Nuova Repubblica - anno II - n. 21 - 10 novembre 1954
rèssi e di privilegi che rendono oggi nemico lo stato al cittadino. L'orga• nizzazione della scuola e dell'assi• stenza deve essere sottratta all'inge– renza clericale. Politica economica: le più mo• derne esperienze di socialismo de– mocratico e di laburismo si fondano su una rigorosa distinzione! dei set– tori riconosciuti di competenza del– l'iniziativa privata e di quelli di in• tervento pubblico; sulla p1:cminenzd dei fini sociali su quelli individuali; su un preciso cd organico inquadra– mento dell'iniziativa privata entro la politica di interesse pubblico de• terminata dalla collettività. Strumenti essenziali di una politica sono organi sfatali di pianificazione, di direzione e· di controllo, che, nei limiti pre– determinati, operino con capacità di coordinamento entro il settore di economia pubblica; liberando con• temporaneamente l'iniziativa privata dagli intralci burocratici e dai vin• coli che ostacolan·o la sua funzione dir~tta, con l'aumento della produt• tività, all'incremento del reddito. La rottura delle attuali posizioni di privilegio e di monopolio, che determinano tra l'altro aumento nel costo di produzione e quindi nel costo della vita, si potrà probabil· mente ottenere solo affidando ad or• ganismi di carattere pubblico il con• trollo ·e la politica dei beni strumen– tali fondamentali: denaro, fonti di energia, organizzazione dei trasporti (anche navali), prodotti chimici di base, fertilizzanti. L'intervento dello Stato può del resto manifestarsi in forme diverse, sulla base di cons~de• razioni di minor costo e di maggio– re efficienza: gestione diretta, gestio– ne per mezzo di enti, o anche poli– tica d'incentivi mediante idonea pro– grammazione dei credito e degli scambi. 'La organizzazione delle aziende e partecipazioni statali deve ispirarsi ai medesimi criteri di interesse pub– blico, abbandonando i settori di pre• valente interesse privatistico e con– centrandosi invece intorno ai centri essenziali della vita economica col– lettiva. Per evitare la pressione poli• tic~ della grande industria sugli or• gani dello Stato la media e la piccola impresa vanno favorite, compensan– done l'inferiorità tecnica rispetto alla grande industria con una organizza– zione associativa capace di compri– m~re i costi di produzione. Per i prodotti agricoli fondamentali v~ appoggiata una politica di prezzi stabili e remunerativi, anche se non d'incoraggiamento alla pigrizia. La progressiva perequazione delle condizioni sociali, l'immissione attiva delle classi del lavoro• nella vita dello Stato, dipendono in buona parte dal• la politica fiscale e dalla politica del lavoro. Il governo del credito, già nelle mani dello Stato, deve diven• tare strumento di una più consape– vole politica d'intervento. La rifor• ma tributaria deve avere due capo– saldi fondamentali: un'imposta gene• raie e progressiva sul reddito, cui corrisponda una crescente limitazio– ne della imposta indiretta; una tra• sformazione dell'imposta sugli scam· bi e sugli affari, diretta a colpire il reddito consumato, non ad ostaco• lare e rincarare la produzione. . La previdenza deve mirare alla generalizzazione dei servizi a tutti i cittadini con metodi di accerta• mento e di esecuzione rapidi e si– curi. L'assistenza, soprattutto, per quanto riguarda l'infanzia, deve es– ser; portata al primo piano dalle esigenze pubbliche. Una politica pia• nifìcata della emigrazione dcvé essere studiata. Infine, va affrontato in pieno il problema della capacità di a G'no NUOVA REPUBBLICA lavoro degli italiani; a un esercito di manovali e di fattorini occorre presto sost1tu1re una mano d'opera qualificata e tecnicamente preparata da un ordinamento scolastico alli– neato ai tempi. Una politica di pieno impiego è contemporaneamente una politica economica di incentivi secondo un piano programmato di precedenze, e una politica di intervento statale diretto. Una obbligazione al lavoro di ogni cittadino, come membro ope– rante della comunità nazionale, è configurabile solo s'essa abbia come contropartita un reddito minimo