Nuova Repubblica - anno II - n. 19 - 10 ottobre 1954
Referendum sulla scuola ESAMI DI CONCORSO I N quali condizioni e circostanze di ambiente si svolgano le prove orali, è stato detto (anche S. M. ne ha rcccntcmcntc parlato sul « Cor– riere della Sera»). I locali sono messi a disposizione dal Ministero e le Com– missioni non hanno certo colpa se essi sono poco ordinati o puliti: può darsi che la stessa carenza di tavoli e sedie, che costringe i pili a rima– nere in piedi per or_c e ore, non dipenda da loro come non dipende dai Commissari la loro suddivisione in numerose sottocommissioni (perfi– no venti, per certi esami), rese ne– cessarie dal numero enorme dei par– tecipanti: essa però ha il palese in– conveniente di favorire il moltipii– carsi dei danni derivanti dal di– verso criterio di giudizio. Ma perché solo per gli esami a talune cattedre si è ricorso al pur semplice provvedimento di far gior– nalmente giungere gli esaminandi a scaglioni, in ore successive, nell'inten– to di evitare le troppo logoranti at– tese? rena maggior parte dei casi, i candidati (che pure il giorno pre– cedente gli esami si erano preparati per estrarre a sorte l'argomento del– la lezione da svolgere come prova delle capacità didattiche) venivano ri– convocati tutti alla stessa ora: ed ~eco ogni mattino diverse decine (o qualche centinaio) di persone costret– te ad cspettarc il loro turno in lo– calo angusti e nei rorridoi. seduti fra banchi e sedie: i più, in piedi, ad– dossati ai muri. Vocii, lamenu·lc, fumo di siga– rrttc tanto intenso da parer nebbia. eccitazione e, dentro, un sottile scon– forto; quello che in guerra prendeva ad ogni trasferimento, per la deso– lazione di dover ricominciare dac– capo: o che si sentiva quando la speranza cli liberarsi dal logorio del– la noia e dell'impotenza si facesse vana, sotto la coscienza che mai certe umili ragioni si sarebbero inserite, per farsi valere, nel meccanismo che- ci governava. Ma veniamo agli esami veri (' pro– pri; notiamo subito che, a differenza di un tempo, la pluralità delle sotto– rommissioni impedisce agli interes– sati, fino al momento delle prove ora– li, di conoscere il nome dei loro esa– nìinato_ri. Non vogliarno suggerire la idea che la preparazione vada con– dotta in base alle presumibili pre– ferenze culturali dei commissari. di– ciamo soltanto che, presupponendola, viene pii, facile, pur difendendo il proprio punto di vista, predisporre l'esposizione in modo da renderla plausibile a chi parte da concetti diversi o, meglio ancora, così eia con– tenerne o superarne le probabili obie– zioni. Ma ciò che colpisce cli pii, è la quasi totale assenza cli un vero inten– to critico nelle domande che ven– gono proposte. Interi esami di let– teratura iÌaliana son basati su do– mande che escludono i grandi au– tori e i grandi movimenti letterari: assai frequenti invece le domande minuziose e inconsistenti, magari sul titolo dei poemi del q,iabrcra e sulla larghezza, in metri, delle _balze del «Purgatorio», quasi si fosse a un esame di arte muraria. Ammettiamo che anche questo sia un modo di saggiare l'informazione dei futuri do– centi, di riscontrare con quale scru- NUOVA REPUBBLICA 7 polo si siano soffermati sulla sto– ria letteraria o abbiano lrtto il X Canto del « Purgatorio :..; ma si ri– schia cosl, per far parlare del XXX canto di esso, di chiedere quale opi– nione avesse il Poeta della propria pulizia personale se, ancor dopo tre giorni, riteneva « nette di rugiada» le proprie guance. Spaventa, in ta– li domande, la propensione a tratta– re l'espressione poetica come un da– to di fatto di cui si può disporre a piacimento, svolgendolo prr indu– zione o per sillogismo. Di simile disinvoltura nel confon– dere il «certo» con il presunto erano le domande di bibliografie: elencar<· i