Nuova Repubblica - anno I - n. 21 - 5 novembre 1953

4 NUOVA REPUBBLICA • INCHIESTE E DOCUMENTI SULL' AMERICA L TINA Il Cremlino e IH tosa ftOSHdH « J l programma giustizialista contiene molti punti che meritano l'appoggio del partito comunista. Il giusti– zialismo e il marxismo-leninismo non sono nemici ». U N anno fa la stampa di tut– to il mondo si occupò del ca– so dello studente argentino Mario Bravo e del dottor Alberto Caride. Quest'ultimo, che eserci– tava la professione a Buenos Aires disinteressandosi di politica, fu chiamato una notte alla Sezione Speciale della polizia, per medicare uno studente arrestato il quale, in seguito alle torture subite, presen– tava diverse ferite. Egli lo medicò, e comprese qualche giorno più tardi cha la polizia non gli avreb– be più perdonato di essere stato testimone dei suoi metodi. Decise di fuggire, e al suo arrivo a New York, denunciò quello che aveva veduto alla Commissione dei di– ritti dell'uomo delle Nazioni Unite. Péron, mentre il secondo l'appog– giava. Ora i due gruppi coincido– no - senza tuttavia fondersi, per ragioni tattiche - nell'offr~re non solo il loro appoggio ma anche la loro collaborazione al generale Pé– ron. Segnaliamo, en passant, che da quattro anni Puiggros è uno dei consiglieri del Generale, alla Casa Rosada, dove lavora il Pre– sidente argentino. I contatti tra Péron e i comunisti non sono una novità, per quanto non siano mai stati cosl aperti. Quando nel 1946 le prime tratta– tive sovietico-argentine furono in– tavolate, Puiggros si mostrò aper– tamente peronista. Mosca non ha gettato l'anatema su nessuno dei due gruppi del partito, e ambedue sono in contatto con il Cremlino. stinandosi l'al~ra metà a coprire le esigenze militari. • 2) Aumento del 25 per cento delle imposte. 3) Blocco dei prezzi e dei salari. 4) Nazional izzàzione dei servizi pubblici. totale 5) Soppressione della moneta attuale ed emissione di una nuova. 6) Requisizione graduale del– la « haçiendas » da parte dei sin– dacati, per combattere il C,lroprez– zo della carne a Buenos Aires. Come si vede, nessuno di questi sei puf\l:i programmatici tende a migliorare le condizioni di vita delle masse argentine. sorgessero tra democratici e radi– cali, con lo stesso scopQ di dividere l'opposizione. Ma affinché il panorama sia an– cora più chiaro, bisogna ricordare che l'ambasciatore di Péron a Mo– sca, Leopoldo Bravo, ebbe un'in– tervista con Stalin poco prima del– la sua morte, e che ha preparato un accordo commerciale tra I' Ar– gentina e l'URSS che deve essere firmato prossimamente. ,, Non è necessario essere partico– larmente chiaroveggenti per ren– dersi conto degli obiettivi perse– guiti dai comunisti in Argentina col tentativo, coronato a quanto pa– re da successo, di rafforzare i loro rapporti col generale Péron. Essi possono cosl riassumersi : a) Penetrare nel!' organismo governativo, da essi già mina– to, per garantirsi che l'URSS ri– ceverà tutti i prodotti che Buenos Aires si impegna a inviarle, e che Buenos Aires non protesterà se l'URSS, da parte sua, invierà so– lo una piccola parte di quel che ha promesso nell'accordo commer– ciale. b) Utilizzare la polizia pero– nista allo scopo di sopprimere in primo luogo il partito socialista, e in seguito il resto dell'opposizione, essendo questi i principali ostaco– li alla demagogia peronista e al– la dominazione della classe operaia per mezzo dei comunisti. e) Infiltrarsi, attraverso ele– menti peronisti, in altri movimenti dell'America latina coi quali Pé– ron si è -alleato, in particolare i'APRA del Perù. Comprendere questi tre obiet– tivi della tattica comunista in Ar– gentina e vedere d1e il regime del generale Péron non li ha rifiutati, significa cominciare a capire il vero carattere del peronismo, se i discor– si e le dichiarazioni del generale, insieme coi fatti del 15 aprile, non fossero già di per .:;e stessi abbastanza eloquenti. \'lt'TOlt ALBA la cosa non finisce qui. Riguarda ora non più il medico, ma lo stu– dente Mariù Bravo. Da un anno, Bravo - che gode di grande popo– larità tra gli studenti di Buenos Aires - è. stato agganciato dai comunisti, desidero i di profittare di questa popolarità. Come tutti i neòfiti, Bravo ha l'ardore di un fanatico, e obbedisce senza discu– tere. Qualche tempo fa, egli ha firmato una lettera aperta della le– ga della Gioventù Comunista a Péron, responsabile del suo arre– sto e del fatto che, per salvare Bravo, il dottor Caride abbia ri– schiato la vita e troncato la carrie– ra, abbandonando la famiglia e la patria. Mentre Péron impediva che de– gli argentini assistessero al Con– gresso Democratico dell'Avana, e ai Congressi dell'ORIT al Messico e della QT a lima, i