Nuova Repubblica - anno I - n. 7 - 5 aprile 1953
15 g-io•·ni nel fflondo NOVITÀ IN RUSSIA. A poco a poco, con i numerosi mutamenti intrr\'cnuti in seno alk supn~mc gt'rarchic ovic– t irhe dopo la morte di Stalin, con lt.- prime misure e con le prime con– s,·guenze cli tutto ciò negli ambienti lOmunisti internazionali, romincia a profilarsi qualcosa di nuovo nella ,elva impenetrabile ciel mondo comu– nista. Abbiamo già commentato l'intesa raggiunta fra i massimi detentori del potere supremo sovietico. Ora si può fare un passo più in là, con la no– mina cli Nikita Krucev alla segrete– ria del partito comunista sovietico. Questa nomina era già nell'aria al momento del primo comunicato sulle supreme cariche emanate dopo la morte di Stalin. Kr11.1cev, che è sem– pre stato assai vicino a Malenkov, lo sostituisce alla segreteria ciel partito, seguito nell'ordine da Suslo,·, Pospe– lov, Sciatalin e lgnaticv. La notizia dell'esonero di Malen– kov e della nomina di Krucev è stata annunciata -con una settimana cli ritardo, il che sta a dimostrare che il processo di assestamento è an– cora in corso e che i suoi colleghi della pentarchia suprema hanno pro– babilmente costretto Malcnkov a di– sfarsi del controllo ciel partito, anche se egli continua indirettamente a esercitarlo per mezzo cli un uomo suo. Ma questa rischierebbe di essere solo cronaca romanzata, se non vi fosse invece qualche fatto più con– creto. Chi è Krucev e che cosa si– gnifica la sua nomina? Per quanto egli abbia fatto parte fin dal 1939 della segreteria del Politburo e· del– J'Orgburo, egli è stato soprattutto un dirigente, di base. occupando alter– nativamente o cumulativamente la carica di Presidente del Consiglio elci Commissari del Popolo dell'U– craina e cli segretario generale o di primo segretario del partito ucrainia– no. Non ha quindi mai avuto nessun contatto col mondo esterno e si è sempre dedicato a problemi interni, cadendo in disgrazia alcuni anni fa per il fallimento delle « agrocittà >. di cui fu uno dei principali promo– tori. La nomina cli un uomo interessato sempre alla politica interna, scavai– ' anelo Suslov. direitore della Praudn, < hc invece partecipò a una riunione del Cominform <' fece un discorso politico al XIX Congresso (mentre il Kruscev fu solo relatore sugli emendamenti eia recare a1lo Statuto dd Partito), mostra che Malcnkov, ttnch'egli poco interessato ai problc- 111i della politica estera nel passato, intende rafforzare il partito all'intcr• no, dimostrando poca prcoccupazio• ne per i partiti affigliati al Comin– form. E' un po' la posizione che as– sunse Stalin quando succeSse a Le– nin, lasciando ai suoi colleghi della « troika > la cura dei rapporti col mondo comunista internazionale. E' possibile dedurne un'indicazio– ne su quello che Malcnkov intende fare con i partiti comunisti satelliti, in Europa orientale e occidentale? Si hanno per ora due soli clementi in proposito, che però non sono deci– sivi: la decisione di far rientrare ThorC'z in Francia <' la successione di Gottwald in Crcoslov:-icchia. Thorcz rientrerebbe finalrncntc in Francia dopo due anni d'assenza e dopo una serie di notizÌl' contradclit– toril· circa la sua salute l' il suo ri– torno in Francia. Qursto ritorno .