Nuova Repubblica - anno I - n. 20 - 20 ottobre 1953

L'arredamento NON BASTA SPARARE ADDOSSO Delle due l'una: o queste cose le sappiamo e allora siamo una massa di disonesti, se le lasciamo continuare così; o non le sappiamo veramente, e piut– tosto così credo sia: e in questo secon– do caso siamo ignoranti della nostra si– tuozione famigliare e solo per un mi– nimo di onestà dovremmo cominciare coll'informarcene veramente e infor– mare gli altri, e provvedere prima di continuaie Ja nostra giornata coeren– te alla nuova coscienza. Che sublimità può mai scoprire un filosofo, che meraviglie può mai rive– lare un artista, che figli possono mai educare un padre e una madre - i quali non vogliono interrompere le pro– prie meditaZioni e opere per salvare qualcuno che in quel momento sta annegando? Voi mi capite: non dico che non bi– sogna pregare, meditare, ecc. ecc. Dico che in questa zona (cinque paesi: Trap– peto, Balestrate, Montelepre, Borghetto e Partinico; il resto intorno per quan– to misero ha paghe giornaliere di 800 lire per otto ore, e dei cinque paesi su un totale di 50.000 persone il 50% _ è proprio in estrema necessità) ora si muore di fame e tanti, tanti campano perché J' arrangiano nei campi degli al– tri. E voglio iniettarvi il dubbio ben fondato che qualcuno sta morendo per il nostro mancato interesse, per il no– stro mancato aiuto. Meglio la puzza del fondo del Val– lone che il dolore di queste case: quando ne si esce dopo aver messo a nudo le piaghe, si respira l'aria feti– da come liberazione. Non basta sparare addosso a questa gente: anzi, così si fa altro banditismo in più grande scala - che afferma di avere ragione perché è più forte: non ci si muove in favore della giustizia quando si va contro una popolazione in estrema necessità. Non basta seminare le strade e le campagne di guardie e di carabinieri: altro ci vuole. Non basta aprite qualche mese qual– che cantiere perché lavorino quelli che strillano di più: altro ci vuole. A centinaia, a migliaia, anche tutta questa gente deve poter lavorare, deve poter partecipare alla vita. Non vedete in che condizioni sono? Non vedete che sono ciechi dall'esa– sperazione? Quando si distribuiscono vestiti alle famiglie più spoglie venite a vedere come « si sciarrìano >> gli uni contro gli altri e come dalla fame mordono col boccone la mano che li sfama. Se pure il male è in ciascuno di noi in tutto il mondo, venite a vedere come, così, il più raffinato e capric– cioso egoismo nasca in modo incre– dibilmente impermeabile. Se davvercf è necessario quanto stia– mo facendo, è proprio quanto di più necessario e urgente possiamo fare? Possiamo veramente impiegare nei mo– di abituali il tempo ed i mezzi che possediamo, mentre esistono persone moribonde forse proprio per il nostro peccato di omissione? Se ci sono anime generose di mis– sionari per l'India, possibile che non ci siano missionari per. una terra dove i nodi più vitali sono affrontati dal popolo così spesso con violenza san– guinaria e con le pratiche delle sire– ghe babilonesi di 4.000 anni fa? Mis– sionari i quali insegnino che a questo mondo bisogna imparare a vivere se– condo la legge della vita - vivere perfettamente Dio ogni istante. Missio– nari che aiutino questo popolo ad aprirsi nella chiara esigenza del_ sa– pere come stanno veramente le cose. ifissionari temici che valorizzino e potenzino le naturali possibilità locali: quante possibilità si sprecano perché chi mangia non si muove e chi non mangia non sa muoversi: e gli uni aspettano dagli altri. Missionari che in– segnino, dopo aver dato modo di man– giare, cosa si mangia e come. (Quan– do verrà qualcuno a fal'e una statisti– ca degli ammalati di stomaco e di ane– mia specialmente cerebrale?). Missiona– ri che insegnino a rispettare e curare il proprio corpo. Dove non c'è un