Nuova Repubblica - anno II - n. 7 - 5 aprile 1954

' I 6 GRUPPI al lavoro SIENA Sabato 27 marzo ha avuto luogo un dibattito, aperto anche ai sim– patizzanti, sul tema: « La sinistra democratica in Italia». Il dibattito è stato aperto da Codignola: vi han– no partecipato molti compagni, fra i quali Bettalli, B. Talluri, Brogi, Nuti. Ì. seguita· una discussione su pro– blemi organizzativi. MANTOVA Il gruppo locale ha riconfermato nella carica di Segretario responsa– bile la compagna Dora Viterbi Fabj. L'affiancheranno, nel COmitato Di– rettivo, i compagni M. Azzali, E. Bardini, G. Lonardi, A. Pescarolo. Sono stati inoltre nominati i re– sponsabili per cinque località della provincia: N. Lasagna (Villa Savio– la-Motteggiana), M. Fontanesi (S. Benedetto Po), R. Cattabiani (Boz– zolo), W. Anselmi (Villastrada, ove esiste un gruppo di giovani assai at– tivi e ben preparati), F. Brunelli (Ri– varolo Mantovano). .f,; in programma una serie di con– ferenze da tenersi a Bozzolo. Con– tiamo di dar presto notizia delle avvenute manifestazioni. ROLO EMILIA (Reggio E.) Organizzata dalla sezione locale del MAS, il 17 marzo ha avuto luogo una conferenza dei compagni W. Mazzoli e A. Codeluppi sul tema: « I diritti della persona umana ». Era presente un folto pubblico. Muovendo da Rolo, la Federa– zione del MAS di Reggio Emilia or– ganizzerà nel raggio dell'intera pro– vincia un ciclo di conversazioni e dibattiti. BITONTO (Bari) Il compagno N. Sante Cariello è vicepresidente del locale Circolo Uni– versitario: è questa una iniziativa ancora in sviluppo, a cui nostri compagni e amici stanno offrendo il loro contributo. Ci ripromettiamo di seguirla e, nel caso, di appoggiar– la nelle forme che ci saranno con– sentite. BOLOGNA La Direzione Nazionale del Mo– vintcnto di Autonontia Sociulisla ha preso in esan1e, in occasione della sua seduta ciel 21 marzo u. s., la ((ueslionc delle elezioni suppletive per il Consiglio provin– ciale di Bologna. La Direzione, aderendo al pa– rere già espresso datlu organizza– zione loculc, ha deliberato di non presenlarc il Movintcnto a tali ele– zioni, considerato anche che esse non sono jn grado di apportare alcun spostaruento alla siluazione in allo. Si è appreso clic il contpagno sc– na~ore Zanardi ha rjtenuto di ac– c·oglierc la candidatura che, in vir– tù dei suoi alti 1neri1i di sociali– sta, gli è staia offerta dalle sini– stre. Il MAS !uscia liberi nuturul– n1cntc i suoi aderenti e sintputiz– znnti di votare, per l'e1ninente compagno: ma ha il dovere di chiarire in tale circostanza che si tratta di candidatura pe1·so1H1le che non impegna politic.iuncnte il Mo– vimento. In merito a questo episodio, arti– ficiosamente montato dalla stampa di destra e di sinistra, non abbiamo da fare alcun commento tilla delibe– razione direzionale. Non possiamo tut– tavia non osservare che: 1) « Risorgi– mento Socialista :., nel suo ultimo numero del 28 marzo, ha perso una magnifica occasione per tacere (vedi il trafiletto Come volevasi dimostrare, che ha ripreso l'intonazione del pe– riodo elettorale, ben nota ai nostri lettori); 2) l'« Avanti!» (edizione bo– lognese) del 1° aprile ha pubblicato 'una curiosa 1rurra clC'i compagni Te– ga f' PitzaliS. i qu:-i1i - per giusti– ficare una iniziativa non autorizzata r non approvata dalla direzione del Movimento - attribuiscono alla « fe– derazione fiorentina di A. S. » quella che è invece una deliberazione for– male della Direzione nazionale del Movimento, adottata nella riunione del 21 marzo, presente un rappre– sentante del MAS di Bologna. Tanto (senza drammatizzare l'episodio) per la verità. PADOVA Diamo il testo di un volantino sottoscritto dai partiti e dalle orga– nizzazioni antifasciste di Padova, fra cui il MAS. I nostri compagni han– no attivamente partecipato alla sua diffusione. « Un vecchio arnese del fascismo, Ezio Maria Gray, viene oggi con arrogante impudenza in questo De– cennale della Resistenza ad offen– dere Padova democratica ed anti– fascista. Ebbene, folle è il disegno di questi nostalgici della tirannia di profitta– re del clima democratico per atten– tare nuovamente alla coscienza