Nuova Repubblica - anno I - n. 15 - 5 settembre 1953
« Sempre chesono disperato, dico:mioDio » 1 . I in basso. ( Famiglia <li sei per– sone). C. Cosimo di 27 anni, nato a Carini, sposato a 18 anni con C. Giuseppa di anni 28. Hanno 4 figli: Maria di 4 anni Vita Rita di 3 :inni, Rosalia Rosa di Ì 5 mesi, Giuseppe Cosimo di } mesi. La casa è in affitto: pagano L. 6.00,l annue per un vano che ~cmbra un porcile adattato: m. 3 x }, volta bas- DANILO D LCI I sa, pa, i mento di acciottolato, muri umi– di, senza fine~tre, luce solo d.1 una por– ta bassa. Non vi è gabinetto né luce elettrica né acqua. ell'alcova (un an– tro senza luce) vi è un fornello di pie• tra che fa fumo. T•11to l'arredamento consiste in un letto di tavole e tre– spoli, due tavolinetti sconquass~ti, ~ue seggiole spagliate. Non hanno né piat– ti né bicchieri né pentole né po,ate. La moglie ci mJstra l'unica pento 1 a pic– cola ed annerita. Bevono diiettamente da un bottiglione. li materasso perde da ogni parte il crine, non vi sono co– perte. Sotto il letto uno scatolone in cui la donna tiene in rise1 va ( « non si sa mai, un1 morte, una malattia ... ») due lenzuola e qualche capo di bian– cheria avvolti accuratamente in un pan• no bianco: il tutto odora di bucato. Il marito si ingegna a fare tutti i me– stieri: pescatore, contadino, orologiaio. L"anno scorso è stato fuori a pescare per tre mesi, ma ha guadagna.o solo tremila lire. Ora gira per i paesi con una scatola di latta piena Ji attrezzi arrugginiti, ùffrendosi di CJSa in casa per qualunque riparazione. L-i moglie ci racconta: <<Tre gio1- ni fa avevamo mangiato ~n 1-1ocodi pa– sta, però il giorno precedente ero sta– ta digiuna .. Mio marito mi aveva la sciato cento lire e mi erano avanzate cinque lire. Ad un tratto mi venne una fame come non avevo mai provata. Una farne che ... meglio la morte; e allora dissi: mangio ora; non importa anche se domani dovessi restare digiuna. So– no uscita come una pazza per corre– re a comprare 5 lire di zucchero ma per la strada sono caduta in terra». L'hanno soccorsa le vicine. M:\. di solito non cede alla tentazione: oggi, ad esempio, ha ancora due mucchietti di pasta, il marito le ha detto «cocila oggi », ma pensando che domani « non ci abbiamo soldi nemmeno per il pa– ne, una madre come se la può man– già ... ». li n'!arito ha avuto la pleurite nel ·46 per cui percepisce una pensione di guerra di L. 18.300 l'anno. Gliel'han– no concessa per quattro anni. Quattro mesi fa gliel'anno rinnovata, ma fino– ra non ha ricevuto nulla. La moglie non è stata mai malata, ma da qual– che tempo ha giramenti di testa e le è diminuita di molto I~ vista. Delle bimbe Vita Rita è stata due mesi al– l'Ospedale di Palermo. Ora sta be– nino. Rosalia ha I 5 mesi ma ha lo sviluppo fisico di un bimbo di 5 mesi: non cammina, la testolina le ciondola non meno delle gambette filiformi. Giu– seppe di tre mesi ha un aspetto spa– ventosamente patito. Il marito non è mai andato a scuo– la, ma ha imparato a leggere e a scri– vere da sé. Non è andato a scuola per mancanza di mezzi. Non si interessa di politica. La festa? Una volta soltanto in vita loro sono andati al cinema. 11 tempo libero dal lavoro lo passa a... cercare lavoro. Religione « sempre che sono disperato 1 dico: mio Dio». 11 desiderio più grande: lavoro e...,Javoro. La. moglie. non sa né leggere né scri– vere. t andata. a scuola un mese e le piaceva. ta.nto c.he piangeva per an– ,farti antora, ma . l a mamma risponde– va « fia mia, come , uoi fà? ». Ci fa "edere un \'CStitino mezzo fatto: non lo può cu<ire perché non ha più co– tone. A letto .o nonsi pesca l . 