delegati ar– gentini alle riunioni comuniste - come i Congressi « Pro-Paz » di Messico e Montevideo - potevano partire e tornare in Argentina sen– za nessuna difficoltà, e una giorna– lista argentina organizzava il Con– gresso di Montevideo. L'ultimo punto è riuscito di tale gradimento a Péron, ch'egli ha di– chiarato a un giornalista francese di essere disposto ad applicarlo quanto prima. IN COLOMBIA COH Al BEI.TEMrl In questa lettera, si afferma che « il programma giustizialista contie– ne molti punti che meritano I' ap– poggio del partito comunista». E inoltre: « Il ogni giorno più evi– dente che il giustizialismo e il le– ninismo-stalinismo non sono nemi– ci. I nostri punti di vista trovano applicazione attraverso i sindacati e i settori del governo in cui noi possiamo esercitare una collabòrà– zione dinamica e aumentare la no– stra influenza. Che cosa importa d1e la rivoluzione sociale si chiami giu– stizialismo o comunismo!». la lettera finisce con queste te– stuali parole: « Il generale Péron e le masse operaie si rendono con– to che la nostra collaborazione è stata offerta in buona fede. Noi in– tendiamo continuarla e lottare per– ché il giustizialismo adotti, per il bene del popolo, quei principi i cui meriti sono stati dimostrati nei fatti dall'Unione Sovietica». In che cosa consiste questa col– laborazione? Da qualche anno vi sono due partiti comunisti argenti– ni: uno diretto da Ghioldi ( da non confondere con il socialista Amerigo Ghioldi) e da Vittorio Codovilla (il sinistro delegato del Comintern nell'America latina e nella Spagna); l'altro, sotto il no– me di lega Comunista, diretto da Rodolfo Puiggros. Il primo mante– neva la neutralità nei riguardi di Nel corso della recente visita di Péron a Santiago del Cile, il poeta comunista cileno Neftali Reyes (meglio noto collo pseudonimo di Pablo Neruda) tentò di creare un movimento tra gli universitari per– ché si invitasse Péron a, parlare all'Università di Sa::tiago. Il tenta– tivo falll perché la maggior parte dei professori e degli studenti si rifiutarono decisamente. Ricordiamo infine che la CT Al (Confederazione dei lavoratori del!' America latina) diretta da lombardo Toledano, avanzò delle proposte di fusione ali' ATLAS peronista (Raggruppamento dei lavoratori sindacalisti dell'America Latina), quando questa fu costitui– ta al Messico, e nel corso di una riunione della prima a Santiago. Il fatto stesso c!Ìe Santiago sia sta– ta scelta come sede di tutte le ma– nifestazioni comuniste continentali, in questi ultimi mesi, sottolinea l'interesse di Mosca a legarsi con Péron. A un comunista, ben conosciuto per le sue funzioni epurative e per i suoi contatti diretti con il Co– minform, è stato dato l'incarico di tracciare il piano che Péron ha sotto studio e che finora non ha respinto. Questo epuratore i chia– ma Gonzalez Alberdi; il piano si distingue per il fatto che non vi si trova nessuna delle rivendica– zioni abituali dei comunisti, fosse pure a scopi propagandistici. In concreto esso propone : 1) Riduzione a metà dei bi– lanci municipali e provinciali (che sovvenzionano quasi completamen– te l'opera culturale e sociale), de- Se si ricorda che il 15 aprile, quando i gruppi peronisti incen– diarono la Casa del Popolo, sede del partito socialista, e presero d'assalto i ·locali dei partiti demo– cratico e radicale, essi Ji dime11ti– caro110 dei locai i comunisti; se a. questo si aggiunge il fatto che Pé– ron ha creato, insieme a due tran– sfughi del socialismo, Dickamm padre e figlio, un Movimento socia– lista bastardo, al fine di minare la crescente influenza del Partito socialista, e che nel medesimo tem– po ha rimesso in libertà due vecchi capi socialisti (Nicola Repetto e Alfredo L. Palacios) mentre lascia in prigione i giovani quadri, attivi, del socialismo argentino, comince– remo a comprendere i propositi del comunismo in Argentina. Questo Movimento socialista pro-peronista s'è installato nella Casa del Popolo, nell'S 0 rione di Buenos Aires, occupata da mesi dalla polizia. Il partito socialista, nel plebiscito semi-clandestino tra i suoi iscritti, ha deciso di espelle– re coloro che aderiscano a questo movimento bastardo e ai suoi fon– datori. t possibile che ben presto Péron autorizzi il Movimento a pubblicare « La Vanguardia », il vecchio quotidiano socialista, la cui tipografia fu incendiata il 15 apri– le scorso dai peronisti, e che era stato sospeso per ordine del go– verno fin dal 1947. Péron, creden– dosi molto abile, spera, senza alcun dubbio, non solo di neutralizzare l'opposizione dei veri socialisti, ma anche di far fronte all'influenza comunista, che egli '6tesso fomenta. Ma informazioni da Buenos Aires ci indicano