Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.5-6 gen-ago 1945

IL PART!CIANA'TO E LA PIANURA CUNEESE 235 altrettanto di tLtti i democratici cristiani della zona e di alcuni del- la pianura fossanese in particolare. . ' Dai tempi di Paglieri in poi, senza dubbio, essi pure vollero apportare ed apportarono il loro contributo pi-ima alla resistenza e poi alln liberazione. Parecchi anzi si buttarono nella lotta con foga 'Cosciente-e con veramente cristiani disint'cressc e generosità. Senon– chè essi, privi nel Cuneese di proprie autentiche formazioni parti– gian,e, ad un certo momento si organizzarono e tennero appartate·e ferme per proprio conto, in pianura, squadre le quali non furono ar– mate se non pochi gioni prima dell'insurrezione, e neppure tutte. Pur t'rattandosi ·di accaniti assertori dell'apoliticità, non poteva non insinuarsi il sospetto di una manovra puramente politica e assai ,discutibilmente di utilità e in armonia con l'impostazione data dal CLN alla guerra di liberazione. A un certo momento, anzi, il loro inquadramento, almeno formale, nelle formazioni Autonome non ha potuto non contribuire, con un nuO\'0 e consistente argomen– to, alla affermazione della nostra vecchia tesi. che appunto la tant0 sbandierata e sostenuta apoliticità e indipendenza dai partiri di qur• ~te è sempre stata una finzione e un non senso. Tutto dò non mancò di prq,·ocarc un irrigidimento di posizioni nei loro confronti anche da parte di noi che, politici dichiarati. pure, armi alla• mano, combatte,·amo una battaglia che era ed è andata a beneficio di miti e quindi anche di loro, e per pri·ncipio non abbiamo mai ferma·to nessuno, qLali che fossero le sue e le no– stre opinioni politiche. Comunque, durante i giorni della libera– -zione, ehtrambì ansanti ancora per l'ultimo sforzo, d ridaremo la mano, e noi dovremo essere sinceramente riconoscenti ai mig1i9ri di eSsi per l'amore e la cura profusi nell'onorare e ricordare i nostri Caduti. 24. - Finchè un bel giorno, la data è nota, anChe i partigiani <lella XX e della XXT insorsero. Come tutti gli altri di questo mondo, saltarono fuori da tut1i gli angoli, si portarono su tutte le strade, spararono, procurarono un sacco di guai alle colonne nemiche, rimediarono un certo bot– tino di persone e di cose, liberarono le altrui e le proprie case e sbrig-arono la loro giustizia. L'episodio più pitloresco fu quello di un distinto signore, dal portamento aitante e il pizzo alla moschctticra, che, in Cuneo, ii 25 uscì di casa con il mitra a tracolla, sparò quattro giorni con una certa grandiosità e precisione e poi, il 30. re~alat~ l'arma a un ,compagno. si rimise in borghese. Era il Co111m1ssano della <1 Aldo Bonelli 11. Alla resa dei conti dei vivi, ci trovammo molti di più: circa 2.000. Inevitabilmente una massa. Fu un fenomeno, del resto as– sai generale, che, fra l'altro, non aiutò certo i Comandi responsa-

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