Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.5-6 gen-ago 1945

2,0 NUOVI QUAOE.RNIDI GIUSTIZIA E LIBERTÀ gono e che non sono automi, ma ragionano tutti con la propria lesta. E vero che Luigi Salvatorelli non è molto cordiale nella po– lemica con noi e mi augura la scarlattina e la paralisi infantile (ar– gomenti poco abili, chè se ci meniamo a discutere di infanzia e di ,,ecchiaia - con il sottoscrilto poi che è vicino ai quarant'anni - quegli argomenti potrebbero essere troppo facilmente ritorti); ma trattandosi di un illustre storico, non ce ne abbiamo a male. Salvatorclli ha pubblicato su e1 Nuova Europa n un paio di ar– ticoli in favore della fusione del Partito d'Azione non solo col par– lito repubblicano, ma anche con la democrazia del lavoro e con i liberali scdicemi di sinistra. Ritenni doveroso non lasciar passare questa prospettiva senza una recisa critica, e inviai a u Nuova Eu– ropa II la seguente lettera: (e Luigi Salvatorclli ha il grande merito di parlare sempre con -estrema chiarezza, di dirci tutto il suo pensiero, senza sottintesi, nè fronzoli. Mi permetterà perciò di esprimere - insieme all'ammira– zione che nutro per lui - il mio completo dissenso dalla tesi fon– damentale dei suoi articoli del 15 e 22 luglio sulla formazione di un largo partito democratico. Per non usurpare dello spazio. vengo subito alle conclusioni. Sahatorelli auspica la formazione di un partito di media concentrazione democratica, che raggruppi l'odic-r– no partito d'azione (inteso, evidentemente, come perno della ron– -centrazione medesima)i il partito repubblicano, la democrazia del lavoro, i socialisti veramente democratici e svincolati dalla pregiu– diziale classis1a, i liberali radicaleggianti (cioè non più monarchici). Ora, in questo modo si mettono insieme elementi elle insieme non stanno, nè possono stare. li Partito d'Azione potrebbe anche fon– dersi con i! partito repubblicano: io non sarei certo ostile ;:i. una tale fusione; però avrebbe visibBmente torto chi se ne attendesse ripercussioni importanti sullo schieramento politico italiano. In quanto alle altre forze sopra accennate, mi pare evidente che la loro fusione sarebbe contro natura. l socialisti svincolati da pre– g-iudiziali classiste non possono più fondersi con il partito d'azione. per l'ottima rngiohe che già militano nel partito d'azione: anzi ne hanno formato il ceppo originario - il mo"imento di H Giustizia e Libertà n. J socialisti che potrebbero ancora aflluire al partito d'a– zione sono invece dei nrnrxisti, sia pure della scuola riformista cen. trista, (dunque per definizione legati al classismo), che per varie ragioni non se la sentono di aderire al progettato partito unico socialista-comunista. Questi socialisti ,·erranno o non verranno a noi. a seconda che la fusione socialista-comunista abbia o non ab– bia luogo; in ogni modo, se ,·crranno, bisognerà accettarli o re– spingerli senza chiedere loro - chè sarebbe impolitico - di rinun– ciare alla dotlrina del marxismo. Viceversa, se il Partito d'Azione decidesse (e potrebbe farlo solo il suo congresso nazionale) di ìn- 1traprendtre dei tentativi per la fusione con la Democrazia del La-

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