-.1,·– ,·irne alla vigilia clelk <"lezioni co– munali francesi r in un momento in cui il partito francese attr.t\'crsa una grave crisi: dopo l'arresto di Duclos deU:anno scorso, il governo francese ha continuato la politic;:1 d'intimida– zione e di arresti 11ei confronti dei dirigenti comunisti francesi e l'ha anche estesa ai dirigenti sindacali cominformisti. D'altra parte, l'espulsione di An– dré Marty, che aveva fatto parte della segreteria ciel partito, e le esi– tazioni a espellere il capo partigiano Tillon, la soppressione ciel quotidia– no fiancheggiatore parigino Ce Soir e l'incidente Picasso, dimostrano uno stato d'incertezza e cli crisi che non è possibile negare o celare. Lo stesso Duclos. nel consiglio na– zionale di GenncYillicrs. tenuto un mese fa e sospeso per la morte di Stalin, sintetizzava questa situazio• ne dichiarando che « bisogna lotta– re contro ogni tendenza all'esitazio– ne o alla retrocessione davanti agli avversari > e ha deplorato i due di– fetti dell'opportunismo e ciel settari– smo che hanno c;-irattcrizzato l'azio- \ Et!onomla di 11eumblo o auturehlu 7 La 1ù111io11e parigina del 23 1m1rzo era afleJa come 1111 trag11t1rdo deciJfro per /'indfrizzo dell" J,o/itir" comme,·– ciale italin1M. Gùì da pitì di 1111 meJe per bocc" dello J/eJJo 111i11iJ1ro del Commercio eJle,·o e /JOidf/ 1110/te altre parti avevamo Jentito ripetere iJ g1'ido d'allt1r111e, per la 111u/11/a 1itut1zio11e del• lt, 1101/mbilancia dei /Mgamenti, mi• 11accio1a111e111e peggiorala per J' aume11• to delle importazioni e la fortiJJima diminuzione delle e,portazioni. e per la q11a1iIota/e. uomparJa dei no11ri credili terJo la zona della Jterlinn. Di queJto peggioramento della no– Jtr" bilancia dei pagamenti JJ attri– buii a pri11cipalme11te la re,pomabilità alle gra, i restrizio11i çhe da pi,ì d, 11n anno il Regno Uuito e la Frt111oa avel'auo impo110 ti 1110/1i11ime impor• 1azio11i, e che colpit•aJJo in pri111t1 linea i p,-odotti abitual111e11te ,portati dal– l'Italia. Pe,.ciò. Ji d1Ce1 1 a, o nella riu. nioue dei .rei m111iJ1ri dell'OECE i ,."/1/n·e.re11tn111i del /legno Unito e del– la P,wucia Ji Sflrebbero 111do11i ti /JrO• JJ/e/Jere lt1 re1•oct1dei J1ror·1•edi111e111i re.r1ri11i1•i, o/J/l/lre l'lttrlit1 tll'rrbbe do• l'ltlo rÌlumcime tilla liber11/iz::.t1zio11e, a cui finora era ri111t1Jlt1 fedele, e 1'ilor• 11m·e cioè ttllt, J10/itir11 dei ro111i11ge11/t1• 111e111i e delle co111pe1uazio11i bilt11ert1li. Co,uegueuza, 11011 11e110 fa1.tle, della 111101•t1 1ituazio11eche perciò Jarebbe re• 11utr1 a crear1i 11elcommercio europeo, Jarebbe J/ala la immediata 111eJJt1 in liquidazione dell'Unione Europea dei pagamenti, del 10/o cioè fru i 1a111i enti i111er11azio11a li cr eali nel dopog uerra che joHe ri11rcito a raggi1111f.ne, al111e110 in larga IN11te, il , uo .rro/10di fa i ori,-egli JC(IJUbi i111er11azio11ali e di impedire le 1,-opJ,oforti o,cillnzioni d,,i rambi. Può d,1r1i che alami '110.rJri gr~1J1pi i11du11riali,i quali /1e1ua110con JJO· Jtalgia ai 11a1//t1g!!,i ritraiti in 1e111pi 11011 lo111a11i dalla politica tllllarchic11 1 11011 11edeuerodi malouhio m1 J,ouibile i,1. _r11cceJJo delle 1r,1/lt1Ji11e /Jirrigiue. i\ifa f,er for/1111,1 Je q11e11e 11011 h.111110 dato NUOVA REPUBBLICA ne ciel partito nel periodo pi,, recen– te, i potrebbe pensare chr Thorez sia rimandato in Francia pl'r rimettere ordine negli affari di un partito in crisi; ma