Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.5-6 gen-ago 1945
NUOVI QUADERNI DI GIUSTIZIA E LIBERTÀ Giacobini, convenzionali ... la spontaneità con ctii il paragone l'i è ,·enuto in mc-ntc sottintende un giudizio. Che ciol· la gucrrò ,!i liberazione sia stata un 1110,·\mento elementare, un mo, i mento :-i carattere rivoluzionario, uno di qurlli che cambiano il destino degli uomini molto al di là della loro coscienza. Nelle ('ampagne piemontesi, le guerre del Risorgimento erano state prcs10 dimcnti- 1..'atc ma non erano dimenticate le g-uerre dei Francesi, della Rivo– luzi~nr e dell'Impero; molto me:nO fatt0 di una classe, molto più fallo di tutlo il popolo. Così non crediamo sarù tanto presto dimen– ticata la guerra di liberazione, con le sue implicazioni sociali, i nuovi rapporti tra pri,·ato e stato, trrt individuo e autoritù, tra città e campagna che essa a,·en1, durante due anni, impiantato. La terra ,-.st<ìla bene e intensamente lm·orata, rivoltata di sotto in sù, anche ~C' i rapporti esterni, giuridici della proprietà sono t,sciti relativa– mcntr indenni dalk1 tempesta. Che cosa resta, di questo grande moto popolare? In quali nuo– v· istituzioni, in quali nuovi rapporti giuridici, in quali sentimenti 1wo,·i si è consulidatn l'ondata che in un certo momento sembrava portasse con sè il crollo delle vecchie stn,tture? Che cosa resta del fenomeno partigiano sci mesi dopo l'insurrezione nazionale? Restano, prima di tutto, degli ovvi risuhati sul piano generate •Jclla politica nazionale. Sappiamo tutti che. senza la guerrn di li– berazione. condona con tanto acc.animento, in un paese che le con– dizion'i geografiche, storiche e sociali non sembravano certo predi– sporre alla guerriglia; l'equazione fascismo-Italia avrebbe acqui– stato una permanente e non solo diplomatica v'alidìtà. Se si gt1arda alla sorte dell'ltalia dopo la sconfitta militare da parte della coali– zione antinazista e la si confronta con quella della Germania, non può esser dubbio per nessuno che ben diversa sarebbe stata la sorte internazionale dell'ltalia e una qualunque possibilità di ripresa de– mocratica. senza la g-uerra partigiana. Oggi il governo italiano di– scute stil prcu.o del u bigliello di rilorno )l, ma questo prezzo è "tatù, per ammissione delle stesse potenze, in buona parte snidato ,,ella guerra partigiana. l11dipendcntcmente dai risultati di politica estera immediata, e <li politica interna immediata (e forse tutta la storia diplomatica che stiamo scri_vcndo è scritta sulla sabbia, e forse anche questa , ita ~< democratica n, così stenta e grama, entro la cornice dello stato italiano, dc\·c subire chissà quali trasformazioni per in,·crarsi, e probabilmente rompere la cornice angusta dello stato nazionale) la guerra partigiana ha dato ngli italiani t,na viva coscienza sog– gettiva di non essere inferiori agli altri popoli, li ha salvati da un a~gra,·arsi dì quel complesso di inferiorità 1 che ç.uò poi trn111utarsi di ~olpo nel suo opposto, e far luogo a episodi di nazionalismo frt- 11ct1co, _a~Ieccessi di violenza orgogliosa e folle. J nsomma, la gu(:J– ra part1g1ana e-i ha accomunati agli al1ri popoli antifascisti c•uropei. è stata l..idimostrazione che- il fascismo non era una nostra ingti.a-
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