fa. miliare, tale da garantire un livello elementare di vita ad ogni nucleo fa1niliare, attraverso una politica di pieno impiego connessa con una siste– matica organizzazione di pensioni previdenziali, di integrazioni assi– stenziali, di assegni familiari. Sempre ai fini della massima <;><:· cupazidhe, i criteri di investimento devon tener conto della più diretta e rapida capacità di reddito e della convenienza dal punto di vista col• lettivo. Entro questi criteri va anche riveduta la politica della Cassa dei ma agraria non deve particolarmente tendere; associazione dei coltivatori all'interesse della conduzione, co– munque, nelle imprese agrarie pub• bliche; adeguamento della riforma alle condizioni particolari dei nostri diversi ambienti agrari. Nel campo industriale le imprese pubbliche devono rromuovere forme organiche ed organizzate di partcci• pazione e di interessamento dei la– voratori all'andamento delle impre• se, da servire di esempio e di stimo– lo, sotto anche la pressione sinda– cale nel settore privatistico. L'assun– zione da parte dello Stato di imprese di interesse collettivo, e la politica dei credito e degli incentivi, possono ridurre i pericoli della grande azicn• da privata, sottoposta del resto a un efficiente controllo sindacale, ad una progressiva trasformazione dei rap– porti interni d'impresa, a una effet– tiva tutela pubblica delle condizioni di lavoro. L'incoraggiamento alle im• prese cooperative ed alle associazioni a tipo comunitario ruò affrettare il processo evolutivo. La legge sindacale è d'altronde elemento essenziale di progresso. e 'di LA -MOZIONE ORGANJZZATJVA In confor1nità alla deliberazione politica votata dal Convegno Na– zionale in data odierna, il Movi• mento di Autonomia Socialista dà ma;,dato al Direttivo di conclu– dere in via definitiva le intese in corso con gli altri gruppi di Unità Popolare, sulle seguenti basi: l) I Gruppi di Autonomia So• cialista, conservando struttura e coordina,nento propri, faranno d'ora innanzi parte integrante di Unità Popolare. 2) Gli attuali organi direttivi del MAS continueranno a funzio– nare come organi interni di colle– gamento dei gruppi di Autonomia Socialistà: essi collaboreranno alla definizione dell'azione politica ge• nerale, che sarà di competenza del Comitato Centrale di Unità Popolare. 3) Il Comitato Direttivo del MAS entrerà inoltre a far parte, pariteticamente, di un Con1itato Mezzogiorno, che deve indirizzarsi a direttive di reddito imfI!ediato, ri– mettendo ad una successiva fase i piani di opere pubbliche ..,. lunga scadenza. Una macchina economica propul– siva, costituita al centro del Paese con capacità pianificatrici, deve pro– porsi infine di allargare la capacità competitiva ed espansiva della no· stra economia sul mercato interna– zionale, necessaria per dare uno sta– bile equilibrio alla nostra bilancia dei pagamenti. Trasformazione della strut- tura : una politica economica di questo tipo è la premessa necessaria per il progressivo inserimento nello ·Stato delle forze proletarie e per la trasformazione della struttura socia– le verso forme socialiitiche, senza che lo statalismo distrugga la forza politica e morale della personalità e della iniziativa. t connesso quindi ad una nuova politica economica il problema dei graduale inserimento dei lavoratori nelle strutture azien• dali, per accrescere la responsabi• lità nello sviluppo produttivo ed economico. Nei campo agrario alcuni prin- •cipi fondamentali devono presiedere alla riforma agraria: limitazione del– la proprietà privata; estensione della conduzione ·cooperativa; organizza– zione in termini di efficienza pro• duttiva della piccola proprietà colti• vatricc, alla cui estensione la rifor- o Centrale unico di U. P., che ne determinerà democrat·icamente la linea politica. 4) Gli organi esecutivi di U.P. saranno designati · dal Comitato Centrale unico. 