soldo per il sa– pone è vero che l'acqua pulita po– trebbe gi:\ far molto. Ma per lavare con acqua bisogna aver mangiato quel tanto da non essere troppo deboli e bi– sogna non avere la disperazione e lo NUOVA REPUBBLICA schifo del posto e della condizione in cui si ~- Sapete la furia di chi imbestialisc privo di educazione a controllarsi e imperfetto nell'intelligenza malnata in malsano ambiente? Venite di "notte a sentire cosa dicono i piccoli figli dei carcerati e degli uc– cisi quando si,..fanno le loro segrete confidenze prima di addormentarsi: che tremende vendette si coverebbero nel le loro tenere anime se non s'insegnasse loro a dare un bacetto («così imparo ») a chi gli ammazza o toglie il padre. (E i bersagli delle promesse vendette quan– te volte, invece di esserti grati che salvi loro la pelle, ti seminano la stra– da di difficoltà perché non fai come loro, come gli altri). Qui non si tratta di migliorare le con– dizioni ambientali per aggiornarsi giu– stamente al progresso: si tratta di im– pedire che proprio Ji tnNoia quando non si deve morire. E chi si sentirà nell'anima il volo di darsi perché questo popolo viva, ri– cordi che capita poi, rimanendo quasi soli, di essere tirati sott'acqua da colo– ro che si cerca di salvare. COSA OCCORRE F!RSUBITO - per tamponare a) Missionari: uomini di spirito, di buona volontà, insegnanti, medici, tecnici di qualsiasi competenza 1 . Anche per pochi mesi, anche per poche set– timane ciascuno, a turno. b) Iniezioni di vita: danaro, cibi, medicinali, vestiti, brande, materassi, lenzuoli, coperte, sapone, ecc. e) Documentazioni sul luogo in modo che i lontani possano sapere e salvino salvandosi. Per dare lavoro a un migliaio di persone. - perdarelavoro ad un -migliaio di persone a) Interessarsi a far conoscere pub– blicamente lo scandalo della vita che qui si spreca in mare mentre la gente non vive. b) Provvedere affinché tecnici- idraulici e tecnici-agrari, venendo sul posto, illuminino e aiutino con la loro competenza il perfezionamento ·della progettazione, l'esecuzione delle opere e le pratiche da svolgersi con i diversi uffici. e) Sollecitare le competenti Autori– tà (Prefettura, Genio Civile, Assessora– to dell'Agricoltura di Palermo), affin– ché intervengano non solo con telefo– nate cortesi o assicurazioni di sollecita– zioni ma rendendo immediatamente ob– bligat,orio il consorzio (secondo la leg– ge) e funzionante l'opera di irrigazio– ne malgrado l'inerzia degli stessi pic– coli proprietari interessati 2 • VENITEVEDRETE E Cl DARETE RAGIONE Filippo Livuziani, rhe collabora ron Danilo Dolci, fondatore del Borgo di Dio 1 scrive: Ho letto con attenzione le pagine della prima inchiesta ccl ho collabo– rato alla seconda. Sono venuto qui per rendermi conto di questo paese, di cui avevo sentito parlare. La mia impress;ione fondamentale è questa: che tra leggere tali cose e vederle con i piropri occhi corre la stessa dif– ferenza che c'è tra leggere sul gior– nale la notizia di un incidente cd assistere alla medesima disgrazia quando .avviene a pochi metri davanti a noi, ..A Sentir parlare di miserie è una co• sa che ormai non ci fa più tanta impressione: dacché stiamo al mondo (a meno di non essere vissuti come il principe Sidaharta rinchiusi in una splendida reggia cd ignari delle sof– ferenze degli u_omini) ci è nota l'esi– stenza dei poveri e dei mjscrabili. Se qualcuno ci viene a raccontare che in un paese della Sicilia chiamato Trappeto, e in tanti altri paesi an– cora, vive gente in uno stato di pro– fonda miseria, in fondo non ci dice nulla che non sapessimo già da molti anni. Se però prendiamo il piroscafo e il treno e venjamo a Trappeto e cono• sciamo le famiglie, visitiamo le ]oro case e ci rendiamo conto nei più mi– nuti eiettagli di come questa gente conduce la propria esistenza quoti– diana, ci