Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.5-6 gen-ago 1945
I RISULTATI POLITICI r:tLLA CUERRA PARTICIANA ribile tabe ereditaria. ma un male comune, dal quale si può guarire. come possono g-uarire gli altri. !':on c'è stata la risoluzione, da tn– luno sognata, della guerra partigiana dei ,·ari popoli d'Europa in hn unico moto europeo: ma la g-ucrra partigian:i ha mostrato a chi ha occhi per ,·celere che la materia sociale umana era la stessa dap– pNtutto; che, dato un regime totalitario fragile e in crisi, i popoli europei hanno la "o\ontà e la capacità di ro,,csciarlo. prcssocht' nnaloga dappertutto. La guerra partigiana. infine. ha contribuito pontcntcmcnte a di– mostrare al paese, contro le n~lleità separatistiche di alcune regioni. ~,liberate n fra le prime e perciò di scarsa o nulla guerra civile, co– me la nazione italiana abbia cessato di essere il fatto di pochi in– tellettuali, e sia di,·cn1.ita una realtà popolare. La guerra di indi– pendenza II alla spagnola n, sognata dal Bnlbo. fino dal 1821, la guerra in cui 1utto un popolo è in armi contro l'in\'asorc, per istin– to prima che per calcolo. è. stata fatta in Italia. Stando ai giudi7.i J)(>SSimisticisull'unità italiana, si sarebbe potuto anche dubitarne. :\la ora che la prO\'a è fatta, ci trO\'Crtmo guariti dn t,n altro co1n– pksso di inferiorità, e, nonostan1c le ,·crgognc militari accumulate· dal fascismo, capaci di fare la nostra parte in ogni eventuale ini– ziati,·a di unificazione del continente che implichi una coscienza di , alerc qualche cosa. Infine, la guerra partigiana ha fatto sentire nel modo più netto la supc,rHuità della monarchia. Il sentimento repubblicano nelle campagne è t,n fatto nuo,·o, cd è do\'uto senza alcun dubbio al ran– core per la H fuga n del re, che lasciò soli i suoi po,·cri sudditi, an– zkhè proteggerli, a combattr,rc con la fame, i tedeschi, i bombar– dr1rncnti r le sette piaghe d' Egitto. Ma se un r.... 11core tenace sw :dl'origine di questo sentimento esso non avrebbe poi potuto svi– lupparsi in qualche cosa di positi,o se esso non fosse stato, quasi 1x·r mitico contrasto, illuminato dagli sforzi che il popolo italiano f:,reva per liberarsi da sè. Non importa, in \'erità, che questo sen– timento sia in rapporto con una guerra partigiana combattuta nel luogo dove esso esiste; si è sviluppato infatti nel mezzogiorno come nl'l Nord; ma là come qui e:sso sta in rapporto diretto con la co– ~dc117,a, che mentre il re fuggiva, altri combattc\'ano i che il po– polo italiano, capace di liberarsi scn7.a la monarchia, può 2nchc go– ,·crnarsi senza k1 monarchia. Perciò da Brindisi re Vittorio non tornò come da Palermo re Ferdinando o da Cagliari il suo 01110- nimo, ti:;i gli applausi della plebe. Ma questi sono, almeno apparentemente (torneremo infatti sul. l'ultimo punto, che ci sembra dia la chiave per intcnclcre le vie del– la lotta partigiana e quel che è•'più vivo, il retaggio della guerra di lilwrazione) dei rh:;ultati che dall'essenza vh·a, dallo spirito della lolta partigiana hanno finito per staccarsi in qualche modo. Che cosa resta di tuttn la magnifica speranza di rinno\'are direttamente le: _istituzioni, di non lasciar risorgere la burorraiia centralizzata e
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