na– zionale, perché di fronte al fascismo, vecchio e nuovo che sia, ogni natu– rale divisione ideologica è destinata a tramutarsi in quella feconda unità antifascista che ieri generò il secon– do Risorgimenio ed oggi è vigile presidio del suo immenso patrimo– nio morale e patriottico. Uniti, tutti gli antifascisti padova– ni, respingono con fermezza questa offesa alla memoria delle innùmeri schiere di figli d'Italia che moriro– no per riscattare l'onore della Pa– tria. Padova custode dell'Università me– daglia d'oro della Resistenza insor– ge unita levando un fiero monito in nome della civiltà contro i conati della vecchia barbarie ». Il volantino recava per titolo una frase di Parri: J Partigiani non van– no in vacanza. Per la celebrazione del 25 aprile, decennale della Resistenza, il com– pagno Codignola è stato invitato da tutti i partiti a tenere l 1 orazionc com– memorativa. DIREZIONE La Direzione invita tutti i grup– pi a partecipare alle celebrazioni com– memorative della Resistenza che avranno luogo nel corso del mese di aprile. - La Segreteria Politica ha dira– mato in data 29 marzo u. s. la se– guente circolare relativa al Consiglio Superiore della P. I.: « L'8 api'ile avranno luogo tra mae– stri delle scuole elementari e profes– sori delle scuole medie, le elezioni di I 0 grado per il rinnovo del Con– siglio Superiore della Pubblica Istru– zione. Le elezioni hanno un carattere po– litico, ed acquistano particolare im– J1orta1iza e significato in questo mo– mento, in relazione all'ingente nume– ro di elettori, come indice dell'evolu– zione politica del ceto medio. Esse si svolgono per la prima volta sotto un governo non democristiano del– l'amministrazione scolastica. Per le elezioni nelle scuole elemen– tari il nostro Movimento appoggia le liste dell'A.M.I. (Associazione Magi– strale Italiana) che si presentano in ogni provincia in competizione con la lista d'ispirazione clericale. Nelle scuole secondarie la compe– tizione elettorale si svolge tra le liste della- F.N.I.S.M. (Federazione Nazio– nale Insegnanti Scuole Medie) di ispi– razione socialista e democratica, dcl– l'U.C.I.S.M. (Unione Cattolica Inse– gnanti Scuole Medie) di ispirazione democristiana, e dell'A.D.S.N. (As– sociazione Difesa Scuola Nazionale) di ispirazione comunista. Il Movimento raccomanda viva– mente a tutti i professori aderenti il più fattivo appoggio alle liste della F. .I.S.M., presenti in ogni regione, e sconsiglia nel modo più assoluto di votare per liste di carattere locale che, oltre a produrre una dannosa dispersione di voti, finiscono con l'av– vantaggiare nelle votazioni conclusive cli 2° grado le ali estreme. Saranno gradite assicurazioni al ri– guar~lo ». Il Segretario Politico TRISTANO CooICNOLA b 1oteca G no B1 neo NUOVA REPUBBLICA Vioggio 1n Ligitria PROLET RRIDl SESTRI· PONEN I N una sala del quarto piano di un grosso edificio di via D"An– nunzio, a Genova, il dott. Quo– chi, dei « Consigli di gestione», mi espone flemmaticamente, e col linguag– gio parco e preciso di chi conosce be– ne il suo- mestiere, la situazione indu– striale di Sestri-Ponente, la zona più proletaria della « grande Genova ». Su un foglio di carta che gli sia davanti, ,1 sull'ampia scrivania, annota di volta in volta: San Giorgio (meccanica di precisio– ne, ottica, macchina tessili, fonderia), Ansaldo-San Giorgio (elettrotecnica), Cantiere Navale Ansaldo, Ansaldo– SAU (servizi ausiliari), Scuola Ap– prendisti Ansaldo-SIAC, Fossati (trat– tori), Ansaldo-Fonderia (ghisa), Marco– ni (apparecchi radiotrasmittenti e ra– dar); chiude il tutto entro una paren– tesi graffa, a lato della quale scrive I.R.I.; poi continua: Piaggio, Bagnara, Metallurgico Li– gure, è qui, dopo avere tracciato un'al– tra parentesi, scrive: private. Rimangono fuori dalle due parentesi la O.T.O., già smobilitala, e alcune industrie minori, come la Ceramica e le Tabacchiere. Mi spiega come siano sul punto di essere smobilitati anche il Bagnara e il Metallurgico Ligure; il primo, che CO· struisce carri ferroviari, fu già costret– to a ridurre il numero delle maestran– ze un anno fa; ora tiene dei corsi cl i • riqualificazione della