sorge un dubbio, e sul dub– bio viene a formarsi a poco a poco una certezza: tutte queste cose noi non le sapevamo, non le abbiamo mai sapute perché finora non le aveva– mo mai viste. Radio, libri e giornali sono molto utili perché attraverso di essi ci rendiamo conto di ciò che avviene nel mondo, ma, teniamolo presente, si tratta sempre di cono– scenze di seconda e terza mano. Amici lettori, che avete ricevuto i due fascicoli della nostra inchiesta e li avete letti dalla prima pagina al– l'ultima e ci avete meditato sopra, cercando di immedesimarvi per quan– to possibile nello spirito della situa– zione, non ve ne abbiate a male se vi diciamo francamente che, di 3 tutto questo, ne avete una idea an– cora molto pallida e approssimativa. E' vero che soltanto chi speri– menta pagando cli persona può cono– scere a fondo uno stato di cose: ma per averne almeno un'idea è neces– sario vedere con i propri occhi. 1 Per esempio, si ha ora in Partinico, a pochi chilometri da qui, un locale con le• laio gratuito a disposizione: occorrerebbe una pCrsona di buona volontà, che si in– tenda di tessitura 1 per avviare una azienda– scuola specialmente per le donne che in genere in questa zona rimangono inattive nelle case. 2 Mentre queste campagne inaridiscono ndJ'cstatc, ogni giorno almeno 30.000.0CX) di litri d'acqua del fiume Iato vanno al mare, totalmente inutilizzati. Cinquecento ettari si potrebbero trasfornmre in orti, frutteti cd agrumeti con un reddito in più ogni anno di circa mezzo miliardo dando lavoro fisso, continuo, a quasi mille per– sone. t stato costituito un consorzio sul luogo. Si è ottenuto il decreto di conCC5· sione dell'acqua. 11 progetto particolareg• giato è pronto. Ma per l'inerzia e la poca· fede della maggior parte dei piccoli pro– prietari interessati (in genere analfabeti), per poter concludere è nectssario venga istituito il Consorzio obbligatorio. Moltissi– mi aspettano senza muoversi volendo fruire dell'acqua, al momento Ol)J)Ortuno,.... di contrabbando. Vincenzo C. di 38 anni, nato a Pa1tinico, ci ha dichiarato: « Qui l'acqua l'ha-nno conosciuta da po– chi anni a questa parte. n tumulo di ter– reno senza acqua e un tumulo con l'acqua c'è la differenza di tre parei e anche più •· « Perché l'acqua del fiume per tanti anni si è lasciata sprecare? •· « Pi imo per non si rendere conto dell'u• tìlc dell'acqua, S\.'COndo per mancanza - di unione, per disaccordo. La colpa non si sa se sia più dell'autorità o degli interessati più• direttamente. Tuui asJ)ettano che gli alt, i incominciano e non comincia nessuno ». E la moglie, Francesca S., di 30 anni, nata a Partinico: « E intanto noi morcmo de fame. Chiddu talìa (gua, eia) a chiddu, chiddu talìa a chiddu ». I servizi igienici Ai co1npagni di « Autono1nia Socialisla », a tutti i lettori, rh•ol– gimno una proposta. Aiutian10 concreta1ncnte Danilo Dolci e i suoi an1ici nell'opera che han.no intrapreso. Abbian10 fLnora fatto qualcosa solo per « far conoscere pubblicamente lo scandalo della ,•i– tu che <1ui si SJ>recu in 1nare n1en– lre la gente non vh•e ; : 1na è trop– po poco. Proponhuno d,i organiz– zure un turno di presenze sul luo• do della durata di una o due set• thnune al 1nassin10 per ciuscuno; e poi di raccogliere tutti coloro che ... biuno purteciputo ni turni in uno stage, da organizzar.si su– bito dopo, non soltanto per discu– tere le co1nuni esperienze nm un– che per facilitare le possibili so– luzioni. Chi non se la sente, Iuc– cia uln1cno qualche altra cosa: « iniezioni di vita: cianuro, cibi, n1cdicina1i, '\'estiti, bevande, nutte– russi, lenzuoH, copc1·1c, sapone, ecc. ». In separata sede, tiuesta nostra iniziativa verrà 1>recisnla e svilup11ulu: Jna intnnlo qui la un– nunciurno, sicuri della solidarietà di tulti,

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