Nuova Repubblica - anno I - n. 8 - 20 aprile 1953
OJ -· o- - -· o r+ CD (") O) G) -· ::::J o OJ -· O) ::J (") \ I l' / IJ N I T À POPO-LARE " 'è;}J I // ~ ~ s o (J I A L IS M o _, -- U/-tm B ~~ ~ - ' --) 1_, ~ ~~ ~_Ll[A \.,3/ ' I movimenti di « Autonomia Socialista >>, « Rinascita Re– pubblicana », « Giustizia e libertà », ed altri gruppi affini, hanno deciso .di affrontare uniti la battaglia elettorale, adot– tando per l'occa,sione la comune denominazione di « Unità Popolare ». Nel trinomio del simbolo c'è già la premessa essenziale per un programma comune : la libertà democratica è la strada, ma la meta è la giustizia sociale, senza la quale non potrà diventare realtà quella Repubblica « fondata sul lavoro », che la Costituzione non invano ha promesso. Gli iniziatori di questa « Unità Popolare » sono -stati indotti ad_allearsi dall'jmportanza eccezionale della lotta che sta per svolgersi. Essa segnerà una svolta critica della vita politica ita– Jiana, 'cp.e potrà portare a salvare e a consolidare la nostra democrazia ancor vacillante, ma potrà portare anche (se le elezioni avranno il resultato sperato dal governo che le ha indette di sorpresa) a una crisi di regime, in cui la democrazia e forse la Repubblica rischieranno di andare travol~e. In questa lotta, così come l'ha voluta impostare il partito dominante, le stesse basi costituzionali della nostra Repubblica si troveranno rimesse in discussione : si tratterà di decidere 5e i •sacrifici della Resistenza· siano stati compiuti invano. L'INGANNO "CENTRISTA,, DELLA D. C. La Democrazia Cristiana, col corteo dei partiti vassalli, si presenta oggi, a parole, come fautrice di una soluzione di centro, che dovrebbe salvare le i5tituzioni democratiche dal .......... ! __ • .li 11 E p u B n· L I O. A. L I B E democrazia moderna di cittadini padroni del _proprio destino. « Unità Popolare » denuncia l'errore dei dirigenti di fede democratica, che hanno creduto di poter salvare libertà e de– mocrazia col trucco dei meccanismi elettorali, anziché colla persuasione e coll'onestà politica, unica arma- legittima dei democratici veri. Questa legge elettorale è una dimostrazione tipica, data da sedicenti democratici, di sfiducia nei metodi onesti della democrazia; ed è un'offesa fatta all'intelligenza e alla coscienza degli elettori italiani, ritenuti incapaci di servirsi di quella uguaglianza del voto, che sta alla base delle più antiche e provate democrazie, e sottoposti a forza a questa specie di orto- ' pedia elettorale. alla rovescia,. consistente nell'applicare alla vo- lontà degli elettori un meccanismo di distorsione che ne altera e ne deforma i resultati. Ma questo paternalismo elettorale, anche se fatto a fin di bene, può servire soltanto a conseguire un resultato opposto a quello sperato. I partiti minori non hanno compreso che per frenare il peric9loso slittamento della Democrazia Cristiana verso la destra, poteva valere non il sistema maggioritario, che più conservatrice, ma il libero giuoco della proporzionale, che riducendo la Democrazia Cristiana alla sua vera misura, avrebbe potuto (e speriamo che ancora potrà) attirar la parte più viva servirà ad ingigantirla e ad aumentar la tracotanza della parte di essa su posizioni di sincera e liberamente voluta collabora– zione con altri partiti democratici. « Unità Popolare» vuol essere il primo nucleo· di coloro che sperano in questa collaborazione consentita in regime di . '- B1 T A oggi diventata pratica comune : la tessera di un partito vale ormai più di un concorso onestamente vinto. Nella seconda metà del secolo scorso la vita pubblica italiana fu risanata al motto di : « giustizia nell'amministrazione ». Oggi occorre agitare un'esigenza ancor più elementare: « onestà nell'amministra– zione >1. V APPELLO AI CITTADINI Convinta di queste esigenze morali, << Unità Popolare » chiama a raccolta intorno al suo simbolo tutti i cittadini che, delusi dalla disonestà dilagante, si sono appartati dalla politica considerandola come un'attività indegna di persone per bene. Uomini di scienza e di pensiero, che, da molti anni, si erano chiusi per disgusto nei loro studi, hanno risposto al nostro àppello, rendendosi conto che in questo momento decisivo a nessun cittadino onesto è lecito estraniarsi da una battaglia, in cui, come nel momento della guerra di liberazione, è in giuoco il nostro avvenire di popolo libero. Ci accusano di tradire la democrazia, perché cerchiamo di raccogliere intorno a noi anche voti che altrimenti potrebbero contribuire alla vittoria della coalizione che si denomina demo– cratica: ma chi ragiona così, anche se è in buona fede, non si avvede che nella pubblica opinione è talmente diffuso lo sdegno e il disgusto contro i metodi del partito dominante, che per milioni di elettori è chiaro soltanto questo proposito : di non voler dare a nessun costo il loro voto alla Democrazia Cristia– na, o a chi si è prestato a fare il sito giuoco. Il voto di questi eleitori fluttuanti è la l!rande inc-o!lnita della prossima batta-
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy