va sotto il nome cli « catholicisme socia!> (si cfr., come un risultato documentativo complessivo, almeno Le catholicisme social, in Semaines sociales de France. Paris, 1947). Il terreno era preparato, non tanto a una espres– sione così vigorosa e nuova cli fervore apostqlico come il movimento missionario-operaio, ma certo a un complesso slonclo di opinioni e cli esigenze sociali e religiose diverse. E ' DA SOTTOLINEARE che sopra tutto il nuovo slan– cio della Chiesa e della società religiosa francese dopo la Resistenza e la Liberazione (e il successivo ripiegars.i sul conservatorismo politico-sociale e sull'irrigidimento autoritario delle gerarchie) può spiegare in parte la con– nessione concorde e l'unanimità dei tentativi cli sforzo rin– novatore sia nel campo delle invenzioni di nuove « tecni– che di azione trasformatrice ... che sorpassi le tattiche delle organizza,,,ioni politiche d'etichetta o d'ispirazione cri– stiana> (H.-C. Desroches, Signifìcation du marxisme. Pa– ris, Les editions Ouvrieres, Economie et Humanisme 1949, p. 174 e segg.), che in quello della meditazione dottrinale. Per questo, accennare in modo proporzionalmente ecces: sivo alla biografia e al pensiero déll'abbé Codin, e all'ana– lisi del suo libro quasi simboleggiando in esso non soltanto l'« inizio» del nuovo apostolato, ma lo «spaccato> essen- 1liale del movimento, non ci sembra del tutto giustificabile. L'abbé·Godin non appare tanto un« uomo provvidenziale» (secondo la terminologia di una postuma celebrazione di P.Glorieux, Un homme vrovvidentiel: l'abbé Godin. Paris, Bonne Presse 1946), ed è da sottolineare - come soltanto in parte ha fatto il Cesa - la trasformazione che i con– cetti e la pratica dell'apostolato han subito attraverso l'espe- 1·ienza radicale della « minoranza » del clero operaio. Attor– no a questo nuovo «corso» della Chiesa di F1·ancia « en état de mission », secondo la formulazione data dal card. Suharcl, si sono Yenuti polariz,ianclo e precipitando tutti· i diversi e complessi strati dell'opinione o dei milieux poli- tico-sociali cattolici; e un esame della vicenda dQi preti– operai non può vedersi che come l'aspetto più avanzato e per certi aspetti estremistico del « renouveau » pastorale, attivistico, teologico-dottrinafe del cattolicesimo francese. Non si possono trascurare, in questo senso, le ricerche di una attività apostolica e missionaria che oltrepassi i tradi< zionali strumenti di azione, la parrocchia e l'azione catto: lica, attraverso una trasformazione delle pratiche yastorali più diffuse, un apostolicismo più aderente ai- bisogni di una interio,-izzazione della devozione, di una semp1ifìcazione . spirituale della prassi liturgica, di una conispondenza a istanze e ceti sociali, e sopra tutto cli una realizzazione pi/1 ampia e «comunitaria> delle diocesi e delle pnrroc,, chie «missionarie» (si pensi a questo proposito all'opera del P. Michonneaux, Paroisse, communauté missiona·ire: Paris, Ed. Du Cerf 1946 o dell'abbé Boulard, P1'0blèmes missionaires de la France ,·ttrale. Eclitions Du Cerf, coli. « Recontre », 1949, Essort et deèlin dtt clerge •françnis ib: 1950, per inclicase solo due opere importanti a titolo esem– plificativo, con un interessante spostamento dell'intereSRe apostolico dal paesaggio urbano a quello rurale). Attività, questa, accompagnata da tutta una sezione della cultlU'a cattolica laica suila sociologia delle pratiche e dei « com– portamenti > religiosi del culto, compiuta soprattutto dal Le Bras e dalla sua scuola (cfr. del primo i prossimi E:tudes de sociologie religieuses, presso la Presses Univer– sitaires, e le indicazioni e i lavori di Chombard de Lauwe; clr. anche nei citati Problèmes, pp. 43-57). E, aggiungiamo.