è già un pezzo che le cose vanno male nel P.C.F. e che i co– mumsll francesi annunciano che Thorez sta bene e che sta per rien– trare e se si è atteso tanto tempo vuol dire che il suo ritorno in questo momento può significare qualcosa di più: può significare che Malcnkov si lava k mani della politica elci par– titi occidentali in balia della rcazio– lll' nei loro rispettivi paesi e che vuol tenere i rapporti internazionali dcl– l'Unio1w Sovietica su un piano cli• stinto dai rapporti fra il 1,artito rus– so e gli altri partiti comunisti, desi– derando rhr la solidaril'tà ·intrrna– zionale di partito non costituisca un intralcio a una eventuale distensione col mondo occidentale. Per quello che riguarda l"Occidcnte, cioè. in pa– role povere, sembrerebbe che Malen– kov si prepari a « mollare » i parti– ti occidentali al loro destino, come già aveva fatto Stalin quando si era preoccupato di consolidare il suo po– tere all'interno. Qualche elemento fornisce anche la situazione della Cecoslovacchia, dove la direzione del potere politico e del partito, che Gottwald aveva abbinato nelle sue mani subito do– po la destituzione cli Slansky. \'iene di nuo,·o divisa fr~ Zapotacki, no– minato presidente della Repubblica, Siroky, già ,·ice presidente ciel con– siglio, che è nominato presidente del consiglio e ovotny, che rimane vi– ce presidente ciel consiglio, e che di– venta pure segretario generale del partito. La crisi ministci\ialc cecoslo- quel pieno ,ù11/1a10 che Mrebbe 111110 desiderabile, h.111110 impedito lt1 1e111111a ro11111·": la 1101izit1 dah1 dt1/ 111i11iJ1ro i11gle1edel commercio che le 1•oci li• beralizzate (11011pitì ,oggelte cioè " co11ti11ge11ti) Jm·ebberoJlate e/e,•nte dal 44 per cento f/1/llale t1! 58%, e che i turisti ingle1i Jarebbero J/11tia111oriz. zati ad andare ali'e,te.-o 11011 pi,ì wl– Ja11tocon 25 li/ti con 40 lfre Jlerline, 10110J/aJe 111fficie1JJi 1 per qua1110ri• guarda /' //ali", a riacq11ÌJtarc lllltl ceria fiducia i11 1111a proJJima ripre,n delle 1101tree1porlazio11i:e come co11ug11e11• za generale ha11110 permeuo che J'tllli• 11itàdel/'E.P.U. foJJe i11ta1110 prorogata per 1111 a11110. Re,tano nnrora altri paui da percor– rere: che dal 58% dei prodo1ti liberali il Regno Unito, ,e 11011 al 100%, ,,,1_ ga al 90% tt rni è m·ril'ala ltt Germa– .uia ouide111ale;e che la Francia, J/1• perate le gm1i diffiroltà in cui ,i diballe r ottenuti dagli Stf/ti Uniti g/, ailfli pe.- rni Maye,· ha pauato l'Orea- 110.poJJf/ decide,·Ji a J,or,i J11llaJ/eJJa Jlrada. Sol1a11/oin qurJlo mud'v 11011 colo .ri e1•ite rà/'e11re1 11" ù11t11m del ritor110 t1ll't111 /arrhia.ma .ri di11101trerlÌ1111a buo11t1 r•olta coi f ai/i /,, JÌIJcertt1·01011• Jà di creare lii/ti 1111it,ì e11ro/1e11. Tecnico ed &ono11tla U11amico ci lrasmel/e da Como il riaJJ1111to di mM co11fere11zache il prof. Br11110 Caizzi, docente di eco110• mia e Jlorù, eco110111ic,1 nella Sc11ola S11J1eriore di Commercio di Belli11zo11a 1 1i ha Je11u10 con qunto IÌ/o/o. Poirhé le idee del C"izzi ro11corda110 pie11ame111e ron q11elle dt1 noi Jos/e• 1111/e in materia di politica i11du11rit1/e, riteniamo 111ileoffrire t1i 11011ri/et• 10.