che esistono infiltrazio– ni comuniste nel Movimento so– cialista, il quale con tutta probabi– lità diventerà un semplice stru– mento del Cremlino, anche se que– sta non è l'intenzione dei suoi creatori. Non sarebbe impossibile d'altra parte, che movimenti analoghi, di tendenze e d'ispirazione peronist~, NESSUNATREGUA agli avversari religiosi L A lucida espos121one di Carlos Gonzales Rivera sul n. 14 di « Nuova Republ>l1ca » intorno al– le condizioni attuali della Colombia, non può dirsi completa ai fini infor– mativi se non si conosce un -altro im– portantissimo aspetto ~ della situazio– ne: la violenta persecuzione in atto contro gli evangelici. · Scrive A. C. Jemolfl nel n. 2 della rivista << uovi Argomenti >>: « Nella storia della libertà quella religiosa è la prima ad affermarsi, e ad- aprire la via alle altre». Questa convincente proposizione dell'illustre giurista italia– no spiega come il pioblema della li– bertà religiosa intere,s, non solo de– terminati e ristretti 6 ruppi, ma debba stare a cuore a tutti, quale prem~ssa d1 ogni altra libertà; e rhe ogni atto le– sivo alla libertà di coscienza debba in– tendersi come il principio (o i, coro– namento, a seconda dei casi) di una azione volta a soppnmere tutte le li• bertà civiche e indiviJuali. Innanzitutto un aclcnno alla situa• zione religiosa in Co1ombia. 'Questi ultimi anni hanno v1s10 un'attivissima opera di testimonianzJ in tutta rAme– rica latina da parte di missionari evan• gelici, opera che è andata ottenendo come risultato la con· ersione di centi– naia di migliaia di ~udamericant al Protestantesimo. ' Purtroppo forza e violenza sono le armi preferite dal clero e dai sanfedi– sti sudamericani nella JOtta contro gli Evangelici. Conoscendo il regime polit:w ti– pico di quei paesi, crntraddistinto da una dittatura più o meno pesante, d1 ceti più o meno di destra e .--eazio– nari, è facile intendere come queste ar– mi possano essere largamente applicate. La situazione natura1mentevada da nazione a nazione. Passiamo cc.-sì da una relativa tolleranza religiof.a nei Brasile, ad una maggiore severità nel· l'Argentina e nel Cile, per giungere a<l una persecuzione aptrta e violentis– sima nel Perù e ptù ancora in Co– lombia. Da diversi decenni sono all'opua missionari protestanti in quel Paese, e oggi, su 2 milioni di abita,:ti, la Chiesa evangelica colombiana conta ptU di 50.000 membri, non compresi gli abitanti di San Andreas e delle isole Providencia che sono protcstawi pct il 96% (notare che ia Chiesa evan– gelica considera suoi "'lembrinun g:1a tutti i battezzati, mj solamente .;11 ad11/1i che partecipano attivamer,e al– la comunità). Negli anni precedenti gli evangelici, pur incontrando forti opposizioni, ave– vano goduto di una certa libertà. Ma dopo la caduta del regime Iibe– rale, avvenuta nel 1946, e l'ascesa al potere della fazione più reazionaria e tendenzialmente fascista del Partito Con– servatore, facente capo a Laurano Go• mez (vedi il succitato articolo nel nu– mero 14 di N. R.), le cose sono an– date rapidamente peggiorando. Il lato indiscutibilmente più g1avc della situazione sta nel fatto che le autorità stesse parteci1ano dire~::1.me11 • te e pubblicamente all'opera repressiva, calpestando senza ritegno i diritti ga– rantiti dalla Costitufr ue del IY36, la Carta delle Nazioni Unite e la D1• chia.razione dei Diritti dell'Uomo adot– tata dalle N. U. I casi di intolleranza, secondu la fc. derazione Evangelica di Colombia, si riferiscono a vie di fatto contro per– sone; vie di fatto contro i beni per– sonali degli evangelici; vie di fatto contro beni ecclesiastici; chiusura di scuole o intralci alla libertà di in– segnamento; rifiuto o ritardo nella auto– rizzazione di matrimoni civili; rifiuto di prestare assistenza medica; confisca di copie della Bibbia; minacce e intimi– dazioni; interdizione di celebrare dei culti protestanti o ostacoli diversi alla celebrazione dei culti. Pagine e pagine occorrerebbero per elencare la triste serie degli episodi di persecuzione che devono superare ormai jl migliaio; ci limiteremo a se– gnalare quelli a nostra conoscenza, av– venuti negli ultimi mesi. Il 13 agosto 1952 la Chiesa evan– gelica di Rovira (distretto di Tolima) è incendiata. Un mese dopo interviene la polizia e, col pretesto delle mura pericolanti, ne abbatte la facciata. Do– podiché, in due riprese, vengono po– ste cariche di dinamite alle mura che ancora rimanevano in piedi. Oggetti di culto, libri sacri ed altro che vi si tro– vavano, sono ammucchiati nel cenlro della chiesa, annaffiati di petrolio e dati alle fiamme. Il 6 settembre Josè Serrano è ar– (1eque a vau. 6)

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