titoli di taluni libri contava prr avrr– li ù-tti, poiché b<"n pochi esaminato– ri saggiavano in proposito i candidati; salvo sentirsi rispondere. citando l'Ancien 1egime cli Tocqut'villc, chl' si tratta di un auton· « sup(•rato » (come accadde a mc). ln certi casi poi si rasenta la mistificazione, in domande come questa: « Mi parli dei pregi e dei difetti clell'ltalia li– berata dai Goti del Trissino ». In tal caso si voleva far supporre cli credere che il candidato avesse letta l'opera. ottenendo in cambio un ugua– le credito? on si può rispondere– infatti che, a una simile domanda. viene in aiuto persino il « Bigna– mino >; lo sappiamo, ma grave è proprio ridurre a tal punto un csa– Qle di cultura che a. rispondere ba– stino le sinossi, fingendo però (e pur– troppo) che il giudizio o la citazione siano di prima mano. Inoltre resta in mc l'impressione, per esperienza personale, che fosse difficile smuovere le domande da si– mili binari, anche se si dimostrava di possedere nozioni non generiche o cultura non d'accatto; dopo una lun-· ga dh·ersionc- in cui ave\;O discusso col mio esaminatore sulle Origi11idel– la Fra11ciaContempora11ea del Tainl'. egli volle che riprendessi a narrargli la « storiellina » della discesa di Al– boino in Italia. col relativo aneddo– to della falsa ,·endetta di Narsetc; o,almc·no, non protestò qua.ndo io, or– mai scoraggiato dal pensiero che la cultura, con quegli esami, non ci entrasse, mi ridussi a raccontargliela. Per questo, all'inizio, parlavo di mortificata umiliazione. Gli esami, biSOgna aggiungere, sop– portano un duplice peso che, messo in direzioni diverse, li sconnette: vi è infatti riti partecipa soprattutto per ottenere l'abilitazione e· chi aspi– ra alla cattedra e si può c.omprcn– dere comC' i commissari, in principio, non sappiano che tono dare alla prova e mirino, con domande non ge– neriche, a sceverare ben preparati dai poco preparati. Ma le domande non devono di– ventare arbitrarie o troppo marginali e frammentarie, se non si vuole ren– dere pii, confusa e difficile la sele– zione e favorire i giochi ciel caso: anche invitando a parlare di grandi autori o cli gr8ncli J~roblcmi ci Ji può rendere conto, con opportuni interventi, ciel genuino fondamento delle risposte e, quindi, della sostan– za della preparazione. Moralmente si eviterebbe di apparire diffidenti \"Crso i candidati, come invece accade quan– do si mostra di volcr spulciare a tutti i costi fra le pieghe della loro cultura, isolando k· domande da un vero centro di discorso e di inda– gine. E, forse. ai candidati, afferma– tisi o meno, l'esame apparirebbe co– sa meno meschina e gratuita, mofti– ficante e poliziesca; non voglio, in– fatti, nemmeno pensare che certe domande riflettano l'autentico con• cctto che chi le propone ha della· cultura. mo,ut BO.'IF.lNfl PAGINE DICULTURA CONTEMPORANEA QUALCOSA IMUOVE INRUSSIA (Seguito dal ,111mero /,rec:edente) E SIGENZE simili non erano natu– ralmente un fenomeno del tutto nuovo, e sembra che ad esso neppure Stalin fosse rimasto completa– mente sordo: recentemente, ad esempio: era detto sulla stampa sovietica che l"ultima formula,ione staliniana ( 1952) della « legge economica ciel sociali– :-.mo », la quale « e:-iige la ~empre mag– giore ,oddisfazione dei bisogni popola– ri». fu JO\'uta alle esplitite richic te dei gruppi suindicati. La tenden,a ri– formistica rin~vette num o impulso dal– la morte di talin e dalle inclinazioni apparentemente concilianti dei suoi ere– di. L"allentamento della censura per– mise a talune richieste dei riformatori di far la loro comparsa sui giornali, e nella stampa apparve una valanga di · suggerimenti relativi a riforme picco– le e grandi della xita economica e cul– turale, dell"educazione, e via dicendo. Tendenze nj'ormisticlze J.a « Gazzetta