-i le linee foll{/,11ne11tf//i del/" '"" conferenza. Dagli albori del r"J,it"liJ1110 "d o?,gi, egli h11dello, la Jer11irt1 è con1i,uw- 111e111e 11u/t1lt1, f,iegtwdo1i di 110/Jain 1·oltt1 a n110 1 •e erige11ze del mercato di co11u11110: fu pre11t1"1111e111e111e, / r• vacca è durata molto più a luni;co cli quella sovietica ma si è conclusa come quella sovietica con una divi– sione del potere fra un maggior nu– mero cli persone, nonostante nòn vi sia nessun segno che la crisi aperta col processo Slansky abbia trovato una conclusione naturale con una Jnortc, che sembra naturale, come quella di Gottwald. t significati\'O che non solo con l'av\'cnto cli Ma• lcnkov non sia stato designato a Praga nessun «proconsole> cli Mo– sca, ma che l"acccntramcnto verifi– catosi con Gottwalcl sia giunto a 1111 termine. Il decreto d'amnistia ,·;1rnto in questi giorni in Russia inclira in\'ccc che il nuovo governo si occupa for– temente, anche per rendere pii.a sta– bile. il suo potere ('d evitare cause di crisi generate da malcontento di ba– se, dl'1la situazione intt•rna. Pttr quanto il. decreto \'cnga giustificato t..'Oll «: l'ulteriore rafforzamento dello Stato socialista >. \'i è da immagi– nate che questo «rafforzamento> non sia stato scoperto proprio con la morte cli Stalin e che questa morte e soprattutto ravvento al potere di uomm1 nuovi siano invece la causa , diretta dell'amr\istia e della riforma del codice penale. Tutti questi elementi messi insie– me fanno nascere l'impressione che Malenkov miri ora prima <li tutto a stabilizzare il suo potere all'interno e che cerchi di evitare fastidi all"e– stcrno. sia nei rapporti con gli altri paesi, verso i quali ha iniziato una politica di distensione, sia per causa delle democrazie popolari dell'Euro– pa orientale o elci partiti comunisti occidentali. l'AOLOVITTOltELLI nic., contaj;ile ed ,1111mil1iJlra/Ìl'a negli 1/Jimisecoli del Medioevo e 11ei/1ri111i del/'ert1 111oder11a, q11a11dograzie ad ,ma 111perioreorganizzazione t1zie11dfl· le gli italiani Ji auic11raro110uu i11- co11tra11ato predominio eco110111ico; di• venne tecnica dell" produzione e della di1trihuzio11edo/10 /'avvenlo della grm1• de rivo/11zio11e i11du1Jritde. Pauando coJÌ ad 1111 eJt1111e rtwvi• cinato dello ,11i/11ppoero110111ico mo– der110, il prof. Caizzi ha rilevato il rontraJtante ,viluppo delle nazioni, In fo1·t1111ata aJceJa dei popoli che hanno 1apuJo me1ter1i alla /eJ/a dti nuovi modi di produzit111e,l'i11eJorabilear– retramento di quelli che per 1111a ra– gione o per l'altra Ji so110 a/lardati in forme JJiperate d't orga11izzazio11e economica. Oggi 1'ie1co110 11d af/ermarJi 111imercati mo11dù1/i10/0 le nazioni che, attraveno 1111 co11/Ìll110 1·idi111e11Jio• 11a111e1110 aziendale, per1eg110110 q11elle prod11zio11i a roJ/Ì baui ed a tipo 1111i– for111eche 1ùpo11do110 alle rirhieJle di claHi Jemp,-e pi,ì 1•aJ/edi co11J111JM• tori. Le altre 1 en.gono i11eJOl'ltbil111e11• te eul,ue, e nella mm/Cala e1/111111io11e d<1I loro mercato 1ro1 1 a110 1111orc mgio– ni di allontt111t1111e11/o dt1gli ideali di 1111t1 razionale J1rod11zione. E' qunlo. /111rlroppo, per molti Jellori fll111e11Q 1 il Cf/JO dell'/tf//i": la quale, !Otto la p,·e,– Jione di 1111t1 condizione ,1111bie11tale certa111e11te difficile e di una di,a,tro– Jt/ e,11bera11za demografica, Jm· di/etio di capitali llltl anche per 111iopù1 delle claui re1po111abili,1i è (I/lardata ed ancora Ji a/larda i11/onne !!tpemte di prod11zio11e di co1JJ111110. Donde /'ar- 