16. « Alla sera si muore dalla puzza e i bambini sta.nno sempre giù nella melma. nella. strada., con l'acquazza e la terra. Senza asilo; non c'è- nuddu che provvede per sti picciriddi ». L. F. icolò di 52 anni, nato a Trappeto, sposato due volte: la prima a 23 anni, la seconda a 27 anni. Que– sta è V. Anna di anni 53, nata a Trap– peto. In casa c'è anche il figlio Fi– lippo di anni 30 con la moglie An– tonia, di 27 anni. La casa, sola proprietà: « dal tetto piove, stiamo nella speranza di arran– giarlo ma il mare è malo». Un locale solo di 6 metri per 5. Gabinetto nien– te. Fosso fuori. Due alcove, due letti matrimoniali. Coperte « da accomoda– re », due. Lenzuola da cambiare. Un tavolo, un armadio, un mobiluccio, 7 sedie ( « più di due persone non possia– mo ricevere»), 15 piatti, 4 bicd,ieri. Pescatore il padre, ma è ammalato di ulcera allo stomaco da undici anni. Fino a due anni fa lavorava. Oggi ha vomitato tutto il giorno. « Operazio– ne? ». <<Pericolosa». A scuola ci an– dò piccolo ma non imparò niente. Non sa né leggere né scrivere « niente as– solutamente». « Interessarmi? Casa e mare. Cà non si sape niente. Quando tramonta il sole, a letto se non si è a mare. Festa solo quando c'è d'agosto. In Chiesa niente proprio. A Pasqua». La mamma: terza classe, sa leggere e scrivere qualche cosa: ·« a leggere m'affido benissimo, a scrivere sono spratica. Sono stata operata per una ciste allo stomaco. Sono sempre sof– ferente ma non posso mai curarmi. An• che ernia. Mangiare? Quando capita pasta e pane. Un quarto di latte per la picci– ridda quando guadagnamo ». li figlio Filippo è pescatore. Terza classe. Non ha continuato per il biso– gno. Leggere e scrivere? Poco. Conti niente. Niente giornali e riviste: « non ne usamo queste cose». Soldato a Ta– ranto. « Ma cà a mare e dintra, a mare e dintra e gli altri come me. non se ne può parlare di cose. La festa? Quan– do la fanno cà. Quando non lavoro? NUOVA REPUBBLICA A casa». « Cos'è la religione per te?». « C'è questa legge e dobbiamo fare accussì; se ce ne fosse un'altra se ne farebbe un'altra ». Antonina, sua moglie, è nata a Tra~• peto.· Da ragazza ha a, uto la polmoni– te. « Oltre la quinta qui non si , a, 'tranne qualcuno che se la pas·sa bent ». Conti? «Indietro» ... iente giorna.li: « Forte che allentai la scuola, non fre– quentai più a leggere gio'.nali e libri. Alla sera n'assettamu e d1scurrcmu in famiglia. e clicemu: domani come dob– biamo fare per il pane se non busca– mu' E la piccola vuole il latte. La festa cà dintra stessu. Dove averno a ghire? La donna sta sempre in casa. Come gli ignoranti. In Chiesa quando ci posso ire ci vado ». « Vorrei lavora re e mangiare bene e vestire bene e comparire bene dinanzi l'altra gente. La mia piccola ha 4 anni. Ieri tutta la notte e il giorno fino le 10 s'è pescato. Niente. L'altro ieri 150 lire. Avant'ieri 250 lire. Quattro sere prima proprio nitnte, oggi niente proprio. Stasera non vanno a mare per non sciupare benzina e petrolio». « Quando ci aiopane qnolla è la miafesta» . 2. (In questa casa, in un locale con due alcove, vivono due famiglie per com– plessive 12 persone). Ia Famiglia: C. Pietro di anni 41, pescatore, nato a Pa.rtinico, spo5tttosi a 24 anni. La madre P. Rosa è deceduta di tu– bercolosi a 37 anni. Sono 4 i figli: 3 femmine ed un masch1ò, cli anni 20, 17, 15 e 10. Con loro la nonna R. unzia, di anni 66 nata a Trappeto. La casa è della nonna. A proposito del tetto: « cà in mezzo alla strada semu, d'inverno». n locale di m. 10 per 6 1 con letto in cucina, più due letti matrimoniali. Una sola coperta per let– to. Qualcuno << si curca in terra ». Un paio di lenzuola per letto « si lava e si mette». n tavolo, una specie di ta– ,·olino, un mobiluccio, un comodino e 4 sedie. Avevano un po"co di terra. che· è stata loro espropriata per pubblica utilità, ma dopo 4 anni non è stata ancora pagata. Niente gabinetto, niente acqua. 