durata di otto mesi, la maggior parte dei quali stan– no per scadere; il secondo, che è at– tualmente gestito dal Comune, chiude– rà definitivamente i suoi cancelli fra un paio di mesi, non appena avranno termine i corsi di riqualificazione, a cui ha dovuto anch'esso ricorrere per evitare momentaneamente la smobili– tazione. Questi corsi avrebbero infatti come unico scopo quello di differire di qualche mese il licenziamento defi– nitivo delle maestranze, utilizzandole in un lavoro che risulterebbe caotico e scarsamente produttivo. Poi c'è la Fossati: qui la situazione sembra più chiara, ma la recente so– spensione del lavoro, per un periodo di venticinque giorni, che i dirigenti giustificano con la necessità di elabo– razione di nuovi piani produttivi, la• . scia parecchio dubbiosi gli operai. « Come vanno queste cose ormai si sa, si comincia con una sospensione di quindici o venti giorni, poi le interru– zioni si susseguono con ritmo crescen– te, e si arriva ai licenziamenti in massa». Sono ora i dirigenti della F.I .O.M. di Sestri a manifestarmi le loro apprensioni. « Eppure, dico, la Fossati fabbrica buoni trattori >). « Ottimi, fra i migliori che vi sia– no, ma c'è la concorrenza delle indu– strie inglesi e tedesche, che è molto forte e si fa sentire anche sul mercato italiano». Neppure la situazione del Cantiere Ansaldo, attrezzato per la costruzione di navi di grosso tonnellaggio e capace di una produzione annua di novantamila tonnellate di naviglio, può dirsi sod– disfacente. 1 suoi cinquemila operai la• varano oggi alla costruzione di una pe– troliera, che rientra nel quadro delle ordinazioni fatte in virtù della legge Cappa, ma nessuna prospettiva esiste per il futuro, e una crisi in questo delicato settore :wrebbe ripercussioni notevoli sull'andamento produttivo di altre industrie locali (in modo parti- colare verrebbe compromessa l'attività dell'Ansaldo-Fonderia, che al cantiere navale fornisce acciaio e ghisa). Piuttosto scarse sono le probabilità di prossime ordinazioni da parte di paesi nordici e sud-americani, se si pensa che i riattivati cantieri tedeschi sono oggi in grado di fornire navi agli acquirenti stranieri a prezzi molto più convenienti che non quelli a cui è costretto il nostro cantiere di Sestri. L'unica industria che ha assicurata una certa continuità di lavoro e che per il momento non ha grossi proble– mi da risolvere, è la Piaggio; attrez– zata per la riparazione di materiale ferroviario vario, essa ha stipulato con le Ferrovie dello Stato una serie di contratti che vengono, ogni anno, rin– novati e che le permettono di utiliz– zare il 60 per cento delle maestranze alle proprie dipendenze. Quanto alla San Giorgio, la sua è una crisi che, trascinandosi da parecchi anni, ha ormai tutti i caratteri della cronicità: ulteriori licenziamenti non stupirebbero nessuno. J comunisti sono, naturalmente, at– tentissimi agli sviluppi della situa– zione e come tutori degli operai e come partito politico, che nello smantellamen– to delle fabbriche vede una diretta mi– naccia alle sue posizioni più forti. Dell"importanza che ha per i comu– nisti questo secondo aspetto del pro– blema, mi rendo conto quando, tro– vandomi a parlare col segretario di una locale sezione del P.C.J., accenno al livello di saturazione raggiunto dal suo partito in questa zona. « Lei si sbaglia », mi sento rispon– dere. « Noi abbiamo conservate intatte le nostre posizioni, dove siamo organiz– zati, anzi le abbiamo migliorate; nelle fabbriche abbiamo guadagnato terreno, ma non siamo stati ancora capaci di scendere nelle strade e di penetrare nelle case, forse perché non abbiamo avuto coscienza delle nostre reali pos– sibilità ... e poi non si deve dimenticare che dal '48 ad oggi sono stati licenzia– ti circa cinquemila operai ... ». Dunque i comunisti, molto forti nel– le fabbriche, dove tramite le commis– sioni interne esercitano un controllo costante su operai e impiegati, accusa– no delle debolezze fuori, quando cerca– no di allargare la sfera delle loro in– fluenze al complesso del le attività eco– nomiche e culturali della zona; feno– meno che può essere spiegato, poi, dal