Letteraria » si è fatta campione del movimento per la pro– mozione di ulteriori riforme. Un in– teressantissimo esempio di questo at– teggiamento era nel numero ciel 12 gennaio 1954, in cui un articolo di prima pagina intitolato « Una conver– sazione franca », e che si presentava come un'intervista con il capo del– l"ufficio studi di una fabbrica di mac– chinari, rivelava il carattere fittizio e deleterio del sistema ufficiale cli piani– ficazione. economica, descriveva come fossero dirette le imprese industriali, e concludeva con le parole dell"inlervi– stato: « Bisogna dire tnergicamente che è impossibile continuare a lavorare alla vecchia maniera.... Sarei felice se si procedesse a una discussione sulle basi più ampie, una discussione che desse grandi risultati ». Tutta la se– conda pagina dello stesso numero era dedicata a una violenta descrizione dello stato in cui si trovavano Je stra– de del paese: si citava, fra l'altro, il caso di una stazione di distribuzione di benzina nella regione di Ryazan, alla quale e dalla quale le macchine dovevano essere rimorchi.ate da un trattore a causa clell"impratirnbilità del– la strada. L"articolo dice"' che la re• sponsabilità di questo stato di cose ricadeva sul governo, e sul suo siste– ma di manutenzione stradale basato sul lavoro obbligatorio dei contadini, che prestavano gratuitamente la loro opera per una settimana all'anno; e proponeva un sistema del tutto nuovo, fondato su maéstranze libere, a cui bisognava « tendere tenacemente e gra• dualmente ». E. importante rendtr~i tonto d1c: que– sti sforzi riformistici sono diretti con– tro il . sistema, e sono pertanto una cosa diversa dalle concessioni fatte dal governo per ,alrnre l"essenza del ~istema stesso. 1 4: rivoluzionari:» Infine, la te;za forma assunta dal– l"agitazione politica - ed è quella che meglio giustifica t·uso di questo termine - è il graduale diffondersi di tendenze rivoluzionarie. I « rivo– luzionari » concordano coi riformatori quanto allo scopo - cambiamento del sistema - ma ne differiscono per genere d'agitazione, per ovvie ragio– ni, sappiamo molto poco. Al mondo esterno, la prima notizia sull'esistenza di questi avversari jrriducibili del re– gime fu data da Malenkov nel suo discorso al XIX Congressao ciel parti– to, in cui egli parlò di « elementi ostili, persone di idee antisovietiche»: distruggendo così il mito del!"« unit:ì morale e politica del popolo ,o, ie– tico >>. di S. V. UT~CJIII~ 11 movimento rivoluzionario sembra aver avuto inizio fra gli studenti uni– versitari nel 1946-47, quando la rea– zione comunista ebbe fatto svanire le speranze postbelliche in una nuova vita. Nel 1953 vari giornali sovietici diedero notizia della scoperta di grup– pi clandestini di studenti a Mosca, Leningrado e Kaluga. Parecchi prigio– nieri tedeschi che beneficiarono della amnistia, e· tornarono in Germania nei primi del 1953, riferirono d"aver incontrato, nei campi e nelle prigioni, di questi studenti rivoluzionari; senza concordare però sulle basi ideologiche dei vari gruppi. Uno dei reduci, che aveva incontrato alcuni di questi stu• denti nella prigione cli Kazan, dichia– rò che essi gli avevano detto che il loro programma era basato sul m,ni– festo di Vlassov del 1944; Fmu Bri– giit Gerland, d"altro canto. dice che gli studenti da lei incontrati nel cam– po di Vorkuta credevano in una spe• cie di leninismo idealizzato. In tn• trambi i casi sembra comunque che gli •studenti mirassero a un sistema assi– curante la libertà spirituale e la giu– stiiia sociale. L'atteggiamento dell' e– sercito Ma l'attività rivoluzionaria non i: limitata agli studenti. La stampa so– vietica diede notizia l"anno scorso·della scoperta di un gruppo clandestino di giovani in Estremo Oriente, e i re– duci tedeschi parlano di scioperi e di disordini politici in due dei maggiori campi di concentramento. Più diffusa, probabilmente, è l'ostilità al regime in seno all'esercito, e particolarmente fra le truppe di stania in Germania orien– tale. La differenza del governo nei loro confronti è tale, che alla morte di Stalin il generale Chuikov - al– lora comandante in capo delle truppe sovietiche in Germania - emanò una ordinanza in..