6 piatti, 3 bicd,ieri, 8 cucchiai. La porta tutta sfasciata.. ~lalattie non ne avete a.vute? « 5 anni combattemmo con mia madre. Rico,erata all'Ospedale ci leva– rono 4 costiceclde, iniezioni gliele face– mo ». é assegni né assistc:nza sanita• ria. Quest'anno a mare non si è guada– gnato. Per il momento lavora alla stra– da ma ne avrà per pochi giorni e gua– dagna 500 lire (cantiere scuola); man– giare: « quando ce n'è se magna e quando non ce n'è che potemo rosicare le pietre di fora?-"· La mattina mangia– mo pane e la sera pasta quando ce n'è. Il padre ha frequentalo la seconda. Sa leggere e scrivere. Conti facili, sì. Non ha continuato a studiare perché erano poveri. S'interessa del mondo? « Cosa devo interessarmi se la notte desidero la ro– ba e il giorno il pane? Un anno e mez– zo stare disoccupa.to, come fazzu a com• prare lu giornale? Cinque anni ho sof– ferto con mia moglie e sono restato con 4 bambini. Facevo domande e nes– suno mi rispondeva. Domande all'On.le P. per avere la streptomicina perché all'Ospedale non ce la voleva dare. P. ha risposto all'Ufficio Assicurazione e gli ha domandato come era questa fac– cenda. Loro nel frattempo le avevano segato 4 costole e non c'era più spe– ranza né bisogno della penicillina». « La festa come la passa.?>>. « Qua.n• do ci aio pane quella è la mia festa ». « Mio figlio ha 18 anni e da 6 mesi è disoccupato e non ci danno neppure la disoccupazione perché la ditta non gli ha messo le marchette. lo ho reclamato alla Previdenza del La– voro e mi hanno risposto di prender e l'avvocato, che io non posso pag a.re». « Quando non lavora cosa fa? ». « Mi curco ». « L-i religione come la profes– sa?». « Alla sera diciamo le preghie– re». « li mio desiderio sarebbe che io avessi un lavoro e mangiassi ». Lina ha frequentato la prima classe e sa appena leggere e scrivere, non sa fare conti. Rimasta orfana ha fatto da ma– dre ai fratellini « pussibilità non c'era ». Non legge libri né giornali. « La festa è quando c'è lu pane». Quando non c'è da lavorare come passa il tempo? « Sugno la capa di casa, po so stare ferma mai un momento? Cà diciamo le preghiere la sera; ecco la nostra reli– gione». Che desidera? « l'vf'accurre la biancheria per sposare». Filippo, il secondo, ha frequentato la prima classe perché era po, ero. Il disoccupato da 6 mesi. NUnzia, la terza, ha frequentato la quarta classe; sa leggere e ~criver~; -~on sa fare conti. on legge g,ornali. I ut– ti i giorni sono uguali per lei. Religio– ne: recitare le preghiere la sera. li suo più grande desiderio è la biancheria. Maria di t0 anni ha frequentato la terza elementa.rc; sa leggere e scrivere. Continua a studiare. Pii1 avanti della S" non ci può andare perché danaro non ne hanno, « ma. a idda gli piacesse studiare». li suo desiderio: vorrebbe studiare (imbarazzata). R. Nunzia, la nonna, ana.lfabeta, è nata a Trappeto, « antichità a scuola non ci avano>>. La seconda famiglia nella stessa casa: P. Salvatore, di anni 36, nato a Trap– peto, di mestiere pescatore, sposatosi a 25 anni. A. Calogera nata a Cinisi, anni 33, nvn possiede niente. « Aio solo il let– to do"e mi curco e due sedie». « A,evo solo tre figli, un picciriddu morto di difterite f11 portato all'ospedale, ma troppo tardi e morì ». Non possiedono niente. L'unico guadagno è del marito pescatore. « A volte sta delle mesate senza un soldo. E un anno e me1zo che non piglia assegni; prima aveva asse– gni di marina. Quando si può accatta– re companaggiu l'accattamu, altrimenti si mangia pane schietto. J picciriddi piangiono per lu pane». li padre non sa né leggere né scrivere; ha imparato qualcosa da soldato. Non legge né li– ~ri né giornali né s'interessa di nulla. « Perché ce sono li picciriddi a chia– gnere e sapesse quello che tirasse da uno travagghio ». La madre ha frequentato la terza, sa leggere e scrivere e far conti, « sol– tanto piccole cose in famiglia». 