– tutta la meditazione teologico-dottrinale attorno ad alcuni centri, Tom-Maubourg, Le Saulchoir, o Lione, dove si stame pavano fino al 1053, anni in cui quelle idee vennero con– dannato, i quaderni di Jeunesse de l'Eglise, promossi dai padre Montuclarcl, ora ridotto allo stato laico, o attorno alla rivista Economie et humanisme, diretta dal P. Desrochcs, cui si deve il libro più sopra citato, anch'esso poco fortu– nato negli ambienti gerarchici, che è la più avanzata punta di « uno sforzo teologico inedito ». Aggiungiamo, solo a titolo di esempio, le ricerche teologico-storiche da De Lubao a Daniélou, o nelle riviste da Etudes alla Vie intellectuelle, ali' Actualité religieuse, alla I Révue de aciences vhiloso– vhiq-ues et theologiques a Thémoignage chrétien a Dien vi– vant, a Massea ou.vriè1·es, ecc. V ENIVANO COSI' AFFRONTATI i problemi fon, de.mentali dei rapporti tra Chiesa e clero e Lai– cato, attraverso una impostazione ecclesiologica nuova, una promozione del laicato, una personalizzazione del mes– saggio rQ.ligioso, una intQdor;zzaiione alle coscienze della strutture ecclesiali, un circolo più profondo nella Chiesa trq Giurisdizione e Comunione, tra Ordine e Popolo. Venivano avanzate nuove proposte sui rapporti tra temporale e. sphi'. tuale, tra religione e politica, attraverso una pmificazione degli amalgami politico-religiosi, una critica delle tentazioni « istituzionalistiche > (si pensi alla «liberalizzazione> di certi settori della teologia, dimostrata con un notevole vi– gore per es. in Tolérnnce et communauté hurnaine. Paris, Casterman Toumai, 1952, per una « rencontre » a La Sarte à Huy nell'ottobre del 1951), una deconfessionalizzazione acile struttme profane, e un tentato ristabilimento delre: quilibrio tra competenze laiche e ecclesiastichè, Chiesa ~ Stato, fede e cultura laica, ecc. Tutto questo attraverso un!\ collaborazione idealmente stretta e concorde con la culturà laica cattolica, raccolta in diversi centri, e soprattutto at~ torno all'équipe della rivista Esprit e del suo fondatore Emmanuol Mounier, cli cui si dovra.nno ricordare almeno i suoi due ultimi Garnets de routes, pubblicati Aux édition~ Du Seuil, 1950 e 1951, Fett In Ghrétienté o Les certituàcs di{fici.les. Si è insistito, insomma, su un nuovo stato « mis– sionario » della Chiesa, che se da un lato 1·iproponeva il pe– ricolo di una «riconquista> della società e civiltà laica allo « strutture » religiose (e un altro problema interessantiss.imo è quello dell'atteggiamento della cultura. laica e marxista rispetto a tale atteggiamento « missienaJ'Ìo », che si sarebbe gradito, pure per cenni, nel libretto del Cesa), dall'altro in: dicava chiaramente la necessità di una trasformazione e di « riforme cli struttura nella cristianità » ( cfr. M.-D. Chcnu, jn_ Economie et hmnanisme, marzo-aprile 1946; Chenu è insieme con il Congar, il teologo più interessato a questa, « cma » temporale e apostolica del cristianesimo, e ciò è testimoniato da tutti i suoi interventi teorici, a cui possia– mo aggiungere, oltre quelli citati dal Cosa, a titolo pura~ mente indiziario e indicativo, Le chrétien dans le monde, nei citati Probléines, pp. 217-224). E si pensi a.i lavori del Conga'!', da Vrai et fausse réfonne de l'Eglise, Paris, Unam Sanctam, Ed. Du Cerf, Latonr-Maubourg 1950 a Jalona pour une théologie di. la·icat, ibid . .1952, per una nuova Ec: clesiologia, e teologia del laicato e dell'« inserzione» tempo• raie. Si pensi al fermento intellettuale contenuto nello pub– blicazioni delle Editions du Cerf, nel seminario di Le Saul-' éhoir, di cui prima parlavamo, ecc.: non a caso molti uo• mini di punta, da Chenu a Congar a Feret, ecc., dopo le de• cisioni della Gerarchia contro l'apostolato operaio, sono stati « allontanati ».
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