-base alla quale nessun soldato o ufficiale subalterno, per lo spazio di 48 ore, doveva obbedire ad alcun ordine dei superiori senza ri– ferirlo al quartier generale di Potsdam. In Occidente si è sapulo a,sai poco del comportamento delle truppe sovie– tiche durante la rivolta in Germania orientale del giugno scorso. Sembra che esse si mostrassero molto riluttanti a partecipare alla repressione, e per questo atteggiamento _parecchi soldati russi furono puniti. Due incidenti me– ritano di essere ricordati. Un soldato dell'esercito sovietico, che era rimasto a guardare col sorriso sulle labbra dei quel che riguarda i mezzi. Di questo· rivoltosi che strappavano la bandiera rossa dJlla porta di Brandeburgo, venne fucilato; e a Magdeburgo diciotto sol– dati di una brigata corazzata furon" fucilati, perché essendo stati inviati a reprimere i disordini non soltanto si erano rifiutati di _farlo, ,na avevano impedito che lo facesse I.i Poli1i.1 Po– polare It-desca. t proprio nell'c~ercito d-ic l'attivir.ì di Llll movimento ri,olu1ionario piU , onsisteme ha cominciato ultimamente a dare i suoi frutti. Questa organiz– nzione, chiamata Na1io11a/'110Trudo– t•oy Soyuz (N.T.S.), ha il suo quartier generale fuori dell"Unione Sovietica. Si ha notizia di parecchi incidenti che sono opera sua: nel ma 9 gio 1953 il governo sovietico annunciò che la Cor– te Suprema aveva condannato a morte quattro presunte spie americane che erano state paracadutate nel paese. Si trattava in realtà non di agenti ame– ricani, ma di membri del N.T.S., che insieme:: a molti altri erano tornati in Russia per :t.girvi clandestinamente; e la ragione principale dell'annuncio della loro esistenza dato dal governo dovette esser quella di spiegare la pre• senza in quella parte del paese di opuscoli del N.T.S. Finché al sommo del la gerarchia so– vietica continua la lotta per il potere, il sistema non può che esserne inde– bolito. Se da questo indebolimento trarranno beneficio i riformatori o i rivoluzionari, dipenderà dal genere di politica che il governo seguirà nel prossimo futuro: se esso insi:-terà nel– la politica delle•concessioni, è chiaro che i riformatori si troveranno in po• sizionc più forte; se invece punterà i piedi. l"urto con le for,e popolari sarà quasi ine\ itabi le, e in tal c-aso saranno probabilmente i rÌ\'Oluzionari ad assumere la dire,ione del movi– mento. (Da The /\lanches1e,· G11ardia11 . Co– _/JJright pe,· l'Italia Ufficio Stam/>a Amb. Brita11nica). LIBRIE Rll/lSTE Noti:iario Bibliografico Muuil,. Sol– lo gli auspici dei Su: i:i Sp.tlacolo ltt/on11a:ioni e Proprit!là hlellettuale dr/la Prnitln1:a del Co,uiglio dei A{i– nislri. t la più comple1a e ag:gio,nat:1 Ri– vist:1 bib)jografica italiana. Si pubblica ogni mese e contiene un sunto brc:ve e obiettivo di tutte le rivi(tc cuhurali e di tutti i più importanti studi politici pubblicali in Italia. nonché: un I11dice Bibliografico completo di tutti i libri che si stampano ogni rr.csc, rcdal!o i'n base alle « copie d'obbligo» consegna– te per Legge alla Prcsiclcn1a cl('I Con– siglio. Direzionr-: Casella Postale 2-li - Ro– ma. Abbonamcn10 annuo: L. 1.500. I/ ECO DELLl STUIP! Ufficio di ritagli da giornali ~ rivisti Direttore: Umberto Frugiuele Condirettore: Ignazio Frugiuele Via Giuseppe Compagnoni, 28 MILANO Corrispondenza: Casell(! Postale 3549 - Telegr.: Ecostampa
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