'on ha seguitato la scuola per ma.ncanza di possibilità. Non s'interessa a quello che a\'viene perché « li piccirid<li chia.– gnono a quello che ,olessero e man– co per la testa passa». « La festa è quando ci sono i soldi in tasca>>. La religione l'intende: « quando ci posso ghire alla Chiesa. ci vaio, ma quasi mai». Sempre si lavora.: << dintra ave• mo figli e marito. Cà semo due fami– glie e desiderasse una casa e allora ci fusse la pace sempre». « Non a, 1 endo niente la nostra religione è niente» 30. , <::. Gaspare di anni 50, nato a Trap– peto, sposatosi a 28 anni a F. Rosa, nata a Trappeto, di anni 40. Hanno tre figliole- una delle quali sposata abita in casa con il padre. La casa è formata da un vano t· da un'alcova. el primo ci dormono ma– dre e padre con due figlie e nell'altra la figlia sposata, il genero e la piccola bimba. Due letti ( uno grande e uno piccolo nella prima a.lcova); nel vano un letto matrimoniale. I materassi di crine vecchio per non aver soldi per poterlo cambiare. Hanno lln paio solo di lenzuola, cosi pure le vesti: se le lavano la sera qua.odo vanno a letto, se sono sporche, e la mattina se le ri• mettono. Una toilette, un a.rmadio, un tavolo, 6 sedie. Gabinetto: « nu per– tuso » in un angolo. L'aria passa dalla porta; il tetto è in buono stato; pavi– mento di cemento. Non possiedono niente. In famiglia lavora il padre co– me marinaio; il guadagno è aleatorio. li marito della figlia va in campagna quando trova e guadagna 400 o 500 lire: parte alle 4 e torna alle 19; nel– l'estate lavora dalle 4 fino alle 13 « mezza giornata » per 300 lire. Per l'inverno prossimo si rimettono alla vo– lontà di Dio. La madre ha lavorato per il fornaio del paese dalle 3 fino alle 8 ed ha guadagnato lln chilo di pane. on hanno nessun assegno. La madre ebbe al tempo del parto della figlia minore intossicazione del sangue e emorragia acuta. Il dottore non ha vo– luto nulla vedendo le condizioni della casa (ma non sono nell'elenco dei poveri). li padre ha frequentato la seconda, sa. poco leggere e scrivere, non sa fare i conti. Ha ma'le ad un'occhio e ,·or• rebbe leggere ma non ha potuto ancora comperarsi un paio di occhiali. on ha continuato gli studi perché aveva bisogno di lavorare in campagna. Non legge né libri né giornali per non po– terli comperale. Segue talvolta le no– tizie di qualche radio e ne parla in famiglia « ricordandosi di tutto che noi restamo a bocca aperta ». Gli piace sentire e interessarsi delle cose che av– vengono nel mondo. « La festa è il danaro 1 senza denaro non c'è festa e non avendo denaro se ne sta a letto. Va allo scalo e dal b~ri)jere » (posto di ritrovo senza spesa), s La madre ha frequentato solo la prima perché orfana di madre e non aveva soldi per comperare quaderni e libri. a appena leggere e fare solo la firma << sono na picciotta. thc c1mp.i. a muzzo. Non mi interesso di nulla perché quando succede quakosa non ho che mortificazioni ». La festa non la conoscono perché senza ·soldi; alla .Messa non vanno per– ché senza scarpe. li tempo Iibero da I lavoro si corica. Nell'inverno lavora dalla mezzanotte; qllando torna troppo sta.oca non ha pace neppure nel sonno e si lamenta. J rapporti con Dio sono cli fiduciosa richiesta di la,oro e di salute (si vergogna la notte a uscire per andare al forno perché la popo– lazione disprezza le donne che escono sole di notte, anche se per il lavoro; ma lei non può farne a meno per l'estremo bisogno della famiglia). erafina di anni 22 è sposata, ha un bambino di 3 anni. Suo marito lavora,a con le "acche, poi queste morirono. Lei ha fatto la terza elementare; sa legge– re, scrivere. ma non fare di conto. 