1ificio10 pote11zia111e1110 di 1111 mercato i111er110 pol'ero iu Jé, 111t1 alle11la111e111e /Jrotello da ogni insidia ntera. donde i haJJi lire/li di /11'odu11i1 1 itfÌ, il Jn·e1•,t· /ere dei grandi mo110J,oli. il roJ/oJo e ro1 1 iuo10 i111erventi11110 Jlalale ,, jal'ore di alc1111e grandi indlf!trie J1ara1Jilfl,,ie, e /111/igli altri 1i1110 111i che ca r,1/leriz• za110 In /JorerltÌ della 110.fl ,,1erouo• mia e J/Jiegauo il mt1lerre re della uortra 1 1 i1t1 .rocitde. .JJINO 1,UZZATTO 5 l PUNTO CONTRO PUNTO l DEGASPER dentista • 1rre Pur doi•e11do1i scagio11are /'on. Dc Gasj,eri dall'accusa, mossagli re– rc11t,mente in Senato, di ,wn eÙerJi romporlalo da italia110 in o;;;,sio11c dtl mtutirio di Cesoie Battirti, ci umbra che si sia nntlati t,oppo ol– tre, giungendo fino ad naltme Dc Ga.rpe1i r.ome 11n Cf/Jonenlr de/I';,. ,ede,it;smo t1e11tiuo e comr 1111 l'l!l- 1101·11/o uomo della pr01..•1·ide11:.fl. Un chiarimento è quindi opj,01- 111110. De Gasperi fu a suo tempo un altissimo esponente del Partito Po– polare Trentin_o, il cui J1rogrammfl era e1pressioue non tanto di irredeu– Jismo quanlo della così det/11 cosciC'n– za nazionale pcsiti\'a. Il Partito Po• /1olare Trentino lotta,·a cioè per In dife,a della lingua. dei costumi e della fede della popoln,io11c tre11ti11a; per l'aulonomia del T1entino, e11l10 il quadro dello ,toto pluri11nzionnlc nustriaco. Co11seguentementc il Par– tito Popolare Trentino smo,znra le manifesta.àoni di italianità, mcnl1c il Partito Liberale Trentino• che te– neva nlte le tradizioni gariboldiue e tlVéva le leve di conumdo delle due 0s1ociazioni irredentiste (la Lega Na• zionale e la Società degli Alpini,ti Trentini), lottaM per il distacco del Trentino dall'Austria e per la unione all'Italia. Alla stes,n aspirazione ir– redentista aderiva il Partito Socialista ("Ila c11ite,ta si erge,•" la fig11ra di Cesare Battisli) che lottai•a contem- poraneamente per la giustizia sociale e per la efevaziolle dei lat•oratori e dei piccoli proprietari contadini. li P"rtito Popolare Trentino teneva a differenziarsi dai movimenti irre– dentisti in tutti i settori e partico– larmente in quello degli st11denti 11ni– versitari, per i quali costituì una se– partito ns1ociazione studentesca, che si sforzava ,li contenere la battaglia entro i limiti non ,o/tanto della le– galità, ma anche della lealtà alla .stato austriaco. Solo quando /'A11Jt.ria,pe, le con– seguenze della guerra e per I~ inJu1- rezioni delle l'arie nazio,rnlità, entrò nella sqn crisi finale, gli esponenti qualificati del Partito Popolaie Tm,– tino (fra cui De Gasperi) preJero 11110 nperta posizione irredenti.ria cn11f10 lo stato austriaco. Forse il Partito Popola.-e Trc11ti- 110, che ha ricordi di feudalità 1•e– scouili (gli arcll•eJcol'i di Trento e di Breun11011e Jono Jtati fi110al 18()~ Principi e Capi temporali delle ·,i– spettive dioce11). sentiva poeti m•– versione per la caUolicissima Austria e per la fede/is,imn corte asburgica, mentre sent.iva scarsa attrazione i•er– so l'Italia qualificala come 1nasso• nica, e Ìll rapporti di al'mistizio col Vaticano. Comunque è ce,to che la posizione di De Gnsperi, come quella del ,110 Partito, fu di fedele suddi– J.anza all'Austria, nei limiti di ordi– narie esige11ze auto11omistiche. N. n,
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