5) La concentrazione org!'niz. zativa, necessaria per una migliore ·efficienza del Movimento, · sarà realizzata tenendo conto della par• ticolàre situazione ora in atto. -6) Il MAS considera l'unità politica così raggiunta con gli al• tri gruppi di U. P. come la prima tappa di un ulteriore, rapido pro• cesso di chiarimento e di allarga– n1ento ver~ ~ altre forze disperse della sinistra italiane\ che, concor• dando con 1li scopi generali del Movimento, siano disposte ad unir– si ad e880 con formul,, federativa o èon formula unitaria, così sul piano locale come su quello na• zionale. ordinata trasformazione strutturale in senso socialista. Ne devono essere capisaldi: validità giuridica ed effi• cacia generale dei contratti di la· voro; piena libertà di sciopero senza discriminanti anche per gli statali (salvo limitatissime eccezioni) con l'obbligatorio ricorso a preventive istanze di conciliazione; istituzion~ dei Consiglio dell'Economia e del Lavoro. L'unità sindacale, in condi– zioni di reale indipendenza da inte· ressi padronali, e che garantiscano autonomia d'azione dagli apparati politici, è condizior.e essenziale di difesa delle classi lavoratrici. La trasforma~ione in senso socia"– lista dell'attuale sociatà fondata sulla speculaziqne capitalistica è una tra• sformazione di rapporti giuridici e di costume: essa, se non vuole di– struggere le basi di libertà su cui intende operare, si svolge anche per interventi drastici ma sempre per passi progressivi, entro un quadro democratico. Slgnlftcato di una tradizione : dietro il simbolo di Unità Popolare, dietro le tre parole che ne costituì• scono il motto, sta una tradizione non improvvisata né elettoralistica. t la migliore ·tradizione del nostro paese, che si espresse nel risorgi– mento e poi nelle lotte del movimen• to operaio. La vera spinta liberale, nel senso letterale di spinta verso la libertà, operante nella storia del nostro paese, è iptimamente legata al mondo del lavoro. Sentendoci par• te di questo mondo, operiamo con i nostri mezzi, con la nostra menta– Ùtà, ·con la nostra cultura, per il trionfo delle idee del progresso, che sono le idee del socialismo nel no• - stro paese. Il socialismo è passato attraverso crisi dolorose e rinuncie amare: ma si è salvato di esso un nocciolo fon. damentale, il sentimento della ingiu• stizia sociale, la volontà di operare come uomini, in questo mondo, per– ché sia riparata. t questo grande nucleo morale che spiega le infinite radici, gli infiniti rivoli da cui cd attraverso cui l'idea socialista si è cspanta e continua ad espandersi nel mondo. Si può essere socialisti in tanti modi diversi: ma la condizione per esserlo è di operare con animo sincero per una trasformazione della società in cui viviamo, veno' .uha maggiore giustizia nella 9'istribuìio~ ne dei beni, verso una maggiore so– lidarietà di ognuno per la sofferenza di tutti. t!. da questo significato so• cialista, che da ·molto tempo ha assorbito in sé stesso l'idea liberale per quello che essa . mantiene di permanente, che ha tratto otigine lo stesso antifascismo che ci ha tro– vati uniti. Oggi, è compito dei socialisti pi'Ù coscienti delle strade da percorrere, più liberi da ipoteche, di tendere la mano a tutti coloro che siano dis~ti a lavorare, con purezza di intenÌi, per il compito comune. GLI ORDINI DEL GIORNO SULLA StJUOLA Il Convegno Nazionale del M.A.S., presi in esame le condizioni e i pro– blemi della Scuola, impegna il Di– rettivo di ,U.P. ad opporsi al di/a. gQre della clericalizzazione della Scuola assicurando l'applicazione de– gli articoli 3 - 33 • 34 della Costitu• zione ed in pa_rtico[are: a) la libertà degli insegnanti• dille scuole statali, col conseguente rifiu• to di ogni esame preventivo dei libri di testo; b) l'attuazione dell'istituto del/;, « parità » e conseguente soppressio– ne degli attuali istituti legalmente rico11osciuti; c) l'attuazione del sistema di esa• mi di stato per una reale eguaglian• za di trattamffito di tutti i cittadini; d) un potenziamento dei Patro• nati scoiastici, i quali, nella limita– tezza. delle loro possibilità economi– che e di azion_e, non possono svol– gere quelle funzioni di assistenza loro demandate per legge, soprattut• to. con un cospicuo e continuo finan– ziamento da parte dello Stato oltre alla restituzio 1 ne ai Patronati steiji dei beni' dell'ex G.I.L. Ciò perme!erebbe di risolvere il problema dell'assistenza scolastica, la quale si presta attualmente alla sp,. culazione di parte. O.