1 on ha continuato perché non aveva mezzi. , on legge giornali perché ci vogliono i soldi. « Non mi ci faccio a queste cose», e non s'interessa di problemi sociali e politici. « Perché stiamo din– tra e non andiamo da nessuna banna ». Dopo 0 il lavoro' « Se una esce è spar– lata.. Se una parla con un uomo in questo p~ese subito ci impiccicano il bullo». La religione cos'è per te? « La religione vorrebbe di\'ertimento, anda– re in Chiesa, ecc.; non avendo niente la nostra religione è niente». « Allatto col mio sangue questa bambina di I6 mesi non sapendo com'altro fare. Si mantiene col latte mio, perciò son di– venta.ta· ~ecca >>. « Certe volte quando mio marito busca, faccio qua.lche inie~ zione per farmi passare i giramenti di testa; ma a sto fine non si può venere perché ci vogliono soldi. Prima al tem– po di Mussolini si poteva a, ere qual– cosa, anche a scuola davano da man– giare. Vorrei una casuzza, ma questa come che me la deve dare Dio? che semo vera.mente ... ». Antonina di "-nni 19. terLa tlemen– tarc. « Picca leggere, picca sui"cre ». Sa fare conti a mente ma non scritti. on ha. continuato gli studi per manca.n,a di soldi: « le littra le insegna li libri». Giornali non ne legge? << lo che sac– ciu ! ». Ti interessa come "anno le cose in icilia ed in Jtalia? <( ·iamo !tempre dintra, ogni ta,nto ci andiamo a. fare un giro in campagna. Oltre il la,·oro di casa travaglio al telaio». Che cos'è la religione? « Tutte cose mi scordai. Sono due anni che non vado più in Chiesa. Siamo scorduse di mente». « Cosa vorreste? » << Robbe, biancheria per sposarmi ». Filippa, anni 15, terza classe, legge e scrive; non fa conti. Non ha. conti– nuato a studiare perché non ha libri né mezzi; « il libro costava L. t.000 ». 1 on legge giornali? « Non fanno nien– te e starno .cussì; qui non c'insegnamo niente». Impossibile domandarle se si interessa di altre cose oltre quello che succede in casa e in pa.esc. Cosa vorre– sti? <<BianC'heria ». li marito di erafina, R. Giacomo, ha 23 anni. Analfabeta. Da soldato si faceva scrivere le lettere. Non sa fare neanche la firma. Suo padre era « di– fettuseddu » e lui aveva dovuto andare con le pecore. « Le pecore poi la mala gente glie le pigliaro la notte della Ri– suscita di Pasqua e rimanemmu me– schine». Adesso va a mezza giornata « e c'è quannu la fanno a quannu non la fanno», per 300 lire dalle 3 alle 13. « Lettere che ne sape' » risponde alla domanda se si interessa cli come vanno le cose in Sicilia, in Italia e all'estero. « Festa non ne fa? ». « Festa è dana– ro». « E oltre il lavoro?». Segno con la testa per dire: niente. NOTA Al Parroco del f,aese 1 1 ole1"11mori• v0Jger8-.ljt1e1tedomande: Q11a11/e 10110 le pe,·1011e nel pae,e> Qual'è, di 111tJJ– Ii1J1a,il co1111111e? ~ po,.ero il pane? Quali 10110le sue 1J1aggiori11eceuilà? I II quale modo crede che 1i po110110 risol 1•e,-e? li par,-oro,i è rifiulalo di ri1po11dere perché a suo a11ùo 11011 era1amo au– torizzati ad imereuarci della sitNazio11e del pae,e, né per ro1101rcrla,né per alleviarla. Ci ha precÌJato che le au/o– ,il~ già prol'vedo110 a quanto è 11eces- 1ano. Al co1J1t111danle a Ilazione dei cara– bi11ie,·ivolevamo chiedere: Qual'è la perce11111ale d i deli11i?Quali 10110,1e– co11dolei, le ca111e?Q11al' è I' a11eggia– me1110della popolazio11ever,o di 1•oi? Non ci ha rùposlo dicendoci di 11011 nsere autorizzato. I5 Luallo I953, Dorgo di Dio - Trappeto
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