fatto che sino acl ora la loro att(vità si è esaurita nell'opera di organizza– zione delle grandi masse operaie. E gli ottocentonovantotto voti perdu– ti (sono passati dal 46 per cento al 41 per cento) devono ricercarsi pro• prio fra quelli degli artigiani, dei com– mercianti e degli operai che, una volta licenziati, si sono dati, per poter vivere, ad attività varie, come ad es. quella di importare uova dal Piemonte per poi venderle direttamente ai privati. Altro fattore che giuoca decisamen– te a svantaggio dei comunisti è l'invec– chiamento delle rr.aestranze. I ~iovani, infatti, non avendo possibilità di siste– mazione nel le fabbriche, cercano lavoro altrove, al porto, nelle piccole azien– de artigiane o nelle imprese edili, e, quando non ne trovano, vanno avanti a furia di espedienti; m:t in ogni caso essi si trovano esposti alle mire e agli allettamenti dell'Azione Cattolica, che dispone cli campi sporti, 1 i, cint:11:1 e attrezzatissime sale da giuoco. « I giovani oggi vogliono distrarsi - dice il parroco -, e noi cerchiamo di accontentarli, naturalmente entro i limiti del possibile». Non si può dire, però, che i rap– porti fra giovani comunisti e Azione Cattolica siano cattivi; in comune si organizzano campionati di calcio, ai pallacanestro e ping-pong, e anche gite in pullman. Dal canto suo, il P.S.l. sta lavoran– do a farsi le ossa, e i risultati elet– torali parlano chiaro: i 5659 voti con– quistati nel '53 (nel '5 I ne a\,eva avuti solo 3769) gli hanno permesso di• raggiungere la percentuale del 18 per cento, mai toccata prima. A fare le spese dell'avanzata nen– niana sono stati i sociademocratici, scesi dal 7,2% al 5,5%, regredendo anche rispetto al '48, in cui avevano avuto il 6 per cento. I democristiani sono passati dal 25 al 27,4 per cento (nel 0 48 avevano avuto il 30 per cento); i repubblicani hanno perduto un centinaio di voti, mentre i liberali sono rimasti fermi sulle loro deboli posizioni. Le destre hanno cercato di fare quan– to era possibile, attingendo buona par– te dei loro ottocento voti dai ceti im– piegatizi, che precedentemente aveva– no votato per la Oemocrazia Cristiana. Le vicende industriali e l'i~aspri– mento dei rapporti fra dirigenti di fabbrica e operai, negli ultimi due o tre anni, non hanno gran che mutato, come si vede, la fisionomia politica di Sestri. Neppure per le elezioni delle com– missioni interne si sono avuti sensibili mutamenti: i socialcomunisti sono in maggioranza quasi dappertutto, ma ben rappresentate sono, in molte fab– briche, le organizzazioni sindacali li– bere (U.I.L. ~ C.I.S.L.) che, negli ul– timi tempi, si sono affiancate alle ini– ziative della C.G.I.L., venendo così incontro a un desiderio comune a tut• ti gli operai; qua e là operano anche gruppi di repubblicani dissidenti, che compongono il « Movimento Sindaca– le Mazziniano », localizzato in Liguria, e di cattolici di sinistra, i cosiddetti « Cristiani unitari », che ruotano attor– no alla C.G.J.L. ' E un~ spettacolo che mi lascia un po stupito quello dei dirigenti comunisti che, la sera, vanno· al bar o al cinema sottobraccio agli intellettuali democristiani, o dei giovani cattolici che vanno a far baldoria nelle sezioni del P.C.I. Certamente è cosa norma– lissima per coloro che, vivendo da pa– recchi anni a Sestri, hanno visto que– sto piccolo centro diventare un focolaio della rivolta antinazista, dopo l'otto settembre del '43, e gli operai fattisi partigiani impiccati ai pali della luce elettrica, di fronte alle loro fabbriche, comunisti assieme a democristiani, re– pubblicani e socialisti. I legami che si formar!)nO in quel periodo e il ricor– do dei comuni sacrifici sono ancora ben saldi, tanto che nessun partito è riu– scito a distruggerli. A rafforzare questa impressione ven– gono le parole del parroco: « In fon– do sono tutti bravi figliuoli, comunisti e non comunisti; non posso dire che mi abbiano lasciato scontento, in tutti questi anni ». « E poi », conclude, come per ras– sicurare se stesso, << qtiello di ·sestri non è un comunismo ideologico>>. NELLOl'INOfAJIIIA lt0

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