Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.5-6 gen-ago 1945
208 NUOVI QUADE.RNIDI GIUSTIZIA E LIBERTÀ µ01cva. essere che, pur ,·i1alc, s1..bordinata. Il discorso sarà continua– to più avanti e man mano che narrando le vicende~ ne presenterà l'occasione. Qui importa solamcnLe riconoscere che l'organizzazione alla guerra panigiana della pianura potè, nel Cuneese. essere idea– ta e attuata senz'altro grazie alla presenza sulla montagna del par– tig-ianato alpino. 3. - Nella riunione tenuta a cascin~ Chiari verso la fine di set– tembre. era stato eletto comandante il già noto compagno di Pietro Bellino: in otto mesi di campagna due médaglie d'argento sul cam– -po, una terza proposta per via ordinaria, e una promozione per merito di guerra: ,entiquattr'anni. Terminerà la su.:1carriera par– ugiana comandante del\3 V Zona. F.rn stato inoltre discusso cd approvato un piano organizzativo, "='ranostati fissati la linea comune, i compiti, e divisi gli incarichi. R,csidt10di mentalità militarista cd espressione un po' ingenua e harocra, che ci procurerà poi sui monti tante prese in giro da parte <li g-ente la quale, per altro, si militarizzerà sempre pili. il com– plesso vcnh·a ordinato in compagnia e questa denominata u 1• Com– vagnia Rivendicazione Caduti 11, con riferimento al ricordo bru– ciante della campagna di Russia, dove tanti alpini cuneesi erano ,·aduti più nella ritirata, per responsabilità dei tedeschi, che sul irontc della battaglia. Il motivo sarà in montagna ripreso e· con– '-~1usodallo stesso comandante, e questa volta in tono veramente lirico, nel rifacimento partigiano di « Bandiera nera n, che diven- 1t:rà così trasformata la canzone ufficiale della gloriosa l Divisione Alpina G. L. La Compagnia si articolava in plotoni, competenti per terri– torio, e così in bre"e, nel fervore costruttivo, ne sorgevano sei: a Fossano <' S. Sebastiano, a Centallo e 1\furazzo, a Tarantasca, a Bt.>rnczzo, Vignolo e Cervasca, a )lorozzo e 'l'rucchi e a ~(onta– TIL·ra.Cuneo faceva parte a sè con Pietro Bellino. li concetto era quello di creare in ogni comune, possibilmente 1n ogni centro abitato della pianura, un nucleo scelto di individui n:-;identi alle proprie rase, ma militarmente inquadrati, intrapren– ch:nti, coraggiosi, fermi e sopratutto fidatissimi. ognuno con un -proprio compito ben definito, disposti ad agire subito e fino alla liberazione, intorno al quale, al momento opportuno. si sarebbe r.1ggruppata cd organizzata la massa. Cellule rigorose, espansione ., catcn:1: sistemato un centro si passa,·a a quello immediatamente '-·ontiguo e successi,·o. 1n brC\'C non fu difficile raggiungere oltre un centinaio di ade– rL·nti, sopratutto operai, contadini, artigiani e qualche studente; proporzion:1lmente più sempre-borghesi che ex-militari, forse anch~ perchè la maggior e miglior parte di questi già dispersi dalla guer– Ta per le contrade di Europa e quelli rimasti nei dintorni di casa •O comunque riusciti a raggiunger!~ i più lavativi o più stanchi. In
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