-dine del giorno presentato da: Al– berlo Albtrloni; Dino Carltsi; Mario Glio:– =i; Giuseppe Satlietlo; Edmondo Rho: Fer– nu:cio Gitli,· e a1>provato all'unanimità. SUI GRUPPI DI LAVORO L'Assemblea dà mandato all'Est· cutivo, di promuovere la costituzione effettiva di: 1° • un gruppo di lavoro per I,, studio dei problemi industriali; 2° • un gruppo di lavoro per I., studio dei problemi dell'integrazione economica europea; 3° • un gruppo di lavoro per lo studio· dei problemi agricoli; 4° • un gruppo di lavoro per lo studio dei problemi della Scualo; 5° • un gruppo di lavoro per lo studio dei problemi sindacali delle professioni, e per /o· studio dei prn• blemi dell'assistenza sociale; aventi il compito di illustrare le questioni che, ~ei rispettivi campi, si presentano nella vita nazionale, e di interpretare)/' socialisticamente gli avvenimenti nel mondo del lavoro. I gruppi di lavoro, costituiti da compagni e simpatizzanti, o anche da iscritti ad organizzazioni politich, diverse, hanno il compito di prepa• rare proposte concrete, in merito alla possibile azio,ne politica, volta a CO'I• tribuire alla soluzione di determi– nati problemi, per avviare al miglio– ramento effettivo delle condizioni materiali e morali di vita dei lavo• ratori e del Paese. Ord!ne del giorno presentato da Luiti Bellan,, Mantova; Ferruccio Citli, Masta· Mario Glio:zi, Torino; Riccardo Levi, Ge-.'. uova; Edmondo Rho, Torinoj e a,pprov.ato all'unanimità. LA POSIZIOlW.E DELLA MllWORALWZA « Premesso che il Movimento di Autonomia Socialista, è so~to pt;r rivendicare e di/ end ere la posizio– ne del socialismo democratico ab– bandonata dal P.S.D.l.;rite~endo che questa funzione è più che mai attuale di f1·onte a/1'aggravarsi def. la c1'isidella socia/democrazia e de/. l'ordinamento de;11ocrt11ico. del ;,o– stro Paese, f 1111zioneche 11011 può essere esercitai" alterando u1Japre– cisa qualificazione socialista, che esige 1111apirì 1·igorosa coei:enza ideologica e la pirì concorde -1111il-à di azione; « propongono che il Movime11lo comervi inia/la la propria f isiono– mia e a11to11oma la propria dire– zione, solleciti al mauimo le ener– gie e l'attività (specialme11/e nel– /' azione sindacale) e stipuli rnstruJ• · I ivi accordi con altri gr11ppi •e.f– f ellivamente democratici.. • , :, « Ritengo1io che, data la. situa– zione politica. del Paese, compito fondamentale e pirì 11rgen/e 'd:ei socialisti e dei democratici di .si– nistra, sia quello di. f avorir,e in ogni modo la realizzazione della politica di alternativa socialista pro– posta dal P.S.l., che resta l'1111ica soluzione democratica atta ad im– pedire l'involuzione a destra· del Paese». Ordine del giorno firmato. da I Grep– pi; Galluppi; Praga; Lana'olfi; l'{an11i; Nince1 1 ich; Lode11i: I sottoscritti delegati 'al 2° Con• vegno Nazionale del MAS mentre confermano l'interesse politico dell'esperienza di U. P. e il loro favore per la sua continuazione • considerata la necessità che fa riaffermata persistenza dell'organiz– TJlZionedel MAS appaia i'n tu1ta epj. aenza di fronte al paese . ritenuto che l'unità· organica di U. P. potrebbe apparire ·;;, ltalià, anche contro la volontà dei .promo– tori, ma per la logica intrinseca .'di certe operazioni politiche - come la costituzione tli un movimento ié– nericamente democratico in· u·n mo– mento (n cui è invece indispensabile che con particolare vigore e sollen• nità sia sottolineata dai socialisti. che militano nel MAS che il problema attuale è solamente qliello di co<ip, rare ali'estensione della influenza del socialismo in Italia; . mentre riaffermano la propria indefettibile adesione a questo. Pro• gramma e ai principi tradizionali di!/ socialismo decidono di astenersi dalla vota• ziqne della mozione per < l'intergta• zione dei gruppi del MAS in UP >. .Dichiarazione di voto di: Franco RG.Và, Firenze; Marcello Gre10 1 Pcruaia; Lelio La1orio, Firenze. ·
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